2^ edizione
Sabato 8 ottobre alle 19.00 sarà inaugurata la 2^ edizione della rassegna d'arte "Autunno in città".
La mostra, allestita allo "Spazio 61" in via dei Genovesi 48, nel quartiere Castello di Cagliari, proseguirà tutti i giorni fino a domenica 23 ottobre.
L'intento della collettiva d'arte, alla quale parteciperanno gli artisti Luciano Aresu, Paolo Demontis, Sergio Farina, Antonio Andrea Ibba, Enrico Ibba, Paolo Laconi, Armando Olla, Marianna Ortu, Marisa Mura, Sandro Serra e Davide Siddi, è quello di creare una vetrina di opere il cui filo conduttore che le accomuna è dettato dalla libertà di espressione attraverso la scelta autonoma delle tipologie artistiche da presentare al pubblico e, come scrive Ilaria Pilia nella presentazione della mostra, "... ogni artista riafferma attraverso le opere esposte concetti, sentimenti, intuizioni ed idee che lo hanno ispirato nel momento della loro creazione ...".
“Autunno in città”, nella sua seconda edizione, propella una mostra svincolata da temi determinati e prefissati, e innalza a baluardo la libera espressione artistica.
La libertà dell’artista accostata al senso più puro che essa racchiude, rappresenta una questione meramente individuale…
Rifacendoci alla filosofia di Cartesio, l’uomo è costituito dall’unione della res extensa (realtà fisica) e della res cogitans (realtà psichica); possedendo pertanto la facoltà di pensare, ragionare e raffigurare, esso è libero, e l’arte in senso lato si offre come sposizione della propria totalità e manifestazione di se stessi. Ogni artista riafferma attraverso le opere esposte concetti, sentimenti, intuizioni ed idee che lo hanno ispirato nel momento della loro creazione.
Addentrandoci nello spazio fisico e concettuale della mostra, l’osservatore avanza tra modulazioni differenti e molteplici, e nel muoversi coglie l’elemento unificatore, rappresentato dalla sincera e semplice rivelazione della creatività di pensiero, che, come il filo d’Arianna apre la strada ad interpretazioni avulse da distorsioni.
Compiacendo il gusto estetico, si regala una lettura intrisa di un divampare di luci e colori,
nondimeno una coesistenza di accenti e contrappunti, l’osservazione diviene il fulcro dell’evasione, il dato sensibile si trasforma in simbolo, metafora del puro pensiero che vi soggiace, contemplazione e riflessione delle immagini delle idee.
Seguendo diversificate sperimentazioni, ci si ritrova nell’incentro di concezioni interpretative della complessità che inducono ad un abbandono dei sensi da cui far scaturire ardite o corabili traduzioni.
Non resta che accettare l’invito per intraprendere un viaggio dell’anima che ci traghetti verso un Bengodi in cui sorpresa, armonia, passione e sentimento ci spingono a restare….
Ilaria Pilia