
Ludovica Randazzo Art
Ludovica Randazzo, pittrice siciliana profondamente legata al suo territorio, non si limita a rappresentare il mare: lo vive, lo ascolta, lo traduce in pittura. La sua arte si distingue per l’assenza di una resa fotografica: non vi è alcuna ricerca di perfezione mimetica, nessun intento descrittivo nel senso tradizionale. Al contrario, ogni pennellata, ogni spatolata, ogni rilievo di materia diventa un veicolo di emozione, un passaggio necessario per raccontare il rapporto viscerale dell’artista con il mare della sua terra.rnIl colore si fa corpo, la superficie si anima di vibrazioni tangibili. La pittura di Randazzo è profondamente fisica: si può quasi toccare la brezza salmastra, sentire il rumore delle onde che si infrangono sulla tela. Ma è soprattutto interiore: ciò che l’artista riversa sulla superficie pittorica non è la realtà esterna, bensì il tumulto silenzioso dell’anima. Il mare non è mai lo stesso, e nemmeno i suoi quadri lo sono — perché ogni opera è il riflesso di un’emozione precisa, un’onda interiore che prende forma nel gesto.rnIl vero centro della sua ricerca, dunque, non è la tecnica, sebbene essa sia solida e consapevole, ma il sentimento. È la pittura come necessità, come urgenza comunicativa, come diario emotivo scritto con luce, materia e respiro. Ogni opera nasce da un bisogno intimo, quasi fisico, di dare forma a ciò che non si può dire con le parole: un'agitazione, una quiete improvvisa, un ricordo che riaffiora come schiuma sulla battigia.rnNella pittura di Ludovica Randazzo, la materia diventa voce, e la tela un luogo sacro dove le emozioni si sedimentano, strato dopo strato, come i depositi del tempo sulla riva. Il mare, allora, non è più un soggetto, ma un linguaggio. Un codice espressivo che l’artista plasma per raccontare non ciò che vede, ma ciò che prova: nostalgia, speranza, forza, solitudine, amore. Così, nell’universo pittorico di Randazzo, il mare non si guarda: si sente. Si attraversa con lo sguardo, ma lo si comprende solo col cuore.
" “Il mare e i colori raccontano il mio silenzio.” "