Valerio Varano
pittore
Valerio Varano nasce il 17 ottobre del 1976. Nel 1990 studia pittura presso i fratelli Claudio e Lucio Filippone ed esordisce come pittore nel 1993 con la mostra personale “Segno e Realtà tra sogno e incubo”, curata da Italo Evangelisti e Lucio Anzalone, presso il Circolo Romano Arte Cultura a Roma.
L’anno successivo frequenta il corso di Fumetto presso la Scuola Internazionale di Comics di Roma.
In seguito si iscrive all’Università e nel 2002 si laurea in Architettura presso l’Università Roma Tre.
Durante il periodo universitario partecipa alla mostra collettiva “Trame”, organizzata nel 2000 dal critico d’arte Elio Mercuri presso gli Arsenali di Amalfi e a varie esposizioni organizzate dagli studenti della Facoltà di Architettura di Roma Tre.
Negli ultimi anni di università lavora come grafico presso lo studio Pool Factory.
Una volta laureato si dedica alla ricerca scientifica prendendo un dottorato di ricerca in “Scienze dell’ingegneria civile”.
Nel 2006 organizza, assieme a Lorenzo Vecchi, la mostra “a due voci” “Eros Eidos”.
L’anno successivo viene assunto come tecnico di laboratorio del LaMS (Laboratorio di Modellazione e Simulazione).
Nel 2018 diventa professore associato di Scienza delle Costruzioni presso il Dipartimento di Architettura di Roma Tre.
Nel biennio 2018-2019 collabora all’organizzazione dei 3D-Day, giornate dedicate all’interazione tra la ricerca universitaria e il mondo della Computer Graphics e degli effetti speciali.
Nel 2024, dopo un’interruzione di quasi 20 anni, ricomincia a dipingere e a esporre le proprie opere alla mostra collettiva “Jubileum 2025: Creatività da vendere.” Presso il Complesso Monumentale Seraphicum di Roma, curata dal critico Gastone Ranieri Indoni (FSM).
Hanno scritto di lui:
“L’intrigante complicità con la disarmata sensibilità che alimenta il mondo pittorico di Valerio Varano è stato il segreto passe-partout che abbiamo usato senza scrupoli per indagarne regole, ritmitensioni cromatiche, rapporti volumetrici e quant’altro sostanzia la sua scrittura per interposta mimesi plastica. Ne è venuto fuori, con sofferta organizzazione iconografica, un microcosmo chiuso, scandito dalle barriere che lo separano dalla inquietante e ostile precarietà del mondo: in un repertorio di grate, cancelli, strutture tubolari di gelida evidenza, di finestre senza altrove.” … “L’assoluta artificialità dei luoghi citati da valerio Varano non è infatti nelle sue tavolette telate, denuncia della trasgressione o violazione di un ordine naturale desiderato o rimpianto, ma resa plastica della realtà storicamente determinata e quindi impossibilitata ad esprimere verità; questa sta tutta invece nella nudità dei corpi che dialettizzano i rapporti e caricano di tensioni le situazioni pittoriche.”
Italo Evangelisti 1993
“Ciò che rende particolarmente interessante il messaggio pittorico di Varano è l’uso positivamente animale del colore collocato con sapienza in ambientazioni quasi kafkiane.”… “In Varano tutto sembra essere prigione. Almeno tutto ciò che l’artista colloca all’interno di una qualsiasi reale o immaginaria finestra. Quindi il pennello diviene attrezzo artigianale atto al recupero di spazi che la nostra esperienza tende a ghettizzare.”
Giancarlo Piciarelli 1993
“Se Matisse aveva distinto ésprit de géometrie ed ésprit de finesse, Varano ha dimostrato che questa differenza non ha senso perché il vero spirito geometrico cela una delicatezza intuitiva degna della più grande poesia lirica.”
Lucio Anzalone 1993
“Il modo di leggere e vedere questi quadri è completare ogni volta da lonteno il frammentarsi dell’insieme nelle parti, ed ogni volta ripercorrere lo sforzo di dominio della forma della mente sulla cieca e dirompente casualità di un pathos che si è fatto colore, che si è fatto materia; ed ogni volta ricomporre l’insieme dall’inizio, ripartendo dalle parti, fino a che l’architettura interna dell’immagine non venga percepita come l’ultima e suprema sintesi di puntiforme compiutezza liricaed estensione intellettuale organizzata rigorosamente nello spazio.”
Vittorio Varano 1993
“Ma chi fa percepire in ciò il contrasto di tutti questi aspetti è Varano che, con I suoi sottili reticoli di più mutazioni di percorsi, riporta la sua operazione, agendo tra le trame, alla prima impresa umana, quella di attraversare più reticoli con l’ansia di romperne a uno a uno I lacci che legano a un’esistenza di crudeltà; e questa sempre in cerca di un’identità che si a la vera del sé uomo.”
Elio Mercuri 2000
“Si è presentata così casualmente in lui l'originale idea di una sorta di rete contenitiva dei suoi più profondi e tanti e tutti pensieri, conseguente immediata conduttrice del suo più intimo sentire da avvertire di trasformare e trasfondere in pittura, magari accettando la sfida di dichiararsi in uno stilema, il suo così originale, che da subito ha individuato e circoscritto in una cifra interattiva oltre che altamente creativa e riconoscitiva.
Questo suo particolare motivo, brand architettonico e musicale insieme, costituisce una specie d' imbragatura sintonica per l'armonia che sprigiona, che pesca e irretisce tutto ciò che accumula il fondo del suo ricco magmatico subconscio che gli ha in qualche modo consentito l'unico approdo protettivo, la tela, bisognoso com'è sempre, di materializzare il quid illuminante del suo inconscio fin lì solo trasognato.”
Gastone Ranieri Indoni 2024