Simone Viani
pittore
Simone Viani, Sarzana (SP)
La prerogativa della pittura di Simone Viani è quella di fare apparire davanti all’osservatore il mezzo per spingersi al di fuori del quadro e non come fino ad ora è accaduto, perdersi all’interno del dipinto.
Guardare l’arte al di fuori dello spazio che l’arte stessa occupa.
I primi disegni, verso la metà degli anni ottanta, raffigurano, come le chiamò suo padre, ‘Le smorfie degli amici’, matite e carboncini al limite del surreale. Occhi allucinati e visionari, bocche irrigidite in urla di gioia, e quel colore indefinito, sfumature di grigio che improvvisamente si accendono di variabili luminose. Carte e cartoncini che hanno manifestato la volontà di annodarsi da subito alla realtà, alla concretezza, come se il vedere quelle immagini facesse percepire di essere vivi, prendere coscienza degli stati d’animo.
In seguito, l’indirizzo tecnico degli studi è fin troppo apparente in alcune opere, ma altrettanto evidente è la volontà di distaccarsi da quel limite geometrico, dalla ristretta matematicità delle linee ed esplorare quel terreno ancora sconosciuto... ‘Non immaginavo che dipingere potesse chiarire alcuni dei lati oscuri che si hanno dentro, all’inizio mi divertivo poi ho capito di essere finito in una trappola’...che può essere definito informale, astratto, macchie di colore sparso sulla tela… ‘Il quadro perfetto che ognuno ha dipinto dentro’…il magma che prima o poi esploderà.
Il lavoro di Simone Viani ri(de)genera in quello che egli stesso definisce ‘Ultrasegno’, dove, la tela raschiata, digitata o semplicemente accarezzata scopre, o riscopre, quello che di più recondito è celato sotto lo strato del colore. Indagare, sviscerare la tela per riscoprire quello che volontariamente era stato inumato. La volontà della ricerca interiore e pragmatica della realtà dimenticata; flash back precisi, mirati, qualche volta gestuali, quasi schizofrenici rivelano all’ occhio quello che la mente aveva conservato tacitamente e segretamente.
La ricerca della perfezione, si evolve e la realtà ancora troppo onirica, ora è tangibile, sottili cavi di acciaio legano e collegano la virtualità dell’immagine al senso tattile, materiale e corporeo dell’opera. Non solo, l’ombra che viene proiettata sulla tela diventa parte del dipinto e si muove, danza e qualche volta scompare, evidenziando ancora di più il senso reale che l’artista vuole dare all’opera…‘avevo la necessità di trovare un riparo, qualcosa che potesse aiutarmi a difendermi dalla cruda verità del dipinto, qualcosa di vero, qualcosa di tangibile per concludere l’opera e in qualche modo qualcosa che la tenesse a bada’… Lo spazio ‘arte’ si espande nello spazio circostante, il materiale cavo si insinua nell’opera, l’avvolge ed offre quell’ombra che evolvendosi, mutevole e instabile, dona un non certo effetto ‘optical’, reale, vero e sostanziale.
Ma cosa accade quando il sottile cavo è sostituito da solido filo spinato. Differente e complicato è, infatti, affrontare il tema sul concetto della serie dei ‘Pronomi’. Analiticamente le opere rappresentano soggetti o gruppi di persone figurati attraverso la parola del pronome stesso e protetti da un avvolto di filo spinato. Ma il dubbio è lecito: sono protetti o loro stessi si proteggono. Ecco che l’opera diventa il mondo entro il quale vivere, la realtà misteriosa e perfetta che tutti vorrebbero o semplicemente l’intoccabile e inarrivabile virtù e integrità di tutto il resto? In queste opere il colore è interprete del significato, e l’essenzialità tonale soggiace alla volontà dell’opera intesa come azione della stessa.
L’ultimo ciclo pittorico, definito ‘Tempeste’, si apre con il lavoro dedicato alla nascita della figlia titolato ‘Lacrime di Ginevra’. Questo quadro dimostra, ancora una volta, la capacità dell’artista di fare percepire lo stato d’animo e la tempesta che la piccola Ginevra doveva avere dentro se appena nata, così come l’inquietudine sono fin troppo chiare. Nel dipinto le lacrime non sono frutto di gocciolature di colore, è il non colore che toglie tono all’elemento cromatico, come per voler significare che una lacrima porta con se un pezzettino di sentimento. Lo sfondo viene lavorato allo spasimo, esasperata la ricerca delle turbolenze ed analizzata attraverso innumerevoli passaggi di pennello, spatola e spugna; l’idea del movimento perpetuo è interrotta, anche in questa sezione, dal cavo metallico, la difesa insostituibile non sopraffatta, neanche dal turbinio che ha luogo sotto di essa. Il riscatto che ognuno cerca, il conseguimento della tranquillità è quel piccolo cavo disteso, lineare, luminoso; sembra ridare ordine e dignità all’artista, il modo più ingannevole per donare pace, semplicità e coerenza in quel tumulto violento e impetuoso.
Nella serie ‘Tempeste’ si ha la sensazione che l’opera prende forma autonomamente, l’amalgama colore si adagia sulla tela, tranquillo scivola disteso sulla superficie, ricopre l’ingenuità dell’ apparenza pura, sana, e in qualche modo la contamina e subito fila via, privo di ogni controllo…‘volevo delle opere che in qualche maniera non mi facessero sentire l’unico responsabile del risultato’… Il tutto può replicarsi innumerevoli volte, e questa è la sola decisione che l’artista può prendere. L’opera nasce e cresce per volontà dell’uomo, ma si forma e si raffigura per volontà della stessa.
…’alcune volte intervengo ad opera terminata, scavo dentro la materia, devo vedere che cosa vi ho lasciato dentro, o semplicemente assicurarmi di non avervi dimenticato nulla’… ‘la maggior parte delle volte non riesco a trovare niente’…
In queste performances Viani non altera l’equilibrio del dipinto, lo rende sincero, vivo … ‘mi sembrava di ricordare di avere nascosto qualcosa là sotto’… ecco che la tela diventa lo scrigno del cuore e dell’anima.
Le opere di Simone Viani sono presenti sui siti della prestigiosa Saatchi Gallery di Londra (Regno Unito), e nell’ EU Art Museum di Malmo (Svezia);
alcune opere appartengono ad importanti collezioni private;
grazie alla collaborazione con una importante galleria internazionale, alcune opere saranno esposte a Miami (Florida, U.S.A.) e in importanti città asiatiche, quali Pechino, Shangai e Seul.
Ha partecipato alle più importanti fiere d’arte italiane.
Expo:
Le Patio, Mandelieu Cannes
Jolly Hotel Ligure, Torino
Suburb, Sarzana
La Spadarina, Piacenza
Arte & Colore, Taormina
Pasquarte International expo, Taormina
Centro Allende, La Spezia
Mostra Itinerante, Treviso
Biennale Internazionale d'Arte Moderna e Contemporanea, Firenze
Premio Artiste de Montmartre
Premio Alba
Premio Pittart
Premio ArteLaguna
Tematiche
Le tematiche attuali sono espresse dalle serie 'Ultrasegni' e 'Tensioni'
Tecniche
olio, smalto, polimaterici su tela.
Premi
Vincitore 1^Premio Pittart 11/06 con l'opera 'Centro-per-enne';
1^ Premio Arte Laguna anno 2006;