DAMNATIO MEMORIAE (NERONE)

Assemblaggio materiali vari, 2024

L’opera rappresenta la più recente  rielaborazione di lavori precedentidell’autore (v. in calce), accomunati dal potente impatto visivo, che è loroconferito dall’inusuale supporto utilizzato, costituito da una graticolaverniciata.

L’espediente espressivo dellagraticola è attestato in opere come il SanLorenzo (2022) o nella serie denominata HotSpot, che sono state esposte, ottenendo diversi premi e riconoscimenti, in varieoccasioni: al Castello di Novara, al Palazzo Fani di Tuscania (VT), al PalazzoFruscione di Salerno, al Palazzo Ruspoli di Nemi (RM), al Museo Diocesano diTerni e al Palazzo Comunale di Velletri (RM).

L’opera presentata si differenziadalle precedenti innanzitutto per l colore della graticola, non più dorata,bensì nera. La scelta cromatica segue quella del soggetto rappresentato, nonpiù un santo (San Lorenzo), ma un’anilina dannata e condannata all’oblio.

Vi si può scorgere lo stesso artista,che si autoritrae o, come indicato nel sottotitolo, l’imperatore romano Nerone,che subì dopo la sua morte la cosiddetta damnatiomemoriae.

La controversa figura dell’imperatoreromano ha affascinato non poco l’artista, al punto da dedicargli un componimentopoetico dal titolo “NERO”, ossia ilnome di Nerone in latino, pubblicato nel 2004 nell’antologia letteraria “Tra le parole e l’infinito”.

Da una “visione letteraria” èpassato, dunque, a distanza di vent’anni, a una “visione artistica”, in cuil’elemento della visionarietà è ribadito anche dal simbolo-firma dell’artista,lo “sguardo infinito”, derivazione dal simbolo dell’infinito, che funge daelemento metafisico di connessione tra mondi diversi, quello interiore conquello esteriore, quello dei vivi con quello dei morti.

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