Ranieri Wanderlingh

pittore

Ranieri Wanderlingh nasce a Roma nel1961. Pittore e scultore avvia la sua attività espositiva nel 1982 con unamostra presso la galleria “il Mosaico” di Franco Cancelliere a Messina. Già autodidatta,più tardi avrà modo di perfezionarsi nell’arte ceramica, e conseguire la laureapresso l’Accademia delle Belle Arti di Reggio Calabria nel 1984. Artista dotatodi una grande tecnica e dalla peculiare identità stilistica; i suoi esordipittorici corrispondono a un Neocubismo ingentilito da una colorata e accattivantematrice pop che, dai “frammenti” degli anni 80, passando per le vorticose lineedel suo Psicoespressonismo,approderà al grande ciclo del Popromantico, sintesi grafica e lineare di un’unica modernissimaestetica assai affine al linguaggio delle illustrazioni e delle arti applicate.Dal 1982, Wanderlingh è impegnato in una ricca attività espositiva su tutto ilterritorio nazionale (Messina, Taormina, Ragusa, Milazzo, Castel di Tusa,Caltagirone, Reggio Calabria, Palermo, Faenza, Chianciano Terme, Spoleto, Bari,Napoli, Roma, Livorno, Mantova, Padova, Bologna, Milano, Torino) ed all’estero(Montreal, Parigi, New York, Cairo). Ha insegnato pittura, tecniche pittorichee design, presso l’Accademia Belle Arti Mediterranea di Messina. Ha collaboratocon il mecenate Antonio Presti, con aziende private ed Enti pubblici. Una suaopera è presente nella Galleria d’arte contemporanea di Messina, una suascultura al Museo del Liocorno di Siena. Dal 2004 al 2006 è stato membro dellacommissione cultura del Comune di Messina. Nel 2005 realizza, su commissionedella Gazzetta del sud, la fontana monumentale “Bios”, alla passeggiata a maredi Messina, un inno alla energiavitale. Nel 2012 tiene due mostre antologiche al Monte di Pietà di Messina edal Castello di Milazzo. E’ stato consulente artistico e del paesaggio, nellostudio di fattibilità del “Porto Verde”, porticciolo turistico per il Comune diSpadafora. Nel 2014 realizza delle opere musive al Cimitero S. Filippo per ilComune di Messina. Nel 2015, realizza per il Comune di Spadafora, con fondieuropei, il “LabForma”, un innovativo Museo- scuola -laboratorio. Nello stessoperiodo progetta e dirige il primo Festival dell’arte contemporanea sicilianaal Castello di Spadafora. Nel 2015 viene inserito, dai critici d’arte IvanQuaroni e Chiara Canali nella scelta di 14 pittori siciliani che operano nellaricerca artistica contemporanea fuori e dentro il perimetro dell’isola. Nel2016 espone alla Galleria d’arte Moderna Provinciale di Messina in occasionedella giornata nazionale dell’associazione dei Musei nazionali d’artecontemporanea. Nel 2017 tiene una personale dal titolo “Romanticismo Pop” alTeatro Vittorio Emanuele di Messina.

Formazione

2013

Attestato di partecipazione a corso di Europrogettazione 1 e2 e finanziamenti Europei diretti 2014-2220 .

ANCE Sicilia. Palermo 2013.

2013

Attestato di partecipazione al convegno sula coesioneterritoriale ed il ruolo dei Comuni siciliani

Organizzato da ANCI Sicilia. Messina 2013

2013

Attestato di partecipazione al convegno Info day, sutrasporti intelligenti, integrati e sostenibili.

Organizzato da JFE, Cust Euromed Università di Messina. Me.

1994

Diploma esperienziali in Vegetoterapia Caratteroanalitica(percorso di anni 6). Psicoterapia ad orientamento corporeo.

S.I.P.RE. (Società Italiana di Psicoterapia Reichiana)Salita Cappuccini, 35 Messina

2001

Abilitazione all’insegnamento di Disegno e Storia dell’Arte(25/A) Educazione Artistica (28/A). Concorso per Esami. Catania.

Ministero della pubblica Istruzione

1998

Abilitazione all’insegnamento nelle Accademie di Belle Artidi: Assistente pittura(B3B). Concorso a Titoli. Napoli.

Ministero della pubblica Istruzione

1998

Abilitazione all’insegnamento nelle Accademie di Belle Artidi : Docente decorazione (B2) Concorso a Titoli. Palermo.

Ministero della pubblica Istruzione

1988

Diploma di Maturità d’Arte Applicata

Ministero della pubblica Istruzione- Istituto statale d’ArteBasile , Messina

1986

Diploma di Accademia di Belle Arti

Ministero della pubblica Istruzione - Accademia di BelleArti Reggio Calabri

1984

Attestato Professionale di Qualifica di Ceramista

E.C.A.P. C.G.I.L. Messina

1980

Diploma di Maturità Scientifica

Ministero della pubblica Istruzione - Liceo Archimede,Messina

Tematiche

Nuova soggettività Pop: Ranieri Wanderlingh

Gli anni Ottanta[1]del Novecento hanno senza dubbio costituito un periodo all’insegna del“recupero”, del “ritorno a”, motivato dalla necessità di reagire a un periodocosì freddo e asfittico come era stato quello precedente, dominato dallericerche concettuali, incentrate sul comportamento, sul triangoloparola-fotografia-oggetto di Joseph Kosuth e dunque sul rifiuto dei valorisensuosi della pittura e della scultura. La generazione successiva a quella deiconcettuali ha perciò risposto con un prorompente recupero del colore e dellamanualità secondo soluzioni figurative proto- e neo-avanguardistiche,ibridandole tra loro oppure aggiornandole attraverso opportuni coefficientidifferenziali che potessero garantirne la validità e la freschezza. Così, soloper fare qualche esempio, il Pattern Painting americano proponeva un’astrazionevivace e decorativa, i Neue Wilden tedeschi puntavano a un brutalismo e aun’aggressività della figura non estranei neppure al graffitismo del newyorkeseJean-Michel Basquiat, mentre i cinque della Transavanguardia ripescavano,manipolandoli, gli stilemi pittorici delle avanguardie storiche. Si trattava,in sostanza, di ritrovare soluzioni figurative leggere ed essenziali, brillantie colorate, all’insegna di quella bidimensionalità e di quel vivace iconismotipici della pubblicità, dei cartoons e dei videogames.

È su questofertile terreno che ha preso piede l’attività pittorica del messinese RanieriWanderlingh (1961), il quale ha dimostrato sin da subito una partecipazioneattiva, anche se a distanza, alle più aggiornate istanze espressiveinternazionali. E questa internazionalità della sua pittura ha, alle volte,animato nella sua città un certo dibattito: emblematico è il caso dei graffitirealizzati da Wanderlingh agli inizi degli anni Ottanta, subito assimilati aquelli dello statunitense Keith Haring, che all’epoca non era ancora noto inItalia. Non è insolito che due o più artisti, anche se distanti e senzaconoscersi, raggiungano in uno stesso periodo esiti analoghi, perché sonoesposti agli stessi stimoli culturali, e questo basterebbe a comprendere i motividella loro similarità; bisogna tuttavia rilevare che, in quei Graffiti realizzati nel 1983,Wanderlingh sembrava piuttosto interessato a dare vita a un fittissimomicrocosmo di cellule e filamenti che trovava forse la propria originenell’Informale segnico dei siciliani Carla Accardi e Antonio Sanfilippo, in cuii segni si accumulano secondo serrati e sapienti ritmi compositivi.Naturalmente la segnicità dei graffiti di Wanderlingh ha rifiutato lagestualità nervosa della stagione Informale in favore di una più controllata eludica, quasi fumettistica, fluidità del tratto, la stessa che hacontraddistinto il pop-graffitismo di quegli anni.

Si trattava senza dubbio della fase smagrente, di riduzioneall’osso, o meglio di regressione allo stato embrionale, di quella pitturagiocosa con cui Wanderlingh aveva esordito giovanissimo alla soglia degli anniOttanta dando vita a divertenti personaggi zoo-meccano-morfi quali Ezechiele e Il Magnippo, oppure i simpatici mostriciattoli di Per le vie della metropoli, vicini aquelli più teneri e buffi che popolano L’accademia,Il tribunale, Punti di vista, Il Re che nonride oppure I giocolieri, questeultime opere del 1982 incui la deformazione para-espressionista cede il posto a una giocosa e policromascomposizione astratto-concreta alla Paul Klee, in cui fondali e personaggidalle tinte pastello si intersecano invitando lo spettatore a un caleidoscopicoviaggio oltre l’astrazione, un po’ come accade nelle briose tarsie delpiemontese Ugo Nespolo. Non bisogna credere che questa figurazione fantasiosa,deforme e variopinta scaturisca da una naïvetépriva di referenti, da rintracciarsi anzi in grandi maestri primonovecenteschiquali Picasso, Chagall o lo stesso Klee. Quello di Wanderlingh è uninfantilismo cercato, voluto, consapevole, come del resto proprio negli anniOttanta quello del ceco Milan Kunc. Si tratta in fondo di riportare in augequel carattere regressivo che ha connotato buona parte della figurazionenovecentesca (Dubuffet docet) orientata a un ritorno ai livelli più elementaridell’espressione, lasciando emergere le pulsioni più genuine dell’uomo eliberandole così dalle dure costrizioni imposte dal Super-Io. E l’infantilismotrascina necessariamente con sé i caratteri del ludico, del divertente,aggettivi di quella comicità che, secondo Sigmund Freud[2],consente proficui risparmi psichici.

Non è superfluochiamare in causa la psicanalisi in riferimento all’attività pittorica diWanderlingh, non solo per il profondo interesse che l’artista nutre neiconfronti di questa disciplina, ma anche e soprattutto per comprendere appienoquella fase della sua pittura che occupa tutta la seconda metà degli anniOttanta fino ai primi anni Novanta e che va sotto l’etichetta (coniatadall’artista stesso) di Psicoespressionismo. Qui si assiste a un rilevantecambiamento plastico: la scomposizione, andata sempre più parcellizzandosi,quasi a mimare i pixel di uno schermo televisivo, si è sciolta, diluita, ed èconfluita nel garbuglio di una matassa policroma a riempire le curve di unanuova figurazione, stavolta più contorta e mostruosa. Volti avvizziti, corpiallungati, legamenti appuntiti, nasi, bocche e sessi adunchi, forme debitricidi un certo espressionismo, ricalcato sulla brutale secchezza dell’arteprimitiva e della scultura negra, che ritrovava proprio in quegli anni nuovalinfa nella pittura di Markus Lüpertzo A.R. Penck, tanto per citarne due. Tra i nuovi personaggi di Wanderlinghpredominavano nude figure femminili tutt’altro che angeliche e graziose: sono La donna ferro e la donna molle, Lucrezia Borgia, La domatrice, Amalasuntae altre dipinte intorno al 1990. Allineandosi perfettamente con il pensierofreudiano, Wanderlingh mostra come le pulsioni erotiche e quelle aggressiveemergano sempre combinate fra loro, pur se in diverse proporzioni, e lesintetizza perciò in queste mostruose gorgoni, in queste torve dominatricidalle forme aggrinzite, nervosamente ondulate e vibranti, che si contorcononella guizzante e dinamica vorticosità delle composizioni. E un più esplicitorimando psicanalitico sta proprio nel titolo di una di queste tele, Edipo (1989), con chiaro riferimento alnoto complesso freudiano.

Ma a questicorpi aggrovigliati si sono opposti ben presto, nei primi anni Novanta, volti efigure netti e stilizzati su terse e luminose campiture monocrome. Il trattoespressionista si è nuovamente convertito in un fluido e pulito segnofumettistico che circoscrive grandi figure piatte e dai contorni più levigati.I volti e i nudi femminili hanno gradualmente abbandonato le precedentispigolosità per acquisire via via una maggiore sinuosità, come a indicare chenella varia distribuzione delle pulsioni, quelle erotiche sono prevalse suquelle aggressive e di morte. In questa rinnovata fase, l’artista messinese hainoltre recuperato un certo immaginario infantilista, dipingendo simpaticianimaletti quali quelli di Cane e gatto(1992), Capretta (1993), oppure Polipo (1994), con tratto apparentementefanciullesco e spensierato, ma in realtà sicuro, controllato e sapiente. Ci sitrova di fronte a un linguaggio di chiara matrice pop, ma rinnovato nei suoicontenuti, dotato ora di vivida emozionalità, di primigenia inventiva: insomma,un pop epurato da quella stereotipia che lo rendeva un mezzo di “ricognizione ereportage”, secondo la nota etichetta coniata da Maurizio Calvesi[3].Naturalmente Wanderlingh non è stato il solo ad avere svincolato il linguaggiopop dal riporto “tale e quale”: anche altri, come l’italiano Pablo Echaurren oil brasiliano Romero Britto, hanno imboccato e perseguito questa via,all’incirca negli stessi anni, operando così un rovesciamento che, parafrasandoil culturologo canadese Marshall McLuhan[4],si potrebbe definire “dal cliché all’archetipo”. Infatti, se lo statunitenseRoy Lichtenstein, esponente di spicco della Pop Art americana, operava freddiprelievi da fumetti preesistenti trasponendoli in pittura in maniera rigorosa,quasi meccanica, come a imitare il processo seriale della stampa, Wanderlinghreinventa da zero un suo personale iconismo fumettistico in cui si avvertel’eco dei suggestivi stilemi dell’arte precolombiana, di quella egizia o diquella greco-arcaica. Non è difficile individuare, infatti, negli ovali deivolti e degli occhi di Regina, Tania, Velia o Rosanna, telewanderlinghiane del 1994, i tratti tipici della scultura negra, o nei nasiallungati e nei corpi flessuosi le forme dell’arte cicladica, così come nelladonna de La stanza (1992) le generosee procaci forme una venere mesopotamica, il tutto rivisitato attraversol’ironico filtro del fumettistico. Infantilismo e primitivismo, semprealternatisi per tutto il percorso pittorico di Wanderlingh e postisi ora insimbiotica relazione, costituiscono, del resto, due facce della stessamedaglia, sono le due vie di fuga da una “asfissiante cultura”, per dirla conJean Dubuffet[5],le due possibilità di regressione, e dunque di recupero dell’originario, l’unain senso ontogenetico e l’altra in senso culturale.

Di rilevanteinteresse anche le stilizzazioni matissiane del Trittico delle adoranti (2007) e quelle de La messaggera (2009), come anche l’elegante visionarietà de Il sogno (2007), in cui è evidente ilrichiamo al “pop metafisico” di Valerio Adami, mentre in Dinamiche (2007) le intersezioni tra le figure riportano alla mentele cloisonnes delle vetrate gotiche.Ma l’elemento primitivista permane e prevale, come dimostrano anche operesuccessive quali Aisha, Oracoli e La maschera. La semplicità e la genuinità delle forme primitivistesprigionano una potente energia primigenia e, con la loro brutale schematicitàe il loro carattere astrattivo, sembrano anelare al recupero di un ordine, diuna legge regolatrice della realtà che trascenda il contingente per coglierel’essenziale, come fa notare Wilhelm Worringer[6],nel momento in cui la visione del mondo si fa inquieta e confusa. E tuttoquesto gioca infatti un ruolo fondamentale in questa fase della sua pittura cheWanderlingh stesso ha definito “Pop romantico”[7]:un linguaggio immediato e d’impatto, di derivazione massmediale (dunque“popular”), ma che ribadisce l’importanza dell’istintivo e dell’originario, delgenuino e del fantastico, di valori da ricercare nella propria interiorità, perrispondere a una postmodernità caotica e priva di punti di orientamento.

Sintesi,soggettivismo e gusto decorativo, tre elementi che furono alla base delmovimento apripista della contemporaneità, il Simbolismo[8],costituiscono gli elementi fondamentali della pittura di Wanderlingh, semprecapace di aggiornarsi assecondando gli stimoli offerti dalle istanze visivedella cultura neo-mediale: infatti, in lavori quali L’annunciatrice, Pesci, eLui, del 1998 o il più recente Sgorbio (2011), la fluidità del trattofumettistico viene sostituita dalle frastagliature della grafica 8-bit,ricreando l’immaginario di un ipotetico infantilismo tecnologico, mentre negliultimi dipinti, tutti del 2012, quali Danzeafricane, Sposi, Diana e il matissiano Morositas, quel tratto “a bassadefinizione” è andato gradualmente smussandosi, levigandosi, ha recuperatosinuosità, pur sempre modellandosi sulla sinteticità della grafica raster, quella dei più diffusi softwareper il disegno e la manipolazione delle immagini digitali; perché il rapportocon la tecnologia, e più in generale con la cultura materiale del propriotempo, non è affatto negativo, anzi, risulta essenziale per lo sviluppo diun’espressività di volta in volta più adatta al proprio oggi.

 

Pasquale Fameli

 


[1]Per un quadro generale, ma completo, delle ricerche pittoriche di quel periodosi rimanda a AA.VV., Anniottanta,Mazzotta, Milano, 1985.

[2]Cfr. S. FREUD, Il motto di spirito e lasua relazione con l’inconscio (1905), trad. it., BUR, Milano, 2010.

[3]In M. CALVESI, Le due avanguardie. DalFuturismo alla Pop Art (1966), Laterza, Bari, 2001, p. 280.

[4]Il testo cui si fa riferimento è M. MCLUHAN, Dal cliché all’archetipo. L’uomo tecnologico nel villaggio globale(1970), trad. it., SugarCo, Milano, 1994.

[5]J. DUBUFFET, Asfissiante cultura(1969), trad. it., Abscondita, Milano, 2006.

[6]Cfr. W. WORRINGER, Astrazione e empatia(1908), trad. it., Einaudi, Torino, 1975, e in particolare p. 36.

[7]Sono già intervenuto in proposito abbozzando un primo testo sul passaggio dalpop “classico” a quello “romantico” sulla rivista «Le Vie del Centro» deldicembre 2009, poi riportato nell’opuscolo di presentazione della mostra Pop Romantic Art di Ranieri Wanderlinghtenutasi presso la Caruso Gallery di Milazzo nel giugno del 2011.

[8]Per un’approfondita conoscenza di questo movimento si rimanda a R. BARILLI, Il Simbolismo. Le immagini dell’idea,Fabbri, Milano, 1975.

Bibliografia

1982 Messina, galleria Il Mosaico. Mostra personale di pittura “Frammenti”.

1983 Bari, Expo Arte Personale di pittura, Rassegna Nazionale Accademie di Belle Arti.

1983 Ragusa, Jolly Hotel, Collettiva pittura, Maestri contemporanei, a cura della galleria della galleria  Il Mosaico.

1983 Messina, Fierarte, Personale di pittura, a cura della galleria Il Mosaico.

1983 Reggio Calabria, Kivanis Club Collettiva di pittura,

1984 Bari, Expo Arte Personale di pittura, Rassegna Nazionale Accademie di Belle Arti.

1984 Messina, galleria Il Gabbiano, personale di pittura e disegni.

1984 Messina, Fierarte, Personale di pittura a cura di Giovanna Giordano “ Visiona 2000 “.

1984 Messina, Libreria Obelix, Collettiva di pittura “Eros e gioco” presentazione di Nicola Glielmi

1984 Roma, Palazzo Barberini, Collettiva di pittura, “Premio Carlo Siviero”.

1984 Messina, Pannello in pittura di m. 7 x m. 1.50, per il “Natale in Galleria” Comune di Messina.

1985 Faenza, Palazzo delle Esposizioni, Collettiva di scultura in ceramica “ Protagonisti del 2000 .“

1985 Messina, Apertura Bottega d’arte “ Azimut “ produzione e vendita ceramiche e dipinti.

1986 Taormina (Me), Galleria Palazzo di Ferro, Taormina Arte, Collettiva di pittura, “Love Paperino“.

1987 Messina, Chiesa dei Catalani, collettiva di pittura a cura della Galleria La Meridiana “l’uomo ed il suo Habitat alle soglie del 2000“.

1987 Messina, Chiesa di S. Francesco, collettiva di pittura a cura della Galleria La Meridiana

1988 Messina, Aula Magna Università, collettiva scultura in ceramica.

1989 Messina, realizzazione di un Murales al centro culturale “Officina 1892”

1989 S. Stefano di Camastra, (Me), Villa Comunale, collettiva XIII Mostra Regionale Ceramica d’Arte.

1990 Reggio Calabria, Realizzazione di un Murales alla facoltà d’Architettura occupata.

1990 Chianciano Terme (SI) Gran Hotel Terme, personale di pittura e disegni “ Viaggio oltre l’astratto”.

1990 Spoleto (PG) Terrazza Frau, personale di pittura e disegni “ Viaggio oltre l’astratto”, patrocinio Pro Loco Spoleto.

1990 Montreal, Foufones eletriques, personale di pittura “ Viaggio oltre l’astratto”.

1990 Montreal, Fiera Internazionale “ Gift show “, personale di ceramiche artistiche, patrocinio Regione Sicilia.

1990 Milano, Galleria Programma arte, collettiva di pittura

1990 Milano, Galleria Programma arte, personale di pittura, “Il Messaggero del Sole”

1990 Messina, Galleria La Meridiana, personale di pittura, “Messaggi dell’anima”, patrocinio Provincia Regionale.

1991 New York, Pyramid Gallery, collettiva di pittura “ Multy art from Sicily“, patrocinio Regione Sicilia, Alitalia, Italiatour.

1991 Palermo, Palazzo Steri, collettiva di pittura “Tracce e segnali “ a cura del Circolo culturale Incontri Mediterranei.

1991 New York, Pyramid Gallery, Collettiva di pittura “ Figurative art in today Sicily “, patrocinio Regione Sicilia, Alitalia, Italiatour.

1991 Acireale (CT), Palazzo di Città, collettiva di pittura “ L’Arte per la vita “ a cura di A.I.R.C., patrocinio Regione Sicilia.

1991 Castel di Tusa (Me), Hotel Atelier sul mare, personale di pittura, Associazione Culturale Fiumara d’arte.

1991 Messina, Galleria La Meridiana, Collettiva di pittura “ Piccolo formato, Maestri contemporanei “.

1992 Rocca di Bazzano (Bo) Castello di Bazzano, Personale di pittura. Associazione Culturale fiera della salute.

1992 Napoli, Libreria Intra Moenia, Personale di pittura

1992 Parigi, Personale di ceramiche d’Arte, Fiera internazionale Bijorca, patrocinio Regione Sicilia.

1992 Milazzo, Al Bagatto, Personale Ceramiche d’Arte.

1992 Messina, Galleria l’Airone, personale di pittura.

1993 Brevetto per modello industriale, “Mattone finestra”. N. 00232015. Ministero dell’industria e del commercio e dell’artigianato

1994 Messina, Teatro Vittorio Emanuele, personale di pittura a cura di Teresa Pugliatti.

1994 Messina, Teatro Vittorio Emanuele, Collettiva di pittura Artisti al Museo a cura di Lucio Barbera Un quadro viene acquisito dal Rotary Club per la creazione del fondo del Museo d’arte moderna di Messina.

1994 Venturina (LI), Fiera Etruria Arte, collettiva di pittura e vincitore trofeo CE.VAL.CO.

1994 Torino, Salone del Libro, Collettiva di pittura a cura di Stampa Alternativa.

1994 Barcellona (ME), Galleria Epicentro, collettiva di pittura “ Artisti per l’Epicentro “.

1994 Napoli, laboratorio Archimass, collettiva “ Arte Design 94”.

1995 Cairo, Galleria Mashraba, Collettiva di Art Design

1996 Messina, Installazione a Piazza Municipio per “ Il Natale dell’arte “, patrocinio del Comune di Messina.

1996 S. Stefano di Camastra (ME), Palazzo Sergio, Museo della ceramica, collettiva XX mostra della ceramica. Patrocinio Regione Sicilia.

1997 Biella, Fondazione Pistoletto, collettiva di pittura “Passaggi a nord ovest”.

1997 Bologna, Arte fiera, collettiva di pittura, galleria Franco Cancelliere

1998 Palermo, Agorà del Liceo Classico G. Meli, collettiva di pittura, 1° salone dei pittori siciliani Contemporanei.

1998 Palermo, Addaura hotel, graffiti, collettiva permanente a cura di Fabrizio Costanzo.

1998 Imbersago (CO) Palazzo del comune, collettiva finalisti premio Morlotti, cura di Marina Pizziolo, Patrocinio Fondazione Corrente.

1999 Taormina, Intra Moenia, personale di pittura a cura di Fulvia Toscano.

2000 Bologna, Villa Serena, collettiva di pittura “Paesaggio perduto, paesaggio ritrovato” cura di Vladimiro Zocca, Patrocinio Provincia di Bologna.

2000 Messina, Apertura Bottega d’arte ICONA produzione porcellane artistiche.

2000 Padova, Fiera Arte Padova padiglione della cultura, collettiva di pittura “Messina Arte Pride” a cura della Galleria d’Arte Cinquantasei, patrocinio Comune di Messina.

2001 Caltagirone (ME) Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, Collettiva ceramica d’arte Terrarum Varietas, a cura di Domenico Amoroso e Sylvia Franchi.

2002 Revere (MN) Palazzo Ducale di Revere, “trenta per trenta”, collettiva di pittura a cura dell’Young Museum, Nicola Dimitri.

2004 - 2006 Messina. Membro del comitato Tecnico della Consulta per la cultura ed il turismo del Comune di Messina.

2006 Messina, Jolly Hotel, relazione all’incontro : “Bios, la fontana della vita, diario costruttivo di un’opera d’arte”. Lions Club Messina Peloro

2007 Messina, Teatro Vittorio Emanuele, Collettiva di pittura “ Artisti per il Museo“ a cura di Lucio  Barbera

2007 Gioiosa Marea, (ME) Auditorium Comunale, relazione al Seminario su “Wilhelm Reich, vita ed opere”. Ass. Costa Saracena, Comune di Gioiosa Marea e di Piraino.

2009 Messina, Personale di pittura “Diario disegnato” Maremare club.

2009 Spadafora (ME), Palazzetto dello Sport, relazione al seminario su Wilhelm Reich, vita e opere. Ass. Cultura, F.I.D.A.P.A., Liceo Galilei

2010 Messina, Teatro Vittorio Emanuele, Collettiva di pittura “Notte della Cultura “ patrocinio Comune di Messina.

2010 Messina, Secondo classificato al Concorso nazionale di scultura “Piazza della Memoria” indetto dal Comune di Messina.

2011 Messina, Palacultura, Mostra dei bozzetti del Concorso nazionale di scultura “Piazza della Memoria”.

2011 Milazzo (Me), Caruso Gallery, personale di pittura “Pop Romantic art.”

2012 Messina, Sala Cannizzaro, relazione al Seminario su Wilhelm Reich, in ricordo di Nicola Glielmi, Università di Messina.

2012 Messina, Monte di Pietà – Spazi museali, personale di pittura

 “Pop Romantic Art”. Patrocinio Provincia Regionale.

2013 Milazzo, Pop Romantic Art. Personale di pittura presso l’ex Monastero delle Benedettine al Castello di Milazzo. Patrocinio Comune di Milazzo

dell’Argilla e del Castello, con calendario di 10 mostre.

2013 Messina, Personale di pittura, Pop Romantic Art, Associazione motonautica e velica Peloritana.

2013 Messina, Moderatore ed organizzatore dell’incontro pubblico sul tema L’impresa culturale nei fondi Europei 2014-2020, Teatro Vittorio Emanuele, in occasione della mostra “Io non uso, ri-uso”. Patrocinio Comune di Messina.

2015 Spadafora (ME). Ideazione e direzione della mostra “Forma e colore nella ceramica artistica siciliana”, a cura di Cristina Lopresti. Museo del LabForma,. Patrocinio: Comune di Spadafora, Regione Sicilia, UE.

2015 Spadafora (ME). Ideazione, direzione e moderatore al workshop “ Beni culturali e cultura del tempo reale”. Museo del LabForma, Spadafora. Patrocinio: Comune di Spadafora, Regione Sicilia, UE.

2015 Spadafora (ME). “La pratica della pittura”. Mostra Collettiva di artisti Siciliani a cura di Ivan Quaroni e Chiara Canali. Castello di Spadafora. Patrocinio: Comune di Spadafora, Regione Sicilia, UE.

2015 Messina. Realizzazione di mosaico e fontanella in marmo al Cimitero S. Filippo.

Committente  Comune di Messina.

2016 Messina. Mostra personale “Pop Romantic Art”. In occorrenza della giornata Nazionale del contemporaneo AMACI. Galleria Provinciale d’arte moderna e contemporanea “Lucio Barbera”. Patrocinio Città Metropolitana di Messina.

2017 Messina. Mostra personale Romanticismo Pop. Teatro Vittorio Emanuele . A Cura di Giuseppe La Motta. Testo di Pasquale Fameli, università di Bologna.

2018. Messina. Mostra Collettiva di pittura; “Quadro Clinico”. S.Maria Alemanna, Messina. A cura di : 2010 Group, diagnostica clinica associata. Mutual Pass, Emovus s.r.l.s. Me. Testi a cura di Mosè Previti e Maria Teresa Zacone.