Rabit

street artist

Rabit è uno street artist che nasce dal bisogno di un'espressione artistica di protesta contro i problemi della società in cui viviamo, grazie all'uso della stencil art o delle installazioni, per la maggior parte non autorizzate, (come la street art comanda) presso i luoghi dove questi problemi spiccano particolarmente, in questo modo si crea un legame inscindibile tra il luogo e il murale o l'installazione artistica. Il senso di protesta dell'opera può essere più o meno diretto, ironico e cinico, spesso si creano cortocircuiti che lasciano agli occhi di chi la osserva l'ultima parola sul significato dell'opera. Ha esordito anche nel circuito dell'arte tradizionale con una mostra personale a Ragusa dal nome "wanted" che ospitava più di trenta opere, divise in tre stanze. Una stanza era dedicata interamente al tema dell'ambiente e l'opera principale dal titolo "meta-verso la fine" , consisteva in un Pannello di plexiglass trasparente dove era dipinto (grazie alla tecnica dello stencil mista alla pittura in acrilico) la figura di un uomo in costume su una sdraio da spiaggia con un visore per la realtà virtuale, installata alla base del pannello al posto della sabbia c'era una distesa di rifiuti . Il senso critico di quest'opera sta nel pensare ad un futuro distopico (ma non troppo) dove purtroppo si trascurerá l'ambiente reale e la natura che ci circonda, tanto saremo in grado di sentirci immersi in un altro mondo con un semplice visore. Questa è una critica non solo alla non curanza dell'essere umano verso l'inquinamento ma ci da uno spunto di riflessione anche all'uso spropositato della tecnologia che quindi distrae da varie problematiche permettendo a queste di crescere in modo irreversibile.