Pedrali Fabrizio

scultore

Formazione

Fabrizio Pedrali Brescia 1961
Inizia la propria formazione fin da giovane, dopo essersi diplomato con la passione dell’Arte nel metà degli anni 80 frequenta un corso per la lavorazione del vetro dove negli anni seguenti inizia la sua attività con un forno per la fusione di vetrate artistiche e complementi d’arredamento.
Ma la sua voglia di creare e scoprire l’arte in tutte le sue forme, lo spinge a frequentare la scuola d’Arte “ALDO KUPFER” a Palazzolo sull’Oglio (BS) perfezionando il disegno, la pittura, la scultura ed il mosaico.
Negli anni successivi conosce e frequenta anche gli studi degli Artisti scultori come Remo Bombardieri di Brescia e Giuseppe Guerinoni di Bergamo.
Tutto questo lo arricchisce al punto di continuare la sua ricerca dei materiali per le sue sculture non fermandosi solo alla creta e al gesso, ma sperimentando resine e composti, marmi e pietre con inserti in bronzo, ferro e legno dove nella fine anni 90 passa dal figurativo all’informale geometrico prediligendo la forma tonda riuscendo a creare nelle sue sculture un gioco di movimenti dove lo spettatore possa diventare fruitore dell’opera stessa.
Ha partecipato a diverse mostre collettive e personali nei Comuni delle province di Brescia, Bergamo, Cremona, Genova, Milano, Torino, Massa, Ferrara, Imperia, Lecce, Piacenza, Montecarlo, Treviso, Palermo, Valenza, Viterbo, Venezia, Bologna, Como.
Dal 2009 Partecipa a diversi Concorsi , Biennali, Fiere d’Arte Contemporanea in tutta Italia e all’estero, dove viene premiato a Genova, Milano, Torino, Lecce, Piacenza, Rho, Brescia, Montecarlo, e inserito nell’Enciclopedia d’Arte Italiana, nel Catalogo d’Arte TERZA DIMENSIONE pubblicato da Giorgio Mondatori e curato da Paolo Levi, Rivista BOE’ “Artisti sui quali investire”, Arte e Collezionismo 2011, Galleria Italia 2013, Contemporary ART TODAY 2013 oltre ad altre pubblicazioni di giornali quotidiani.
Le sue opere sono presenti in molte collezioni private e pubbliche.

www.pedralifabrizio.it

Quotazione

Le opere di Pedrali Fabrizio sono forme e strutture in piena libertà creativa, dove l’artista afferma la sua autonomia al di sopra di qualunque altra realtà creando un rapporto interpersonale fra la scultura e l’osservatore […]

Silvia Landi




La giuria composta dai Proff. Paolo Levi, Rossana Boscaglia, Virgilio Patarini, Valentina Carena, Davide Corsetti, Michele Covoni e Sabrina Falzoni, si è riunita presso la Galleria Zamenhof di Milano in data 10 Settembre 2009 ai fini di individuare tra i centoventi finalisti i vincitori delle varie sezioni del Premio il Segno. I finalisti sono stati selezionati su duecentosettanta concorrenti. Gli artisti candidati al concorso e prescelti come finalisti dai membri della commissione esaminatrice hanno dimostrato un’accuratezza di indagine estetica e concettuale che evidenzia non soltanto un rinnovamento tecnico-esecutivo nell’impegno degli strumenti che oggi l’arte mette a disposizione, ma anche una solida consapevolezza del patrimonio storico-artistico ereditato dalle Avanguardie storiche, spesso citato, ripensato, rielaborato, contaminato.
La giuria non muovendo sa alcun pregiudizio preliminare, e valutando esclusivamente la forza e l’efficacia delle opere proposte e selezionate, si è trovata, alla fine, ad attribuire il premio “Lucio Fontana” per l’ originalità allo scultore Fabrizio Pedrali, qualificandosi al primo posto con l’opera intitolata “Spazio”.
“Opera interattiva di grande rigore formale e piacevolezza estetica che si colloca coerentemente nell’alveolo di una ricerca orientata alla sperimentazione del movimento e di un rapporto aperto, dinamico e inquieto tra le forme e lo spazio” […]


La Giuria Premio il Segno




Fabrizio Pedrali, scultore. Non e' un caso che sia stato il vincitore del premio -Lucio Fontana- per l'opera piu' originale all'interno del concorso d'arte -il Segno-. Bel riassume il senso del suo lavoro il giudizio espresso dalla giuria che definisce i suoi lavori -opera interattiva di grande rigore formale e piacevolezza estetica (che) si colloca coerentemente nell'alveo di una ricerca orientata alla sperimentazione del movimento e di un rapporto aperto, dinamico e inquieto tra le forme e lo spazio-. L'insieme dei lavori esposti - le geometrie - nelle diverse declinazioni prospettate - variabili - offre uno spaccato allettante delle innumerevoli potenzialità dell'astrattismo geometrico che ancora oggi, dopo un secolo dalle prime sperimentazioni, non smette di rinnovarsi, svelando ancora momenti di piacevole sorpresa […]


Stefano Quatrini

‘Tracce di arte… a tutto tondo, si potrebbe dire: Fabrizio Pedrali è scultore attento e completo, sensibile alle definizioni dei volumi in dialogo con lo spazio con cui l’opera interagisce fortemente.
La circolarità delle linee induce ad una lettura rasente della luce, che scivola sulla materia in un gioco chiaroscurale ricco di pathos […]


Guido Folco






L’essenza della forma.
Sculture cinetiche di Fabrizio Pedrali

Recensione critica
A cura di Sabrina Falzone


Geometrie ludiche, eclissate nel silenzio della materia, si animano di nuove logiche cinetiche nella ricerca scultorea di Fabrizio Pedrali, dove diventano emblemi di un’originale indagine dello spazio e della forma. Il suo razionale metodo di lavoro consente di scoprire le intime motivazioni che si celano dietro le sue opere: in primis, la rinnovata esigenza di un ritorno all’essenza, alla purezza della forma e alla semplicità primordiale, ambite da un costante studio formale, mera catarsi del movimento. Inoltre, l’impiego interattivo dei volumi costituenti le sue sculture rappresenta un valore aggiunto all’inedito concepimento dell’opera stessa, che si pone non soltanto tra sintesi concettuale, equilibrio materico e armonia estetica, ma anche tra la solennità del rigore geometrico e la libertà energetica del dinamismo.

Sabrina Falzone
Critico e Storico dell’Arte - www.sabrinafalzone.info




1° BIENNALE INTERNAZIONALE CITTA DI LECCE

Nell’opera DIMENSIONE si intravede la ricerca esplorativa della materia e dell’armonia tonale la cui resa porta ad una concretezza della validità espressiva […]

Proff.ssa Anna Francesca Biondolillo
Sobrie figure geometriche costituiscono l’impianto compositivo delle opere di Fabrizio Pedrali, ognuna delle quali è racchiusa in un perimetro circolare, dove prende vita una sottile scomposizione di piani prospettici. Le figure si inseriscono una nell’altra in un delicato eco di assonanze, o si separano con delicatezza a mostrare la propria tridimensionalità, interagendo in maniera attiva con la percezione visiva dell’osservatore.
I lavori di Pedrali si distinguono per la nitidezza e la semplicità delle linee, che creano forme dai profili essenziali, dove i pigmenti sono quasi sempre declinati in monocromatismi, riproponendo il colore della sabbia, della terra, del legno, del bronzo e ancora dell’oro. Lucido e opaco trovano entrambi spazio nelle sculture dell’artista, che ricorre alternativamente alla pura eleganza della materia o ai preziosi riflessi dei metalli. Lo scultore mostra una predilezione per le simmetrie, affiancando spesso due elementi compositivi quasi speculari nel motivo che lo percorre, come se offrisse a chi guarda più visioni di una stessa realtà, capace di mutare in maniera impercettibile.
L’arte di Pedrali è profondamente simbolica. Libera da ridondanze, la materia racconta autonomamente il continuo divenire e reinventarsi degli elementi, come espresso dal motivo circolare ricorrente in questi lavori, seguendo le tappe di un processo evolutivo che avanza secondo cambiamenti impercettibili, anziché drammatiche rotture.
L’eleganza del risultato finale è dovuta alla forte sintonia d’intenti che s’instaura tra mano e pensiero, un perfetto connubio volto a liberare le più intime riflessione dell’artista, lasciando ampio spazio all’immaginazione senza forzare i contorni, ma accompagnandola con discrezione in un misterioso viaggio intorno e dentro la sua anima.

Proff. Paolo Levi (Catalogo Mondadori “Terza Dimensione”)






Le sculture di Fabrizio Pedrali sono chiuse e aperte al tempo stesso. Dal punto di vista della ricerca compositiva infatti denotano un’assoluta economia nella scelta delle forme essenziali su cui l’artista lavora: principalmente il cerchio e talvolta il cerchio e il quadrato.
E in questa scelta, la predilezione per forme geometriche perfette (almeno come punto di partenza) denuncia una propensione razionalizzante e una volontà di rappresentazione universale. In questo senso vediamo all’opera una mente che tende a “chiudere”, a definire con precisione il suo campo di azione, a circoscrivere con la maggior esattezza possibile le forme scolpite. Il cerchio è forma narrativa, espressiva, “chiusa” per eccellenza.
Eppure, al tempo stesso, proprio nell’istante in cui Pedrali chiude a doppia mandata l’orizzonte di attesa del fruitore, lo spalanca in direzioni infinite, ipotizzando un’interazione col fruitore che denota non solo una grande fiducia nell’apporto creativo dell’altro, ma persino un grado intrigante e giocoso di complicità. Il grande cerchio di pietra perfetto, dalle due superfici contrapposte, fronte e retro, l’una perfettamente liscia, l’altra armoniosamente ondulata, è stato tagliato in sette sezioni orizzontali che ruotano intorno ad un perno centrale che consente allo spettatore, se vuole, se osa, se ha voglia di giocare e mettersi in gioco e di mettere in gioco, di mettere “alla prova” l’opera che ha di fronte… ebbene lo spettatore, se vuole, può diventare fruitore nel senso pieno della parola e trasformarsi così in coautore a tutti gli effetti. E l’opera chiusa, la forma chiusa per antonomasia, diventa aperta in senso pieno e avvincente: metaforico e letterario. E certe moderne teorie della fruizione dell’opera d’arte trovano una modernissima applicazione.

Virgilio Patarini


Una nuova visione della materia, un'accurata ricerca formale che tende al raggiungimento della purezza geometrica. L'arte di Pedrali è all'insegna della linearità, della raffinatezza di immagini, di un ideale connubio tra volumi e spazi indagato in ogni aspetto. I corpi di Pedrali si muovono nello spazio, non casualmente, ma seguendo un ordine prestabilito che l'artista determina. Pedrali si fa guida, conduce la materia seguendo il loro iter precostituito, ma, allo stesso tempo, libero di variare, ottenendo infinite combinazioni di pose, luci, ombre e dimensioni. I materiali più diversi - legno, marmo, resina - vengono plasmati, levigati, ottenendo risultati di grande rigore formale, che inducono all'interazione tra osservatore e opera. Profonda indagine cinetica, proiettata nell'ottica di una continua rivisitazione del Patrimonio artistico derivante delle Avanguardie Storiche e dell'Astrattismo geometrico.

Proff.sa Anna Saviori


Fabrizio Pedrali, esprime nelle sue sculture di nuova figurazione, arcaiche testimonianze cariche di misteriosi “enigmi” Pedrali ha indirizzato e prosegue la sua ricerca verso una spazialità concentrata essenzialmente al “movimento della materia” inteso come dinamismo della plasticità formale..
Le forme sono silenti ed enigmatiche ma allo stesso tempo, rivelano infiniti messaggi tramite la modularità compositiva della forma, che attraverso la sua composizione tecnica dona all’opera numerose intrerpretazioni.
Il maestro Pedrali ritengo sia un prosecutore della spazialità-figurativa, allontanandosi nettamente dalle mode stilistiche astratto-informali del nostro contemporaneo. Professionalità espressa a tutto tondo, dai volumi plastici che nella levigatezza della materia collimandone la giusta finitura della stessa.

Francesco Chetta (esperto d’arte contemporanea editore)



Per avvicinarsi all’arte plastica di Fabrizio Pedrali è necessario essere disponibili ad ascoltare le armonie sonore che emanano le sue composizioni plastiche. Perché la produzione dello scultore bresciano è essenziale, lineare, concettuale nel senso più pregiato del termine. Nelle sue opere domina il rigore formale e geometrico. Decorativismo e descrittivismo sono superati a favore di un linguaggio che riesce a cogliere l’essenza stessa delle forme primarie, la sfera, il cono l’arco a tutto sesto. Il mondo interiore di Pedrali si materializza in un calcolato alternarsi di pieni e vuoti, di riflessi e di ombre, i strutture poliedriche che conducono un sapiente gioco delle parti, rivelando la natura metafisica delle forme più pure.

Proff. Paolo Levi


“Fabrizio Pedrali, è un’artista innovativo nella ricerca contenutistica nel sapere sviluppare nuove armonie compositive: “Sculture in movimento”. La sua ricerca oltrepassa la staticità formale delle comune materia, in linea espressiva contemporanea non riscontrabile in altri linguaggi stilistici.
Una creatività essenziale, nel saper ricercare nuove forme espressive, evidenziandone appunto l’innovativa tridimensionalità emotiva che l’artista plasma nei suoi lavori, …l’osservatore è attirato visivamente, dalla visione prospettica dell’opera: posizionando a suo volere l’elegante materia scolpita, ricercando a sua volta una consona risposta alla sua domanda.”

Maurizio Gnali

“..I lavori di Pedrali si distinguono per la nitidezza e la semplicità delle linee, che creano forme dai profili essenziali, dove i pigmenti sono quasi sempre declinati in monocromatismi, riproponendo il colore della sabbia, della terra, del legno, del bronzo e ancora dell’oro. Lucido e opaco trovano entrambi spazio nelle sculture dell’artista, che ricorre alternativamente alla pura eleganza della materia o ai preziosi riflessi dei metalli…”


Proff. Paolo Levi

Premi

- Concorso “IL SEGNO” GALLERIA ZAMENHOF MILANO VINCITORE DEL 1° PREMIO LUCIO FONTANA.
- 14° Concorso Nazionale d’Arte Contemporanea “Satura 2009” Palazzo Stella GENOVA VINCITORE DEL PREMIO TARGA ASSESSORE ALLA CULTURA REGIONE
- Mostra premio internazionale Italia Arte 2010 VILLA GUALINO - TORINO SELEZIONE DI MERITO VINCITORE 1 pagina pubblicitaria sul mensile “Italia Arte”
- I° BIENNALE INTERNAZIONALE CITTA DI LECCE Castello CARLO V° LECCE VINCITORE SEGNALAZIONE SPECIALE
- VII EDIZIONE CONCORSO INTERNAZIONALE LA SPADARINA 2011 “La Materia e lo Spirito” Vincitore del 3° Premio
- III° CONCORSO PREMIO IL SEGNO Galleria Zamenhof MILANO SUPERFINALISTA
- I° BIENNALE DI BRESCIA MUSEI MAZZUCCHELLI Ciliverghe di Mzzano (BS) VINCITORE PREMIO TECNICA
- ARTEXPO’ GALLERY Premio Art in The Word 2011 Oscar delle Arti Visive MONTECARLO
- PREMIO KOSMOS FUNECCHIO (FI) FINALISTA
- PREMIO INTERNAZIONALE II° BIENNALE DI ASOLO (TV)
- PREMIO BIENNALE ART MUSEUM 2013 TROFEO GALLERIA ITALIA Hotel Amadeus VENEZIA
- VII BIENNALE DI SONCINO (CR) Rocca Sforzesca FINALISTA
- VI BIENNALE DI PERO (MI) VINCITORE I° PREMIO DI SCULTURA E TARGA COMUNE DI PERO PER PITTURA
- FREE ART ITALIA Artista del mese
- PREMIO BIENNALE DOMENICO GHIDONI 2015 Concorso Internazionale di Scultura Ospitaletto (BS) FINALISTA
- CONCORSO INTERNAZIONALE LA SPADARINA 2017 VINCITORE 6° PREMIO