Patricia Glauser
artista
Nata in Colombia nel 1967. Nel 1998 lascia suo lavoro come dentista per venire in
Italia a studiare arte. Segue dei corsi di pittura in diverse scuole a Firenze e nel
2001 s’iscrive all’Accademia di Belle Arti dalla quale si diploma in pittura nel 2006.
Nel 2009 fa il master in Arti Visive alla Libera Accademia di Belle Arti di Firenze
(LABA) dove lavora come insegnante di anatomia artistica fino al 2013.
Vive e lavora a Firenze.
Formazione
2008-2009. – Master in Arti Visive, Libera Accademia di Belle Arti, Firenze.
2001-2006. – Diploma in Pittura, Accademia di Belle Arti, Firenze.
Tematiche
La sensazione di vivere "tra", di abitare uno spazio in mezzo a due opposti simultanei e di esistere tra
intervalli oggettivi e soggettivi, è al centro del mio lavoro, insieme al tema della violenza di genere, la
donna che si trova nell’intervallo del prima e dopo trauma. Interno ed esterno, corpo ed anima, materia ed
energia, presenza e assenza, figura e non-figura, coesistono in tensione in uno spazio-tempo utopico,
ermafrodite, sincrono e spettrale che è, a sua volta, il giusto intermedio che permette l'equilibrio tra il
dolore e l'apparente non dolore che è presente in tutto il mio lavoro.
L'abito, la biancheria intima, il tessuto sono simboli e rappresentazione tangibile di quell'intervallo tra
l'interno e l'esterno, tra ciò che non vogliamo mostrare e ciò che evidentemente mostriamo. Coprono e
scoprono, proteggono ed espongono. Essi fungono da barriera alle emozioni e allo stesso tempo
comunicano chiaramente verso l'esterno. Privo di un corpo che li sostiene, diventano corpo-vestito, spettri
di tessuto che sono impronte e sentieri e allo stesso tempo hanno una vita propria. La biancheria intima è
quel confine tra intimo ed esposto, purezza e sesso, il violento e il volgare di fronte al puro e pacifico. Il
corpo, “la tomba dell'anima”, come diceva Platone, o l'individuo in quell'intervallo tra, res cogitans e res
estensa di cui parlava Cartesio. La donna in quello spazio tra il dolore della violenza fisica o psicologica e
la purezza della guarigione.
Allo stesso modo, la tecnica riflette quell'intervallo tra ciò che è e ciò che sembra essere. Porcellana,
ceramica, che non lo è. Tessuti che non lo sono. Resine che nascondono e mostrano l'opposto di quello
che sembrano essere. Fragilità e forza. Handle with care.
Tecniche
Il smio lavoro è caratterizzato dalla ricerca di materiali che vanno dal gesso, al legno, alla pietra, fino ai diversi tipi di resine e vetroresine. Faccio inoltre uso di svariati oggetti quali bottiglie, filo spinato, catene, lucchetti, corde ecc., così da dare ulteriore forza ed espressione al mio lavoro.
Premi
Quarta vincitrice Premio “In-differenza” Eneganart 2018
Distinzione “Collare Laurenziano 2018” Salone dei Cinquecento, Palazzo
Vecchio, Firenze Italia
Vincitrice Premio Art Rome, 2014
Distinzione nella tecnica di scultura, Premio di tutte le arti 2013, L'arte per la
dignità e la libertà della donna, Salone dei Cinquecento, Palazzo Vecchio,
Firenze Italia.
Vincitrice, Premio Afrodite 2012, La percezione simbolica, Arte Nigrescente.
Finalista, Premio Yicca 2009 e 2019
Bibliografia
Ed. Masso delle Fate, “Scultori in Toscana 2020”, Italia 2020
Ed. Arte Al Limite, “Colombia Arte Actual”, Cile 2017.
Art Domain Who is Publisher, “Who’s Who in Visual Art”, Germania 2017.
Ed. Masso delle fate, “Donne dell’arte in Toscana”, Italia 2013.