Paolo Sassaroli
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Questo dipende dai ricordi dell’autore
In questo periodo tutti parlano
Forse e' meglio parlare o scrivere solo se si deve comunicare un concetto importante
Paolo Sassaroli (author)
Autore della regione Marche
Paolo Sassaroli e’ nato a Senigallia ,vive a Jesi ed e’ originario di Maiolati Spontini,paese noto per aver dato i natali al musicista Gaspare Spontini nel 14 Novembre 1774
Gaspare Luigi Pacifico Spontini e’ stato un compositore esponente del classicismo
Tra le sue opere piu’ famose e’ possibile ricordare . LA VESTALE, L’ Agnese Hohenstaufen , Il Fernando Cortez e Il Teseo Riconosciuto
Spontini è con Luigi Cherubini il più importante esponente del teatro musicale italiano del periodo compreso tra Domenico Cimarosa e Giovanni Paisiello da un lato e Gioachino Rossini, Vincenzo Bellini, e Gaetano Donizetti dall'altro. Nelle prime opere, scritte in Italia, si uniformò allo stile operistico napoletano e non mostrò segni di grande originalità. Una volta giunto a Parigi, però, Spontini entrò in contatto con un ambiente musicale più moderno e consapevole, e soprattutto conobbe la riforma gluckiana, da cui fu profondamente influenzato proprio in questo periodo infatti scrisse le sue opere più importanti (La Vestale, Fernand Cortez e Olympie) che mostrano una possente ispirazione drammatica, di spirito preromantico, unita a grande chiarezza e solidità di struttura tipicamente neoclassiche
Paolo cresce mentalmente in compagnia del ricordo di Spontini
Il paese di Maiolati e’ famoso anche per la produzione del Verdicchio
Questo vino viene ammesso nel Registro Nazionale delle Varietà di Vite il 25 maggio 1970.
Recentemente, l'analisi genetica ha evidenziato una parentela molto stretta tra il Verdicchio e il Trebbiano di Soave: si è dunque ipotizzato che il Verdicchio sia stato introdotto nelle Marche da coloni veneti, giunti alla fine del Quattrocento per ripopolare le campagne dopo un'epidemia di peste.
Il Verdicchio e’ un vitigno a bacca bianca coltivato quasi esclusivamente nelle regione Marche
Paolo viene presto instradato verso una tipologia di studi a sfondo umanistico dai suoi genitori nella vicina Jesi
Nel 1981 inizia una collaborazione con testate giornalistiche del luogo ma divenuto maggiorenne si arruola nella legione straniera dove cerchera’ se stesso e si analizzera’ profondamente Per i suoi compagni di percorso sara’ identificato con lo pseudonimo di Paolo Schiumarola
La legione straniera era una grande forza militare,Paolo era contrario alle armi e alla forze militari ma essendo un fuori di testa aveva fatto una scelta del genere.
La legione straniera era stata composta da un monarca ed era formata da stranieri che non erano pero’ sudditi
I commilitoni erano quasi sempre impegnati e in servizio ma il tutto non era da considerarsi un reggimento
Paolo Schiumarola faceva fatica ad ambientarsi in quella struttura e spesso per tirarsi su assumeva enormi dosi di Rosa Canina
Nel 1987 mentre era in viaggio per una esercitazione fece la pipi da un camion militare e gli furono inflitti ben 21 giorni di consegna
Vulcanico mentalmente cerca di interagire con la propria Anima.
La sua weltanschauung trascende da qualsiasi stereotipo. Nella prima fase della vita Paolo ha tentato di eludere i canoni del conformismo e del banale. E’ sempre stato pilotato da ciò in cui più credeva e crede, prerogativa subliminale ed istintiva, a volte non identificabile, ma luminoso faro negli inevitabili momenti di tenebre della vita.
Potrebbe sembrare un’entità aberrante, ma rivela soltanto un inusitato approccio con la vita, idiosincratico verso le convenzioni, eccezionale, che dischiude nuovi universi verso un’eminente evoluzione. Paolo raccoglierà le proprie energie con passione e sicurezza verso il successo, verso un’inusitata forma mentis, dando fondo alla propria ars inveniendi ed al proprio daimónion. Il Nostro sta terminando una fase esistenziale e ne sta iniziando una nuova. Si ritrova al cospetto di sé stesso. Il suo grande magistero introspettivo gli rivelerà il senso del passato e gli richiederà una disamina approfondita, onesta e sincera. Lontano da qualsiasi menzogna, Paolo metterà in discussione pensieri, emozioni, sentimenti. Cercherà la verità in sé stesso e la troverà. Sarà l’incipit di una vita nuova, ancor più incontaminata, cristallina e pregna di aspettative. Paolo riuscirà a creare un ponte tra il suo microcosmo ed il macrocosmo del tutto. Vale a dire che attingerà una grande omeostasi con il mondo esteriore, il che si tradurrà in incontrovertibile maturità personale. Paolo raggiungerà traguardi eccezionali, in virtù di una metafisica armonia con il creato
D: Chi è Paolo Sassaroli?
R: Paolo Sassaroli è uno che ha iniziato a scrivere praticamente per caso; è stato un gioco tra amici, e adesso continuo a scrivere. Essenzialmente sono un tipo semplice, e come valvola di sfogo ho un po’ la scrittura. Io sono un assistente educatore e attualmente mi dedico prevalentemente a questa professione.
D: Quando e come nasce il Paolo Sassaroli scrittore?
R: E’nato come dicevo nella domanda precedente, casualmente, nel 2011. Poi ho avuto un’ascesa abbastanza positiva fino ad arrivare ad adesso. Ho iniziato con il primo libro che si chiamava “Delirio. Favola di uno qualsiasi”, che ho presentato alla Fiera a Milano, poi a Roma, e la cosa è andata da se. Da cosa è nata cosa insomma.
D: Cosa rappresenta per te lo scrivere libri? E leggere?
R: Io non è che sia un grande lettore anche se attualmente sto riprendendo Andrea De Carlo, dopo averlo letto nel ’92. Scrivere invece per me, è un’esternazione che sublima il parlare, nel senso che invece di parlare, certe volte scrivo, vado avanti in questo modo. E’anche questa una valvola di sfogo.
D: Qual è il tuo genere letterario preferito?
R: Attualmente narrativa, ma non ho un genere letterario preferito.
D: Hai un autore preferito?
R: Ho letto Tabucchi, Philip Roth, poi come dicevo Andrea De Carlo, che ho letto quando ero più ragazzo, e l’ho ripreso adesso.
D: Parlaci dei tuoi ultimi libri, “Vibrazioni d’inchiostro” e “Nell’arcobaleno del bianco e nero”
R: “Vibrazioni d’inchiostro”, come ho detto ad una radio locale, è un libro che sembra scritto a due mani, perché c’è la parte maschile e la parte femminile. Però, come originalità in questo libro c’è che entrambe le parti, le ho scritte sempre io, e tratta dell’incontro tra un uomo e una donna e il sesso visto dal punto di vista maschile, più materiale, e femminile, con una sensibilità più spiccata. Poi c’è “Nell’arcobaleno del bianco e nero” che è un racconto autobiografico, che parla tra l’altro, degli incontri miei con i problemi sociali.
D: Come si è evoluta secondo te la letteratura nel corso degli anni?
R: La letteratura, attualmente, rispetto a quand’ero più piccolo, la vedo molto lontana dal concreto. Per me è andata più verso una dimensione negativa, perché non ha più contatti con il concreto, con il vivere quotidiano, quindi, anche l’editoria ha delle difficoltà perché non rispecchia più quella che potrebbe essere l’esigenza del singolo.
D: Cosa consiglieresti a chi vorrebbe iniziare a scrivere un libro partendo da zero?
R: Di stare a sentire il proprio io, di fare introspezione, in modo da esser creativo e di tirar fuori il più possibile. Con la creatività dopo magari riesce a raggiungere degli obiettivi sempre più gradevoli per lui e per tutti.
D: Quali sono i tuoi progetti futuri?
R: Vorrei continuare a scrivere racconti visti sia dalla parte maschile che da quella femminile, con entrambe le parti scritte da me. Perché credo che sia qualcosa di originale che non credo sia mai stato fatto prima.
Tematiche
I tableaux vivants di Paolo Sassaroli, i suoi modelli, volutamente naïf, sono maschere dei pregi e dei difetti dell'uomo. I suoi racconti sono quadri crudi che ci propongono temi di attualità come immigrazione, povertà, sesso, ma anche intimistici: le debolezze, le crisi sentimentali, i valori. Tutto è descritto con un linguaggio diretto, senza fronzoli né giri di parole, senza ipocrisie. L'autore ci introduce in una dimensione favolistica e fantasiosa, che ha per protagonisti gnomi, folletti. Ce lo ripete forzatamente, quasi a convincerci che quelle sagome, buone o meschine che siano, non siamo noi. Ma, inevitabilmente, in esse ci si rivede, ci si riconosce
Premi
Vincitore del premio "FAVOLE SENZA FRONTIERE " con la favola Arwen
Miglior premio assegnato per aver spiegato ai bambini il problema dell' immigrazione
Primo premio al concorso internazionale di Venezia con lo scritto "Favola per bambini cattivi"
Primo al concorso Scrittura ermetica di Torino
Primo premio con il libro "Delirio-Favola di uno qualsiasi" assegnato dall'istituto di cultura di Napoli