Rapicaul, Rapicauli e infine Rapicavoli.
Scritto a Torino il 26 Agosto 2010 da Giovanni Battista Rapicavoli.
Ho sempre creduto che il nostro cognome avesse origini del nord Italia, per il semplice fatto che tutti i Rapicavoli discendono da un'unica zona è questo l' ho trovato molto strano, presumevo che un nostro lontano avo si fosse trasferito dal nord nella zona del Catanese. In quell’epoca era un fatto raro.
Nei miei primi anni di ricerca ho pensato ad un qualche evento storico che avesse indotto il nostro avo ad affrontare questo viaggio, pensai allo sbarco dei mille, anche se ero consapevole che l’anno in questione (1860) fosse tardivo. Comunque mentre mi trovavo in vacanza nella Sicilia occidentale, andai a Marsala, feci delle ricerche in merito, trovai anche la lista dei partecipanti alla spedizione, ma il nostro cognome non compariva.
Usando internet continuai le ricerche, trovai molti Rapicavoli residenti nel nord Italia e pensai che un loro lontano parente si fosse trasferito in Sicilia.
A questo punto mi venne l’idea di iscrivermi a facebook e di contattare tutti i Rapicavoli che fossero interessati alle loro origini, decidemmo di fondare un gruppo Rapicavoli in the world.
Scoprimmo un antico manoscritto il quale parla di un eruzione dell’Etna avvenuta nel 1669 in cui si cita il nome del nostro capostipite, che portava il nostro originale cognome, molto simile a Rapicavoli, il racconto spiega bene la zona di origine, Nicolosi .
Nel 1343, la firma della "Grande Charte" sancì la nascita della cosiddetta "Repubblica degli Escartons", una federazione composta in origine da quattro Escartons e che ebbe vita fino al 1713, anno del Trattato di Utrecht.
L'area degli Escartons era inoltre popolata dai Valdesi.
In quei periodi, in questa repubblica, iniziò una guerra senza tregua fra preti di dottrine diverse.
Un rapporto della chiesa metodista afferma che anche le masse del popolo venivano aizzate contro gli audaci pastori evangelici i quali venivano aggrediti.
Fu questo motivo che spinse il nostro avo a fuggire da quelle valli, ancora oggi chiamate valli Valdesi, quindi il pastore evangelico RAPICAUL iniziò il suo pellegrinaggio che lo portò a raggiungere la zona di Catania.
Ma i suoi guai non erano ancora finiti, forse alcuni di voi ricordano una storica ribellione del popolo siciliano nei confronti dei soldati Francesi….
Tutto ebbe inizio a Palermo, a generare l'episodio fu, secondo la ricostruzione storica, la reazione al gesto di un soldato dell'esercito francese tale Drouet, che si era rivolto in maniera irriguardosa ad una giovane donna accompagnata dal marito, mettendole le mani addosso con il pretesto di doverla perquisire; a difesa di sua moglie, lo sposo riuscì a sottrarre la spada al soldato francese e lo uccise. Tale gesto fu appunto la scintilla che dette inizio alla rivolta. Nel corso della serata e della notte che ne seguì i siciliani, al grido di morte, morte, si abbandonarono ad una vera e propria "caccia ai francesi" che dilagò in breve tempo in tutta l'isola, trasformandosi in una carneficina. I pochi francesi che sopravvissero al massacro vi riuscirono rifugiandosi nelle loro navi, attraccate lungo la costa.
Si racconta che i siciliani, per individuare i francesi che si camuffavano fra i popolani, facessero ricorso ad un originale stratagemma, mostrando loro dei ceci ( ciciri , nel dialetto locale ) e chiedendo di pronunziarne il nome; quelli che venivano traditi dalla loro pronuncia francese, venivano immediatamente uccisi.
Questo motivo indusse il nostro avo a modificare il suo cognome e a renderlo più Italiano aggiungendo la vocale finale.
Sappiamo che fino all’anno 1836 il nostro cognome era ancora RAPICAULI, risulta da un atto di matrimonio di una certa Agata Rapicauli.
In seguito, ci fu un censimento atto a verificare i nomi dei residenti delle varie zone del Catanese, con l’unico scopo di determinare la tassa che ogni residente era tenuto a pagare, in base ai suoi possedimenti.
A causa di un errore di trascrizione anagrafico il cognome da RAPICAULI, che probabilmente all’impiegato scribano dei tempi sembrò un nome in dialetto locale, divenne l’attuale RAPICAVOLI ed anche se questo non è il nostro cognome originale, noi tutti ne siamo orgogliosi.