ESTATE MALINCONICA

OLIO, TELA, 2008

Estate malinconica
...corre veloce la luna
su cime di’alberi
fradice di pioggia e pietre
graffiate da canti di cicale
nei fiori a capo chino si spengono
gli ultimi rintocchi di campane
il glicine profuma le ali a una farfalla
dal bosco bruno d’ombre
note di un flauto
che nessuno suona
un ramo spoglio di pruno
offre all’allodola
riposo per il canto
le foglie cadute rugano il giardino
appare di cent’anni
mondo d’un sol colore
fili di brezza a fare da ventaglio
perenne stagione di piogge
incornicia un volto pallido
Pierrot lunare imbiancato anche nel cuore
privo di voce per troppo aver urlato
falena infreddolita dai seni intirizziti
in cerca di calore tra pungenti aghi di pino
è nostalgia dell’avanti che sia
del prima di ogni prima
è sogno di vecchi tramonti
rossi Rembrandt
gialli Van Gogh
e fiamme di sole a mare
è voglia di tornar bambina
quando indossavo
rosse ciliege come orecchini
e sulle unghie incollavo
petali di gelsomino…

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