LA MISSIONE
acrilico, tela - legno, 2024
Opera realizzata in occasione della 730 .ma Perdonanza Celestiniana e della 18 .ma Cordata X L'Africa, L'Aquila.
LA MISSIONE
Trittico dell’artista MORENA ANTONUCCI
Prima di passare alla descrizione del dipinto ci tengo a citare alcuni passi di Papa Francesco, tratti dalla catechesi “Guarire il mondo”, in occasione dell’Udienza Generale del 5 agosto 2020 (in piena pandemia):
“ (…) Nella tradizione cristiana, fede, speranza e carità sono molto più che sentimenti o atteggiamenti. Sono virtù infuse in noi dalla grazia dello Spirito Santo: doni che ci guariscono e ci rendono guaritori, doni che ci aprono a nuovi orizzonti, anche mentre navighiamo nelle difficili acque del nostro tempo”. (…) “E allora ci chiediamo: in che modo possiamo aiutare a guarire il nostro mondo, oggi? Come discepoli del Signore Gesù, che è medico delle anime e dei corpi, siamo chiamati a continuare la sua opera di guarigione e di salvezza in senso fisico, sociale e spirituale.”.
Il titolo che ho voluto dare all’opera è LA MISSIONE.
Perché, riferendomi ad un passo della nota Marco 10,21:
“Mettersi alla sequela di Dio significa anche seguire i suoi inviati o i segni della sua presenza”
ho avuto la grazia di ricevere dei segni per me molto significativi ed ho sentito la responsabilità di dare ad essi un seguito, come una missione, con la mia testimonianza artistica, con gioia e consapevolezza.
La Missione consiste nel mettere al centro della nostra esistenza l’esperienza di Cristo, della Luce.
Accogliere con grazia il Dono delle Virtù Teologali (Fede-Speranza-Carità) trasformando le emozioni da esse generate in azioni. Diventando noi stessi operatori di pace e d’Amore, fiduciosi di attivare nel prossimo l’agire dello Spirito Santo.
Quest’opera fa seguito all’esperienza artistica e spirituale che nel 2023, per alcuni mesi, ho vissuto presso il Santuario-Basilica Madonna dei Miracoli, a stretto contatto con la Comunità dei Monaci Benedettini di Casalbordino (Ch).
Durante quel periodo realizzai un dipinto murale di circa 20 mq denominato Sequela d’Amore, un lavoro ispirato, frutto e manifestazione della gioia e della Grazia che proprio in quel contesto mi aveva illuminata.
Ho vissuto un’esperienza di intensa spiritualità che non solo mi ha spinta con spontanea devozione e gratitudine a realizzare il dipinto murale, come un personale ex voto, ma mi ha anche formata e avviata ad un percorso di meditazione su quelli che poi sono i temi delle Virtù teologali e del dipinto che ho portato qui a L’Aquila.
Fede-Speranza-Carità, sono pertanto temi analizzati e meditati partendo dalla mia personale esperienza artistica sviluppatasi qui in Abruzzo da ormai 20 anni.
L’opera, composta da tre moduli, è un esemplare unico ed ha una misura complessiva di circa 4,6 metri quadri.
Il dipinto centrale è realizzato su tavola ed ha una misura di circa 190x102 cm, mentre i due laterali, realizzati su tela misurano 150x90cm cadauno.
La tecnica utilizzata è quella delle resine acriliche e pigmenti.
Il trittico è dedicato a tre santi e tre temi che hanno segnato il mio personale cammino in Abruzzo, iniziato esattamente venti anni fa nell’ambito del Parco Nazionale della Majella.
Un omaggio all’incontro con queste tre dimensioni spirituali che sintetizzano le tappe della graduale transizione della mia arte da una espressione legata prevalentemente a tematiche naturalistiche e sociali ad una tesa alla religiosità e alla spiritualità.
Osservando l’opera complessivamente si può notare come abbia voluto dare centralità alla figura del bambino-angelo, simbolo della Luce divina che illumina i cuori dei tre santi donando ad essi la Grazia delle Virtù Teologali.
Sostanzialmente il trittico è suddiviso in tre momenti:
1. Il momento del DONO DELLA FEDE (Sant’Agostino)
2. Il momento della FEDE COME RIFUGIO (San Benedetto)
3. Il momento delle FEDE COME CONDIVISIONE (Celestino V)
Nella pala centrale è rappresentata, in chiave contemporanea, la leggenda di Agostino, il bambino e il mare. Una meditazione sul mistero trinitario, sulla Fede e sulla rivelazione di Dio. Sul mistero della fede teologale che nasce dal cuore appunto, come dono, come esperienza d’Amore.
Le due pale laterali rappresentano San Benedetto e San Celestino V. Sono una rivisitazione pittorica delle due sculture seicentesche presenti nel Monastero di San Basilio.
L’incontro con San Benedetto, vissuto personalmente con la frequentazione della comunità dei Benedettini di Casalbordino (Ch), sta a rappresentare la Speranza. Una sorta di rifugio spirituale, dell’unità e della regola, dalle contaminazioni del materialismo dilagante. La dimensione in cui la Conversione e la Fede vengono rinvigorite e salvaguardate quotidianamente grazie ai precetti, la preghiera e lo studio. Verso un mondo migliore, verso la Luce.
L’incontro con Celestino V è associato alla Carità-Amore. San Celestino V, sempre presente nel mio vissuto montano per l’eremitismo e la dimensione naturalistica, diventa un momento di riflessione e meditazione sulla Carità Spirituale. E’ il momento quindi della condivisione dell’amore verso Dio e verso il prossimo. Della Carità universale e del Perdono.
Informazioni generali
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Categoria: Pittura
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Eseguita il: 24 agosto 2024
Informazioni tecniche
- Misure: 282 cm x 190 cm x 8 cm
- Tecnica: acrilico
- Stile: nuova figurazione
- Supporto: tela - legno
Informazioni sulla vendita
- Collezione: Italia, L'Aquila, Monastero di San Basilio, esposizione permanente
- Disponibile: no
Informazioni Gigarte.com
- Codice GA: GA217415
- Archiviata il: 31/08/2024
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