In Corporeo

il corpo come forma esteriore e come diventi il corpo nella sua gestualità ed irrisolta certezza formale

Questa mostra vuole evocare grazie all' operato degli artisti attraverso le diverse forme di espressione cosa sia il corpo come forma esteriore e come diventi il corpo nella sua gestualità ed irrisolta certezza formale, la forma può sfuggire al confine stabilito e lo studio del corpo diventa la chiara morfologia di comunicazione della nostra anima, l opera diventa codificazione stessa dello spirito. "Ai confini tra il corporeo e l’incorporeo, amore abita la reciprocità dello sguardo, del sorriso, della voce, del gesto, del movimento. Un sorriso che non è contrazione ma offerta, uno sguardo che apre insicuro la strada del desiderio in cui si riflette l’unicità dell’evento, una voce malcerta in cui è tutta l’immediatezza sensibile, l’incarnazione della parola, un gesto in cui la grazia che è ritmo della bellezza chiama tenerezza, mentre un movimento che accenna una timida disposizione di danza allude a un’impercettibile gioia nascosta.» U. Galimberti In questa citazione di Galimberti sono racchiuse tutte le emozioni che si vivono fra il corporeo e l’incorporeo, tutte le comunicazioni che vanno al di là del comunicabile codificato, qui ci sono le sensazioni che ci parlano di noi senza parlare e le condizioni che fanno del contatto senza contatto il miglior modo di capirsi. La relazione umana, nella fattispecie la seduzione, presenta aspetti troppo fisici per essere solo mentale e troppo mentale per essere solo fisica. Lo sguardo è uno di questi: lo sguardo è il primo contatto, la prima forma di relazione, la prima metodologia di approccio e la prima forma di comunicazione. Lo sguardo è fisico senza esserlo, ti tocca senza toccarti, ti prende senza prenderti e ti pervade senza contatto alcuno. Occhi negli occhi, e negli occhi risiede l' anima come ponte tra interno ed esterno.