Marco Tracanelli

pittore

Sono nato il 3 agosto 1956 a San Vito alTagliamento dove tuttora abito.
Hofatto le scuole superiori a Udine dove mi sono diplomato geometra.Andai a Udine per due motivi: primo, i nonni materni abitavano lì,poi, allora, le scuole superiori di Pordenone erano poco stimatenella mia famiglia, in confronto all'autorevolezza riconosciuta aquelle udinesi. Divenni geometra perché la famiglia paterna avevauna impresa edile, quindi il mio futuro, nella mia immaginazione,sarebbe stato l'impresario. Fin da bambino sono cresciuto tra glioperai, da loro ho appreso molto e sviluppato una buona manualitàgrazie ai lavori che sempre mi facevano fare: raddrizzare e piantarechiodi, segare tavolette, mescolare malte e molti altri. Finivo alpronto soccorso almeno una volta al mese, oggi i miei genitori liarresterebbero, ma mi piaceva molto, fare i lavori, non andare alpronto soccorso. Nei primi anni '70, cominciai a frequentare icircoli studenteschi, mi interessai sempre più di letteratura, artee filosofia e in poco tempo divenni un militante anarchico, lo sonoancora ma più individualista e meno militante. Per ragioniideologiche e contingenti andai a lavorare in fabbrica. All'epoca giàdipingevo, ma i miei primi quadri firmati risalgono al 1978 soloallora mi sentii pronto a riconoscerli come opere compiute per formae contenuto. Dopo sei anni in fabbrica, ebbi un brutto infortunio sullavoro e costretto a casa e ospedale per circa un anno, maturai ladecisione di iscrivermi a filosofia, a Padova, considerandolacongeniale alla mia attività pittorica. Mi sono laureato nel 1987 con una tesisull'estetica del futurismo (Tempo e movimento nell'estetica delfuturismo italiano nel periodo eroico). Un mio scritto sulle“Officine a Porta Romana” di U. Boccioni è stato pubblicatodall'organo ufficiale dell'universitàMuseum Patavinum, anchesu altre testate credo, grazie a questo scritto la datazionedell'opera è stata corretta come da me indicato. Altri miei scrittisul futurismo sono apparsi sulle riviste letterarie Novecentodiretto da Mario Quaranta che me li chiese e il Cavallodi Troia.I numeri delle riviste non li so, prima del 1990 e dopo il 1987. Sonoun pessimo archivista della mia attività, mi pare più rilevanteimpiegare il tempo a fare le cose piuttosto che ad archiviarle. Credoche a questo sia connesso anche il fatto di aver sempre tenuto unprofilo quasi sfuggente, un po' alla Cristina Campo o Simone Weill sesi preferisce. Negli anni dal '83, al '87, oltre a studiare, ho fattodiversi lavori saltuari, talvolta in nero, lavaggio auto, pulizie infabbrica, falegname, idraulico, manovale. Nel 1988 iniziai adinsegnare e come insegnante ho fatto diverse attività teatrali con iragazzi, per le quali ho scritto i testi che sono stati rappresentatinel ristretto ambito delle scuole. Accanto a questo ho continuato lamia attività “artistica”, che imbarazzo questa parola, che si èconcretizzata nella produzione di pitture, installazioni erealizzazione di esposizioni, prevalentemente patrocinate da entipubblici, associazioni culturali o auto prodotte. Dicono che alcunemie opere si trovano in importanti collezioni in Italia e all'estero,che io sappia con certezza solo in Italia e Belgio, altre sono inqualche museo, credo, Museo de la Catedra di Grobnik, Museo dellaPace Vukovar, e altri minori. Nel 2013 sono stato invitato a portareun'opera a Triestecontemporanea “Dialoghicon l’arte dell’Europa centro orientale”in quanto, secondo loro, uno dei cinque migliori artisti del FVGdegli ultimi dieci anni. Evito l'elenco delle esposizioni edinstallazioni che sono tante ma mi pare una vuota celebrazione.Alcune persone hanno scritto qualcosa su quello che faccio, tra cui:Giorgio Segato, Mariangela Modolo, Chiara Tavella, Carlo Arciero,Paolo Levi, Sara Carnelos, Giovanni Cozzarizza, Manuela Zannier,Bianca Minigutti, Emanuela Scuccato e mi scuso se ho scordatoqualcuno. Allego il link della installazione Lacorazzata Potemkin,Venezia giugno-luglio 2013 o 12? https://youtu.be/EEolytjRDWAe dell'installazione “L'Abbandono”,novembre '23, https://youtu.be/MMx6YHHAsvMSono del 2024 le installazioni Solitudine/solidarietà,maggio,e Laporta d'Oro, luglio.Fino a qualche anno fa credevo di fare dell'avanguardia sullanostalgia per la tradizione, ora non più. Ad un tempo resoinsopportabile soprattutto dalla volgarità e dalla mediocritàconsumistiche vorrei “opporre un radicale spaesamento” in un’artecapace di “penetrare regioni ignote e proibite della condizioneumana”. Insomma, nel panorama contemporaneo, mi sento come unabambola di pezza tra meravigliose bambole di silicone parlanti
Amarzo 2024 è stata pubblicata, con il titolo “Aspetto che cada unuccello”, una raccolta di cinque miei testi teatrali scritti nel2023, ma essendo ora le copie esaurite e l'editore in liquidazionegiudiziale è difficile trovare una copia.

Formazione

Come pittore sono sostanzialmente un autodidatta, da giovane ho frequentato pittori anziani che mi hanno insegnato alcune accortezze tecniche, soprattutto uno che dipingeva le scenografie per giostrai. In senso più lato, pur senza saperlo, mi è stato maestro Toni Zuccheri.

Tematiche

Sebbene i soggetti e la tecnica nel tempo siano mutati, le tematiche sono sempre attinenti all'essenza, il disagio, il mistero dell'esistenza, spesso con riferimenti alla sofferenza che questa implica. Passo da soggetti figurativi a tele astratte molto essenziali, quei "Paesaggi dell'animo" nei quali smarrirsi o trovarsi.

Tecniche

Quasi esclusivamente olio su tela, spesso senza telaio, preparate secondo la tradizione antca. Ovviamente nelle installazioni uso i materiali più disparati e necessari al caso.

Quotazione

Il discorso della valutazione è complesso. Come si sa questa viene stabilita dal mercato spesso in maniera artificiale e arbitraria. Su questo ho le mie opinioni che non sto ad esporre qui, ma poichè mi oppongo ad un mercato che stabilisca casa è arte e cosa non lo è ho anche deciso di non sottostare a criteri valutazione mercantilistica, pur considerando giusto che il lavoro di un pittore venga ricompensato. Per questi motivi negli ultimi tre anni non utizzo più il criterio di vendere una quadro in base alle dimensioni (nel mio caso era base più altezza per dieci) e chiedo di fare un'offerta equa e responsabile, cosa che spesso imbarazza l'acquirente me è meglio così.

Premi

Fino trenta anni fa partecipavo a qualche concorso, lo facevo principalmente nella speranza di vincere i premi in denaro che allora mi era necessario per sopravvivere. Alcuni di questi concorsi li ho anche vinti, ma poi ho iniziato a sentirmi a disagio a partecipando a queste iniziative e ho smesso di parteciparvi sebbene gli ultimi li avessi vinti. Non ho un archivio/elenco dei premi e attesti e non voglio averlo.

Bibliografia

Come detto nella biografia, le mostre e gli articoli che mi riguardano sono numerosi ma non ho un archivio che li ricordi e non mi interessa perdere tempo a compilarlo