PAROLE ALTROVE
Forse più che libro bisognerebbe chiamarlo progetto letterale poiché in questo perimetro di destrutturazione e ricollocazione verbale vi è una precisa metodologia creativa seppur non identificabile con il classico romanzo, saggio, o testo letterario.
È una sorta di agenda-intellettiva che propone una riflessione e un approccio concettuale a vari itinerari di pensiero. Rappresenta sicuramente una nuova operatività e una nuova rilettura nel percorso di una logica ideativa, quasi una controffensiva verso alcuni stereotipi culturali e sociali.
La proposta per approdare a questa diversa prospettiva passa attraverso un approccio apparentemente discontinuo ma che possiede un’ottima referenzialità alla scrittura e soprattutto un’ironica capacità di parafrasare molti concetti.
È sicuramente un viatico adatto soprattutto ai pionieri dell’innovazione e ai cultori della rielaborazione concettuale.
<< Nel tentativo di ricucire una differente tessitura lessicale ho quindi deciso che, dall’uso delle parole standard, le parole di tutti e a cui tutti possono attingere, si dovesse compiere e ottenere una eterogenea ri-omologazione del pensiero, di una diversa forma-pensiero, definendola però più come segmento di percorso che non itinerario compiuto. Certamente è un tragitto frammentato che intende fornire soltanto spunti, dubbi, minuscole finestre temporali, attraverso cui le proprietà logiche, lessicali e grammaticali subiscono un sabotaggio e una ricollocazione interminabile.
Parole altrove. Altrove ricollocate, altrove ricollocabili.
Un alveolo pulsante, dove tutti diventano, possono o potrebbero diventare, i personaggi : io, lui, lei, un altro, un’altra, forse voi, forse loro. Forse anche nessuno. Una sorta di lateralizzazione provvisoria del concetto, di rimappatura delle sinapsi, attraverso l’inutilità del chiedersi se questo terminabile groviglio di parole, sia un romanzo, un anti-romanzo, una biografia, uno pseudo-saggio, una pura fantasia speculativa, perché, di fatto, questo testo non ha nessuna di queste etichette possibili. Probabilmente rappresenta il prototipo dell’anti-libro e il culto della diversificazione, dannata e inqualificabile.
E’ sempre difficile essere figlio del proprio tempo, perché si pensa al passato sperando nel futuro, si tende al futuro guardando sempre al passato, si rimuove il passato per ottenere un nuovo futuro, s’ipotizza un futuro per non rimanere ancorati al passato. Qualunque sia la strategia, l’unica constatazione possibile è che ci si perde perennemente l’attimo dell’hic et nunc >>.
PAROLE ALTROVE
Filosofia
- Anno : 2014
- ISBN : 978-60-5030-449-7
- Disponibile : Si
- Prezzo : € 3.49
Editore: Edizioni Narcisuss
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