Glaucogianoglio

La mia storia

Per analizzare la mia arte bisogna tornare in dietro nel tempo di decenni, di secoli e di millenni; io amo l’arte eterna, che è eterna grazie alla sua struttura classica.
Un’opera per me, che sia fatta ad olio, che sia una scultura o fatta al computer è un opera unica e densa di significati di prim’ordine, altrimenti non è un opera.
Figlio del critico d’arte Janus ho vissuto sempre immerso nella cultura più pura, fra le opere delle avanguardie: Futurismo, Metafisica, Dada, Surrealismo, Espressionismo, astratto, Pop art, opere greche ...
Quelle opere potenti mi guardavano e mi parlavano e mi nutrivano e mi rinforzavano.
Mio padre che fu anche pittore e grazie al quale la Valle D’Aosta oggi vanta una collezione immensa di opere d’arte regalatagli nei decenni dai più bravi artisti, era molto selettivo quando sceglieva un artista e le sue opere.
L’ispirazione è per me un’esplosione, un getto improvviso che mi obbliga a tuffarmi nella creazione in stato di trance, dove io utilizzo a cascata tutte le mie energie psicofisiche per la realizzazione dell’opera.
Quello a cui tengo di più oggi è che le mie opere e quelle di altri validi artisti siano protette nei secoli dalla cancellazione e che tutti possano contemplarle; un Agnus Dei di Samuel Barber ad esempio, è forse il dono più grande che l’umanità abbia fatto a se stessa.
Il valore di un’opera per me è dato dai contenuti e da una raffinata capacità tecnica. Per me opere d’arte sono: L’isola dei morti di Arnold Bocklin, Sguardo rosso di Schoenberg, Il grido di Eward Munch, le opere di Hieronymus Bosh, Arturo Nathan, la Nike di Samotracia, I mosaici bizantini, I non finiti di Michelangelo… credo poco alla genuinità del concettualismo e mi fermo a Lucio Fontana, Alberto Burri e a Michelangelo Pistoletto con la Venere degli stracci.
Nella vita creo sculture in creta, opere come gioielli e ambienti espositivi, interior design, compongo melodie al piano ed appartenendo a questo secolo sono la conseguenza delle avanguardie della prima metà del novecento che circolano in me assieme al mio sangue. Significati cosmici, filosofici, universali; decadenza, e abbandono di anime e luoghi, Big Bang ed esplosioni di vita. Regola aurea e geometrie classiche antiche applicate a forme futuribili. L’arte è vita, l’arte è viva!