Giuliano Ziveri
Come la mitica Fenice strillando prende fuoco e brucia per rinascere ogni volta purificata e rinnovata, così l’Opera luminosa ed eterea, consegnando a chi la guarda, dalle ceneri esauste di un vecchio mondo rigido ed esangue, “una memoria senza lame e senza peso, sinonimo di un futuro più chiaro,” restituisce all’Arte la sua immortale funzione catartica e terapeutica.