Cronistoria

La mia vita artistica

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1996

MEMORIE


Nel recupero della manualità e del disegno G.Scala coniuga l'eredità figurativa con la qualità espressiva della materia, definendo i termini della sua ricerca attraverso un rigore strutturale nella scelta compositiva. I sacchi,di matrice materica, estranei al vocabolario della pittura ma che diventano essi stessi pittura,vengono riscattati acquistando una forte valenza estetica e simbolica.
Nell'opera dell'artista vi è un'intenzione di coinvolgimento dell'osservatore a livello dei sensi ,attivando un modo diverso di leggere lo spazio con la precisa volontà di sensibilizzare, rendendolo cosciente, un pubblico partecipe di un processo immaginativo.Nel suo percorso egli tenta di raggiungere un equilibrio tra tensione mentale e pratica manuale.
L'artista si avvale di un registro linguistico che nell'uso indifferenziato di mezzi materici e modelli figurativi ritrova il piacere di esecuzione dell'opera : l'attraversamento dei diversi linguaggi determina la fusione in'unica capacità espressiva .In un campo di contaminazioni semantiche Scala propone combinazioni usando codici desunti dalla tradizione pittorica rinascimentale che fa interagire con i materiali, riappropriandosi del loro valore primario: Si tratta di un processo creativo proiettato verso operazioni con originalità di esiti linguistici.
Questo lavoro ha una forte connotazione soggettiva, è la testimonianza di un doveroso tributo da pagare cadendo la scelta non a caso sul tema del "Cristo morto" del Mantegna presentato come frammenti di una memoria di un evento drammatico soprattutto, sofferto,vissuto, espiato e miracolosamente superato, ma sempre presente quale traccia di un dolore personale e collettivo, conseguenza dell'eterna lotta tra il bene e il male,tra la vita e la morte, tra la luce e l'oscurità.La memoria, rappresentata da una pennellata densa di colore bianco che va diluendosi perdendo la propria compattezza, diventa macchia, come lo sbiadirsi di un ricordo che col tempo riemerge nella sua frammentarietà o addirittura, si tramuta in assenza, silenzio, vuoto. La triade vita/morte/nulla si è manifestata.Il disegno, fulcro dell'intera composizione, si mostra in tutta la sua essenzialità e crudezza affermando la suprema dignità dell'uomo anche di fronte alla conclusione di un'autobiografia terrena.


Ornella Fazzina




"Particolare dell'installazione"-Ex Chiesa dei Cavalieri di Malta- Siracusa

Opera di riferimento: GA22641 - Senza titolo

1996

"ORARIO CONTINUATO"-Arte e Musica-S.Maria del Monte-Caltagirone





Espressione immaginaria come filo conduttore tra passato, presente e futuro.
Frammentaria carica emotiva tra simbolismo devozione e misticismo.
Arcano controsenso tra contemporaneità e scorci remoti.
Palese conferma all'inconscia individualità.

Eugenia Valenti




Particolare dell'installazione-Scala S.Maria del Monte-Caltagirone

1994

"CASA FONSECA" Ambienti/Progetti/Oggetti/Figure -Villa Fonseca Firenze







"Particolare dell'Installazione"-Casa Fonseca-Firenze

Opera di riferimento: TERMINAL

1994

"INCOGNITE" Ex Chiesa dei Cavalieri di Malta-Siracusa



L'esteriorità dell'opera raffigurante la flagellazione di Cristo è costituita dalla cornice che si presenta come una struttura ferrea attanagliata da indistricabili grovigli e annerita dalla voracità del fuoco.
Quale crudele analogia per notificare l'inguaribile natura umana che ripete la flagellazione su Cristo e su se stessa.Il forte contrasto tra il buio dell'immagine e il chiarore della polvere depositata dal tempo che ne cronicizza gli strati,rivela l'eterno dualismo tra vita e morte.Il percorso dei sacchi,carichi di trascorsi,si presenta come un itinerario.Memore del suo stesso vissuto divenuto un tutt'uno con la polvere e intensificato da quell'immagine" BUIA".


Eugenia Valenti











"Installazione"Ex Chiesa dei cavalieri di Malta- Siracusa

1993

"IL BIANCO E IL SUO DOPPIO" Galleria "IL SEGNO" Siracusa


....e dalla memoria assopita emerse con violenza la volontà di sovrastare l'incubo che transitando quelle vie un tempo ancorate alla terra,vive di linfa e dalla foggia indeformabile si insinua alitando,percorrendo le nodose canne fino all'apice della sua dolente affermazione.
Quella volontà spinta dalla forza onirica aliena del sogno angoscioso,oppresso e soffocato,esplode diramandolo in mlteplici canali di suddetta vitale materia come un suono d'organo,esorcizzando così la sua essenza devastante.
L'anima si stà svegliando,reduce dall'incubo si appella alle proprie forze e ancora ferita e bendata celebra la sua rinascita perennemente bisognosa di purificazione.


Sono immagini che hanno la caducità,la leggerezza,l'improbabilità di una realtà onirica,sospesa tra sogno e incubo.



Eugenia Valenti







"ONIRICA"-Materiali vari Siracusa

Opera di riferimento: ONIRICA

1993

La prassi del lavoro di Giuseppe Scala consiste,fondamentalmente, nel comporre una fitta trama di bende bianche(ricavate da lenzuola che hanno accompagnato il nonno fino all'estremo saluto)sulla base di scheletriche ossature di canne.Il giovane artista si preoccupa di avvolgere le " ferite "(che la nostra società mostra,come egli stesso ha sottolineato)di una materia che inizialmente era stata purificata da un elemento che contraddistingueva il suo lavoro:il fuoco.Anticamente queste strisce venivano avvolte intorno al capo come un segno di dignità sacrale.E'quello che vuole ancora conferire alla materia.Ma diversamente come avveniva nella sua fase nera.Lì con la pacata rassegnazione di una consapevole caducità della materia.Qui,invece conspietata e concreta lucidità




In questi giorni abbiamo camminato a lungo tempo per le vie di Ortigia, cuore antico di Siracusa.Pochi sguardi fra noi per dirci che non è più tempo di attendere per purificare e per salvare le "perite" che la nostra bianca pietra calcarea,dolorosamente,presenta.



P.Campanelli









Particolare dell'installazione -Galleria "Il Segno" -SIRACUSA

Opera di riferimento: ONIRICA particolare

1993

"LA PRECARIETA' DELLO SPAZIO" Centro d'Arte Contemporanea -Siracusa



Giuseppe Scala,coerentemente con quanto già prodotto in passato,ha proposto un accumulo costituito da blocchi di gesso,strettamente fasciati con strisce di tela,che vuole essere,nel suo più schietto significato,una forte denuncia contro il degrado cui sembra andare fatalmente incontro il patrimonio storico siciliano





"INSTALLAZIONE" -Centro d'Arte Contemporanea -Siracusa

Opera di riferimento: GAZA

1993

"SCARPERENTOLA" Arte-Design-Fashion -Idea Books - Milano



"GROVIGLIO" Fil di ferro-Siracusa

Opera di riferimento: GROVIGLIO

1993

"IMMAGINI NEL BUIO"-Cral Sicilcassa-Siracusa



Libro costituito da pagine caratterizzate da rilievi che rivelano un tragitto da percorrere,estremamente tortuose e pericoloso come la fine dell'esistenza.
Nulla dura in eterno quindi tutto volge ad un termine,infatti,pian piano,pagina dopo pagina,le tortuosità si fanno più rade,leggere fino a raggiungere la stasi della fine.






"DUNE"-Materiali vari-Siracusa

1993

"COLLETTIVA DI STUDI E RICERCHE D'ARTE CONTEMPORANEA" Cral Sicilcassa-Siracusa








"SENZA TITOLO" Siracusa

1992

"INSTALLAZIONI" Tonnare di Avola, Vendicari,Siracusa

Struttura leggera che contamina l'aria,visione rivelatrice di dramma posta all'ingresso dell'atrio della morte,attiva testimone del sacrificio.
Rete come trappola inevitabile,male indelebile(atto dell'uomo nel ferire la preda fino a provocarne la morte)







Particolare dell'installazione alla tonnara di Avola

1992

Adesso è l'acqua a subire,come rete gettatain mare per la cattura dei tonni,lo stesso male insidia l'acqua,impregnandola.

(ATTO-FERITA-SANGUE-MORTE)

Particolare dell'installazione alla tonnara di Vendicari