Giudi

pittore

Formazione

Giuseppe Dradoni, in arte "Giudi", è nato a Valfabbrica il 30 marzo 1937. La sua formazione scolastica e culturale avviene con studi classici e tecnici, ma soprattutto per merito di una sorprendente curiosità intellettuale per un desiderio di esperienze di vita reale. Spinto dalla necessità di spazi vitali più funzionali ad una personalità in "fieri", Giuseppe Dragoni si avventura con spirito giovanile e con un pizzico di amore al nuovo, in Francia, in Svizzera, e in Lussemburgo alla ricerca di un successo che l'Italia degli anni cinquanta non assicurava ancora. Ritorna in Italia e si getta a capofitto nell'industria edilizia, per poi ottenere un successo appagante nell'industria alberghiera. Ma intanto l'antica vocazione alla pittura che era nata dall'osservazione di un giovane dotato durante gli anni in collegio, riprende il sopravvento e Giuseppe Dragoni, con l'entusiasmo che solo le arti figurative sanno e possono suscitare, si dedica anima e corpo a questa passione che accontenta le sue recondite aspirazioni e le sue troppe trascurate insorgenze spirituali che da sempre lo avevano tentato. Con la volontà "acharnèe" dipinge, scolpisce, fa della ceramica e della grafica, ottenendo degli esiti artistici di una certa bellezza, ma soprattutto soddisfa un bisogno che viene da lontano e che aspira ad entrare lontano. Il suo pennello è attratto dall'esigenza di visualizzare il paesaggio umbro nell'accezione assisana e la figurazione della bellezza femminile, fissata in linee di nudità aggraziata che mentre non tradisce la misura dell'intrigo femminile e le sue aggettivazioni di creatura creazionale, dall'altro non propone l'esibizionismo fine a se stesso. Giuseppe Dragoni è un autodidatta con una curiosità immensa che lo induce e lo sospinge alla scoperta di tutte le espressioni comunicazionali e le strumentalià operative, non ultime i legni, le materie plastiche, allo scopo, "sic et simpliciter", di decodificare e soddisfare la sua esigenza del bello che mai ha fatto male a qualcuno e che, al contrario, ha sempre accompagnato l'uomo nel suo faticoso andare nell'aiuola di memoria dantesca. Con questo spirito di fare esperienze partecipa entusiasticamente a collettive ed estemporanee di pittura per vivere una frequentazione con i pittori che egualmente ricercano le emozioni del bello. Quello di Giuseppe Dragoni non è altro che un amore in età matura (ma non è mai troppo tardi), ma non per questo è meno vero e povero di risultati. Anzi se Giuseppe Dragoni vorrà continuare nella sua formale ricerca intorno alla galassia delle arti figurative, non potrà che migliorare la sua tecnica e i suoi risultati, già fin d'ora apprezzabili e ricchi di positive considerazioni.