Giorgio De Cesario

pittore

Giorgio De Cesario è un artista poliedrico che sfrutta al massimo le sue conoscenze nei vari campi in cui opera (architettura, arredamento, design, grafica, fotografia, pittura, scultura) per farne elemento fondante della sua arte intesa come espressione pittorica, materica, decorativa, grafica. Ogni sua opera è caratterizzata, infatti, dall'amalgama di elementi decorativi e grafici con elementi scultorei rappresentati per lo più da volti in argilla di colore bianco, all'apparenza inespressivi, emaciati, corrosi dal tempo, che balzano dalla tela sovrapposti su colli lunghi e lineari con l'orecchio ingentilito da un orecchino che richiama la simbologia egiziana in cui quello destro riceve il soffio della vita e il sinistro quello della morte. (BIAGIO PRATICO')

Fluenti e morbide linee definiscono esili corpi immersi in una dimensione onirica.
Si tratta della raffigurazione di una realtà celata dietro volti realizzati come raggelanti maschere in cui si concentra tutto il potere espressivo di una densa comunicazione spirituale. I volti in rilievo, densamente materici, contrastano e sublimano la forza del diffuso decorativismo lineare sottolineato drammaticamente e in maniera quasi ossessiva da figure serpentinate. È evidente il riferimento al simbolismo del sogno e alle inquietudini surrealiste che De Cesario rivisita attraverso un linguaggio figurativo immediato che gli permette di registrare dolentemente una drammatica realtà sociale. (PAOLA BERARDI)

L’evidenza, per il mio cuore che guarda, è la visione dell’essere umano che Giorgio De Cesario ci indica: figure pallide, apparentemente eguali, prive di espressioni (mentre i colori fanno da sfondo/mondo) a rappresentare la solitudine dentro e fuori l’essere umano. Come dire: l’Essere e il nulla, ma di un essere che è sempre ‘fuori’ da un’altra parte, da altro di sé. ( BEPPE COSTA)

De Cesario coglie il mondo alla sprovvista, usa il frammento per scardinare una realtà ancora più vera di quella che appare nel quotidiano. Così continuamente si ricrea la funzione metaforica del linguaggio, figure di uomini vuoti, impagliati che hanno commesso l’errore di credere che il progresso proceda in linea retta. Ma hanno preteso troppo, hanno voluto mordere un boccone troppo grande per le loro bocche. Così, da un’esistenza in technicolor, dalla conoscenza attraverso gli eccessi, dalla libertà radicale, sono passati di colpo alla sconfitta. (EUGENIO GIUSTIZIERI)
Con Giorgio De Cesario, gli Ufo, gli Et, gli alieni, i marziani sono già tra noi, nelle case, nei giardini, nei laghi, nei prati, tra gli alberi e il sogno. Ed ecco che sullo sfondo di paesaggi, o situazioni cromatiche splendide e molto raffinate, vediamo muoversi questi esseri incolori, glabri, col collo allungato, che fanno l’amore, ballano, gioiscono, meditano, si bagnano, si disperano, esattamente come noi; in realtà gli alieni siamo noi, ci dice De Cesario, con quella visione profetica anticipatrice degli eventi, che è propria degli artisti;ma le sue non sono realtà, ma solo simboli, sintagmi dello spirito, figurazioni di pensiero, striature di luce bianca e di libertà, che levano l’ancora erubescente della notte e vanno in giro, un lungo viaggio in cerca forse di nuovi spazi per l’innocenza , nuovi mondi , nuovi cieli, nuove speranze. (AUGUSTO BENEMEGLIO)

Formazione

Giorgio De Cesario
Architetto, pittore, scultore, grafico, nasce a Matino (Le) il giorno di Capodanno del 1956 e qui frequenta la locale scuola dell'obbligo, stupendo da subito i suoi insegnanti per le eccezionali doti artistiche che dimostra nella realizzazione di opere giovanili in gesso, in ceramica, su tela e altri supporti, ma sopratutto curando le illustrazioni dei giornalini scolastici di cui diviene il più grande animatore.
Comunque le sue esperienze continuano con studi approfonditi in ogni campo dell'arte.
E le sue opere diventano così un compendio di tutto ciò: le sue " modelle " e i suoi "manichini"
non sarebbero mai esistiti senza i suoi trascorsi romani nell'ambito del design e della grafica pubblicitaria; ed ancora, i suoi sfondi e i suoi ghirigori pieni di cromatismi abbaglianti, ed accattivanti nello stesso tempo, non avrebbero mai colpito i nostri occhi senza le sue ricerche e le sue sperimentazioni nell'ambito della decorazione pittorica; e che dire della sinuosità delle sue forme? Le tecniche incisorie apprese ad Urbino, in due anni di intensa attività e in un clima di studi raffaelliani, hanno sicuramente contribuito a creare
la loro " leggerezza". Contemporaneamente l'artista fa numerose esperienze lavorative in aziende grafiche e nel 1978 apre a Matino (Lecce) il suo studio dove si occupa di grafica, design, architettura, ma dove, soprattutto, continua a coltivare il suo amore per l'arte, studiando
tecniche e soggetti nuovi per le sue tele e le sue sculture.E' proprio in questi anni di ricerca che, dopo un sogno particolarmente illuminante, come lui stesso afferma, riesce ad elaborare il suo stile pittorico personalissimo abbandonando
il realismo caravaggesco degli anni precedenti.Uno stile nuovo quindi fatto di personaggi con volti in argilla che si muovono su uno sfondo cromatico sempre più vivido, quasi a rappresentare, su qualsiasi supporto, la realtà onirica che l'artista aveva vissuto in quella famosa visione notturna: " ...figure trafugate da grotte ...inquietanti personaggi insorgono, tristi e dignitosi, timidamente implorano aiuto e solidarietà" (Maddalena Caruso).
Opere pittoriche, incisioni, sculture si susseguono in questo desiderio di sperimentare sempre nuovi mezzi e di espimere sempre nuove sensazioni attinenti sia il mondo dell'attualità che quello della filosofia e della storia.
Negli anni '80 la sua attività artistica prosegue e proprio in questi anni il suo bagaglio di esperienze si arricchisce ulteriormente grazie ai continui viaggi nel mondo che lo portano a contatto con culture e popoli diversi. La vita frugale dell'Europa dell'Est e quella opulenta della Corsica diventano uno stimolo
per esplorare l'interiorità dell'uomo europeo che viene subito messo a confronto con l'assolata vita africana.
Ed ecco quindi i vagabondaggi in Egitto, Tunisia, Marocco, Senegal e le tanto amate isole di Capo Verde, da dove riporterà nuove impressioni
cromatiche che trasferirà poi sulle tele degli anni'90 insieme alle forme plastiche e alla luce di quei luoghi che tanto lo hanno colpito. Col nuovo millennio l'artista incrementa la sua popolarità tramite Internet, grazie al quale tutto
il mondo arriva a conoscere le sue opere come attestano i continui apprezzamenti provenienti dai paesi più lontani.Attualmente Giorgio De Cesario
vive ed opera a Gallipoli nella sua casa-museo, Villa Maritati De Cesario, da lui sapientemente
ristrutturata ed ampliata. E' un grande e scenografico contenitore d`arte denominato "La Casa degli Artisti", una costruzione ultramoderna, caratterizzata da un certo eclettismo di stili un pò orientaleggianti e un pò mediterranei,comunque energicamente innovativa, che ben si confà con il paesaggio urbano circostante.
Oltre ad ospitare la Galleria Permanente dell' artista,la Casa-Museo, di circa 1.000 metri quadrati, è destinata ad ospitare mostre temporanee,presentazioni di libri, concerti e performance teatrali ed è inoltre attrezzata per accogliere, con la formula del b.& b. artisti e amanti dell'arte provenienti da tutto il mondo.

Tematiche

Volti in rilievo e tesi nella contemplazione del mondo circostante, corpi flessuosi, quasi felini, forse in attesa di essere fotografati dall'occhio della mente di chi li guarda, il tutto su uno sfondo decorato dove il colore assume nuove sfumature ed intensità inquietanti.

Questa è l'arte di Giorgio De Cesario, un'espressione nuova eppure antica se consideriamo i particolari, la nettezza dei tratti, lo studio del colore.
I volti in rilievo, i giochi cromatici sottolineano i soggetti delle tele che non sono solo di origine filosofica, come ad esempio "Sacro e profano" e "Paura di Vivere", ma molto spesso riguardano temi e problemi di attualità come "La Depressa", "Gli Extracomunitari", "La Cometa di Halley".Filosofia e realtà che si compenetrano, che parlano a chi osserva e nello stesso tempo lo lasciano libero di interpretare, di fantasticare, di perdersi in pensieri da tanto tempo persi di vista per ritrovare infine se stessi nella mente, nel corpo e nell'anima.

Tecniche

Tecniche miste-olio-argilla con volti in rilievo in argilla.