Formazione
Nargilb - Lettera ad un artista
Caro Gianluigi, quando Virgilio mi ha chiesto di scrivere una recensione che raccontasse di te e dei tuoi lavori avevo già in mente le solite categorie, i soliti cliché legati alla Storia dell’arte. Poi ci siamo visti un’oretta a Palazzo Pignano e, mentre osservavo le tue opere, mi hai detto: “Prof, tocchi la materia, si sente l’erba”. È proprio vero, Nargilb, la tua è arte viva. Quando un ragazzo presente al nostro dialogo ti ha chiesto “mi spieghi questo?” i miei occhi si sono velati di tristezza. Un quadro parla da se stesso. Tutta l’arte vera, viva, parla a me, ora. Tutta l’arte vera e viva è contemporanea. Sentendo la tua storia con il maestro Pietro in riferimento alla foglia di gelso papifero, ho capito che tu non sei il padrone del quadro e che io non posso avere la presunzione di spiegarlo agli altri. Davanti alle tue opere non si può avere uno sguardo da turista, perché chi le guarda vede te. Mi piacerebbe dirti “che bravo”, “che belle le tue opere” e via, amici come prima. L’arte autentica, come mi diceva un mio maestro (vedi che nella vita servono i maestri!), “al contrario, apre una ferita, è un’avventura dello sguardo che non finisce mai”. Guardare un quadro non vuol dire capirlo, ma essere interrogati, venirne trascinati dentro “fino ad orizzonti che all’inizio non si potevano assolutamente immaginare”. Come quei falchi, quelle aquile che tu ami tanto. Falchi, vento, Sioux, silenzio: la tua opera tuttavia non è frutto dell’isolamento, come sembrerebbe ad uno sguardo superficiale. Al contrario, per poterti esprimere hai bisogno di un contesto in cui sperimentare dei rapporti personali profondi. Carta, masonite, tela, sughero, acrilico, bitume, mezzi che utilizzi non per andare “vicino” alle cose, ma “oltre”, dentro il loro mistero. Anche la tua poesia serve a questo. Potrei utilizzare le solite etichette della storia dell’arte: espressionismo, action painting, astrattismo, figurativo, arte povera. Con te non funziona. Nelle tue opere, anche accarezzandole, la materia sussurra, il desiderio si palesa. Si Nargilb! Il desiderio, come disse un mio maestro, “è promessa di compimento”. Ma questo desiderio incontra dei nemici. La tua opera ha questa funzione “educativa”: allontanare la distrazione e lo scetticismo. E’ pittura di positività. Non è pittura psicologica, ma ontologica.
Prof. Pieralberto Castoldi
Damien Hirst, uno dei fenomeni dell’arte contemporanea, personaggio insieme da scandalo e da copertina, ha detto: «L’arte è vera se capisci qualcosa dell’essere vivi che non avevi mai capito prima». Per capire le nuove opere di Nargilb, non possiamo non partire da quello che scrissi nella passata recensione. Se dovessi riassumere il cuore delle opere precedenti con una parola, sceglierei sicuramente il termine “attesa”. Nargilb è un pittore che attende e la sua attesa non è legata ai suoi pensieri, ma all’aprirsi alla realtà, al cielo mattutino, al campo di grano, al vento, alle case di campagna. E’ questo il paradosso del suo metodo: una pittura informale che ha il cuore nella forma. Nelle nuove opere si svela un termine nuovo: l’incontro. Apparentemente nulla è cambiato, ma solo per chi non conosce l’autore. Questo misterioso incontro si riflette nella maggior libertà, sia tecnica sia iconografica. La libertà per Bertesago (Nargilb) è la strada che lo allontana dalla pretesa, è l’elemento che lo tiene ancorato all’umiltà, alla semplicità, oserei dire alla povertà. Nei suoi temporali, nei suoi alberi, nei suoi campi, nei suoi colori, nel parco del Serio, dell’Adda, nelle sue corpose pennellate si respira un grande Valore. Tutto nasce dalla povertà e la povertà nasce dall’incontro. Per tornare alla frase iniziale: l’arte di Nargilb (Giangi/Gianluigi Bertesago) è nuova, perché le cose vere sono sempre nuove.
Prof. Pieralberto Castoldi
Quando ho proposto a Nargilb la serata di presentazione delle sue opere in Crema ex Chiesa di S.Maria di Porta Ripalta, con intervista della dott.ssa Parati, sempre attenta al bello. Aggiungerei al "nostro" bello, al bello che accompagna la nostra esperienza di vita nella campagna
cremasca. L'esperienza estetica di Nargilb parte dai fatti, dalla conoscenza, solo successivamente si traduce in emozione. Come scrissi precedentemente, la pittura di Nargilb è pittura ontologica e religiosa perché il metodo è religioso, non l'iconografia.
Tecnicamente è una pittura polimaterica, gestuale, dove la composizione stessa entra nel senso dell'opera. Ma la cosa affascinante è che Nargilb rende la bellezza "non un orpello per accademici", bensì un fatto da contemplare. Prof. Pieralberto Castoldi
Note biografiche dell’autore:
Bertesago Gianluigi, in arte Nargilb, nasce a Savona il 6/10/58. Risiede in Izano (CR) . L’incontro alle scuole elementari con il maestro Pietro Severgnini lo ha avvicinato alla poesia “presente in ogni essere”. Come afferma infatti l’autore stesso, “l’incontro con il maestro mi ha cambiato modo di affrontare la luce, lo sguardo”. Un altro incontro ha segnato il suo cammino artistico: “Alle scuole medie ho incontrato la prof. Poli, insegnante di disegno, la quale mi ha introdotto con passione nell’Olimpo delle emozioni pittoriche e poetiche". Dopo le medie arriva il diploma in perito chimico, l’iscrizione alla facoltà di ingegneria, che però deve abbandonare a causa di una grave malattia della mamma. Dal 1980 al 1996 lavora presso la ditta COIM di Offanengo, mentre dal ’96, dopo il superamento del concorso pubblico, entra a far parte del corpo della Polizia Provinciale, dove realizza il progetto “Guardiani della natura” “Riflesso di un fiore” per le scuole con esiti molto positivi. Le mostre “ufficiali” sono state allestite in sale pubbliche adibite ad esposizioni pittoriche ed in modo itinerante in vari locali della Lombardia, come Ex Chiesa di S.Maria Di Porta Ripalta in Crema (CR), Castello Oldofredi in Iseo (BS), Comune di Montecremasco (CR), Comune di Palazzo Pignano (CR), Villa Marazzi in Palazzo Pignano (CR), Rocca di Romanengo (CR), Bit Café durante la manifestazione "Crema in Blus (2013), Ristorante Osteria San Carlo (Moscazzano 2011-2012- 2015-2016), Cactus Bar (Castelleone 2015) serate notti bianche, Enoteca Bar Speziali (Rivolta D’Adda 2015-2016), Bar Marimar (Ripalta Cremasca 2014-2015), Mobilificio Filipponi (Bolzone 2014-2015-2016),