"LE MIE 'ISOLE' NEL MONDO" - BLUE HOLE (Filicudi)
SCULTURA , pietra ,ossidiana, 1979
GERI PALAMARA - "BLUE HOLE SCULTURA"
Grande oggetto luminoso
FILICUDII - MESSINA
PALAMARA BLUE HOLE
Dacche’ Fontana conclude l’astratto vibrando il famoso colpo e facendo collassare l’opera nel primo tentativo di buco nero,da allora in poi l’arte dapprima arranca lungo canali ampiamente navigati da tutta una generazione di artisti in crisi e troppo vicini a Fontana,troppo dipendenti per superare tale crisi.
Conseguentemente le intuizioni sono presto dimenticate,l’ideazione si blocca e un vero e proprio dopo- Fontana non riesce a svilupparsi.
Occorrono quasi due decenni di assimilazione e di post – fermenti affinche’ altro nasca. Alli’inizio degli anni ’70 (quando lo spazialismo,inteso come forzatura della bidimensionalita’ del piano verticale di lavoro,e’ finito da un pezzo) si delineano le prime sagome di isole di Geri Palamara,il quale,azionando i colori orizzontalmente,pone il transfert operativo al livello delle rovine rappresentate dai brandelli di venti anni di tele arpionate da ogni direzione e con ogni mezzo.
E’un incalzare magnetico di isole trans temporali,escursioni nell’io e nel tempo ,atmosfere a gravita’ zero,assenze di paesaggi che si tuffano oltre lo spazio assoluto e che portano all’attuazione di una condizione artistica e scientifica fino a qui solo vagamente supposta,riapprodando in .
Pur senza un consapevole collegamento alle attese di CONCETTO SPAZIALE ,le luminosita’ extraspaziali che se Fontana aveva intravisto non aveva comunque catturato,si lasciano ora concretamente manipolare dall’istintiva intelligenza di Palamara in un Gesto che assume proporzioni infinite,all’incrocio obbligato degli Universi.
Un gesto che e’ indicazione ,invito, esattamente dentro un taglio di Lucio Fontana. Oltre il taglio. Oltre la soglia della convenzione e dello sperimentalismo.
E casualmente,proprio tra i muri delle Galleria a Brera,parte della quale sorge dove si affacciava la Apollinaire e dove Fontana nel ’65 muoveva i primi fili dei suoi >.
Una straordinaria messa a punto che oltrepassa polivalenza e devianza,che non sfocia nel cinetico,nel programmato o nell’avanguardia classica,riesplode dopo un taglio ritenuto finale,in un over – rock fuori da vuoto di rappresentazioni impossibili e ricompone la distruzione dell’immagine .
Il nodo pulsante lungo l’intero perimetro dell’apertura pare blow up cosmico scattato direttamente con la superba Hasselblad di Dio.
Ha sembianze di un oggetto non identificabile ma accessibile,di un salto nell’infinito a ricordare il poeta che si sveste di forme,di segnali stabiliti,che ritorna l’uomo azzurro nel mare,in spazi di minuscoli angstroms eterni,nell’immensa vagina che ha concepito il blue hole.
Queste la condizione cui ci si rapportera’ a lungo. Gli altri stessi paesaggi,altre isole,stanno intorno. Da prima.
Norman Zoia
Informazioni generali
-
Categoria: Arte Materica
-
Codice: ALTROREALISMO
-
Eseguita il: 1979
Informazioni tecniche
- Misure: 200 cm x 450 cm x 60 cm
- Tecnica: SCULTURA
- Stile: ALTROREALISTA
- Supporto: pietra ,ossidiana
Informazioni sulla vendita
- Collezione: Italia isola di FILICUDI
- Disponibile: no
Informazioni Gigarte.com
- Codice GA: GA121346
- Archiviata il: 11/09/2017
Hai bisogno di informazioni?
Vuoi chiedere maggiori informazioni sull'opera? Vuoi conoscere il prezzo o fare una proposta di acquisto? Lasciami un messaggio, risponderò al più presto