"BLU CHRISTMAS"
By NORMAN ZOIA
Icebergs come balene bianche, spostati di forza nel mediterraneo [...] In lucide allucinazioni di sospensioni […] Il blu si addensa e si schiarisce seguendo il profumo di liriche stanze, profonde e rarefatte nello stesso tempo, nello stesso spazio attimo dipinto e ridipinto, pensato e ripensato, vissuto e rivissuto da Geri Palamara. E il maestro ambro-eoliano questo work space moment lo ha colto e rilanciato sia nel suo vecchio studio di ringhiera o nel loft all’Isola - la Manhattan all’ombra della Madonnina - sia nell’atelier di un’altra isola, autentica e natale, lungo i sentieri di quel cuore liparota pompato dai venti e dalle maree, dalle onde ai confini di spiagge ancor più lontane, oltre le scie tracciate dalle ultime comete. Tra plexidiane e blue holes che hanno fatto ribalenare i tagli di Fontana, la fantasia dell’astratto torna sacralità e materia grazie a questo postmoderno cantastorie sospeso tra colore e segno, musica e gesto, scena e poesia. Un artista che ha esposto le proprie filosofie negli angoli museali o nelle gallerie più cool e più consoni del nostro maltrattato pianeta, da Milano e Roma passando per Atene e New York; lo ha fatto proponendo mondi perduti nella virtualità ma espressi con i mezzi classici della pittura, ovvero attraverso pennelli, pennellesse e mani nude votate a stendere lampi acrilici su tela, come nel particolare di quella qui in foto, cm 120x100.
24 Dicembre 2017
Hai bisogno di informazioni?
Vuoi chiedere maggiori informazioni? Lasciami un messaggio, risponderò al più presto