"L'UOMO ELEMENTARE" di FILIPPO SCIMECA
....Naturalmente, così come sono cambiati gli artisti, intellettualizzando la loro ricerca, la società, se vuole continuare a capirli, ed usufruire delle loro intuizioni e del loro messaggio, sempre attuale con i tempi, deve approfondire i cardini principali del mutamento del pensiero artistico contemporaneo e capire cos'è successo nel novecento. Capire, per esempio, che le regole compositive, estetiche e percettive sono cambiate. Capire che l'equilibrio delle forme nello spazio e il loro sistema compositivo spaziale obbediscono allo stato emozionale dell'artista e non più alla sua ragione. Capire che l'opera, oggi, va letta con gli occhi del cuore e non con quelli della ragione. Se la società non fa propri i nuovi canoni, rischia di seguire i pochi artisti che ancora non si sono accorti che il mondo è cambiato e un esercito di dilettanti che non comprendono le vere ragioni culturali e filosofiche su cui l'arte di oggi si fonda. L’arte moderna è ogni giorno più complessa e l'uomo moderno sempre più elementare. Siamo alle prese con una Civiltà, nella quale, ormai, la tecnica è progredita a dismisura, dando spazio ad una tecnologia che ormai soverchia la volontà degli individui e li usa come strumenti al suo servizio invece di esserne guidata. Solo l'arte potrà salvare l'umanità e la sua parte creativa del cervello dall'atrofia. Lo sviluppo delle scienze naturali e della tecnologia possono, infatti, soddisfare i bisogni materiali dell'uomo ma non possono colmarne il vuoto spirituale, che solo le Scienze Umane e l'Arte in particolare possono alleviare. E' sbagliato pensare di superare questa ricca e complessa situazione artistica camminando all'indietro........
(Filippo Scimeca)
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