PRODOMI DE "LE MACERIE DELL'ARTE"
LES URNES D'ARGILE di GERI PALAMARA
Da solo il bambino aveva guardato impaziente,per settimane,il lento lavoro di scavo degli archeologi,nella “citta’ vecchia “ dell’isola .Aveva visto apparire mura di pietre tagliate e ben disposte tra loro,o grezze,ma sempre accostate con antica sapienza: canali,basamenti,oggetti di pietra scavata e di ossidiana tagliente,tombe in poderosi blocchi di lava e dentro aveva intravisto piccoli monili in foglia d’oro,vasi d’argilla dipinti in ocra e in nero e ossa possenti di scheletri di avi.
Quel giorno c’era grande eccitazione allo scavo:sulla destra,in un anfratto erano apparse delle piccole giare con l’imboccatura sigillata da una pietra. Se ne trovarono dieci e tutte guardavano verso il mare, al sorgere del sole. Si disse subito che si trattava di piccole tombe di bimbi e di urne cinerarie….
Il bambino si guardo’ allo specchio grande dell’atelier di corso Garibaldi al 95 di Milano e si vide gia’ uomo col suo camice bianco intriso di mille colori. Alle sue spalle c’era il dipinto di un’isola. Trent’anni dopo.
Si giro’,vide la tela di mille colori e comprese che l’opera era nella tradizione del “fine a se stesso”.
Prese una tela banca,la pose sul muro,e inizio’ l’autosuggestione del transfert: si vide bambino nella “citta’ vecchia”,posto in posizione fetale dentro una piccola giara a guardare,da quel punto di vista,il mare d’oriente. Vide il sole sorgere e tramontare piu’ volte e la luce,alternandosi al buio,cambiare il paesaggio e i colori schiarirsi e diventare azzurri rarefatti o rosa impalpabili e le terre imbiancarsi e confondersi con i colori del fondo mutando di minuto in minuto per poi fermarsi nella staticita’ sospesa di un luogo o muoversi,levitando,in un altro senza punti di riferimento in dimensioni assolute,infinite,atemporali. Ebbe un sussulto e un senso di paura lo avvolse benefico: il segreto del paesaggio che si specchiava in occhi senza tempo era li’sulla tela bianca. Pose tremante i colori sulle sue trame e “il luogo” si materializzo’. Iniziava quel giorno,per l’artista,un grande viaggio.
(Geri Palamara)
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