Doppio vernissage per la Giornata del Contemporaneo al Museo di Nadro
Sabato 8 ottobre 2022, alle ore 18, inaugurazione in Area 42 delle mostre personali del fotografo triestino Leopoldo Bon (“Armonie”) e dell’artista camuno Virgilio Patarini (“Scripta Volant”)
Comunicato Stampa Doppio evento al Museo di Nadro (BS) per la Giornata del Contemporaneo. Sabato 8 ottobre 2022, alle ore 18, inaugurazione in Area 42 delle mostre personali del fotografo triestino Leopoldo Bon (“Armonie”) e dell’artista camuno Virgilio Patarini (“Scripta Volant”) Con questi due eventi, inseriti entrambi nel programma ufficiale della Giornata del Contemporaneo organizzata dall’AMACI (Associazione Musei Arte Contemporanea Italiani), si apre ufficialmente la parte di programmazione dedicata all’Arte Contemporanea del Museo di Nadro in Valcamonica (BS), ossia il Museo della Riserva delle Incisioni rupestri di Ceto, Cimbergo e Paspardo, per la stagione 2022/2023, nei tre piani dell’edificio del Quattrocento di via Piana 42 rinominati “Area 42”. Nel corso dell’intera stagione ogni mese saranno presentate due mostre di artisti di caratura nazionale e internazionale, sotto la direzione artistica di Patarini stesso e con l’organizzazione di Zamenhof Art, l’associazione culturale che insieme ad ArchExperience da un anno gestisce il Museo e la Riserva delle Incisioni Rupestri di Ceto, Cimbergo e Paspardo. Al piano terra le opere fotografiche astratte dell’artista triestino Leopoldo Bon, che presenta una selezione delle sue opere psichedeliche: una serie di “Sinfonie” di forme, luce e colori che travalicano i confini di ciò che comunemente si intende per fotografia. Qui la macchina fotografica viene utilizzata per catturare liquide esplosioni di luce che si scompongono in forme variopinte e che l’artista poi stampa su supporti dalle forme curvilinee, ovoidali e irregolari che esaltano ulteriormente la visionarietà di questo originalissimo approccio. Mostra visitabile fino al 3 novembre, tutti i giorni dalle h9 alle h17. Ingresso libero. (la mostra di Bon sul sito ufficiale della Giornata del Contemporaneo: https://www.amaci.org/events/6331a62c34270454b7642367 ) Al primo e al secondo piano un’ampia selezione di quadri dell’artista di origini camune Virgilio Patarini appartenenti alla serie “Scripta Volant”: opere realizzate ritagliando silhouettes di personaggi letterari (Dante e Virgilio, Don Chisciotte e Sancio Panza) o di animali (aironi e farfalle) da pagine di libri del Cinquecento e del Seicento e applicandole poi su superfici materiche e variopinte (cemento e pigmenti su tela), opere che giocano sul contrasto dialettico tra la leggerezza delle sagome ritagliate e la matericità dei fondi, tra impatto emozionale dei colori e citazioni letterarie. Mostra visitabile fino al 3 novembre, tutti i giorni dalle h9 alle h17. Ingresso libero. (la mostra di Patarini sul sito ufficiale della Giornata del Contemporaneo: https://www.amaci.org/events/633adbd034270454b721619e ) La mostra “Scripta Volant” sarà inoltre allestita anche nella Sala Consiliare del Comune di Paspardo e sarà visitabile sabato 15 e domenica 16 ottobre in occasione della locale “Sagra della Castagna”. Sul sito di Zamenhof Art, nella parte dedicata ad Area 42, anticipazioni sugli artisti protagonisti delle mostre successive, tra pittura, scultura e fotografia, fino al settembre 2023: Paola Gamba, Vito Carta, Walter Bernardi, Salvatore Alessi, Daniela Doni, Marco Lombardo, Paolo Lo Giudice, Ivo Stazio, Maura Mattiolo, Maria Luisa Ritorno, Gaetano Fiore, Giovanni Feliziani e altri in corso di definizione. Per ulteriori informazioni su AREA 42: https://www.zamenhofart.it/area-42-museo-di-nadro-bs/ Sulle molte attività del Museo e della Riserva: http://www.arterupestre.it/la-riserva-propone/eventi-e-appuntamenti/ https://www.archexp.eu/eventi_archexp/ Spot sul Museo di Nadro: https://youtu.be/sbAc-kBC570 Riferimenti e contatti: cell. e whatsapp: 3392939712 - email: galleria.zamenhof@gmail.com In allegato foto di opere in mostra. Qui di seguito una breve nota biografica sui due artisti in mostra dall’8 ottobre. Virgilio Patarini (Breno, 1967) è un autore eclettico: pittore, scrittore, regista teatrale e di cortometraggi, critico e curatore di mostre d'arte contemporanea. Dirige dalla sua fondazione (nel 2009) l’Associazione Culturale Zamenhof Art e la Vi.P. Gallery Valcamonica (2018), dopo aver fondato e diretto l’Atelier Chagall di Milano (2003-2017), la Vi.P. Gallery Milano (2019-2021), la Vi.P. Gallery Venezia (2021-2022). È stato inoltre direttore artistico del Centro Culturale della Basilica di San Celso a Milano dal 1999 al 2002 e di varie rassegne e Festivals (Russkij Festival a Milano, Ferrara Art Festival, Prospettiva Post-Avanguardia a Palazzo Zenobio a Venezia, e molti altri). Dal settembre 2021 è anche il direttore artistico della programmazione d’arte contemporanea dell’Area 42 del Museo di Nadro (BS). Tra i luoghi dove ha esposto come pittore, scultore e autore di installazioni ricordiamo: la Basilica di S.Celso a Milano (personale “Frammenti di una Passione” nel 2000) e la libreria Rizzoli in Corso Vittorio Emanuele a Milano (progetto “Voci del nostro tempo”); gli Archivi del ‘900 di Milano (doppia personale con V. Carrera “In principio era la Parola” nel 2007 e personale del ciclo “Arcaico contemporaneo” nel 2008); la Rocca Viscontea di Lacchiarella (MI), la Galleria Leonart di Conegliano (TV), Palazzo Beato Jacopo di Varazze (SV), la Sala del ‘400 di Pontremoli (MS, mostra “Scripta manent” nel 2007, in concomitanza col Premio Bancarella, catalogo Apollo e Dioniso Edizioni), Villa Marrazzi di Cesano Boscone, la Galleria Ariele di Torino (collettiva “Memorie con vista” nel 2008 e personale “Fiori di cemento” nel 2009), lo Studio E.S.P. di Como (personale “Verba volant” nel 2005, catalogo Apollo e Dioniso Edizioni); la galleria Mirò (personale “’A rebours” nel 2005, catalogo Apollo e Dioniso Edizioni), la Galleria Zamenhof, la Galleria del Barcon e l’Atelier Chagall di Milano (personali nel 2003, 2004, 2005, 2006, 2007, 2008 e 2009); il Castello Estense di Ferrara, mostra 'Post-Avanguardia', a cura di Paolo Levi e Patarini stesso, catalogo Editoriale Mondadori. Nell'ambito del Progetto Post-Avanguardia ha presentato otto installazioni "site specific" (e due quadri) al Castello Malaspina di Massa nel settembre 2010 e una installazione al Castello di Carlo V a Lecce (30 ottobre-4 dicembre 2010). Sempre nel 2010 una sua installazione dedicata a Ofelia è stata esposta a maggio al Castello Estense di Ferrara, a luglio alla Pinacoteca Civica di Imperia, a settembre al Castello Malaspina di Massa e a novembre al Grand Palais di Parigi nell'ambito del Salon Comparaisons 2010, nella sezione "Installazioni libere" curata da Ewa Nowak, Catalogo Ed. Casta Diva. Nell'ottobre 2010 ha presentato quadri, sculture e installazioni al Chiostro di S.Anna a Ferrara, nella sezione "Arcaico Contemporaneo" della Biennale di Ferrara, biennale di cui è stato uno dei quattro curatori. Nel gennaio 2011 ha allestito una sua grande personale antologica, curata da Rosamaria Desiderio e Cristina Stashkevich e intitolata "Ex-po(st) 2011", con oltre cento opere alla Galleria Zamenhof di Milano. Nel settembre 2011 la sua nuova mostra personale denominata "Nuovi orizzonti", curata da Valentina Carrera, alla Galleria Zamenhof di Milano Nell'agosto 2012 una sua mostra personale a cura di Izabella Lubiniecka, a Venezia, Palazzo Zenobio. Nel marzo 2013 una doppia personale con Andrea Boldrini intitolata "Orizzonti" alla Galleria Vista di Roma. Dal 30 novembre al 12 dicembre 2013 la sua personale “la ruggine e la luce” alla Rocca Viscontea di Lacchiarella (MI). Nel 2014 mostre personali a Milano, Spazio E, Torino, Galleria 20 e Ferrara, Galleria del Rivellino. Nel 2015 mostre personali allo Spazio Libero 8 di Milano, nel Complesso Museale Ricci Oddi di Piacenza e a Palazzo della Racchetta a Ferrara. Nel 2016 mostra personale a Castel dell'Ovo, Napoli, nell'ambito del Progetto Dramatis Personae. Nel 2017 mostra personale a cura di Paola Caramel a Vicenza, al Cantiere Barche 14 e a Venezia, Galleria ItinerArte. Nel 2018, 2019 e 2020 mostre personali a Venezia, alla Galleria ItinerArte e a Roma alla Muef Art Gallery. Nel 2019, 2020, 2021 e 2022 mostre personali alla Vi.P. Gallery Valcamonica e nel 2019 e 2020 allo Spazio E di Milano. Nel 2021 e 2022 alla Vi.P. Gallery Venezia. Ha esposto per cinque anni consecutivi a Parigi, al Grand Palais, al Salon Comparaisons, nella sezione "Installazioni libere" (dal 2010 al 2014), i primi due anni sotto la curatela dell’artista polacca Ewa Novak, negli ultimi tre con l’artista e curatrice coreana Kim Sang Lan. Scrive di sé e della propria biografia Leopoldo Bon: “Il mio percorso artistico incominciò a circa 8 anni usando la macchina fotografica di mio padre; contemporaneamente frequentai una Galleria di via San Francesco a Trieste dove esponeva mio zio delle opere ad olio. Poi continuai la mia tendenza alla fotografia e a seguire diverse mostre pittoriche in ambito triestino. Successivamente mi fu regalata una macchina fotografica Petri ed usai le pellicole a colori per diapositive. Nel 1977 acquistai una reflex ed un ingranditore. Quindi cominciai a fare foto analogiche B&N e a svilupparle ed a stamparle in formato 30*40 cm o di formato minore. Contemporaneamente seguivo la via accademica sia di Ricerca, vertente sulle funzioni del cervello e Didattica nell’ambito della Fisiologia integrativa. Ciò mi appassionò molto e scelsi di seguire quella strada. Comunque la fotografia non la lasciai completamente utilizzando l’uso delle diapositive. Gli anni passarono, la mia attività di ricerca e didattica di sviluppò prima a Trieste e poi a Modena. Come succede le cose cominciano e poi finiscono, inizio e fine! Con l’avvento della fotografia digitale, riprese la passione, rimessa in un angolino del mio cervello, attorno al 2007-2008. Il nuovo inizio fu una ricerca sui riflessi nell’acqua con luce diurna (catalogo: Astrazioni: percezioni informali dello spazio). Successivamente, l’andar per mare di notte, con la barca a vela mi suggerì ulteriori sviluppi: le luci appese nei ristoranti ( konobe) si riflettevano nel mare e ciò mi aprì un nuovo mondo. Cercai posti isolati non frequentati con luci che si specchiavano sul mare e sulle ondine, uscirono forme diverse, attraenti, cromie contrastanti ed avvolgenti. Successivamente la ricerca, perché di ricerca si tratta e non di progetti, si estese sempre in condizioni di illuminazione particolare fino allo sfuocato. Da questo continuum di ricerca nacque il libro Watch and Image, in bilingue, che raggruppava tre fasi della ricerca: Percepire, Riflettere, Immaginare. Libro Presentato dal Prof. Dario Evola ( Docente di Estetica, Accademia di Belle Arti di Roma), Curato da Laura Marcolini, (Curatrice Artistica di Studio Azzurro) ed Elena Varesi (Grafica). Se uno osserva attentamente il libro Watch and Image alla fine della fase Immaginare trova i prodromi del futuro sviluppo. Futuro sviluppo che si concretizzò nella Fotografia Scultorea. Fotografia che non sarà più rettangolare o quadrata ma seguirà delle linee che io vedo ed evidenzio con uno scontornamento dell’immagine. Alla fine di tale lavoro l’immagine viene stampata su plexiglas e fissata posteriormente su Forex. Tralascio alcuni punti tecnici di scarso rilievo ai fini artistici. Da questa ricerca nasce l’idea delle Allucinazioni ed il libro conseguente: Allucinazioni - Hallucinations (Bilingue). Le allucinazioni, non sono dovute come molti credono compresi i medici a droghe, ma il frutto in situazioni fisiologiche, patologiche e farmacologiche. Fisiologiche quando si sta entrando od uscendo dalla fase di sonno; Patologiche quando la retina, con l’età si altera o ci sono lesioni ischemiche a livello di aree visive in particolare della V4; Farmacologiche quando si usano sostanze allucinogene o ci si trova in sala chirurgica sotto l’effetto di anestetici. Tale ricerca si concretizza nel libro Allucinazioni-Hallucinations presentato da Franco Rosso ( Editore del libro -Trieste), Flavia Motolese ( Critica Galleria SaturArte-Genova), Leandro Lucchetti ( Regista RAI e Scrittore – Roma,Trieste). L’esperienza accumulata come Scienziato in quaranta anni di vita accademica da un lato e l’esperienza come fotografo/artista hanno scatenato in me la voglia di fondere Arte e Scienza in modo molto didattico e semplice per far capire che i due aspetti di espressione intellettuale sono vicini; così decisi di cimentarmi in un saggio: Arte e Scienza - Art and Science (bilingue). In modo di dare ad entrambe le popolazioni Artisti e Scienziati un modo per capire che i due aspetti non sono disgiunti. Tale saggio è stato rivisto dal prof Giacomo Rizzolatti, che mi fu maestro in una fase della mia vita accademia. Dalle prime indagini sembra che la non conoscenza degli artisti sia somma, non si pongono domande su come mai riescono a fare le loro opere, pensano a qualche cosa di DIVINO, senza pensare che hanno un cervello che attraverso meccanismi di apprendimento, attenzione, percettivi, premotori, motori, di elaborazione negli anni riesce ha dare i/il segnale di uscita motoria per creare l’opera, in altri termini la creatività”.
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