laguna

olio su tela, tela, 2020

Mi piace creare mondi immaginari. Usando dei software di modellazione invento delle realtà virtuali semplificate, probabilmente frutto di ricordi di viaggi ed esperienze passate. Scelgo i tipi di edifici, li dispongo su un terreno fittizio, assegno i colori alle varie parti, le luci, gli elementi del paesaggio. E poi scelgo un punto di vista e ritraggo questo luogo di fantasia. La pittura di paesaggio tradizionale deve fare i conti con le variabili atmosferiche, con la mutevolezza della luce naturale. Qui al contrario, non solo tutto è statico, ma posso variare i vari elementi a mio piacimento: aggiungere o togliere pezzi, spostare qualche cosa, provare gli effetti delle ombre a seconda del movimento delle luci. Ma si tratta di una differenza piccola, ed anche la differenza tra realtà “reale” e realtà virtuale è ormai piccola: quest’ultima è diventata parte della nostra vita quotidiana, ha modificato la nostra percezione della realtà, in qualche modo è diventata essa stessa reale.

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