Isabella Morra (Favale, 1520 – 1546 )
2011
Isabella nacque a Favale (odierna Valsinni in provincia di Matera) da Giovanni Michele di Morra, barone di Favale, e Luisa Brancaccio, appartenente a un'aristocratica famiglia napoletana. Altri componenti della famiglia erano i fratelli Marcantonio, Scipione, Decio, Cesare, Fabio, Camillo e la sorella Porzia. L'anno preciso di nascita rimane ignoto; generalmente viene riportato quello dedotto da Benedetto Croce, che lo situa poco dopo il 1520, Isabella, assieme al fratello Scipione, poco più grande di lei o forse gemello, venne educata dal padre, uomo colto e amante della letteratura, che le trasmise l'amore per la poesia. Tuttavia, Giovanni Michele fu costretto a emigrare prima a Roma e infine a Parigi nel 1528, dopo la sconfitta delle truppe di Francesco I di Francia di cui era alleato e la vittoria di Carlo V d'Asburgo per il possesso del Regno di Napoli. Il feudo di Favale, di cui erano titolari i Morra fin dall'epoca normanna, fu alienato per alcuni anni al re di Spagna. Dopo varie trattative legali, il territorio tornò ai Morra, e fu conferito al primogenito Marcantonio. A Favale rimase la moglie con i figli (l'ultimogenito Camillo nacque dopo la partenza del padre) e Isabella fu affidata ad un precettore che la istruì negli studi di Petrarca e degli autori latini. I rapporti tra Isabella e i fratelli minori Decio, Fabio e Cesare erano aspri e si incrinarono sempre di più. I fratelli, che a detta del nipote Marcantonio il «luogo agreste» li aveva resi «feroci e barbari» la reclusero nel castello di Favale, dove trascorse gran parte della sua breve esistenza. Nel maniero Isabella si dedicò a comporre le sue liriche, trovando nella poesia l'unico conforto per alleviare la solitudine. Isabella ebbe modo di stringere una corrispondenza segreta con Diego Sandoval de Castro, poeta di origine spagnola e barone del vicino paese di Bollita (oggi Nova Siri), nonché castellano di Cosenza. I due intrapresero uno scambio segreto di lettere in cui il pedagogo di Isabella svolse il ruolo di intermediario. Certo si sa che le lettere che don Diego spedì a Isabella furono inviate a nome di sua moglie, Antonia Caracciolo, alle quali la giovane poetessa avrebbe risposto. Tuttavia, Diego venne ucciso per aver corteggiato una sorella del barone di Favale ma è ignoto se la poetessa ricambiasse il sentimento. Che si trattasse di un legame sentimentale o di un'amicizia intellettuale nati in condizioni di duro isolamento, i fratelli ne furono informati. Decio, Cesare e Fabio, supponendo un rapporto extraconiugale, decisero rapidamente di porre fine alla vicenda mettendo in atto l'assassinio della sorella e del nobiluomo.
Informazioni generali
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Categoria: Pittura
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Eseguita il: 2011
Informazioni tecniche
- Misure: 70 cm x 70 cm x 2 cm
- Stile: Figurativo
Informazioni sulla vendita
- Collezione: Il Castello di Valsinni, dove visse Isabella di Morra
- Disponibile: no
Informazioni Gigarte.com
- Codice GA: GA179421
- Archiviata il: 08/04/2021
Altri dettagli
- : https://quibrianzanews.com/la-citta-finisce-sul-national-geographic-grazie-allarte-alla-poesia/
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