Per gli studenti di un Accademia
SACHER & PROFANO
PER GLI STUDENTI DI UN ACCADEMIA
Scrivere per invitare, illustrare, indulgere, sugli aspetti di un gruppo di giovani studenti di pittura all’Accademia di Venezia: una allettante missione, ma già in una sola prima Frase, la necessità di sfatare alcuni Luoghi Comuni.
Il primo riguarda l’idea stessa del luogo:l’”aula di pittura” all’Accademia di Belle Arti. Insieme al luogo, emergono immagini che troppo spesso vengono associate al Passato, alla Maniera, alla “tana polverosa” di memoria piazzetesca o parigina (preimpressionista). Nulla di tutto questo nella realtà di questi allievi, che proprio in questa occasione dimostrano la volontà di “uscire” felicemente come “Gruppo” e che al tempo stesso articolano percorsi individuali, ove l’Aula è luogo di creazione, fervente ricerca ed anche stimolante dubbio. Sorprende scoprire il loro vero legante, che è tutt’altro che irreale: si “accompagnano alla Pittura”. Essa è il loro “Luogo”, ed è anche coraggiosa la loro indagine, in un momento ove pubblicamente si “narra” che la Pittura non è indice di contemporaneità, che i “Giovani” debbono dirigersi verso altre e più moderne “vie di comunicazione”.
Si, il secondo luogo comune da sfatare è il termine Giovane. Così tanto osannato, vituperato, bleso, sfruttato. Un termine che non ha senso d’esistere se deve relegare in una stretta Categoria delle persone che si dedicano con esiti diversi ad un’arte. Essere giovane è dedicarsi sempre alla propria idea, alla rappresentazione di questa idea, che sta, apparte, in ogni lavoro, volta dopo volta, e non ha una collocazione anagrafica, perché esiste sempre una gioventù artistica se nel “dipingere” si accetta sempre il rischio, il dubbio, la ricerca. Quel dubbio che lega lo sguardo alla Rappresentazione, alla passione, all’esercizio.
Sorprenderà ancora la molteplicità degli sguardi “attraverso la Pittura” di questi artisti e la loro coerente costanza nello studiare nuove possibilità, nel superare la rappresentazione ottenuta, per poterne raggiungere una Nuova. Ed ognuna è sempre “Vera”, perché l’opera è “guadagnata”, vitale, pronta ad esser completa ma nuovamente “in discussione”.
Un invito quindi, una prima impressione della molteplice poesia e forza che si sviluppa, apre, dai loro lavori. Nuovi esercizi (perdonando il romanticismo) di una Forte sensualità, che ha il valore di esprimersi in Pittura… ed ogni giorno, dovrebbe rammentarci in “Arte” quei versi di Sandro Penna ove per “giovinezza dell’Uomo” egli intende…questo perenne amare i Sensi e non pentirsene.
Questo invito in scrittura, al quale daranno “Parola” le loro Opere…in Mostra.
Venezia Febbraio 1994 Luca Massimo Barbero