La regina della casa
Rosa Rosae
La regina della casa
“La regina della casa vuole essere titolo ironico di un ciclo di lavori incentrati su oggetti che normalmente adornano la casa, senza di loro le stanze sarebbero nude, vuote e un po’ malinconiche. Il palazzo, la casa, diventa così una reggia da rigovernare tutti i giorni per pulire e riordinare i vari oggetti che costituiscono l’archivio degli scettri…Tutta la realtà domestica che mi circonda rappresenta, quindi, per me una possibile fonte d’ispirazione per questo mio particolare lavoro do archiviazione. Un oggetto, un pensiero, una voce, il mistero di un segno trovato sul tavolo, un frammento, appartengono tutti alla medesima condizione di resti, reliquie, presenze…è questa loro condizione che mi interessa. Il barattolo, la pianta, le tazze, la sveglia, il guanto di seta/lattice, sono scorci che risvegliano le mie fantasie infantili, un mondo immaginario da cui emergono le ombre di oggetti quotidiani, contemporanei, che fanno parte di una collezione materiale con la quale ricreo atmosfere per i miei pensieri e fantasie. Come se i protagonisti delle fiabe infantili fossero tornati inavvertitamente a popolare i sogni e l’immaginazione, i clichè li rovescio e li dissacro con ironia vagamente pop. Cerco di guardare il mondo con gli occhi di bambina, eseguo una pittura serena, apparentemente vicina alla realtà per ricreare un mondo disincantato…Il colore denso e violento rimanda a spazi psichici che irrompono sulla tela come frammenti di vita, brani di pensiero, schegge di emozioni ordinate in una riflessione critica, ironica e disillusa…La pittura, gioiosa e felice dà all’insieme, in questo particolare momento, l’aspetto e l’accento di una fiaba moderna…Le tele diventano scatole magiche dentro cui, come in un caleidoscopio, si riflettono frammenti di realtà e di invenzione che, con un linguaggio giocoso e uno sguardo infantile, toccano temi complessi, come la nuova identità femminile, in un gioco di immagini fluide e coloratissime…Il mondo dell’infanzia ritorna in un gioco continuo tra realtà e finzione, che mi permette di affrontare temi senza prendermi troppo sul serio con un materiale che mi consente di recuperare il gusto della manualitò…Si avverte una coscienza dell’amarezza e dello sconforto che ognuna avverte in sé. Oggetti che servono a mettere in discussione i luoghi comuni e paradossali di tutti i giorni, resi cogliendo i particolari nascosti dietro l’apparire delle cose…“La regina che era stata a suo tempo principessa, mai e poi mai avrebbe pensato che baciare un rospo portasse la sua vita a una così dura vita”