Lucio Diodati
pittore
1955
Lucio Diodati nasce a Popoli il 24 ottobre
1970
segue studi scientifici prima e i corsi di scenografia all'Accademia di Belle Arti de L'Aquila poi
1980
espone durante il festival dei Due Mondi a Spoleto
1985
è di quest'anno il lavoro "amiche"
1999
conosce Gennaro Fiume, espone nella sua galleria di via Brunetti a Roma
2000
personale a L'Aquila
2001
espone a Reggio Emilia e Parma
2002
partecipa a L'Havana a un'incontro culturale Italia - Cuba
espone a Salerno e Potenza
2003
Personale a Parma, Casarano, Rimini, Bologna e Greenville (Nort Caroline) USA
International Artexpo New York e Art-Philadelphia
sulle strade di L'Avana (Cuba) racconta in " impressioni dal vero" isorrisi e i colori delle donne cubane, dipinge una tela lunga venti metri.
Collettiva a Barcellona
2004
Personale a Modena, Stavern (Norvegia) e Sandefiord (Norvegia)
International Artexpo New York
Mostra mercato a Vicenza, Viterbo, Montichiari, Padova, Bolzano e Bari
2005
Personale a Roma
Mostra mercato di Genova, Viterbo, Forlì, Parma e Bari
Collettiva a Dubai
2006
Personale a Potenza
Affordable art fair Londra
Art & Fashion '06 - BurJuman - Dubai
2007
Personale a Piacenza e Parma
Art fair - Londra e Glasgow (Scozia)
Collettiva a Spittal/Drau (Austria) La Plata (Argentina)
Mostra mercato di Longarone, Agrigento e Forlì
2008
Personale a Colorno, Marano, Positano, Manfredonia, Parma, Bari, Pescara e Catania
Stavern (Norvegia), Karlovy Vary (Repubblica Ceca)
Mostra mercato di Bari, Reggio Emilia e Erba
Art fair - Gant (Belgio)
2009
Personale a Pratola Peligna, Stavern (Norvegia), Montreal (Canada)
Mostra mercato di Bolzano, e Forte dei Marmi
Art fair - Glasgow (Scozia)
2010
Personale a Napoli e Corigliano Calabro,
Lisbona (Portogallo)
The art in mind - Londra
2011
Personale a Roma, Albignasego, Crecchio, Lamezia Terme, Rivisondoli e Popoli
Praha (Czech Republic) Heidelberg (Germany)
Collettiva a Campione d’Italia e Treviso
Mostra mercato di Reggio Emilia e Forlì
2012
Personale a Toronto (Canada) Francavilla Fontana
Collettiva a New York, Barcellona e Lecce
Tematiche
Le storie pittoriche di Lucio Diodati, costruite come una sorta di “divertissement” scenico, emergono con tutta la loro esuberante limpidezza, l'ispirazione poetica, le cromie calde ed avvolgenti.
I personaggi femminili, che Diodati elegge a protagoniste delle sue storie, sono colti con una vivacità di gesti e di atteggiamenti, che arrivano alla posa bizzarra e alla espressione ironica, quasi caricaturale, che accentua il carattere brioso e narrativo delle opere.
Come in una fiaba dai mille colori, dai contorni di sogno, ma legata da saldi fili al reale, lo sguardo si perde nell'intensità dell' azzurro, nella profondità del rosso, nelle digradanti sfumature dell'ocra.
Cromatismi di ottimismo, nel respiro di un tempo senza tempo, che, sotto la parvenza favolistica, spingono la mente a ricercare un'intima correlazione tra pittura e poesia, una correlazione in cui le arti si fondono per mostrare un artista che, tra le nebbie del reale, tenta di svelare l’enigma della femminilità.
La sceneggiatura che l'artista ci presenta è quella di un sipario figurato, calato su una realtà sognata, nella quale figure femminili, con sguardi rapiti dalle luci di una sensualità mediterranea, assorbono lo spazio, assurgendo al rango di “prime donne” sulla scena. Solari, buffe, ingenuamente maliziose, assorte in un loro stupore psicologico, riprese nel divenire di molteplici punti d’osservazione e di luce, mentre si muovono su scene fittizie, così ci appaiono le figure femminili di Diodati, donne semplici, ma capaci di soggiogare le cose soltanto con l'assoluta innocenza di esistere.
A volte l'artista immerge in questo suo palcoscenico pittorico alcune bizzarre "comparse": sono quasi sempre figure maschili che si concretizzano in soggetti fantastici, come quella di un burlesco domatore, o quella di un carabiniere dai baffetti impomatati, o di un gentlemen distratto, o di un enigmatico ed ammiccante Arlecchino.
Come un narratore di sogni sereni, Diodati ci propone una sorta di fuga dal presente, per immergerci in atmosfere, tinte da un delicatissimo tocco di orientalismo, che ci ricordano la maestosità della favola infantile, all’ombra delle riflessioni sulla vita.