Formazione
Biografia di Cristina Arena
Cristina Arena si è diplomata presso il Primo Liceo Artistico di Torino, per poi frequentare e diplomarsi all’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino, nella sezione scultura e fotografia. Ha poi collaborato per tre anni con Giorgio Avigdor, professore di fotografia presso l’Accademia di Torino, dapprima facendogli da assistente, stampando le fotografie e coadiuvandolo nell’ allestimento di mostre personali e nella preparazione di raccolte e cataloghi di fotografie, per poi dedicarsi personalmente alla propria ricerca artistica.
Ha seguito dei master di fotografia con il fotoreporter Mauro Galliani e con Franco Fontana.
Successivamente, trasferitasi a Verona, si è dedicata all’insegnamento, dapprima insegnando per brevi periodi al Liceo Artistico “ Umberto Boccioni” di Verona, per poi prendere la cattedra di scultura per sette anni presso il liceo artistico “Michelangelo Buonarroti” di Verona.
Ha collaborato per sette anni con la sezione didattica del museo d’Arte Moderna” Achille Forti” di Verona, sotto la direzione di Giorgio Cortenova, affiancando la dottoressa Jennifer Karch Verze’, lavorando a grandi mostre di successo come : “ Da Van Gogh a Schiele, l’Europa espressionista”, “ Da Magritte a Magritte”, “Da Picasso all’arte astratta: omaggio a Lionello Venturi”, “ Picasso in Italia”, “Paul Klee”, “ Kandinsky”… per citarne alcune.
Cristina Arena ha anche collaborato con alcune agenzie pubblicitarie del veronese, realizzando disegni per alcuni negozi ( profumerie, negozi di abbigliamento).
Ha tenuto corsi di disegno e modellazione per bambini e ragazzi presso varie associazioni.
Dopo aver vinto il concorso e ottenuto l’abilitazione per l’insegnamento di arte e immagine, attualmente insegna presso una scuola media inferiore della provincia di Verona.
Recentemente ha frequentato un corso di pittura emozionale.
L’interesse per l’arte per Cristina ha inizio durante l’infanzia: è il padre, pittore dilettante e amante del bello, che si accorge del precoce talento artistico della figlia e alimenta in lei la passione per l’arte, dandole le prime nozioni di pittura, guidandola nei musei e nelle città d’arte. Ciò le permetterà di scegliere di intraprendere gli studi artistici senza esitazione. Questi ricordi rimarranno indelebili nella sua memoria e la guideranno nel suo percorso artistico , sia nella produzione che nella fruizione di opere d’arte.
Da sempre l’interesse di Cristina Arena ha riguardato il volto umano, che ritrae e indaga graficamente non solo cercando di cogliere la somiglianza con il soggetto, ma anche dal punto di vista psicologico. Non a caso, se non avesse fatto l’artista, le sarebbe piaciuto occuparsi di psicologia.
I ritratti che realizza sono per lo più elaborati grafico/pittorici,ma anche fotografie o volti modellati con la creta.
Nei suoi ritratti raffigura i familiari, ma anche gente comune e personaggi famosi, che indaga con lo stesso interesse e la stessa curiosità. Ai ritratti Cristina ha, successivamente, aggiunto elementi reali o di fantasia, che arricchiscono il soggetto e sono legati a ricordi e ad emozioni personali. In questi lavori il colore diventa il protagonista e si sostituisce alla ricerca monocromatica precedente. Le tecniche che predilige sono in prevalenza grafiche, come i pastelli, per la loro duttilità, gli acquerelli, per le infinite sfumature, la grafite e gli inchiostri, con i quali il segno può essere morbido o deciso, a seconda delle sensazioni che si vogliono dare. Quando fotografa Cristina predilige il bianco e nero, perché le permette di modulare i vari toni, enfatizzandone le espressioni.
Anche gli alberi, da sempre, hanno fatto parte dello studio portato avanti dall’artista; alberi che spesso fotografa e con i quali instaura quasi un rapporto di amicizia, di affetto. In questi ammira la forza che permette loro di resistere alle avversità. L’albero può avere delle analogie con l’essere umano: è come se avesse un’anima che ci parla attraverso le svariate superfici, le infinite pieghe, i movimenti sinuosi del tronco e dei rami, le ruvidità della corteccia. Le tecniche utilizzate hanno lo scopo di evidenziare tali caratteristiche, quasi a voler portare in superficie il carattere dell’albero, proprio come nei ritratti, in cui Cristina cerca di far emergere il vissuto attraverso i segni e le espressioni del volto.