Sentirsi il mare addosso
"Sentirsi il mare addosso, sentirsi il mare dentro. Bramare la vitalità di uno specchio d'acqua che diventa oceano infinito, paradiso lontano dove ritrovare i propri ricordi, i propri affetti. Forza della natura, creazione divina, immagine nutrita dal proprio cuore. Ritratto del sè puro, astratto, confuso, energicamente carico di significati profondi come gli abissi che albergano laggiù. Il pensiero di Cloe vaga lontano, fino ai Caraibi, mentre la sua passione scaturisce in quei cumuli di resina e pigmenti che si mescolano veementi, quintessenze di schiume marine. Le onde giocano, si intrecciano tra loro, ingrossandosi al suono del vento che alza il volume delle emozioni. Il loro fragore ancora echeggia nelle orecchie. L'acqua si mescola alle nuvole del cielo inventando un senso nuovo, un messaggio da decifrare ogni volta diverso. L'artista rievoca la propria infanzia quando amava osservare dall'alto lo spettacolo della natura. Oggi, una volta aperti gli occhi, si è materializzata quella visione. E Cloe, maestoso gabbiano bianco alla ricerca, vola alto e si scontra con il mare che è dimora di tutto ciò che abbiamo perduto, di quello che non abbiamo avuto, dei desideri infranti, dei dolori, delle lacrime che abbiamo versato. Quel mare dentro si è riversato sulla tela, testimonianza di un legame indissolubile che sarà sempre con lei. "
Maasimiliano Porro [Docente di Storia dell'arte]
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