Claudia Emanuela Coppola
pittrice
CLAUDIA EMANUELA COPPOLA, born in Milan, Italy in 1966, is uniquely positioned as an artist, moving effortlessly across disciplines as a writer, painter, theatre director and illustrator. Sinuous lines, vivid colors and sensational tones are characteristic of the faces she paints. The enchanting eyes of her young figures express an immense fragility, a sadness mixed with innocence, Trapped in their dreamy world, Coppola’s figures have the power to open us to the soul with their glance. Coppola has been widely recognized with awards and exhibitions in Treviso Roma, Napoli, Milano, Taormina, Budapest, Paris, London, Miami, and New York.
Formazione
http://www.youtube.com/watch?v=AoZ76jp2wEo
http://www.nyartsmagazine.com/index.php?option=com_content&view=article&id=574797:claudia-emanuela-coppola&catid=74:c-directory&Itemid=627
http://travel.nytimes.com/2009/09/13/travel/13headsup.html?scp=1&sq=chianciano&st=cse
Claudia Emanuela Coppola- writer, painter and illustrator, theatre director
Born in Milano, 31.08.1966
Living in Milano (ITALY)
CONTACT claudia.coppola@tiscali.it Phone 348.8733413
PROMOTER : filistad.giuseppe@libero.it
EXHIBITIONS:
TAORMINA December PALAZZO MAZZOTTA
GENOVA, SANREMO ITALY) 2010 PERS. PROJECT IMMAGINE E COLORE GALLERY
PIACENZA (ITALY) 2010 LA SPADARINA GALERY
NEW YORK 1-15 December 2009 BROADWAY ART GALLERY, pr C. Kennedy
MILAN 26 September-9 October 2009 ARCHI GALLERY
MILAN (ITALY) 23-25 October 2009 NAC ARTE CONTEMPORANEA
MADRID September-December 2009 GAUDI GALLERY
CHIANCIANO TERME 13-27 September 2009 BIENNALE 2009, MUSEO D’ARTE CONTEMPORANEA
FORTE DEI MARMI 20-24 August 2009 GAUDI GALLERY MADRID
MIAMI 10-24 July 2009 MUSEUM OF THE AMERICAS
FLORENCE (ITALY) 5-13 December 2009 BIENNALE INTERNAZIONALE ARTE ONTEMPORANEA
PARIS March 2009 MONTPARNASSE GALLERY
LONDON March 2009 THE BRIK LANE GALLERY
MILAN (ITALY) March 2009 NAC ART FAIR
BUDAPEST (HUNGARY) December 2008 OPERA GALLERY
FERRARA (ITALY) 2008-2009 DELL’UVA GALLERY
BERLIN (GERMANY) 2009 Organized by promoter G. Filistad
MILAN (ITALY) 13-16 November 2008 “AAM La Fiera dell’Arte Accessibile”
ROME (ITALY) 5 July -31 October 2008 GALLERY ARCH ART & JEWELS
TREVISO (ITALY) 31 May -13 June 2008 GALLERY TREVISI ACCADEMIE
TAORMINA April 2009
TAORMINA (ITALY) 15-23 March 2008 “Pasquarte Taormina 2008”
ROMA-NAPOLI- BENEVENTO 2007 “Arts x world”
ALL AROUND ITALY July- September 2001 Organized by TEATRIO, VENEZIA (ITALY)
AWARDS:
TAORMINA December 2007
LONDON (ENGLAND) October 2007 Marta Maria Dimitrescu, Artoteque
LONDON May 2007 Petru Russu, Art Addiction Medial Museum,
AWARD AND PUBLICATION OF NOVEL 2005 “The blue cloak” Editor IBISKOS FLORENCE
AWARD AND PUBLICATION OF NOVEL May 2006 “The three witches” Editor IBISKOS
PUBLICATION OF NOVEL November 2001 “Thoughts” Editor IBISKOS
AWARD AND PUBLICATION NOVEL October 2001 “A desert of snow” Editor IBISKOS
PUBLICATION OF NOVEL September 1991 “The Sigaret” Distribution FELTRINELLI
STAGES AND STUDIES:
GIANNI DE CONNO October 2006 Associazione Illustratori Milano (ITALY)
ARIANNA PAPINI May 2003 Editor Fatatrac Riccione (ITALY)
AURA CESARI 1999-2000 Editor Mondadori Milano (ITALY)
KIDS ILLUSTRATION 1996-1998 ACCADEMIA DELLO SPETTACOLO Milano (ITALY)
CINEMA DIRECTOR 1993-1994 SCUOLA EUROPEA DI TEATRO E CINEMA Milano (ITALY)
WRITING SCREENPLAY 1992-1993 SCUOLA EUROPEA DI TEATRO E CINEMA
WRITING FOR THEATRE 1989-1990 GIORGIO MARINI ACADEMY PAOLO GRASSI Milano
WRITING NOVELS 1987-1988 SALVATORE NOCITA EDITOR ZOIOSA Milano
GERMAN INSTITUTE Milano 1970-1985 German 13 years, French 8 years, English 6 years
UNIVERSITY: Foreign Languages
THEATRE DIRECTOR: Written and directed by myself
“Virginia” about Virginia Woolf 25 May-2 June 1996 TEATRO DEI FILODRAMMATICI Milano
“Ed è subito sera” 3-13 April 1996 TEATRO OUT OFF Milano
“Il Maestro e Margherita” about M. Bulgakov 19 October-4 November 1995 TEATRO OUT OFF MIlano
reply for success 18-27 May 1995
“Ammam- la processione” 3-12 June 1993 TEATRO OUT OFF Milano
“Under” November 1992 CTS GARIBALDI Milano
Tematiche
FACES-PORTRAITS
Quotazione
CLAUDIA EMANUELA COPPOLA, born in Milan, Italy in 1966, is uniquely positioned as an artist, moving effortlessly across disciplines as a writer, painter, theatre director and illustrator. Sinuous lines, vivid colors and sensational tones are characteristic of the faces she paints. The enchanting eyes of her young figures express an immense fragility, a sadness mixed with innocence, Trapped in their dreamy world, Coppola’s figures have the power to open us to the soul with their glance. Coppola has been widely recognized with awards and exhibitions in Treviso Roma, Napoli, Milano, Taormina, Budapest, Paris, London, Miami, and New York.
Premi
Intervista di Antonella Iozzo
Chi e Claudia Emanuela Coppola dentro e fuori la pittura?
Claudia è una sempre in gavetta… Così mi sento, una che deve sempre imparare e che non arriva mai! Ma questo mi dà molta soddisfazione… non amo molto chi “arriva” senza faticare, studiare, cadere, sempre col sorriso sulle labbra, lì, incollato alla faccia…
Sono intollerante, sì, è vero… sono critica con chi arriva per raccomandazioni, per fortuna, per sorrisi… Le sembro cattiva?
Forse un po’ lo sono, sono severa come lo è stato mio padre e il padre di mio padre e indietro, indietro… Lavorare, lavorare, lavorare, MA! C’è un ma… senza mai togliere una carezza a qualcuno, senza mai andare avanti davanti ad una lacrima… lavorare per me significa: lavorare con l’uomo, con la persona, con il suo cuore, con la sua fatica… non fare mai sentire solo nessuno… forse per questo dipingo l’anima delle facce… così le chiamo io…
Il segno grafico, il gesto pittorico, l’azione teatrale, tre espressione per raccontare o raccontarsi?
Raccontarsi… io nell’arte non mi racconto molto… io racconto, o almeno, cerco di raccontare gli altri, spesso i più soli, i più sofferti, i più devastati dalla solitudine, i più piccoli… Mi viene sempre in mente “Quello che farete al più piccolo fra voi, l’avrete fatto a me”…
E poi, poi quando sento dentro la mia anima il graffio della loro, allora creo, ma sempre tenendo d’occhio la scelta dei colori che deve fare sognare o la scelta delle parole, per il teatro, che deve fare sperare.
Dove si trova il loro punto d’incontro?
Forse è quel mondo che pochi vogliono ammettere di cercare, di guardare, perché si sentono stupidi a mostrarlo… credo che sia quello il mio punto d’incontro, guardare all’eternità, fatta di tutto ciò che uno desidera e pensa che non esista… ma io ci credo e vorrei aprire questa finestra, spalancarla, davanti a chi ne ha paura.
Numerose mostre, riconoscimenti importanti, rappresentazioni teatrali notevoli, quali ricorda con maggiore soddisfazione? E quale non avrebbe voluto fare, semmai c’è ne fosse qualcuna?
Grazie, è troppo buona… non mi sembra proprio così… Ricordo con malinconia lo spettacolo “Il Maestro e Margherita”, tratto da Bulgakov… una favola d’amore e di passione, di dolcezze e di paure, piena di fede. Nessuno ci credeva in quella storia, ma io sì. Ricordo le sere… diluviava sempre nei giorni di replica e la gente stava in coda, fuori, sulla strada, per cercare di entrare a vederlo e… quando non c’erano più posti a sedere… veniva il personale dell’Out Off e aggiungeva panche, poi aggiungeva cuscini per terra e poi, poi si sedevano dove volevano, vicini vicini agli attori e tutti si emozionavano… ridevano e piangevano, attori e spettatori!
E… uscivano felici!
Il sogno , la fiaba, la fantasia, sono i colori della vita? Come li descriverebbe?
Il sogno per me ci allunga… verso l’alto, la fiaba ci fa invece tuffare dentro il nostro cuore e i colori… i colori, come le parole, non finiscono mai… combinazioni su combinazioni… che miracolo!
I colori nelle sue opere pensano?
Un po’ sì, è vero, ha ragione… pensano il freddo e pensano il caldo… del cuore.
Se dico metafora, viaggio, Arte, cosa mi risponde?
L’Arte per me è un mestiere, una vocazione, come tutti gli altri mestieri e tutte le altre vocazioni. Mestiere, perché è fatica, regola, alzarsi presto la mattina, pensare al lavoro anche quando vai a dormire, quando mangi, quando hai mal di testa, questo è il mestiere. Vocazione, perché penso sempre che se ognuno di noi avesse la forza di rispondere, scegliendo il mestiere che sia anche vocazione, saremmo tutti più buoni…
Sa perché dico che l’arte è un mestiere come un altro?! Quando mi metto lì a pensare cosa creare e mi arrabbio con me stessa, perché non mi viene niente… penso a un semplice infermiere che lavora nella terapia intensiva con i bambini e … mi metto subito a lavorare, senza lamentarmi.
Mi sto un po’ dilungando… ma Lei mi fa delle domande così ricche, così interessanti… che le vorrei spiegare tutto… E quindi io le dico cosa penso, poi, viste le domande intelligenti, mi rilasso e affido a Lei i tagli e le cuciture…
Viaggio… io odio viaggiare, ma amo viaggiare col pensiero… mi piace più il mio mondo: ha una musica dolce e un silenzio pieno e colori e facce a cui voglio tanto bene… come la mia ultima opera “Piero” che ho cambiato in “Blue Piero”… a quel bambino io voglio bene! Ma non esiste… è nato così… chissà da dove è venuto…
Metafora… non saprei… questa parola mi ricorda l’estate della mia quinta elementare… che mi sono portata al mare l’Eneide… che meraviglia!
Nel suo percorso artistico l’esperienza internazionale, qual è la differenza sostanziale tra il “fare Arte” italiano e quello straniero?
Un tempo era diverso… eravamo diversi… era bello che fossimo ognuno diverso dall’altro, l’italiano dal francese, dallo spagnolo, dall’americano… ora con la globalizzazione siamo tutti molto simili… per me troppo.
Io… l’unica differenza che sento ancora è nella sensibilità all’arte che ancora nell’Italia meridionale è forte… ancora qualcosa di nascosto là è rimasto…
Il problema è che nel mondo non c’è più niente di nascosto e quindi non si riesce a scoprire più niente…
Come considera l’arte contemporanea?
Non amo le installazioni, non amo gli artisti che fanno i matti, non amo le follie, non amo le opere intellettuali che non capisci… ma non è che non capisci perché sei ignorante! Non capisci perché quell’opera lì non ha il cuore… perché se in un’opera batte il cuore, il tuo cuore lo sente!
Chi è secondo lei l’artista sopravvalutato?
Qui non so proprio risponderLe, non posso giudicare una persona piuttosto che un’altra… la dovrei conoscere come persona…per giudicare la sua arte. E poi, non so se sarebbe giusto.
Perché noi proviamo stima per i pittori che non ci sono più, quando andiamo ad una mosta? Perché leggiamo la loro vita, i loro sogni, le loro cadute e allora, allora capiamo che erano uguali a noi e … ci innamoriamo delle loro opere!
La sua prima opera pittorica?
Bruttarella, ma una finestra aperta sul mio dolore… una ragazza persa in un bosco, rosso, che lasciava cadere una rosa bianca, tra le foglie, con l’intento di andarsene via e lasciare quel fiore lì, per terra, ad appassire… solo. Un bambino, Giacomo, che ho dovuto lasciare andare via…
Cosa vorrebbe che i visitatori di una sua mostra recepissero?
Emozioni e speranze.
La mostra che vorrebbe fare?
Quella organizzata da una persona che veramente crede in me… ma forse c’è già…
Le sue passioni?
I bambini, le piante, la casa, i soprammobili, i ricordi, le carezze…
Si descriva in tre aggettivi
Viola… come il mio spirito che ama viaggiare.
Blu… come la mia malinconia.
Arancione… come l’amore che provo per tutti i bambini, non rosso… perché il rosso è violento… l’arancione… l’arancione è solo una carezza.
© Produzione riservata - Antonella Iozzo
Bibliografia
Interview by Antonella Iozzo
Who is Claudia Emanuela Coppola in and out of the painting?
Claudia is always one in mess-tin... So I feel me, one who always has to learn and that never arrives! But this gives me satisfaction! I don't love those who have “success” without working, studying, without falling down, always with a smile on their lips, like a glue... I seem inflexible?!
Perhaps I am...surely, like my father and the father of my father and back, back to the past of my heart...I have to work, work, work, BUT! There is a but...But never forgiving a caress to someone, never going on in front of tears. Working is ... with the human being, with the people, with their heart, with their efforts, never making a man feeling alone ...that’s why I paint “the soul of the faces”.
The graphic sign, the pictorial gesture, the theatrical action, three expressions to tell other or to tell yourself?
I don't tell a lot of me in my art... or at least, I try to tell the others, often the little ones, those who are alone, the most suffered, the smallest. It always comes to mind "what you will do to the smallest among you, you will have done it to me". And then, then when I feel inside my soul the scratch of their souls, then I create, but always taking care about the colors that must give a dream or the words, in theatre, that must be hopeful.
Where is the meeting point for you?
It’s that world that few want to admit to look for, to look at, because they feel stupid... I believe that meeting point is the glance on eternity, with the special answers to our special and unique wishes and desires.
I want this window..., in front of who is afraid of it.
Numerous shows, important recognitions, notable theatrical representations, which do you remember with great satisfaction? And which of them would you not to have done?
Thanks... you are too good with me... I don’t see me really this way.
I remember, with melancholy, the show "Il Maestro e Margherita", written by Bulgakov; a story of love and passion, of sweetness and fears, full of faith. Nobody believed in that history, but me yes!
I remember the evenings... every evening it was raining heavily and all the evenings people stayed out there on the street in front of the theatre Out Off, in Milan, under the rain, hoping to find a place, hoping to see the play. And when there were no more seats, we added benches, then we added pillows and then, then they sat where they wanted, near to the actors and all were so excited! They laughed and they cried, actors and spectators! And. they went out happy!
The dream, the fable, the imagination, they are colors of your life? How would you describe them?
The dream lengthens us... upward, the fable plunges us into our heart and the colors.... the colors as the words, end never! Combinations on combinations, what a miracle!
In your works, do the colors think?
Yes, it’s true, it’s right; they think the cold and they think the heat... of our heart.
If I say metaphor, trip, Art, what do you say?
The art for me is a job and a vocation as all the other jobs and all the other vocations. Job, because it’s effort, rule...getting up soon in the morning, thinking about it also when you go to sleep, when you eat, when you have headache, this is Art. Vocation, because I always think that if each of us had the strength to answer, choosing the work that is also vocation, we would be all best.
You know why I say that the art is a job like another one?! When I start thinking what I have to paint and I become angry with myself, because it doesn't come me nothing... I think about a simple nurse that works in the intensive therapy with children and I immediately start working, without complaining me.
Trip... I hate to travel, but I love to travel with my mind. I like more my world: it has a sweet music and a full silence and colors and faces that I adore... as my last work "Piero" that have changed in "Blue Piero"...I love that child! But he doesn't exist! Who knows from where he has come...
Metaphor. I don’t know... this word remembers me the summer of my fifth grade, I was ten years old... I brought with me to the sea the Eneide, how wonderful!
In your international art experience, what is difference between “making art” in Italy and out of Italy?
Once it was different. we were different... it was beautiful that we were each different from the other, Italian from French, from the Spanish, from the American... now with the globalisation we are all very similar, for me too much.
The only difference that I still feel is in the sensibility to the art in southern Italy...there is still something hidden; The problem is that there is no more something hidden in everyone of us... and so there is no more somethinf to find out! That was that made the difference!
How do you consider the contemporary art?
I don't love the installations, I don't love the artists that want to be crazy, I don't love the folish acts , I don't love the intellectual artworks that people can’t understand... People think to be ignorant, but it’s not so!
People can’t understand because in that artwork there isn’t the heart!
Who is today an overestimated artist?
Here I don't know, really I can’t answer. I cannot judge a person rather than another. I should know him to judge his art. And then, I don't know if it would be correct, too. Why do we respect the painters that are not more living?
When we go to an exhibition...we read their lifes, their dreams, their falls and then we understand that they were like us... and we fall in love with their works!
Your first pictorial work?
Not good...but an open window on my pain; a lost girl in a red forest, a girl throwing a white rose , among the leaves, hoping to have the courage to leave that flower there... A child, Giacomo, that I had to let go.
What do you want about the feelings of your exhibitions’ visitors?
Emotions and hopes.
The show that you want to do?
That organized by a person that really believes in me...perhaps he is already there.
Your passions?
Children, the plants and the flowers, the house, the knickknacks, the memories, the caresses.
Descrive yourself in three adjectives
Violet... as my travelling spirit.
Blue... as my melancholy.
Orange... as my love for all the children, not red. Because red is violent.... orange. The orange is only a caress.