Tematiche
Nel mio cammino creativo, il colore precede spesso la forma, come un'intuizione primordiale che svela la direzione dell'opera ancor prima che essa si componga. Talvolta, è proprio il colore a prendere vita in anticipo, intrecciandosi con pensieri che affondano nelle profondità della mia esistenza. Non mi limito a esplorare, ma vivo il colore come una manifestazione che anticipa e condiziona la creazione stessa. Tra i soggetti che più amo ritrarre, i cavalli e le figure femminili occupano un posto speciale, poiché in essi scorgo una connessione intima con l’essenza dell'energia vitale, della forza e della bellezza autentica. I cavalli, sono per me il simbolo del movimento, della potenza inarrestabile e di una bellezza che trascende la mera apparenza. Li conosco da sempre, li vivo ogni volta che se ne presenta l’occasione: sono espressione pura di libertà. Le figure femminili, invece, incarnano la grazia, l'intensità delle emozioni e la complessità dell'universo interiore. Questi due temi si completano reciprocamente nella mia arte, dando vita a un dialogo visivo che esplora la dualità tra forza e fragilità, tra natura selvaggia e l’umanità più profonda. Ritrarmi è per me un atto di gratificazione profonda: una via per canalizzare emozioni complesse e per esprimere la mia incessante ricerca di armonia. Nutro immensa ammirazione per la potenza e la sensibilità che caratterizzano gli animali, così come per la poliedrica complessità dell'animo umano. In questa libertà creativa, i cavalli, con la loro dinamica imponente e le figure femminili, con la loro capacità di narrare storie emotive, offrono una gamma straordinaria di possibilità espressive. Durante il processo creativo, mi immergo in un "flusso" che sospende il tempo, dove ogni pennellata diventa un gesto meditativo, quasi rituale. La scelta dei colori, degli strumenti, delle linee e delle texture è il mio modo di raccontare ciò che risuona più profondamente in me. Ogni opera che realizzo, è nella sua essenza, un vero e proprio autoritratto emotivo, una proiezione di una me diversa, più intima, più profonda. L'arte, non è solo espressione esteriore, ma anche una forma di guarigione e di scoperta interiore, un processo che culmina in un'intima realizzazione. Osservare la mia visione prendere forma sulla tela è un'esperienza immensamente appagante, ma ciò che mi interessa davvero è il legame che la mia arte può stabilire con l'altro. Attraverso i miei dipinti, posso consapevolmente "toccare" la vita di chi osserva, suscitando emozioni, ricordi e vissuti che si intrecciano con il mio stesso percorso. Quando l'osservatore riconosce la bellezza e il nutrimento che le mie opere suscitano, questa è per me la conferma che il mio lavoro ha compiuto il suo scopo. Tale interazione non solo arricchisce il mio percorso creativo, ma rafforza anche il legame con il pubblico, infondendo una nuova dimensione ai significati delle mie creazioni. Il tempo, l'energia e le emozioni che investo in ogni dipinto sono così riconosciuti e percepiti da chi guarda. Questo diventa un segno tangibile di una comunicazione profonda che attraversa il confine della tela, instaurando un dialogo interiore che perdura nel tempo. Essere riconosciuta nel mio lavoro, per me, significa portare a compimento un lungo e talvolta doloroso concepimento dell'anima. La mia visione si trasforma, così, in qualcosa di universale, entrando a far parte dell’esperienza e della memoria di qualcun altro, diventando un frammento dell'esperienza collettiva.
Quotazione
Coefficiente certificato di vendita 6.3
Premi
Innumerevoli e importanti premi nazionali ed internazionali oltre l'istituzionale Leone d'Argento di Venezia.
Bibliografia
Cinzia Trabucchi vive ed opera a Roma. Dopo gli studi e vari diplomi di diverso genere frequenta e conclude con piena soddisfazione il triennio di pittura presso l’Accademia delle Arti Ornamentali di Roma. Allieva del prof. Ridolfi, sposa fedelmente la sua classicità accogliendone tutti gli insegnamenti, ma ben presto se ne allontana, per sperimentare e vivacizzare la sua tavolozza con tinte più forti.L’arte le è congeniale. Esegue i suoi quadri nell'ordine più assoluto e nella quieta solitudine notturna della casa, che si trasforma presto in uno studio ricco in ogni dove della sua arte. Senza accorgersene inizia un difficile cammino artistico. Prima autodidatta studia, da libri presi a caso e ovunque, tecniche e artisti. Cresce pian piano affermandosi sulla tela in maniera raffinata, artista dal gusto sicuro.Onora Velasquez, Michelangelo e altri grandi. Appassionata di cavalli li ritrae spesso, vincendo nel 1997 il primo premio nazionale con l’olio “Otello”. Ne seguiranno molti altri negli anni, di importanza prestigiosa. "Premio Van Gogh", "Premio Canaletto", "1 Premio Internazionale Arte Palermo" e riconoscimenti vari di rassegne nazionali ed internazionali di alto rilievo: per citarne alcuni, ProBiennale di Venezia, Biennale di Mantova, Biennale di Barcellona. Incontra critici come il prof. Vittorio Sgarbi che la vuole nella sua collezione privata nel museo Cavallini-Sgarbi di Rho Ferrarese con due opere. Altre due sue opere importanti e commemorative riguardo un evento tragico avvenuto in Belgio nel 1956, rievocato nell'evento artistico "Marcinelle 262", rimangono esposte in modo permanente presso il museo Bois di Cazier. Ancora il prof. Paolo Levi la premia per la "sua identificabilità e maestria". Partecipa con successo al Premio Iside VI edizione, nel 2018. Si lancia nelle varie sperimentazioni della materia, nel suo lavoro pittorico è facile intuire una grande furia creativa, uno spessore materico quanto colorimetrico, al pari della sua vita fatta di molti contrasti. Dipinge velocemente con inconsueto fervore, coglie l’impressione fugace e transitoria della luce, comunica ed esterna ciò che il suo animo sta vivendo. Per lei dipingere è un piacere, un dovere, un bisogno, vivere, una fondamentale necessità dell’anima, usando occhi, mente e cuore. La pittura è una celebrazione del sé interiore, un appagamento estetico, un pensiero a colori, uno straordinario percorso di crescita continua. Arriva nel luglio del 2019, il Leone d'argento di Venezia, nel prestigioso Palazzo della Regione Veneto, il Presidente del Leone d'oro di Venezia, la premia con tale notevole riconoscimento. Ancora le sue esperienze non finiranno. Una continua evoluzione a tutto tondo nell'arte del mondo, esperimenti, esperienze, incontri, tutto sarà ancora un'osanna alla bellezza che da sempre segue e venera.