Antonio Cervellera

pittore

Bibliografia

Antonio Cervellera
nasce nella Taranto degli anni 50, dove da giovanissimo, per esigenze economiche, si trova a lavorare nel mondo del commercio costretto a trascurare la possibilità di coltivare i propri sogni.

Autodidatta ma con una spiccata sensibilità per tutto ciò che è arte, con i primi risparmi ha la possibilità di cimentarsi nella fotografia ottenendo ben presto pubblicazioni su riviste del settore a livello nazionale.

Nell’85 decide di accantonare la pellicola per dedicarsi ad una nuova e dirompente passione, la riproduzione di immagini su legno.

Pioniere di numerose tecniche di “rappresentazione visiva”: da quelle sacre create con i chiodi a quelle con la battitura del punteruolo sul multistrato.
Tecniche inusuali capaci, attraverso un gioco di luci e profondità, di dare a chi le osserva una prospettiva nuova.

In seguito ad un viaggio nella capitale Francese, ispirato dalle opere del suo artista preferito, l’ impressionista Van Gogh, goliardicamente decide di cimentarsi con la pittura ad olio senza mai abbandonare l’elemento base che lo ha sempre accompagnato, il legno.

Incoraggiato dagli amici e dal parere di altri artisti e rinfrancato per il buon esito dei quadri prodotti, di palese imitazione, decide di intraprendere un intimo percorso fatto di affetti e di ricordi legati alla luminosità dei colori ed al calore della sua terra d’origine che si palesano in ogni suo quadro.

Nel tempo, la costanza e la voglia di mettersi in continua discussione fanno si che stili e colori non trovino mai una stagnazione artistica.

Esposizioni nazionali ed internazionali (soprattutto quelle di Roma, Venezia ed Olanda) , cariche di aspettativa e di un rinnovato stimolo istrionico, contribuiscono ad un rinnovamento stilistico.
Ad esse, incontri con personaggi eccentrici ed artisti consolidati, rafforzeranno uno spessore emozionale ed una necessaria sensibilità critica riscontrabili nei primissimi quadri a carattere informale e nel ritratto, tecniche per l’artista innovative.

Gessetto e carboncino prendono momentaneamente il posto dei colori ad olio, risvegliando l’atavica ricerca di una nuova luce e la prospettiva, elementi ormai familiari nei suoi paesaggi.

L’attenzione perennemente catalizzata sullo stile impressionista, trova diverse ispirazioni in Monet, Camille Pissarro e Sisley, senza però tralasciare la magia dell’olandese.

Oggi vive in un tranquillo paesino alla porte di Roma, sorgente d'ispirazione incontrollabile.

Ama giudicare i suoi quadri, mai per assoluto, ma sempre per confronto, soprattutto se “l’altro… è se stesso”.

(cervellerapittore@libero.it)