Carlo Olper
pittore
Formazione
Laureato alla Scuola Politecnica del Design Milano, ho avuto come professori Nino di Salvatore, Bruno Munari, Augusto Garau. Negli anni 80 ho frequentato la galleria d'arte La Pesa di Monza di Carlo Cazzamali, venendo in contatto con artisti importanti che operano tutt'ora a Milano e nella provincia di Monza e Brianza
Tematiche
Arte Contemporanea. Il futurismo è stata la mia base di partenza per poi raggiungere un mio stile personale fatto di linee di forza e colori che si sfumano e si intersecano per trasmettere l'energia di sensazioni ed emozioni vissute.
Spazio - Energia - Movimento - Intuizione - Attimo - Linea Forza - Colore - sono le "parole chiave" della mia arte. Quello che mi interessa maggiormente è trasmettere l'immediatezza di un momento o di un'emozione vissuta, per questo ho scelto di lavorare con colori acrilici che non solo mi permettono di rendere alcune zone dell'opera acquarellate ma, oltre a costringermi a lavorare con energia e velocità, mi permettono anche di realizzare istantaneamente sfumature dalla dolcezza non comune in breve tempo, senza dover aspettare i tempi di asciugatura della pittura ad olio per vedere l'effetto finale e continuare nella realizzazione dell'opera che deve assolutamente trasmettere immediatezza...
Tecniche
Acrilico e smalto con inserimento di elementi come alluminio, legno, foglia oro su masonite (MDF), talvolta lavoro anche su tavola di legno, carta da pacco, raramente su tela...
Quotazione
Allego un testo di Emanuela Genovese: " L’arte di Carlo Olper coinvolge e sconvolge fin dai primi istanti in cui si ammira, poiché caratterizzata da un cromatismo seducente, un “ grand bleu” che ha in se’ un insolito potere catartico, immaginifico e meditativo. E’ come venire catapultati in un mondo che è insieme reale ed irreale, e’ la sensazione contrastante di essere dapprima quasi cullati da una sorta di compiacimento onirico per poi esser destati all’improvvisodall’emergere prepotente di una memoria lontana ma nitida. La pittura di Carlo Olper e’ ricerca di tensioni spaziali, di astrazione geometrica , di strutture decise dipinte con eletti colori. L’artista crea un linguaggio pittorico che si esprime mediante linee dinamiche, attraverso segni rapidi ed incisivi, in costante dualità espressiva tra netti tracciati modulari e l’atmosfera rarefatta e sognante dello sfondo, riuscendo in tal modo ad evocare un’emozione intensa o un ricordo sopito nella mente. Questo processo creativo viene reso per mezzo di una sapiente tecnica pittorica che combina colore acrilico ed acqua, creando l’effetto soffuso e sfumato della pittura ad olio. Nei dipinti sovente l’artista ricorre all’uso dell’oro, che assume molteplici funzioni: di richiamo all’arte antica, di resa preziosa ed originale del particolare, di “ divertissement” illusorio ed intrigante. Carlo Olper dipinge nelle sue tele elementi minimi ed essenziali, spesso aniconici, a cui egli attribuisce un valore simbolico, che divengono occasione di riflessione interiore, di un momento di ripiegamento verso se’stessi, quasi compiendo una progressiva liberazione dalla figurazione geometrica, che si traduce in un libero fluire di pensieri, di energia e di poetico afflato verso l’alto. Un percorso intimo realizzato mediante linee fluide e guizzanti che sembrano rievocare suggestioni futuriste, nell’importanza data sia al movimento che alla velocità del pensiero e delle cose, come ci suggerisce l’artista stesso nella prefazione del catalogo della personale “El mundo perdido” realizzata nel 1997 : “Osservo l’asfalto bagnato, osservo persone che camminano frettolosamente, osservo automobili che vanno, mezzi che giungono da ogni direzione sollevando spruzzi di acqua oleosa, osservo le piante umide costrette dal cemento dei marciapiedi, osservo la loro grande energia, la loro forza di essere, osservo il mio egoismo che cresce”. I paesaggi immaginari di Carlo Olper rappresentano frammenti di vita, istanti, sensazioni profonde colte nella loro percezione fulminea, vivide ed intense espressioni dell’attimo. Non e’ un caso infatti che i titoli dei suoi dipinti siano costituiti da un’unica parola che ha il compito di tradurre le impressioni dell’animo con immediatezza e velocità!
Emanuela Genovese 2018
Bibliografia
Nato a Milano ho vissuto a Monza fino al 1997 per poi trasferirmi a Vedano al Lambro (MB), ho iniziato a dipingere dall'età di 6 anni, mi piacevano le tempere e i colori ad olio e ho dipinto per lo più paesaggi, anche utilizzando la tecnica futurista, fino all'età di 20 anni. Dopo le scuole superiori ho frequentato la Scuola Politecnica del Design di Milano, le lezioni di artisti e designer come Nino di Salvatore, Augusto Garau e Bruno Munari mi hanno fatto crescere sia come desgner che come artista, aiutandomi a scoprire le mille sfumature dell'arte contemporanea e dell'arte astratta. La frequentazione negli anni successivi di artisti come Mario De Leo, Max Marra de altri artisti che operano fra Milano e la provincia di Monza e Brianza mi ha aiutato a crescere come artista e a creare un mio stile personale.