Beppo Zuccheri: l'incanto e la visione La personale dell'artista contemporaneo le cui opere regalano insolita leggerezza e profondità
Capita di rado e va detto. Quando una mostra, nel senso più tradizionale del termine, riesce a stupire sensi e intelletto allora ci siamo. È il caso della mostra di Beppo Zuccheri aperta fino al 28 aprile nell'antica sede dell'ospedale dei Battuti a San Vito Al Tagliamento (Pordenone). Il contesto, fatto di una sequenza labirintica di stanze piccole e grandi, tutte a mattoni a vista e illuminate come Dio comanda, è incantevole.
Ogni stanza ha le opere di Beppo Zuccheri che giocano il ruolo delle protagoniste. Grandi, a volte enormi superfici lavorate minuziosamente, quasi ossessivamente con oggetti applicati tramite sottili fili di ferro che fanno pensare a quanto quelle mani abbiano dovuto bucare, annodare, torcere. Chi si chiede il senso dell'arte contemporanea qui può trovare un'eccellente risposta. E questa volta sbilanciarsi merita.
Chiara Casarin [Curatrice]
Argos’ shipwreck on the dry River / Relitto di Argo sul Fiume in secca
mista, tela, 2013
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