Città

PISTOIA - Con tutta la "brigata" alla scoperta di Pistoia... Ricordi indimenticabili! Una passeggiata tra le vie della città, un'occhiata al mercato in Piazza Duomo, una foto al Palazzo del Comune e dei Vescovi, una sosta di ammirazione agli splendidi lacunari ed alla lunetta di Andrea della Robbia e poi di corsa alla "Bettola" a riprender le forze. L'avventura continua tra il sacro, nel Battistero ed in Cattedrale, ed il "celato", nella parte sotterranea della città, dove fra ponti e lavatoi medievali, si sbuca in superficie da un vecchio accesso. Interessante ed istruttiva la visita all'antico Ospedale del Ceppo ed all'anfiteatro anatomico più piccolo del mondo. La nostra giornata volge al termine, ma non prima di aver intinto il dito nell'acquasantiera di Luigi Pisano per una preghiera nella suggestiva Chiesa di San Giovanni Fuoricivitas

PRATO - Week end a scoprire Prato con una cara amica tra piazze, palazzi, chiese e corteggio storico, passeggiando altresì tra le vie cittadine. Di notevole pregio e valore la Basilica di Santa Maria delle Carceri, capolavoro architettonico del Rinascimento, costruita a croce greca sulle vecchie carceri pratesi. Arricchita di tondi e fregi di Andrea della Robbia e bottega, una balaustra del Buontalenti e dalle vetrate del Ghirlandaio, si ispira, secondo progetto dell’architetto Giuliano da Sangallo alla Cappella Pazzi del Brunelleschi. Impossibile non scattare una foto ricordo in notturna davanti alla Cattedrale di Santo Stefano in Piazza del Duomo, con alle spalle la lunetta di Andrea della Robbia ed il pulpito esterno costruito da Michelozzo e decorato da Donatello, dopo aver ammirato la facciata di pietra alberese e marmo verde di Prato. A conclusione di un interessante trasferta, l’incanto del Corteggio Storico, con autorità delle città gemellate e Sindaco di Prato, sbandieratori, gonfaloni, musici e figuranti in occasione dell’esposizione della Sacra Cintola.

SASSI DI MATERA - Patrimonio mondiale Unesco e Capitale Europea della Cultura 2019, sembra di vivere in un film passeggiando tra i 2 quartieri storici di Matera, Sasso Caveoso e Barisano, tra Civita e Piano. In un sali scendi di gradini e stretti sentieri, si arriva quasi a toccare il cielo con un dito. Immancabile tappa alla grotta più antica, "Senza Nidd", scavata nel tufo, dove si rivive il quotidiano del tempo. Acquistando un souvenir in calcarenite, gustando pane e dolcetti di mandorle, chiacchierando con gli abitanti del posto e qualche ristoratore, si attende di partecipare all'XIma edizione del presepe vivente, "Hope for the future". Lungo il percorso, immersi al crepuscolo nell'atmosfera ancora natalizia e suggestiva, i bravissimi attori lucani, rievocano scene delle Scritture Sacre. Un passato che rivive in questo piccolo borgo senza tempo!

ALBEROBELLO - Impossibile non visitare le pietre bianche che formano le strutture coniche a trullo nel quartiere collinare Rione Monti. Di sera ed addobbate a festa non le avevo mai viste! Ghirlande, palle, lampadine, l'immancabile albero di Natale e perfino lo schiaccianoci luminoso danno il benvenuto tra il freddo e la pioggia serale. Un souvenir prima di andar via attraversando viuzze semi deserte, mi riporterà, una volta a casa, a questi momenti, attimi impareggiabili vissuti come per magia in un luogo incantato!

LIVORNO - Indecisa su quale foto scegliere per esprimere attraverso un’emozione la giornata trascorsa a Livorno in una domenica invernale che sa di primavera.
Opto per La Terrazza Mascagni, forse la più scontata ma anche quasi l’unica tappa che merita una lunga sosta con passeggiata inclusa per assaporare il profumo del mare misto ai raggi del sole, l’aria pulita, tipici di questo luogo che imparo a toccare con mano ferma e sorriso vincente.
Nonostante sia tutto a riposo, la mia curiosità non viene battuta, anzi, persevera insistente a girare perdendosi tra le vie cittadine inattesa di assaporare il frugale pranzo toscano.
L’essenza del posto riempie tutti gli spazi che tipicamente un turista colma tra visite artistiche e similari e tuttavia questo approccio diverso non dispiace, se non altro perché aiuta a conoscere e ad apprezzare meglio la semplicità della gente, ruspante e genuina come solo un popolo di mare sa essere.
Porto e luogo di transito, poco conosciuta e battuta rispetto alle altre sue sorelle, è l’emblema della forza, della bellezza e del fascino autentico.
Un punto di arrivo ma anche di partenza, rappresenta uno scalo sicuro e parimenti un orizzonte da scoprire.
Se si vuole conoscerla veramente, percorrerla in questo periodo è l’ideale, perché la rende chiara e limpida, da vivere fino in fondo senza abbagli e calure estive, in tutta la sua libertà.

PADOVA - Con il tempo a favore ecco Padova e dintorni.
Una cittadina bella da guardare, da gustare a piedi, grazie alla sua compostezza, rispetto ed educazione superlativi.
Ordinata, pulita e funzionale, ben organizzata.
E’ piacevole camminare tra le stradine del centro storico ed ammirare i bellissimi palazzi d’epoca, che parlano di storia ad ogni angolo.
Impossibile non sostare all’elegante Caffè Pedrocchi per un pranzo veloce e nel pomeriggio al fresco dello storico edificio a saggiare la tipica torta accompagnata dalla miscela estiva che non si mescola né si zucchera per non alterare l’equilibrio dei sapori.
Una preghiera nella imponente Basilica di Sant’Antonio è da preludio all’accurata visita del suo interno, chiostri inclusi, dove si respira un’aria solenne e pregnante di mistico significato, popolata da gente proveniente da ogni dove. Rimango abbagliata dalla sua magnificenza e l’anima si riempie di pace e speranza per il futuro.
Sulla strada del ritorno mi riprometto di tornare con più calma a visitare il territorio ancora a me poco conosciuto per aggiungere altro colore al dipinto in fase iniziale di realizzazione.

MONTEPULCIANO - Per l’anteprima del Nobile, arrivo, in una ventosa e fredda domenica mattina, nell’affascinante borgo medievale di Montepulciano. Uno spettacolo naturale preservato all’interno del meraviglioso e da me tanto amato territorio senese. Risalendo fino alla Fortezza medicea di Antonio da Sangallo il Vecchio, attuale sede del Consorzio, lo sguardo si incanta in profondità tra valli e colline perdendosi come sempre nell’incantevole panorama. E’ decisamente rilassante. Attraversando vicoli, tra salite e discese, arrivo, dopo aver visitato Palazzo Tombesi Trecci, dimora storica del 1400 con museo e cantine annesse, oltre alla Chiesa di Sant’Antonio presente al suo interno, in Piazza Grande. Duomo (Cattedrale di Santa Maria Assunta), Palazzo Comunale (con facciata di Michelozzo), Palazzo Contucci, Palazzo del Capitano e Palazzo Nobili-Tarugi, accanto al quale si innalza un pozzo progettato sempre dal famoso architetto, circondano il grande spazio aperto. Mi giro e rigiro cogliendone l’immensità, soffermandomi sull’ampiezza del sagrato, prima di camminare a passo veloce verso l’Osteria del Conte, dove mi aspetta un tavolo per gustare specialità della cucina locale e soprattutto sorseggiare un rosso di Montepulciano Contucci, in un’atmosfera rustica e familiare, che riflette l’autenticità di questa bellissima zona toscana. Prima di far rientro a Firenze, un paio di Chiese, Santa Maria dei Servi e Sant’Agnese, sono tappe sentitamente volute per offrire una preghiera oltre che per una visita degli interni. Oltrepassando la Porta delle Farine mi si apre lateralmente una piccola parte del percorso di Poliziano che mi permetterà ancora una volta di immergermi nel panorama, prima di ridiscendere per la stessa strada che mi ha condotto in questo splendido ed indimenticabile luogo e che costituirà un ricordo dipinto ad acquerello nella mia memoria errante.