Film
A STAR IS BORN - Quando il talento incontra l’opportunità “nasce una stella”, Lady Gaga, eroina pop italo-americana del XXmo secolo. Voce potente che performa con brillantezza. Con Shallow, questo anno, si aggiudica l’oscar per la miglior canzone. Terzo remake del film, che sancisce non solo la nascita di Bradley Cooper come produttore e regista, mentre indossa a perfezione le vesti di attore, ma soprattutto l’autenticità e la naturalezza di Lady Gaga, perfettamente calata nella veste di attrice oltre che di cantante. Tra i due personaggi, c’è un’alchimia vincente, la stessa che, tra finzione e realtà, tra amore e tristezza, tra vita e morte, porterà questa pellicola ad essere inserita dall'American Film Institute tra le dieci migliori dell’anno passato e che sicuramente verrà ricordata nella storia del cinema.
A UNITED KINGDOM - Happy to have taken part to the "British 100 Film Festival" in the wonderful Odeon Cinema some month ago. A United Kingdom shows the marriage between Prince Seretse Khama of Botswana and a London white woman with all causes of an international change during 1940s. Of great visual and emotional impact! Never give up, in the name of freedom and love!
ALADDIN - Una favola dal sapore amaro sapientemente modernizzata da Walt Disney Pictures, dove tutto è sincronizzato nel tempo, finale incluso. Nella mia scala di valori, il riadattamento dal vivo del film animato supera anche quello del mio preferito, Cinderella. Le emozioni si susseguono copiose, dalla rabbia che si scatena nell’animo di Jasmine che non vuole essere guardata ma mostrare la sua esperienza acquisita da anni di duro studio per prepararsi a diventare il primo sultano donna del suo regno, alla purezza di spirito di Aladdin, che eccellendo per valore, come un diamante grezzo entra presto a pieno titolo nelle grazie della bella principessa, avallandosi dell’aiuto della sua fidata scimmia Abu e del favoloso genio della lampada Alì. Costumi ed esibizioni, fotografia, ambientazione, cast e musica sono eccellenti. Per essere precisa con le parole, usando i dettagli: “questa voce nessuno la spegne” rappresenta a pieno Speechless (in italiano La mia voce), il cavallo portante tra le varie colonne sonore, in una realtà purtroppo ancora contaminata dal maschilismo quasi del tutto onnipresente. La fantasia può condurre alla porta, ma è il coraggio e la cultura che porteranno la donna a varcare quella soglia!
AMICHE IN AFFARI - Una commedia al femminile, dove se il business rappresenta l’unico valore della cultura americana, l’idea del sentimento autentico dell’amicizia tra le due protagoniste ha un andamento globale. Consigliato a chi vuole trascorrere qualche ora in maniera leggera, divertendosi, senza dimenticare che il giusto compromesso non sempre è la soluzione al problema. Un inno all’estro creativo, alla naturale propensione di condivisione e socialità tra le persone ma soprattutto, uno slogan: “non arrendersi mai”, piuttosto collaborare per raggiungere i risultati desiderati. (ENGLISH VERSION) A female-driven comedy, where if business represents the only value of American culture, the idea of the authentic feeling of friendship between the two protagonists has a global trend. Recommended for those who want to spend a few hours in a light way, while having fun, without forgetting that the right compromise is not always the solution to the problem. An hymn to creative inspiration, to the natural propensity of sharing and sociality between people but especially, a slogan: “never give up”, rather collaborate to achieve the desired results.
AMICI MIEI. COME TUTTO EBBE INIZIO - "Che cos'è il genio? Fantasia, intuizione, decisione e velocità di esecuzione". Amici miei. Come tutto ebbe inizio, nonostante il cast di noti attori rappresensenta la burla tra le burle! Definito il prequel di Amici Miei, è solo una beffa all'originale, un poco volgarotto e cronologicamente artefatto. Fa ridere e sgranare gli occhi di assurdità nello stesso tempo, ma è ben lontano dal fresco spirito del film di Monicelli. A parte i costumi e naturalmente le ambientazioni, è un vero fiasco!
BALLERINA - Una storia di passione, perseveranza e coraggio quella della piccola Félicie, che la porterà, grazie anche alla sua bontà ed all’aiuto dell’amica e maestra Odette, a realizzare il meraviglioso sogno di ballare all’Opéra de Paris. Carotina è un esempio per grandi e piccini, per tutti coloro che rinunciano a lottare per ottenere quello che vogliono nella vita, arrendendosi alle prime avversità. Un inno al riscatto, costellato da tanto impegno misto ad un pizzico di sana ambizione, che la porterà a scontrarsi con la sua rivale per aggiudicarsi il podio e a coronare così, l’aspirazione di diventare “Ballerina”. Un eccezionale film d’animazione, dal quale trarre notevoli stimoli. Da non perdere!
CAFE' SOCIETY - E' sempre bello perdersi nelle commedie sentimentali di Woody Allen scrittore e regista. Film d'apertura, fuori concorso, al festival di Cannes 2016, descrive i temi - amore, soldi, potere, religione - col suo fare semplice, vivace e leggero. La cornice anni trenta, la musica d'epoca ed una manciata di bravi attori, fanno il resto. Consigliato in lingua originale per carpire l'essenza. Dedicato a chi vuole trascorrere qualche ora in maniera spensierata
50 SFUMATURE DI ROSSO - Non potevo non cogliere la migliore tra le sfumature, quella rossa…
CENERENTOLA IN PASSERELLA - Un film trovato per caso una sera che i sogni tremolavano come una candela accesa in camera. Cenerentola in passerella, commedia canadese con trama molto simile all'originale anche se ambientata nel XXI secolo. Bravi gli attori, belli i costumi e benfatte le scenografie. L'idea di improntare la storia nel settore moda, sulla ex studentessa e la sua doppia identità, talento represso dalla matrigna con amante e figlie stupide al seguito, nonché sul principe azzurro squattrinato, è originale, e tira in avanti il film fino al lieto fine. Un gran bel esempio di quando la favola finisce ed inizia il mondo reale.
CHIAMAMI COL TUO NOME - Finalmente un film che tratta l’amore partendo dall’anima, prescindendo dalle dinamiche tipiche di un rapporto tra omosessuali e dal fatto che si tratti di primo amore. Delicato, sentimentale quanto basta, “Chiamami col tuo nome”, grazie alla direzione di Luca Guadagnino ed alla sceneggiatura di James Ivory per l’adattamento cinematografico del romanzo di André Aciman e per il quale si aggiudica l’Oscar, rappresenta con sensibile tenacità, la realtà degli anni ottanta di un’Italia decadente. Fotografia, scenografia, costumi e colonna sonora, rendono l’estate nelle campagne del Cremasco viva e pulsante di ingenua e primordiale sensualità. Gli attori Timothée Chalamet e Armie Hammer, rispettivamente Elio ed Oliver, hanno un feeling che sa di vero e la loro interpretazione non scade nel volgare neanche nelle poche immagini rappresentative delle effusioni amorose. A questo punto, non resta che attendere il sequel già in fase di sviluppo, sperando però in un finale con una scelta univoca e definitiva da parte dei protagonisti oramai maturi nel tempo.
CHIARA FERRAGNI – UNPOSTED - Dopo l’arrivo dell'Ambrogino d'oro, premio ricevuto dai Ferragnez come massima onorificenza milanese per il loro impegno nel sociale ed il Vanity Fair che li incorona come i personaggi italiani più influenti dell’anno, la mia curiosità è stata solleticata a tal punto da volerne sapere un po’ di più su Chiara Ferragni. Nonostante sia stato accolto negativamente dalla critica, ho appena finito di vedere “Chiara Ferragni – Unposted”, il documentario, datato anno 2019, basato sulla vita dell'imprenditrice digitale, prima influencer e famosa fashion blogger italiana, che analizza come il mondo dei social network abbia cambiato quello dei media e del business. Evento più visto del cinema italiano, la storia della “bionda con cervello”, modello innovativo che come caso aziendale è studiato anche all’Università di Harvard, parte dalla nascita del blog, rappresentativo, dieci anni fa, di una nuova forma di comunicazione, per concludersi con i dettagli relativi alla costruzione del suo impero: diario, sito includente della parte e-commerce, con linea personale di calzature, accessori, vestiti e make-up inclusa. A suo agio davanti all’obiettivo, dolce, gentile, bella, moglie del famoso rapper Fedez e madre di Leon, non poteva non sfondare vista la forma mentis inculcata dalla mamma sin dall’infanzia con sequenze di filmini di famiglia, atti a ritrarla in ogni salsa e che l’avrebbero aiutata a diventare anche quella donna, che oggi, è capace di controllare a pieno la sua immagine, costruita ad ok per conquistare il consenso dell’universo web. Anche se non diventerò una sua follower accanita, è da riconoscerle determinazione e coraggio necessari a mettere in piazza h24 la propria vita e quella della sua famiglia, in grado di creare un “social storytelling” di forte impatto emotivo grazie al potere che riveste la condivisione dei diversi contenuti pubblicati quotidianamente.
COME TI DIVENTO BELLA! - Una commedia esilarante e spiritosa che di leggero ha ben poco, aspetto fisico della protagonista incluso, la quale deve fare i conti con i suoi sogni ed obiettivi. Così, basta sbattere la testa per acquistare l’autostima necessaria a sfondare nella vita professionale, privata e sociale, per tirare fuori il meglio che è in lei, quell’aspetto grintoso, diretto e spontaneo che la porterà a conquistare l’approvazione non solo di se stessa ma anche di tutto il mondo che la circonda, ai suoi piedi per i suoi modi semplici e che risultano vincenti. Impeccabile la bellezza di Naomi Campbell e della vista panoramica e mozzafiato di New York.
DOLOR Y GLORIA - Un maturo ed affascinante Antonio Banderas accompagnato da una sempreverde Penélope Cruz e da un cast ben strutturato, riporta alla luce il dramma, in parte autobiografico, del regista Pedro Almodóvar. Ambientato tra Valencia e Madrid, utilizza come sottofondo musicale un’interpretazione di “Come sinfonia” della bravissima cantante Mina. Dolor y gloria porta la firma dell’uomo che, tra crisi creative e malattie, omosessualità e droga, trova comunque la forza di risalire dal guado grazie al suo unico e vero grande amore, il cinema, visto ed interpretato con uno sguardo diverso rispetto al passato. Autoconfessione che non lascia indifferente lo spettatore, a tratti pesante da contenere e da accettare.
DEMAIN - Anteprima di "Domani", il documentario che attraversa il mondo in 10 tappe e li descrive in 5 capitoli: Agricoltura, Energia, Economia, Democrazia ed Educazione. Interessanti spunti per il futuro e soluzioni concrete in atto, come agricoltura biologica ed urbana, economia circolare, nuovi modi di istruzione e via discorrendo. E' vincente l'approccio transizionistico, che suggerisce una prospettiva positiva delle solzioni inneggiando alla speranza. Grazie WIRED per il tuo contributo!
DIVORZIO A LAS VEGAS - Voglia di leggerezza e di commedia sentimentale all'americana, condita con un pizzico di accento napoletano. Il film cammina lungo un ricordo che riaffiora per necessità e che poi si tramuta in vero e proprio sentimento, quando l'anima si lascia andare all'atro in un turbinio di emozioni. Bellissima Las Vegas e l'idea di soldi e potere che ad alcuni dei bravissimi attori però, non è sufficiente per soffocare quel desiderio di ricerca della vera identità al sapore di felicità.
EMMA - La mia passione per i paesaggi inglesi e le storie di un tempo è rinomata oramai, e la commedia sentimentale di Emma ne è uno splendido esempio. Questa pellicola, rappresenta un eccellente adattamento cinematografico del romanzo di Jane Austen datato 1815. Parla di uomini e donne, potere e status sociale in una forma, direi, considerata arcaica ai giorni nostri, dove tuttavia, tenerezza e semplicità la fanno ancora da padrone. Non si discute su scenografia, costumi e musiche, semmai un poco flebile l’interpretazione del cast. Consigliato agli amanti del genere!
FIRENZE FILM FESTIVAL 2019 al Cinema Odeon - Firenze Film Festival arrivato alla seconda edizione, rapprensenta una vetrina per giovani talenti nel panorama internazionale del cinema indipendente. Unforgivable, il mio preferito, che ha vinto come miglior corto nella sezione documentari, descrive brillantemente l’appello al perdono dopo la violenza subita. Gli attori sono persone che hanno sofferto nell’atrocità dell’odio tra popoli e col tempo hanno ricominciato a vivere, tra la latente ostilità della propria terra. Niente altro da scrivere, solo narrare la storia vera. (ENGLISH VERSION) Film Festival arrived at the second edition, represents a showcase for young talents in the international panorama of the indipendent cinema. Unforgivable, my favorite, that won as Best Short in the Documentary section, describes brilliantly the appeal to forgiveness after the violence endured. Actors are persons who have suffered in the atrocity of hatred between people and in time have started to live again, between the latent hostility of their land. Nothing else to write, only narrate the true story.
FIRENZE FILM FESTIVAL 2020 at Cinema Odeon - Enjoying the Firenze Film Festival's edition of the year at Cinema Odeon in a rainy&windy day. Always a great pleasure to take part at the event, even if in a limited manner due to the pandemic restrictions.
FIRENZE FILM FESTIVAL 2023 al CInema Astra - Una cornice diversa, moderna e ben attrezzata quella del Cinema Astra 2 Firenze, nella quale ci siamo ritrovati per la presentazione dell'edizione 2023 del Firenze Film Festival. 11 cortometraggi di respiro internazionale si susseguono sul grande schermo. Studenti e non, che sperimentano, emozionati, una nuova esperienza cinematografica, condividendo un pezzetto della loro cultura con il resto del mondo. Il mio preferito, danese, "On my mind", riceve il premio come ‘best short list’ , il migliore tra le ultime novità del cinema indipendente. Esco contenta, dopo aver trascorso una serata carica di originalità! (ENGLISH VERSION) A different, modern and well equipped frame that of the Astra Cinema, in which we met for the presentation of the Florence Film Festival edition 2023. 11 international short films follow one another on the big screen. Students and not, experimenting, excited, a new cinematic experience, sharing a piece of their culture with the rest of the world. My favorite, Danish, "On my mind", receives the award as the ‘best short list’, the best among the latest news of independent cinema. I leave happy, after spending an evening full of originality!
FIRENZE FILM FESTIVAL 2024 - Eccomi alla quarta edizione del Firenze Film Festival sempre al Cinema Astra di Firenze, seguace del progetto internazionale itinerante di giovani artisti. E’ dedicato a quelli come me, curiosi ed aperti alle novità di realtà come questa, indipendente. Un lungometraggio tedesco, ‘Surviving Brandenburg”, che poi si rivelerà essere il mio preferito per simpatia e non solo, è separato da una pausa di dieci minuti da ben altri sei cortometraggi. Li guardo tutti con attenzione, immaginando il vincitore. Di Chkara mi son piaciute tanto le musiche, mentre The Father’s Place, di natura autobiografica ed unico italiano in gara, mi ha lasciato l’amaro in bocca, se non altro perché la storia è simile a tante altre già raccontate. Ho amato la fotografia di The Grand Mother ed il senso di generosità ed amicizia che si respirava in Leasing. Infine, il significativo ed attuale Love Bubbles, lascia il posto all’ultimo in lista, all’americano Eindis Ends It All, quello meno attraente per quanto mi riguarda, forse perché ripete la parola ‘fuck’ troppe volte. Al netto del programma, vado via comunque soddisfatta, dopo aver ascoltato le diverse idee proposte dai nuovi talenti e distribuite in ben13 Paesi.
FROZEN II – IL SEGRETO DI ARENDELLE - Ennesimo capolavoro Disney, Frozen II – Il segreto di Arendelle. Fa sognare, cantare e soprattutto pensare. E come l’acqua che ha davvero memoria, non si scorda passo dopo passo, la bellezza e la dolcezza che lascia la sua visione.
GAUGUIN – VIAGGIO A THAITI - “Sono un bambino e sono anche un selvaggio. E’ per questo che ho scelto, pur soffrendo, di percorrere la mia strada. Proseguirò lungo il mio cammino. Ho un obiettivo. Sono un artista e lo so”. (P. Gauguin) Gauguin – Viaggio a Thaiti è il docufilm girato tra Parigi e la Polinesia francese, dove il pittore trascorre una parte della sua esistenza per ritrovare la vena artistica, vivendo in una capanna, tra caccia, amore e fantasia, assieme alla sua giovanissima amante e musa ispiratrice, l’indigena Tehura. Un appassionato Vincent Cassel, interpreta il quotidiano dell'artista, tra problemi economici, di cuore, solitudine, desiderio, gelosia e malattia, prima di fare rientro in Francia con una serie di capolavori che porteranno il fascino esotico di questo particolare periodo del suo vissuto.
GLORIA BELL - Remake americano di Gloria, interpretato quasi alla perfezione dalla bravissima Julianne Moore, abbraccia due generazioni che non si capiscono ma si completano e ci provano a vivere il grande amore. I riflettori sono accesi sulla donna oramai matura, sola ed indipendente che con forza cerca una seconda possibilità ed alla fine non trovandola ritorna in pista, a danzare, ripartendo ancora!
GREEN BOOK - Miglior film del 2018, impossibile non vederlo senza emozionarsi, alternando smorfie miste a rabbia e fragorose risate. GREEN BOOK, lista di alberghi e ristoranti nei quali gli afroamericani vengono accolti nell’intollerante America razzista degli anni Sessanta. Tappe quasi obbligate del viaggio del musicista jazz Don Shirley (Mahershala Ali, premio oscar come attore non protagonista) e di Frank Anthony Vallelonga, in arte Tony Lip, buttafuori di professione riconvertito in autista personale della star. La storia di vera amicizia otterrà la migliore sceneggiatura originale, grazie a Nick Vallelonga, attore e sceneggiatore italoamericano che si è basato sulla reale esperienza di suo padre, l’autista, per sviluppare la trama del film. In un’ottica di continuo impegno verso il miglioramento personale, interessante è constatare che il talento da solo non basta, perché per cambiare il cuore delle persone, è necessaria in aggiunta, una forte dose di coraggio. Inoltre, bandendo l’uso della violenza, la vittoria si raggiunge mantenendo la dignità, dalla quale non si può prescindere, mai. Tolleranza ed integrazione sono l’anima della pellicola, che spicca nel firmamento dei film destinati a lasciare il segno nella storia del cinema.
I AM GRETA – UNA FORZA DELLA NATURA - Oggi, incuriosita da tutto il rumore che questa quindicenne coraggiosa sta facendo nel mondo, mi sono avvicinata a passo leggero al documentario “I am Greta – una forza della natura”. Greta Thunberg, attivista e combattente in prima linea per lo sviluppo ecosostenibile e contro il cambiamento climatico, la sua storia e come è riuscita inconsapevolmente a creare un movimento, fanno scena nelle immagini che raccontano il suo ultimo anno nell’ardua impresa, parlare ai grandi e convincerli a passare all’azione per salvare il mondo prima che sia troppo tardi. Dal suo primo sciopero solitario fuori dal parlamento di Stoccolma al summit delle Nazioni Unite sul clima è un passo per una nerd come lei, che nonostante l’autismo raggiunge risultati sorprendenti, a scapito forse della sua giovinezza. Non dice niente di eclatante, né con espressività, sorride poco ed è molto semplice di modi e costumi, eppure la sua convinzione l’ha portata molto lontana, in quanto forse, rappresentante delle nuove generazioni, che la seguono oramai dappertutto, incluso nella marcia più grande del mondo mai organizzata. Vive la causa come un’ossessione sulla quale riversa anche tutti i suoi problemi personali, che così, sfogati vengono banalmente risolti. Le sue parole di sfida ai potenti non fanno pensare, ma si sommano esclusivamente a tanto altro che già da tempo sta scrivendo il libro del cambiamento. Una perfetta biografia dello stato dell’arte visto con gli occhi di un’adolescente.
IL DIRITTO DI CONTARE - La storia vera mai raccontata di tre pioniere afro-americane, che credono in maniera decisa e nel contempo geniale nei loro sogni, vivendo il fascino senza colore e contagiando l’intera NASA degli anni ’60 nell’obiettivo comune di arrivare quasi a toccare la luna! Un film che va oltre, che narra del potere del cervello a cui non si rinuncia anche se il colore della pelle è diverso, il sesso è femminile ed il luogo di provenienza è più a sud del previsto. “E’ difficile fidarsi di una cosa che non guardi negli occhi”, l’IBM 7090 programmato in Fortran faceva il suo ingresso velocemente, lasciando scoperte solo alcune pecche che però una mente umana brillante, matematica ed ingegneristica, riusciva a coprire. Avvincente ed emozionante, il Diritto di Contare genera emozioni contrastanti, rabbia e sconforto, perseveranza e amore, gioia e pace che vincono sull’odio.
IL CASO SPOTLIGHT - Il migliore film dell'anno: "Il caso Spotlight". Attori che sanno fare il loro lavoro, team affiatato. Thriller avvincente, che fa stare col fiato sospeso e riflettere nello stesso tempo. Ai giornali, che non sempre operano a sfavore della comunità, alla purezza dei bambini, violata e poi soffocata da una religione che non prega ma corrompe il sistema. Avvocati, gente comune, ma non lui, non il capo del "Boston Globe", l'outsider ebreo, che con la sua compostezza attacca il potere e lo disarma pubblicamente. Tratto da storie vere, storie di dolore, di vergogna e di rabbia, storie che non vanno dimenticate. E' forse con Papa Francesco che si è aperta una nuova era per la Chiesa cattolica?
IL FILO NASCOSTO - L’eleganza è il tema dominante e direi anche vincente de “Il filo nascosto”. La differenza di classe non è accentuata anzi fa la differenza nel contesto sociale londinese del secondo dopoguerra. Non è da meno la forza caratteriale e la pazienza della protagonista Alma Elson, che con fermezza e decisione conquista il burbero e dongiovanni Reynolds Woodcock e la scostante sorella Cyril, mettendo quotidianamente in discussione se stessa e superando l’ermetismo e l’iniziale superficialità regnante in casa. Il film è lento ma intenso e carico di momenti poco romantici ma molto significativi, come il sinistro equilibrio che viene a crearsi nella coppia per sconfiggere il deteriorarsi del rapporto nella quotidianità.
IL MISTERO DELLA CASA DEL TEMPO - E’ un mix di fantascienza, orrore e thriller, il film fantastico ambientato nell’America degli anni ’50, il Mistero della Casa del Tempo. Ottimo per passare una domenica sera sul divano con occhi sognanti di bambina. Regia, sceneggiatura, produzione, fotografia, montaggio, effetti speciali, musica e scenografia, di tutto un po’ ed al punto giusto. Nota di colore “viola” tra i personaggi, la signora Florence Zimmerman impersonata dalla bravissima e bellissima Cate Blanchett.
IL RITORNO DI MARY POPPINS - Il ritorno di Mary Poppins... "che stupendosa idea"! Non è come l'originale ma lascia comunque il segno in un mondo arido di fantasia e pieno di gente che non è più disposta a sognare. Anche questa volta l'intramontabile tata rimarrà fino a quando la porta non si aprirà!
INFERNO - Fascinating as "The Da Vinci Code" and "Angels and Demons", in "Inferno" shall be added culture and art. From omnipresent Dante Alighieri with his third tome to several places, that enchant the look ...Florence, Venice, Instabul, where reality, sometimes, confuses him with the immagination. Amazing the drone that follows Dottor Langdon in the Boboli's Garden and fantastic the "Cisterna Basilica" with red water and orchestra enclosed. Not to be missed... Waiting for next thriller, m favourite, "Crypto".
INSIDE-OUT - Profondo, ben pensato, adatto a grandi e piccini. I salti emotivi (che solo un adulto può capire) viaggiano di pari passo a quelli (più semplici da interpretare per un bambino) della giovinetta RILEY. Una stella, una lacrima, un vivido fuoco, un nervo ed un broccolo, di nome rispettivamente: Gioia, Tristezza, Rabbia, Paura e Disgusto. Tutte emozioni queste, che bilanciano la vita, cercando di mantenere, allo stesso tempo, il giusto equilibrio del quotidiano, decorso il quale, diventerà ricordo. I ricordi base (che costituiscono le fondamenta della struttura) assieme a quelli "recenti", popolano ed alimentano le isole, in base ai comandi lanciati da console, dei 5 attori protagonisti. Questi ultimi, realizzati con un aspetto ben specifico, dopo vari consulti con psicologi, mirano a toccare l'animo del pubblico ed a farlo mutare con il verificarsi delle emozioni, e nello stesso tempo, a ricordare tramite riferimenti, vari personaggi di altri film della Pixar. Onore e gloria quindi, al binomio Walt Disney/Pixar da tutti gli aspetti, tranne che per morale, a mio avviso un pò scontata. Nella vita non c'è gioia senza tristezza. Perchè quella tristezza, serve a superare gli ostacoli ed alla costruzione di sé. Per cui il messagio é: riscoprire, mescolando, tutte le emozioni!
LA BELLA E LA BESTIA - Incanta e fa sognare la Disney con il suo nuovo remake de "La Bella e la Bestia". I paesaggi, la voce di Céline Dion e le musiche in generale, arricchiscono la cornice del quadro, avente come soggetto principale una perfetta Emma Watson ad incarnare il ruolo. Stupefacente inoltre, l'adattamento al XXI secolo, con un Le Tont omosessuale e personaggi di varie razze e culture ad arricchire e diversificare la scena. Che dire? Ancora una volta: "pensa alla cosa che hai sempre desiderato... ora vedila con l'occhio della mente. Poi sentila col cuore"... ed aggiungerei: "da lì il passo al resto è conseguenza e completezza!"
JOY - It is not listed in "my playbook", but, the true story of Joy, is only another way to give to all entrepreneurs this suggestion: "never give up, especially if ideas come ever since you are young, surely, they represent a gift! Joy Mangano, is the inventor of "miracle mop", a useful product to preserve my hands during the cleaning. Movie is a bibliography of her life, also if only 50% of the same is real. The remaining comes from a lot of courageous women which have inspired also the immagination of director David O. Russell. Great interpretation of Robert De Niro, Bradley Cooper, Isabella Rossellini and "dulcis in fundo ", of the protagonist Jennifer Lawrence, Oscar and Golden Globes 2016.
LA CANDIDATA IDEALE - Con garbo, dolcezza e sensibilità, ma anche tanto coraggio ed audacia, la pioniera regista Haifaa Al-Mansour descrive non solo cosa significa per una donna vivere in Arabia Saudita, ma soprattutto come l’emancipazione femminile, a piccoli passi, si fa strada in un territorio ancora governato da figure patriarcali e maschiliste. Per ottenere libertà, il miglior antidoto, è scardinare le regole esistenti agendo dall’interno, con intelligenza e cultura, proprio come fa la Dottoressa Maryam sin dalla prima scena, alla guida della sua nuova macchina fiammante. Un film che esprime l’affascinante cultura del posto, con usi, costumi e religione dei loro abitanti, senza però tralasciare le difficoltà ancora esistenti, soprattutto per una figura tanto discussa ed additata come quella femminile.
LA BICICLETTA VERDE - “La Bicicletta Verde” è un film del 2012 scritto e diretto da Haifaa Al-Mansour, la stessa regista de “La Candidata Ideale”. Ho voluto fare un passo indietro per continuare ad apprezzare il lavoro fatto da questa pioniera e sostenerlo, perché la solidarietà fra sessi e la collaborazione, sono indispensabili per ottenere la giusta considerazione all'interno di una società profondamente ancora maschilista. “La voce della donna ha la sua nudità” dice la maestra di Wadjda, ragazzina saudita indipendente e forte, che ascolta musica proibita, gioca con un coetaneo di nome Abdullah e non eccelle in religione. Il suo è un fare gentile di opporsi alle regole, di stravolgerle e cambiarle, ma le piccole e legittime rivoluzioni devono essere appoggiate sempre da qualcuno di più grande e potente, come un genitore, come una mamma, che mantiene accesa la fiamma di sua figlia verso emancipazione e libertà, regalandole il tanto agognato velocipede verde, simbolo di speranza per un nuovo inizio, la prima di una lunga serie di vittorie raggiunte da queste meravigliose donne celate da un mondo troppo conservatore.
LA FORMA DELL'ACQUA - Non vale tutte le statuette “La forma dell’acqua”. La diversità di razza e di genere rappresentano il perno su cui si basa il film, condito con una buona dose di romanticismo fantastico (e poco gotico) di un lieto fine sotto i fondali marini. L’ambientazione e le musiche salvano i contorni, spesso abbattuti dalla cruenza delle immagini della guerra fredda.
LA FAVORITA - Passione, intrigo di corte, manipolazione, invidia e tradimento, animano la storica autobiografia della regina d'Inghilterra Anna Stuart e delle sue favorite. Tra meravigliose ambientazioni del tempo e magnifici e sontuosi abiti, la vita dell'insicura e malata donna viene raccontata con ardore, secondo un dramma grottesco che sa di commedia. Al di là del sentimento che accomuna le tre protagoniste, rispetto agli uomini non dominanti nei loro ruoli, mai dimenticare che la natura umana prima o poi esce allo scoperto, nell'impossibilità di essere celata a vita. In questo contesto, la durezza della verità si scaglia contro chi mente, come la regina, che nella scena finale, castiga la falsità di Abigail. La gentilezza ed onestà d'animo non si acquistano con una casta, ma risiedono nell'animo umano fin dalla nascita, bene prezioso da custodire gelosamente e da donare a pochi.
LA LA LAND - A metà tra una commedia ed un musical, non convince la parte del pubblico particolarmente esigente "La La Land". A partire dallo slogan "dedicato ai folli ed ai sognatori", stile Steve Jobs, all'immagine cult della panchina con gli attori principali che ballano il tip tap e che ricorda Ginger Rogers e Fred Astaire in "SInging in the rain". Un buon mix di generi e vari déjà vu, riescono però a fare presa sulla psiche del pubblico di massa, a tal punto da far primeggiare la pellicola, per oltre una settimana, ai botteghini italiani (anche se non a quelli americani), Musiche degne di nota, bravi gli attori e morale... la vita è fatta di scelte ed ogni scelta ha una conseguenza in grado di mutare radicalmente il corso degli eventi; bisogna però assumersene la responsabilità senza rimpianti! (anche qui i vari possibili finali alternativi a quello originale, sono costruiti sulla stessa idea di altri film del passato).
LA PRIMA VACANZA NON SI SCORDA MAI - Una di quelle serate in cui ho voglia di ridere a cuor leggero… scelgo un film attuale ed al passo coi tempi. Divertente, a tratti surreale. I poli opposti si attraggono in esilaranti avventure, respingendosi poi, per celare l’amore che oramai li accomuna, prima di sfociare in un romantico lieto fine. Tinder, fenomeno oggi molto di moda, non fa per me, ma devo riconoscere la mia curiosità nel voler capire come funziona e come si muovono tutti i loro “addicted”. Le regole del corteggiamento sono cambiate forse, anche se io continuo a preferire quelle classiche. Tuttavia, in alcuni casi, devo riconoscere che funziona, soprattutto quando gli incontri sono finalizzati alla capacità dell’individuo di andare oltre i propri limiti, per evolvere come persona, adattandosi a cambiamenti improvvisi, cosa che accade ai due protagonisti. Un film senza pretese, che però coglie in pieno l’approccio, e soprattutto l’evoluzione della maggior parte dei rapporti sociali nel XXI secolo.
LA VITA STRAORDINARIA DI DAVID COPPERFIELD - "La meravigliosa storia di David Copperfield", commedia drammatica ambientata nella splendida Inghilterra. tra campagna e città, basata sull'omonimo romanzo di Dickens, La scelta caduta sulla multirazialità degli attori, la freschezza della sceneggiatura in grado di attrarre anche un pubblico giovane, l'eclettismo dei personaggi, fanno volare i pensieri opprimenti nel cielo, proprio come l'aquilone di parole che nel film si vede dissolversi in alto tra le nuvole nel vento. Quasi due ore trascorse lietamente, fantasticando su mondi immaginari e soggetti stravaganti. Le vicissitudini della vita del protagonista si alternano tra gioie e dolori, contenute integralmente in un libro che sarà fonte di successo definitivo per il giovane "Fiore", scritto secondo i dettami di un'originale autobiografia.
SENSO - Da non perdere il grande capolavoro “Senso”, di Luchino Visconti, uno dei primi film girati nel 1954 in Technicolor mediante l’utilizzo dei colori rosso, giallo e blù e sapientemente restaurato, alcuni anni fa, dal Centro Sperimentale di Cinematografia ed altri partner. Il passaggio è enorme. Le immagini e gli ambienti, precisi nella loro nitidezza, danno ancora più valore alla scena, rendendo molto suggestivo il quadro storico sul quale è dipinta l’appassionata e travagliata storia d’amore tra la Contessa veneziana Livia Serpieri, la splendida e bravissima Alida Valli ed il Tenente austriaco Franz Mahler, il giovane e bellissimo Farley Granger.
LA DECIMA VITTIMA - Nuovo appuntamento al cinema Odeon di Firenze con “La Decima Vittima” di Elio Petri. La Grande Caccia gestisce le emozioni violente e le avidità dei partecipanti. Vittime e Cacciatori che si incontrano e si scontrano fino alla morte in un contesto a dir poco surrealista e fantastico. Se un computer seleziona ciascuna coppia in maniera del tutto casuale, l’amore nascosto dietro l’angolo, cambia le regole del gioco, sconvolgendo il finale, dove un ossigenato ma pur sempre affascinante Marcello Mastroianni ed una biondissima e bellissima Ursula Andress convolano a nozze in alta quota vincendo ogni genere di paura, morte apparente e pistola puntata sul viso inclusa.
TEOREMA - Come un “Teorema”, il film scritto e diretto da Pier Paolo Pasolini, ultimo della rassegna “Al Cinema Odeon con Palazzo Strozzi”, a partire dalla condizione iniziale arbitrariamente stabilita quale è il nucleo familiare di un industriale ben definito e strutturato nell’area geografica milanese, trae la conclusione, dandone una dimostrazione, di come un solo elemento può destabilizzare un intero sistema, quando viene turbato l’equilibrio principale. Così, una pellicola pallida e sfocata, ammorbidita dalle musiche di Ennio Morricone, si sviluppa in una sala gremita di gente, allo scopo di ricordare la rivoluzione del ’68, sotto l’aspetto artistico, sessuale e culturale, nonché il regista che in tale contesto fece scandalo per antonomasia.
LA SPOSA DELL'IMPERATORE. JODHAA AKBAR - Una delle storie d'amore più belle che abbia mai ascoltato raccontare, dove usi, costumi e soprattutto religioni uniscono i popoli nella diversità, arricchendoli reciprocamente. A beneficiarne il forte e bellissimo imperatore moghul musulmano, Akbar, e la coraggiosa principessa Hindu rajput, Jodhaa, divenuta poi sua moglie. Un matrimonio di convenienza politico per garantire la pace tra le genti, si tramuta nella forma di rispetto, fiducia ed amore più puro che si conosca. Già, perchè, l'amore vero sa aspettare e non conosce violenza fisica o verbale che sia. Incantata dalle colorate scenografie, spettacolari ambientazioni, meravigliosi abiti e bellissime danze che si susseguono per oltre due ore. Quel lieto fine che sempre vorremmo vedere, dove si appianano tensioni e dissapori, ingiustizie e calunnie, grazie alla luce divina dell'amore eterno. Un raro esempio di integrità, in cui il diverso è l'anima della storia e la cultura genera unione e forza. Da non perdere assolutamente!
LADY BIRD - Lady Bird: Impressioni…. Frase “must” del film: pensa globale ed agisci locale. Forte e sentito accento sulla diversità di razza, di genere e di ceto sociale. Sacramento e l’amicizia che non muore mai. Interessante rapporto conflittuale tra madre e figlia. Pesante confronto lavorativo generazionale tra padre e figlio… il MBA non serve a niente se non hai meno di 30 anni. Cristina, che rinnega il suo vero nome scegliendo di essere “Lady Bird”, per volare come un uccello a New York ad avverare i suoi sogni e a crescere, appurando poi che le radici non si rinnegano mai e sono più salde di quanto si possa immaginare. Unica a mantenere i miei occhi aperti (sbadigli a parte), la protagonista, lo merita tutto il premio come miglior attrice. Bella interpretazione.
L'ABBAZIA DI NORTHANGER - Adoro i paesaggi inglesi con i suoi castelli e le campagne, il rigore del tempo ed il clima un poco triste che caratterizza questa splendida terra. Ecco perché ho scelto, “l'abbazia di Northanger”, tratto dal romanzo gotico-sentimentale di Jane Austen dei primi dell’800. Un ritorno al passato che evoca sopiti piaceri e riporta la mente a fantasticare su come sarebbe stato vivere in quell’epoca. La giovane protagonista, con la passione per la lettura, è semplice, ingenua e non molto erudita. Proveniente da una famiglia numerosa, fa il suo ingresso in società grazie ai coniugi Allan, dove, tra un ballo, una sera a teatro ed una passeggiata nella via principale della cittadina di Bath, incontra e vive un amore appassionato con il ricco Tilney, che pur di poterla avere per sempre, rinuncia a matrimoni di facciata, necessari per conservare il suo ingente patrimonio. Un mondo dove l’apparenza non intacca i veri valori umani: rispetto, amore, audacia, coraggio ed una buona dose di volontà, virtù oggigiorno molto spesso dimenticate.
L'ASSISTENTE DELLA STAR - A volte il destino mescola le carte, ma arriva sempre il momento della resa, in cui tutto è chiaro e viene messo al posto giusto. L’amicizia tra Grace (Tracee Ellis Ross), stella della musica californiana di grande successo e Maggie (Dakota Johnson), la sua assistente personale con un sogno nel cassetto, l’amore inaspettato tra il figlio nascosto dell’artista afroamericana e della futura producer, sa della stessa coraggiosa e potente musica che interpreta la non più giovane donna (“Like I do” ne è un esempio). Grinta e determinazione, fanno riuscire nell’intento, incollare davanti allo schermo lo spettatore fino alla fine, grazie ad una combinazione eccellente di tutti gli ingredienti. “Che ne pensate, è dopante? Domanda retorica. Si che è dopante” (da L’assistente della Star)
LAST CHRISTMAS - Vedere Last Christmas in una serata estiva ha il suo perché… rinfresca i pensieri anche se li vela di tristezza a causa della sua trama romantica tendente al drammatico. La brava attrice britannica Emilia Clarke che interpreta la protagonista principale Kate, è leggera e simpatica, riesce a calarsi nella parte della ventiseienne con semplicità ed a suscitare emozioni contrastanti. Il resto lo fa la scena londinese nel periodo natalizio e l’aria che si respira in quel periodo, arricchita per l’occasione dall’omonima canzone scritta da George Michael 35 anni fa e fonte di ispirazione della pellicola. Quando viene offerta una seconda possibilità, bisogna abbracciare il cambiamento e guardando in sù ringraziare sempre, non dimenticando mai quel dono prezioso chiamato vita.
LO SCHIACCIANOCI E I QUATTRO REGNI - Lo Schiaccianoci e i Quattro Regni, adattamento cinematografico del racconto Schiaccianoci e il re dei topi di E. T. A. Hoffmann e del balletto Lo schiaccianoci di Pëtr Il'iC Cajkovskij. Ultima creazione della Walt Disney, dove tutto gira intorno ad una chiave che apre un mondo, parallelo e fantastico. “Tutto quello che serve è dentro. Sono io.” Perché guardare il mondo con un occhio diverso, costituisce la forza per la geniale Clara di cambiarlo, soppiantando tristezze, dolori e avvicinandola alle persone che ama. Musiche e scenari, vestiti e dialoghi originali meravigliosamente costruiti, tra cui spiccano il grande tenore italiano Andrea Bocelli e suo figlio Matteo nel duetto originale "Fall on Me", il Cielo in una Stanza dello storico cantautore Gino Paoli e la prima donna afro-americana ad assumere il ruolo di prima ballerina nei 75 anni di storia del American Ballet Theatre (ABT), la leggiadra ed espressiva Misty Danielle Copeland. (ENGLISH VERSION) “The Nutcracker and the Four Realms”, movie adaptation of E. T. A. Hoffmann's story The Nutcracker and the Mouse King and of Pëtr Il'ic Cajkovskij’s ballet The Nutcracker. Latest Walt Disneys’ creation, where everything’s about a key which opens a parallel and fantastic world. “All that you need is inside. That’s me” Since watch the world with a different eye, provides the strength for the genial Clara to change it, supplanting sadnesses, pains and bringing it closer to the people she loves. Musics and scenarios, dresses and original dialogues wonderfully built, including the great tenor Andrea Bocelli and his son Matteo in the original duet “Fall on Me”, the Sky in the Room of the historic songwriter Gino Paoli and the first African American woman to be promoted to principal dancer in American Ballet Theatre's 75 year history, the graceful and expressive Misty Danielle Copeland.
L'ATTESA - Dramma di paese in villa con contorno di paesaggio siculo, in cui le emozioni sono celate fino alla fine, quando osano banalmente manifestarsi in un pianto liberatorio. L'esordio nel lungo di Messina, non lo si può definire Sorrentiniano, pure se l'ex aiuto-regista siculo, ambienta la sua opera prima in quel di Caltagirone e dintorni. Neanche l'ispirazione all'opera teatrale di Pirandello "la vita che ti diedi" riesce a dare una spinta a questo film di produzione italo/francese. Troppi dialoghi, che rallentano il ritmo quasi a bloccarlo, nonostante gli attori cerchino in tutti i modi di risollevare le sue sorti palesemente avverse.
LE GRAND JOUR - Ne "Le Grand Jour", il regista francese Pascal Plisson descrive sogni e speranze di quattro bambini e delle loro famiglie, che vivono in parti diverse del mondo - Mongolia, Uganda, Cuba ed India - dove la vita è diffcile, ma non impossibile. Bando alla critica che etichetta questo artificioso documentario come hollywoodiano, a mio avviso è pienamente in controcorrente, ci vedo solo tanto "buono", dai meravigliosi paesaggi, alla forza di volontà che questi giovani, il nostro futuro, impiegano a raggiungere i loro obiettivi, fino ad arrivare alla famiglia che è da stimolo e consolazione nei momenti più diffcili.
LO STAGISTA INASPETTATO - Il mito De Niro assieme alla naturalezza della giovane attrice protagonista costituiscono una delle carte vincenti di questa pellicola. Da un lato Jules che in maniera intelligente non rinuncia ad essere moglie e madre pur essendo "in carriera". Dall'altro Ben, che, grazie alla sua esperienza e saggezza derivanti anche dall'età, le insegna a districarsi tra i problemi lavorativi e quelli del vivere quotidiano. A tutto questo si aggiungono ruoli tradizionali ribaltati, tradimenti, amore e lieto fine, nella splendida cornice di "Brooklyn". Direi che la ragazza non ha decisamente bisogno di un A.D., poiché, in questo specifico caso, il mix è quello giusto!
MALEFICENT- IL SEGRETO DELLA BELLA ADDORMENTATA - Remake del classico Disney La bella addormentata nel bosco, dove il bacio del vero amore non è dato dal principe ma da Malefica. Pare che la storia non sia come noi tutti la conoscevamo… Un sabato sera “at home”, alternativa piacevole ed avvincente con una talentuosa Angelina Jolie nelle vesti di creatura fatata, a ricordare, tra splendidi costumi e paesaggi incantati, che l’avidità e l’odio dell’uomo vengono comunque sempre sconfitti dalla profondità d’animo dei buoni sentimenti.
MALEFICENT - SIGNORA DEL MALE - A determinare le nostre origini non è da dove veniamo ma chi amiamo (Maleficent-Signora del Male) Per una volta il male non è il male ed il bene non è il bene, niente è quello che sembra. A trionfare è l’amore, in un tripudio di effetti speciali, tra una battuta scenica della carismatica Angelina Jolie e della bravissima Michelle Pfeiffer. Confermate, ancora una volta, le valide capacità della Disney di incantare grandi e piccini e di mantenerli incollati a bocca aperta ed occhi spalancati davanti al maxischermo per tutta la durata del film.
MARIE CURIE - Dovremmo essere meno curiosi sulle persone e più curiosi sulle loro idee. Il rifiuto del sapere, il timore del pensiero creativo sono proprie di una società perduta. Nella vita niente è da temere, tutto è da capire. Che cosa saremmo noi senza la curiosità? Io sono tra coloro che pensano che la scienza abbia in sé una bellezza e sono felice di poter consacrare la mia vita a comprendere meglio il mondo. (Marie Curie, Il potere della conoscenza) Premio Nobel in due distinti campi scientifici, per la fisica con il marito Pierre e il fisico Henri Becquerel (per lo studio dei primi elementi radioattivi) e per la chimica (per la scoperta di radio e polonio), fu la prima donna a essere stata nominata dottoressa in fisica generale e professoressa alla Sorbona, pioniera nelle terapie per guarire il cancro. Rimasta presto vedova, lotta per trovare il suo posto nell’esclusivo ambiente maschile e conservatore dell'università e della ricerca, riuscendoci pagando anche il prezzo dello scandalo di un amore, a quei tempi, impossibile. La storia di una donna che con coraggio spinge in avanti l’evoluzione del mondo.
MOGLIE E MARITO - Qualche ora in stile fantastico trascorsa assieme a Pierfrancesco Favino e Kasia Smutniak, i due protagonisti della commedia sentimentale “Moglie e marito” , datata 2017. Una macchina capace di trasmettere i pensieri, ottiene per i due coniugi, più risultati di una seduta di terapia di coppia dallo psicologo. Lo scambio d’identità, dovuto ad un cortocircuito della ricerca in essere di lui, crea una sovrapposizione di memoria che apparentemente sembra una perdita vera e propria. Agli sgoccioli del loro rapporto sentimentale, i due imparano molto l’uno dall’altro, grazie proprio allo scambio di ruoli e di pensieri. L’esperimento scientifico, tra tenerezza, confusione e litigi vari, non solo fa balzare l’attenzione sull’interpretazione dell’altro dei due bravissimi attori, ma risulta riuscito alla fine dei giochi. Risate e lieto fine assicurati in un contesto divertente e verosimilmente realistico.
LOVING VINCENT - Remarkable event Loving Vincent to the 'Cinema Odeon' in Florence, with the paintings that come to life thanks to the mix of art, technology, movie and paint. British-Polish animated film dated 2017, when through the hands of a postman's son shall be retreated Vincent Van Gogh's life. It is the first painted film on canvas, through the revision with the rotoscope's technique of over 65000 frames created by 125 artists from all over the world and partially funded by a Kickstarter campaign for creative projects.
MAL DI PIETRE - Si può amare, avendo l'ardore sessuale in maniera sana o malata e l'ultimo, è il caso oggetto del film "Mal di pietre", interpretato con gran maestria e talento da Marion Cotillard. Di natura leggera, per stile e contenuti, è ambientato nel sud della Francia, nonostante il romanzo lo voglia in Sardegna. Si discosta non poco dalla trama originale che tra l'altro è scritta in sardo (di cui il titolo ne è un esempio). In anteprima (tramite LaFeltrinelli) presso il gradevole e confortevole cinema Portico di Firenze (membro del media-programme of the European Union), la pellicola è coinvolgente anche se in primis, lascia perplessi sull'esistenza o meno dell'amore sognato o vissuto veramente.
MON ROI - Super Vincent Cassel et Bravò à Emmanuelle Bercot. Mon Roi c'est perfait sous tous les points de vue: scénographies, ambiances, lumières, couleurs, sons, mise en scène, acteurs qui jouent en langue originale. L'amour malade, très bien loin du bonheur!
NON SUCCEDE MA SE SUCCEDE - Se è un film che precorrerà i tempi lo vedremo nei prossimi anni, ma è palese che la pellicola americana “Non succede ma se succede”, interpretata dalla bellissima e finissima Charlize Theron nelle vesti del Segretario di Stato statunitense, è una commedia sentimentale veramente interessante. I temi attuali ci sono un po’ tutti, dall’ambiente, all’integrità razziale, alle differenze di casta, fino ad arrivare al ricatto ed all’incapacità di poter essere se stessi in un mondo in cui i ruoli di potere e l’immagine hanno la precedenza su tutto il resto. A parte alcune idee surreali e fantasiose messe in atto, anche la storia d’amore regge bene per tutta la durata del film, proprio come il tatuaggio di Fred, che evolve magnificamente fino a ripulirsi, assumere il cognome della donna dopo averla sposata e diventare infine il suo ”Primo Mister”, a sostegno e supporto di Charlotte, il primo Presidente donna americano. Proprio come, quando muta l’ordine dei fattori che il risultato non cambia, così, pur invertendo i ruoli di successo, l’amore vince sempre!
PARASITE - Incuriosita all’inizio dal primo film sudcoreano non solo “impalmato” ma anche “glorificato” da ben 4 Premi Oscar, tra cui quello per il miglior film, esco dalla sala con un pizzico di delusione mista a rabbia ed in testa la musichina di Gianni Morandi, “In ginocchio da te”, cantata in coreano. Se la differenza di ceto sociale fa riflettere, la disonestà con la quale si svolgono gli atti della famiglia Kim ha quasi dell’inverosimile, fino a sfociare nella cruenza più totale. Un film torbido e tetro come il seminterrato in cui vive di sussidio di disoccupazione la modesta famiglia, tanto sfarzoso e sfavillante quanto i ricchi Park che popolano la preziosa villa. Basta vederlo una volta per lasciare il segno, e non di ricordi piacevoli.
NIGHT AT THE MUSEUM BATTLE OF THE SMITHSONIAN - Apriti Cinema at Piazzale degli Uffizi - Yesterday: Night at the Museum: Battle of the Smithsonian. Between adventure and fantasy where diversity of historical personages represents the secret for Larry to rediscover his lost passion.
NIGHT AT THE MUSEUM SECRET OF THE TOMB - Apriti Cinema al Piazzale degli Uffizi - Yesterday: Night at the Museum: Secret of the Tomb Differences make it work up to the next change, when arrive the time to leave. A new step is on the road… Larry found his lost passion, is ready to take back in hand his real life.
WOMEN ARE HEROES - Apriti Cinema al Piazzale degli Uffizi - Apriti Cinema, al Piazzale degli Uffizi, è un'interessante iniziativa, organizzata da quelli de La Compagnia, di film proiettati a cielo aperto, di cui "Women are Heroes" ne è un esempio. In questo contesto, l'arte dei grandi capolavori del passato come la "Nascita di Venere" del Botticelli, si fonde con quella contemporanea che ogni donna, grazie allo street art JR, riesce a trasmettere in ogni sua forma, generando un potente impatto visivo ed emotivo. Risultato finale del progetto: poster in giro per il mondo che rappresentano, dal Brasile, all'India, alla Cambogia ed al Kenya, la forza della donna a non mollare mai, anche e soprattutto in condizioni di persistente avversità.
PARADISE. UNA NUOVA VITA - Grazie a Il Reporter, serata al cinema per "Paradise. Una nuova vita", a trarre spunti interessanti su come un momento difficile può costituire un'occasione di cambiamento. Certo, il passaggio dall'isola sicula alle alpi innevate friulane non è banale, come mettersi a vendere granite davanti al residence Paradise semi deserto, ma la volontà di vincere sull'omertà non conosce limiti. Ed aiutare il prossimo fa sempre bene al cuore. Un film tragicomico più che una commedia all'italiana, che scorre veloce e lascia lo spettatore sul filo fino alla fine, quando un Calogero felice e deciso, volta le spalle al vecchio per affrontare serenamente il nuovo che verrà!
QUASI NEMICI - L'IMPORTANTE E' AVERE RAGIONE - Potere delle parole e dono di convincere il prossimo, retorica ed eloquenza. Eccoli, Pierre Mazard, insegnante di diritto all’Università di Panthéon-Assas e Neila Salah, studentessa ed aspirante avvocato di origini nord africane della banlieue parigina. La preparazione al concorso di eloquenza è un modo per conoscersi, per imparare l’uno dall’altro superando i propri pregiudizi, obbligati a convivere per superare i propri limiti, usando la parola per ottenere sempre lo stesso risultato, l’importante è avere ragione! (VERSION FRANçAISE) Pouvoir aux mots et don de convaincre les gens, rhétorique et éloquence. Les voilà, Pierre Mazard professeur de droit à l’Université de Panthéon-Assas et Neila Salah, ètudiante et future avocate d’origine nord africaines de la banlieue parisienne. La préparation au concours d’éloquence est un moyen de se connaître, d’apprendre l’un de l’autre en dépassant ses préjugés, obligés à vivre pour surmonter ses limites, en utilisant le mot pour obtenir toujours le même résultat, l’important, c’est d’avoir raison!
RED SPARROW - “Ogni essere umano è un mosaico di desideri, siate il tassello mancante e vi dirà tutto”. Incarna perfettamente il ruolo la bellissima e sensuale Jennifer Lawrence in arte Dominika Egorova, la “Sparrow” del film più “red” degli ultimi tempi, per passione, sangue, soldi e potere. Il tema della Guerra fredda è sempre presente, come l’anima, dalla quale la nostra eroina non riuscirà mai a liberarsi pur accettando il compromesso di essere divisa tra due mondi, quello russo che tanto le ha dato e tolto negli anni e quello americano, recente amore che le consentirà, tra l’altro, di operare la sua vendetta perpetrandola nel tempo. Nessun premio vinto, poco consigliato dalla critica ma primo per incassi al botteghino. Sarà valsa la pena di guardarlo? Beh, direi proprio di si, se non altro per lo spettacolo che offrono Budapest, Vienna, Bratislava e Londra durante il lungo errare della protagonista.
PERICLE IL NERO - Pericle per la camorra "fa letteralmente il culo alla gente". E' questo il suo mestiere, da sempre. Scamarcio è perfetto nella parte, aitante, austero, tetro, enigmatico, dall'anima nera, ma in fondo al buio, desiderosa d'affetto. Ambientato tra Napoli e Bruxelles, forte e veloce, si ferma solo in un punto, alla fine, quando l'amore, l'unico "diverso" rispetto a quello a cui è abituato, gli da la prima e vera possibilità di cambiamento. Allora che fare? Continuare a nascondersi in giro per il mondo o rischiare? Troverete la risposta, ben scritta nel film.
PEGGY GUGGENHEIM-ART ADDICTED - Peggy scrive: "Indossai un orecchino di Tanguy ed uno di Calder, per dimostrare la mia imparzialità tra Surrealismo ed Astrattismo". La storia si scrive anche con le azioni e non solo con le parole... Peggy ha segnato un'epoca, dando il suo grande contributo all'avanzamento della razza umana... come Frida Kahlo o Luisa Spagnoli!!! L'acquisto di un quadro al giorno, l'allestimento di sale espositive "originali" (si pensi alle tele appese e mobili, che a seconda dell'intensità della luce e del punto di vista dell'osservatore, consentivano un risultato visivamente diverso ogni volta), alle sinergie strette con gli artisti emergenti del tempo... Come montare, mediante l'utilizzo di vecchi nastri di registrazione e video inediti, un documentario da non perdere!!!
RICOMINCIO DA ME - Riflessioni, scelte, conseguenze ed una seconda possibilità dettata dal desiderio di affiancare l’esperienza e farla apprezzare quanto una laurea, prerogativa la prima, quasi sempre indispensabile per ricoprire un ruolo di spessore. Trovare degni rivali dai quali apprendere in maniera costruttiva l’arte del saper crescere, grazie ad una sana competizione, è alla base di un gioco infinito, che senza regole, mira all’evoluzione personale e professionale. Una bellissima e fiera Jennifer Lopez interpreta la parte con grinta e determinazione anche nei momenti più difficili, in cui è richiesto non solo coraggio ma soprattutto onestà, per raccontare la verità.
RENZO PIANO - L'ARCHITETTO DELLA LUCE - Difficile aggiungere parole alle sue di parole. Progetto e tecnica, arte e creatività, che evolvono durante lo stato di avanzamento lavori del Centro culturale Botín con quell’energia e quella freschezza che solo le opere di Renzo Piano sanno dare. Legato all’acqua, la luce, in particolare, è forse il materiale più importante per costruire, dice il famoso architetto paesaggista. La sua compostezza caratteriale e la sua dedizione al lavoro, danno pace interiore e rassicurano il migliore dei committenti, anche durante un lungo periodo di ritardo nella consegna dell’opera, come è accaduto al Centro Botín a Santander, in Spagna. Evolvere, cambiando anche l’idea originaria in base al contesto della città, ha permesso di costruire un dialogo attivo ed emotivo con la gente del posto. Ammessi quindi, giochi di luce ed acqua, cambi di progetto per un miglior passaggio della luce, occhi di ceramica che, strategicamente posizionati, rivestono l’edificio per garantire un’intensità della luce variabile a seconda della prospettiva pur mantenendo l’omogeneità strutturale. Qualcuno ha scritto che un lavoro creativo è come guardare nel buio, senza aver paura. Quindi, prima di capire ciò che accadrà, bisogna dare il tempo agli occhi di adattarsi. (VERSION ESPANOLA) Difícil añadir palabras a sus palabras. Proyecto y técnica, arte y creatividad, que evolucionan durante el estado de los trabajos del Centro cultural Botín con esa energía y esa frescura que solo las obras de Renzo Piano son capaces de hacer. Relacionado con el agua, la luz, en particular, es quizás el material más importante para construir, dice el famoso arquitecto paisajista. Sa compostura de carácter y sa ética de trabajo, dan paz interior y aseguran el mejor de clientes, también durante el largo periodo de retraso en la entrega de la obra, como ocurrió al Centro Botín a Santander, en España. Evolucionar, cambiando también la idea original según el contexto de la ciudad, permitió a construir un diálogo activo y emocional con los lugareños. Admitidos así que, juegos de luz y agua, cambios de proyecto para un mejor paso de la luz, ojos de cerámica que, estratégicamente colocados, revisten el edificio para garantizar una intensidad de la luz variable dependiendo del punto de vista, manteniendo al mismo tiempo la homogéneidad estructural. Alguien escribió que un trabajo creativo es como mirar en la oscuridad, sin tener miedo. Entonces, antes de saber lo que va a pasar, hay que dar tiempo a los ojos de adaptarse.
SINGLE MA NON TROPPO - Come quei sabati alternativi, in cui in poltrona, tra un cioccolatino ed una candela profumata, sorridi matura alla frase "so bastare a me stessa", rivedendoti in alcuni atteggiamenti del passato corretti col tempo a suon di batoste. Un film condito bene, apparentemente leggero, ma profondo nella morale. Efficace al punto giusto per una serata di relax.
THE FAREWELL - UNA BUGIA BUONA - Grazie a MYmovies ed alla Fondazione Stensen per l’invito a partecipare all’anteprima del film “The Farewell – Una bugia buona”. Ore intense, piene di pensieri che riportano alla mente vecchi ricordi e tanta sofferenza. Impossibile non rimanere coinvolti nella matassa della trama ben raccolta delle famiglie di Nai Nai, capostipite dai valori radicati nel tempo. Forte, autoritaria e tenera, abituata a non arrendersi davanti alle avversità e che fa i conti ogni giorno con la diversità culturale in cui i suoi due figli oramai vivono. Sfaccettature di molteplici riflessi servono a far riflettere senza abbagliare su come la vita possa prendere una strada differente per ognuno, insegnando la lezione del rispetto, di condotta e di miglioramento. Lacrime che scendono copiose, emozioni intense e tanta fiducia nel fatto che la nonna sarà sempre presente, figura portante ed indistruttibile negli anni. Storia di una bugia buona ma vera…
THE JOKER - Spinta dalla curiosità stasera ho accettato di far passare in scena il dramma di The Joker, a metà tra un poliziesco ed un thriller noir. Il disagiato e psicotico pagliaccio, formidabilmente interpretato dal premio oscar Joaquin Phoenix, regge l’intera pellicola, affiancato da un intramontabile Robert De Niro e a dispetto della violenza che invade la trama ed i personaggi per l’intera durata del film. Si salva la colonna sonora, che cerca di alleviare gli animi nel buio di una città degradata ed allo sbando, dove la diversità di ceto sociale è sempre più netta ed impedisce il progredire della società stessa. Follia degenerativa in azione!
THE POST - C’era in gioco il prestigio dell’azienda, ma un grande team con a capo un brillante e determinato Tom Hanks nelle vesti di Ben, che in sole otto ore riesce ad ordinare i “Pentagon Papers”, non poteva fallire. L’interpretazione di Meryl Streep in Kay ne risulta ancora una volta vincente, indiscusse le sue qualità di dominanza della scena. Uno dei membri del consiglio di amministrazione, Arthur, dice di lei: “Mi preoccupa che ci sia una donna a capo del giornale, che possa non avere fermezza per le decisioni difficili”. Ed ancora: “Prendere questa decisione, rischiare il suo patrimonio e l’azienda che è stata tutta la sua vita. E’ un atto di grande coraggio” secondo Tony, la dolce e pazienze moglie di Ben. Calzante esempio che non tutte le donne devono stare al potere o in ambienti puramente maschili e maschilisti, ma solo quelle che ne hanno capacità innate, perché l’esperienza si crea, ma l’attitudine no e prescinde dall’essere donna o uomo. E se questo vuole significare una su venti o dieci su cento non fa differenza. Steven Spielberg non si smentisce, neanche nel trarre dalla storia vera la biografia, dove il dramma si intervalla con la solidarietà dei giornali di calibro minore rispetto al New York Times e al Washington Post nel pubblicare una serie di documenti top secret del dipartimento della Difesa degli Stati Uniti d'America, perché: “la stampa non è destinata a servire coloro che governano, bensì quelli che sono governati”.
THE SQUARE - Palma d’oro al Festival di Cannes 2017 e candidato all’Oscar 2018 come migliore film straniero. Di produzione prettamente svedese, è inquietante “The Square”. La pellicola si muove quasi completamente attorno all’installazione artistica improntata sul quadrato della ‘fiducia’, senza confini in altezza ma solo di base, all’interno del quale ‘dovremmo’ tutti consapevolmente godere degli stessi diritti e doveri. Il condizionale è d’obbligo, visto che anche nella egualitaria Svezia, l’egoismo e la differenza di classe esistono come in ogni altra parte del mondo. Interessante considerazione sulla competitività soprattutto a carattere innovativo: " se esponiamo un oggetto nel museo, per esempio prendiamo la Sua borsa e la mettiamo lì, questo la fa diventare arte? "
UNICEF INNOCENTI FILM FESTIVAL 2019 al Cinema La Compagnia - 1400 opere esaminate arrivate da oltre 100 paesi, per la prima edizione del UNICEF Innocenti Film Festival che porta bambini ed adolescenti al centro del mondo. Impressionata non solo dalla vastità delle pellicole pervenute e dalla qualità delle stesse, molte provenienti da registi quasi del tutto sconosciuti, ma soprattutto dalla diversità di culture e messaggi relativi ad una molteplicità di tematiche appartenenti ai territori oggetto dei film. Un'idea eccellente, messa in pratica a Firenze, che spero diventi una consuetudine annuale per il futuro! (ENGLISH VERSION) 1400 works examined arrived from over 120 countries, for the first edition of the UNICEF Innocenti Film Festival that brings children and adolescents at the center of the world. Impressed not only by the vastness of the movies received and by the quality of the same, many coming from filmmakers almost entirely unknown, but especially by the diversity of cultures and messages related to a multiplicity of themes belonging to the territories subject of the film. An excellent idea, put into practice in Florence, that I hope become an annual custom for the future!
UN GIORNO DI PIOGGIA A NEW YORK (A RAINY DAY IN NEW YORK) - Commedia romantica scritta e diretta da Woody Allen, dove regia, sceneggiatura e produzione portano semplicemente il suo modo di fare cinema e di presentarlo al grande pubblico con humor, contornandolo secondo il suo stile, con musiche da sogno retrò. Gli attori reggono tutti il passo in una piovosa New York, dove il mondo dello spettacolo viene esplicitamente descritto per quello che è, crudo e di facciata, mentre la Grande Mela, ancora una volta, assume il ruolo di essere uno dei posti più belli al mondo, dove tutto può succedere, incluso l’amore che sboccia tra chi ha comunione di interessi e carattere fermo!
SMETTO QUANDO VOGLIO. MASTERCLASS - Non si riesce mai a smettere di avere a che fare con la cultura, nonostante l'Italia spinga alla fuga dei nostri cervelli e a condizioni sottostimate, di chi, nel corso del tempo, ha fatto della cultura la propria ragione di vita, investendo tempo, mente e denaro. Ben riuscita la commedia "Masterclass", che in maniera semplice e divertente tocca uno dei temi fondamentali dell'Italia di oggi e di domani, l'investimento delle risorse e la localizzazione delle stesse. Una pecca... la banda è di soli uomini ed il ruolo della donna, è relegato esclusivamente a quello di madre bisognosa di attenzioni o di giovinetta in carriera, disposta alla disonestà pur di salvare la sua reputazione. Vorrei ricordare, femminismi a parte, che "la donna" e non "una donna", è mentalmente paragonabile ad un uomo. Il genio non è mai di genere!! Un suggerimento... nella prossima puntata, pensate ad inserire un elemento mitigante nel gruppo, quello de "la donna".
SUFFRAGETTE - Di grande valore simbolico in questo momento storico per il futuro dell'America e del mondo intero! Forte anche l'impatto culturale che si evince dal movimento avente come scopo la parità tra uomo e donna dal punto di vista giuridico, politico ed economico. Un grazie alla regista inglese Sarah Gavron, la quale è riuscita, mediante le attrici Carey Mulligan e Meryl Streep, a dare un'immagine semplice e nello stesso tempo realistica, di quella che ancora oggi è la lotta più grande dell'intero genere umano, per il "rispetto" e l'"ugualgianza"!
VITTORIA E ABDUL - ..."tu hai sconvolto l'ordine di ogni cosa" ... potente interpretazione del premio oscar Judi Dench. Vittoria e Abdul, due mondi che si toccano, si adattano e sfidano le convenzioni perchè ci sono sentimenti che non conoscono confini... basta un gesto, uno sguardo per entrare in una persona e non uscirne più...
IL PICCOLO PRINCIPE - Raffinato ed elegante nella sua rappresentazione, anche se a mio avviso sarebbe stato meglio approfondire i contenuti della storia piuttosto che crearne un’altra che ne facesse da contorno, e, che comunque, nel complesso, non stona. Per i cuori dei grandi e dei piccini…
DANZA CON ME (Edizione 2017) - Quando la danza non è solo una passione ma una scelta di vita. A dir poco perfetto Roberto Bolle, nel corpo e nelle esibizioni. Suscita ammirazione, gioia e desiderio in chiunque lo guardi. Incantevole l'armonia che genera l'insieme e che lascia gli occhi in un'espressione sognante. Signore e Signori, ecco a voi, lo spettacolo!
DANZA CON ME (Edizione 2021) - Emozioni contrastanti derivanti da una serata senza precedenti con Roberto Bolle, riempiono l’ambiente di un’atmosfera unica ed irripetibile durante un periodo difficile da dimenticare. Grande senso di ammirazione, piacere per gli occhi, grazia dello spirito e passione per la danza e la bellezza, illuminano la prima notte dell’anno. Impeccabile come sempre Roberto&cast!
UNA PAROLA PER UN SOGNO - “La nostra paura più grande non è quella di essere inadeguati. La nostra paura più grande è di essere potenti oltre misura. Chiediamo a noi stessi, chi sono io per essere brillante, straordinario, talentuoso e favoloso? In realtà, chi sei per non esserlo? Siamo nati per rendere manifesta la gloria di Dio che è dentro di noi. E appena lasciamo brillare la nostra luce, inconsciamente diamo agli altri il permesso di fare lo stesso.” (cit.) Le parole non hanno colore e la loro potenza è tale da generare mutazioni del corso degli eventi, addirittura di cambiare il mondo. La pellicola, girata in America, mostra le diversità e difficoltà educative di un sistema che fa riferimento alla popolazione nera e a come sia complesso generare cultura e motivazione in un contesto come quello in cui vive la protagonista Akeelah. Undicenne dotata ma disadattata, che alla fine riesce a vincere la gara di spelling nazionale a ex aequo con il suo avversario Dylan dopo essersi alleata con lo stesso per poter saturare tutte le parole esistenti, aggiudicandosi l’ambito titolo. Stupisce la bellezza della sana competizione con la quale i partecipanti socializzano e gareggiano con correttezza e rispetto, dandosi coraggio a vicenda, dove l’onestà vince sulla falsità e sulla cattiveria. Un vero team di giovani promesse che manifestano l’amore per il confronto più che per la vittoria. Il film è semplice nella forma ma profondo nel significato. In primis, il maestro insegnerà alla ragazza il metodo con il quale imparerà a conoscere la forza del linguaggio, a saperlo scomporre, risalendo alle origini, alle sue radici, impadronendosi così, delle parole. Sarà fonte di stimolo intellettuale ed emotivo, forza e concentrazione durante il cammino formativo. La aiuterà a scoprire l’arma vincente per acquisire le parole senza impararle a memoria, tenere il tempo e dominarlo. In seguito, guardandosi intorno, troverà cinquantamila persone, tutto il quartiere, che con un forte senso di comunità, l’aiuteranno a vincere la paura per raggiungere l’ambita meta. Consigliato a coloro che credono nei sogni e lottano per raggiungerli! “Sapete cosa vuol dire sentirsi bene, non doversi preoccupare di ieri o di domani, sapere che stai dando il massimo, sentirsi al sicuro. C’è una parola per quella sensazione, si chiama AMORE, A-M-O-R-E. Ed è quello che provo per tutta la mia famiglia, per il mio quartiere, da dove provengo e dove ho imparato a fare lo spelling”. (da Una parola per un sogno, Akeelah)
RAPUNZEL. L’INTRECCIO DELLA TORRE - Rapunzel. L’intreccio della torre, la magia dei classici Disney. Sono passati oltre dieci anni dalla sua uscita, ma l’emozione anima ancora il cuore per una delle favole più belle mai scritte, Raperonzolo, dei Fratelli Grimm, che si vedono all’inizio assieme alla regina introdurre il racconto. Lo stile è inconfondibile ed unico e vale tutti i soldi spesi per la sua realizzazione. La fusione con la Pixar alimenta ancora di più la sfavillante originalità della pellicola, anche se dalla trama originale, poi, se ne allontana non poco. L’incanto della fanciulla dai lunghissimi capelli biondi e dorati, magici dalla nascita, che se tagliati perdono il loro potere diventando bruni, attraggono il male, il quale per mantenersi sempre vivo e giovane, chiude in un’altissima torre l’innocente bambina, col tempo giovane donna. L’amore bussa all’improvviso alla sua porta e sciogliendo i suoi capelli come sempre, comincerà a vivere il mondo, innamorandosi per la prima volta e scoprendo la verità, che la porterà direttamente a castello, dai suoi reali genitori, dove si festeggeranno, poco tempo dopo, anche le nozze tra i due fidanzati. Degna conclusione di: “E vissero quindi, felici e contenti”.
RIBELLE – THE BRAVE - Premio Oscar, Golden Globes e Bafta 2013 come miglior film d'animazione, “Ribelle – The Brave”, una cascata di capelli rossi ad incorniciare l’impavido viso dell’anticonformista principessa Merida dagli occhi blù. Coraggiosa, ribelle e sognatrice, prode cavallerizza e impeccabile arciere, sarà lei a ricucire lo strappo causato dall’orgoglio, riportando la serenità e regnando libera di scegliere il suo promesso sposo. E’ ambientato in Scozia, intorno alla fine del 1400, dove usi e costumi del posto si fondono in musica assieme all’intricata vegetazione circostante attraverso magiche energie. Sono i fuochi fatui, che conducono verso il proprio destino, trasformando l’atmosfera in un fascio di luci azzurre pronte ad indicare la strada da seguire. Un capolavoro Disney-Pixar da guardare con il fiato sospeso fino alla fine, lieto ed immancabilmente esemplare.
LA LEGGENDA DI UN AMORE – CINDERELLA - La leggenda di un amore – Cinderella, una vecchia versione di una delle più belle favole di tutti i tempi, Cenerentola, interpretata con grande talento da Drew Barrymore. Siamo nel XVI secolo ed il suo nome è Danielle De Barbarac. Intelligente, ama la scherma e leggere, il suo libro cult è l’Utopia di Tommaso Moro. La storia, autobiografica, ha una veste particolarmente nuova ed originale, in quanto associa alla tradizionale trama, la cultura e la condivisione di interessi e valori che accomuna i due protagonisti. Inoltre, inizia e finisce nel XIX secolo, con la regina di Francia, che racconta ai fratelli Grimm la vera storia dell’energica e generosa fanciulla. L’unicità di trattazione, pur se modificata per necessità in base alla fantasia dello sceneggiatore, ha svariati dettagli che rendono la pellicola veramente degna di essere non solo vista ma anche ricordata. Come la possibilità concessa al principe di trovare lui stesso una moglie durante il ballo o la presenza del maestro Leonardo Da Vinci, ospite alla corte di Francia, che salva la ragazza ed il suo amore per Henry, a scapito di un matrimonio combinato con Isabella di Spagna, innamorata di un altro uomo e contraria alla tradizione.
LA COMPETIZIONE - Commedia romantica americana apparentemente banale ma di gran moda, soprattutto ai tempi moderni. A parte il lieto fine assicurato e la trama tendenzialmente scontata, non è la blogger Lauren con la sua “teoria del maiale” sull’infedeltà maschile a vincere, ma il discorso dello sfidante innamorato, Calvin, che lascia senza fiato dietro le quinte, con il cuore gonfio di amore e devozione infinita dell’anima, forte dei suoi valori che ne fanno un uomo di indubbia integrità. Riporto solo un piccolo estratto del dialogo finale con l’amica Gena , anche se suggerisco di ascoltarlo attentamente e di fare tesoro di quelle parole, perché non è mai troppo tardi per diventare delle persone migliori. …ferma! Fermati subito, non succederà! … Questo. Io e te. Perché anche se nessuno sapesse che ho fatto una cosa brutta, è comunque una cosa brutta e questo Gena è una cosa davvero pessima. Sai ti sbagli su di me perché io credo nell’amore, credo nel romanticismo, credo nella chimica tra due persone che non può essere spiegata. Credo anche nel Bourbon sai, credo anche nel caffè nero, fortissimo caffè nero, credo nelle otto ore di sonno a notte e nel fare almeno una cosa al giorno che ti renda una persona migliore. Credo che fare…
MISS SLOANE – GIOCHI DI POTERE - Miss Sloane. Giochi di potere, un thriller che ha il sapore del dramma. L’astuzia della lobbista di successo che rimane schiacciata dal suo stesso potere alla fine vince. L’audizione al Congresso per rispondere a domande su possibili violazioni delle regole etiche del Senato durante il suo mandato presso una società di Washington, in quanto mancata sostenitrice del disegno di legge relativo all’acquisto di armi, si conclude in maniera avvincente. Svelato l’inganno, rimane il prezzo da pagare. Un film sorprendente, che mette in evidenza l’esistenza di intere organizzazioni che manipolano l’economia e la politica americana.
IL CONCORSO - Finalmente presente anche nelle sale cinematografiche la storia vera della prima Miss Mondo di colore e della lotta del movimento di liberazione delle donne contro la strumentalizzazione del corpo femminile. Anno 1970, il dramma è in atto alla Royal Albert Hall di Londra, luogo acceso della manifestazione. Mentre si combatte quel sistema patriarcale che vuole la donna come oggetto, dall’interno, due modelle sudafricane, una bianca ed una nera, vivono in prima persona il concorso che cambierà il corso della storia. Per queste concorrenti, infatti, si profila una grande opportunità, il raggiungimento della parità dei diritti senza discriminazioni di etnia. Un film da non perdere, oltre che per i costumi ed il trucco, giudicati migliori dal British Independent 2021, per la forza, la tenacia, il coraggio ed un pizzico di sana superficialità con cui le donne nel loro insieme, affrontano, ognuna a modo suo, la battaglia verso l’uguaglianza
RIFKIN'S FESTIVAL - Amo i film di Woody Allen per quel modo che hanno di accendere la discussione in maniera lenta e calma, tipica del regista e sceneggiatore. La forma di trattare temi caldi con nonchalance è oramai prassi ed è a dir poco impeccabile! Rifkin’s Festival, commedia sentimentale girata tra Stati Uniti d’America, Spagna ed Italia, tratta argomenti ricorrenti, quali religione, vita e morte, tradimenti, amore e senso della vita stessa, vissuti in un ménage a quattro, in occasione del Festival internazionale del cinema di San Sebastián, nei Paesi Baschi. Musiche, ambientazioni e costumi fanno avvertire subito l’essenza del luogo e soprattutto il fermento che vige negli ambienti di spettacolo, lasciando sicuramente indifferenti a ciò a cui lo spettatore, amante del genere, è oramai abituato. Nell’insieme, rimango molto colpita dall’ex professore di cinema, un uomo a tratti noioso, bizzarro, ossessionato da sogni in bianco e nero, che si innamora non corrisposto, di una dottoressa spagnola molto più giovane di lui, prima di decidere, di comune accordo con l’attuale moglie, affascinata dal giovanissimo regista francese con il quale trascorre la maggior parte del tempo a lavoro, di porre fine al loro matrimonio.
RAYA E L'ULTIMO DRAGO - Raya e l’ultimo drago, un altro classico Disney, ambientato in un mondo fantasy immaginario chiamato Kumandra ed ispirato alle culture del sud-est asiatico. Animazione, azione ed avventura si fondono con i valori apparentemente perduti di fiducia, lealtà ed amore. Draghi e Druun si contendono la pace dei comuni mortali, sentimento che verrà ritrovato per un bel lieto fine, grazie alla principessa di Cuore ed alla sua onestà. Punto di forza dell’intero film è il gioco di squadra, senza tralasciare l’immaginazione che corre a suon di musica, velocissima, dietro ad una trama ben studiata e rappresentata.
MINARI - Imperdibile Minari, titolo derivante dalla pianta di crescione coreano, multi premiato, tra cui vincitore del Golden Globe come miglior film straniero. Il sogno americano si propaga a piccole gocce in questa pellicola che parla anglo-coreano, dove il dramma è di scena. Gli artisti vestono i personaggi su misura. La nonna, miglior attrice non protagonista, non cucina i biscotti, dice le parolacce ed indossa le mutande da uomo, ma rappresenta il collante della famiglia, nonostante le ritrosie inziali, soprattutto da parte del nipotino malato di cuore. Tutti, mantenendo intatte le loro origini sud coreane, si adatteranno alla nuova terra, lavorandola alacremente per ottenere i sospirati frutti da vendere a Dallas. Così, dopo tante peripezie, riusciranno a raggiungere finalmente l’equilibrio che rinforzerà il legame sentimentale non solo tra di loro ma anche e soprattutto con il luogo in cui hanno scelto di vivere, una casa su due ruote in mezzo ad un vasto campo, forse una fattoria in un prossimo futuro, chissà!
CRUDELIA - Cruella de Vil e la sua passione per la moda in un'altra meraviglia Disney, seconda in classifica ai botteghini. Una doppia personalità, come i suoi capelli per metà bianchi e per metà neri. Estrella è formidabilmente interpretata da Emma Stone, che ben veste i panni della furba e senza scrupoli ragazzetta prima, e donna poi, in un ambiente londinese pieno di atmosfere musicali diverse. La giovane ribelle tra travestimenti e seguendo un perfetto gioco di squadra con i suoi due fratelli acquisiti, Jasper e Horace, riuscirà a vendicarsi della narcisista e disamorevole Baronessa, sua madre biologica, e ad incassare così, l’eredità che le spetta per nascita. Acconciatura, trucco, scenografia e costumi sono fantastici, una buona rappresentazione della drammatica commedia.
FRIDA - VIVA LA VIDA - Un docu-film a colori forti che profumano di tenacia e volontà, con un gusto tendente all’amaro. Frida - Viva La Vida, l’evento artistico organizzato da Off-Bar presso il Lago dei Cigni, il parco adiacente alla Fortezza da Basso, riscuote un gran successo. La voce di Asia Argento, roca, bassa e calda, si intervalla ad immagini, testimonianze, luoghi che hanno come soggetto principale una tra le pittrici messicane più importanti al mondo, simbolo della cultura d’avanguardia del novecento. Considerata santa nel suo paese, rappresenta non solo una donna di indubbie capacità artistiche, ma un idolo femminista, mito indiscusso di indipendenza e forza interiore. Tutto è un tributo alla sua terra, il Messico, dalle immagini inedite contornate da credenze popolari, al folklore, al culto dei morti, all’amore e ai tradimenti, ma soprattutto alla malattia, alla sofferenza e al dolore, che solo lei è in grado di trasformare in gioia attraverso le tele, nonostante l’intensità della sua sofferenza sia sempre presente. Il titolo, riprende Viva La Vida, opera realizzata otto giorni prima di morire. Un inno alla resistenza, dichiarazione passionale dell’amore per la vita, natura morta di angurie polpose, succose e colorate di rosso, gioia per chi le contempla e desiderio appagante per chi le gusta. Un grido, il suo, a quella vita, che nonostante le avversità, merita sempre di essere vissuta con coraggio fino in fondo.
THE SESSIONS - GLI INCONTRI - Premiato al Sundance Film Festival 2012 da pubblico e giuria con riconoscimento aggiuntivo al cast, The Sessions – Gli Incontri, è un film in grado di spogliare gli attori nel vero senso della parola. Tratta la storia vera del poeta e giornalista Mark O'Brien, il quale, arrivato a 38 anni senza aver mai fatto sesso a causa della poliomielite che lo costringe a vivere in un polmone di acciaio da cui esce al massimo per quattro ore al giorno, assume una terapeuta, surrogata del sesso, per perdere la verginità. La biografia, basata sull'articolo On Seeing a Sex Surrogate scritto dallo stesso uomo, è d’impatto altamente emotivo, sentimentale e drammatico allo stesso tempo. E’ impressionante il modo con cui fede, amore, piacere e serietà professionale si mescolano senza ipocrisie, in maniera naturale e sobria. Ammirevole la volontà e la persistenza di chi costretto alla paralisi dal collo in giù è ancora in grado non solo di avvertire emozioni, ma soprattutto di viverle, prima che arrivi la sua fine prematura, lasciando il segno in tutti coloro che hanno avuto la fortuna di averlo accanto anche solo per un breve periodo. Una pellicola forte, per niente volgare, che lascia lo spettatore con una lacrima a scorrere sul viso ed il cuore gonfio di tristezza e gioia assieme, per la perdita e parimenti per la forza e tenacia dimostrata.
THE FATHER - NULLA E' COME SEMBRA - Sconcertante The Father. Un uomo che non sa se è pronto per il viaggio, ma sente svuotarsi delle foglie, dei rami del proprio albero e non ha più un posto dove poggiare il capo. Intenso il dramma del trascorrere del tempo e dell'arrivo della fine, lenta ed inesauribile. Ogni cosa non è come sembra, apparente è l'inganno, unicamente rappresentato da Anthony Hopkins, premiato come miglior attore protagonista, che da solo regge l'intera scena di demenza, perno su cui gravita tutta la pellicola.
ALICE IN WONDERLAND - “E’ impossibile. Solo se pensi che lo sia. … Quando faccio colazione la mattina, penso a credere a 6 cose impossibili. Brava, è un eccellente esercizio”. Film del 2010 diretto da Tim Burton, Alice in Wonderland, riprende il romanzo “Le avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie di Lewis Carroll, narrando, in commedia fantastica, le avventure della oramai diciannovenne Alice. L’evoluzione del Classico Disney Alice nel paese delle meraviglie del 1951, vede roteare immagini e personaggi in 3D, sortendo un effetto decisamente innovativo. Anche qui, ritroviamo proprio tutti, incluso Johnny Depp, che ricopre il ruolo del Cappellaio Matto e balla nel giorno gioiglorioso la sua deliranza da imparare a più non posso. Il coraggio della protagonista sfida il male e vince ancora una volta, ma il ritorno alla vita di tutti i giorni, dove nuove scelte l’attendono, è il richiamo più grande alla realtà. Meravigliosi costumi, trucco e parrucco, nonché scenografie accompagnate da effetti speciali. Da vedere e rivedere! BUON VIAGGIO A VEDERCI!!!!
ALICE ATTRAVERSO LO SPECCHIO - "L'unica maniera di ottenere l'impossibile è pensare che sia possibile". E’ passato tanto tempo da allora, dall’uscita di Alice Attraverso lo specchio, ma è sempre piacevole coccolare la parte rimasta bambina. Il film, datato 2016, è il prosieguo di Alice in Wonderland del 2010, ispirato al romanzo Attraverso lo specchio e quel che Alice vi trovò di Lewis Carroll. Nonostante le recensioni negative, ho apprezzato le fantastiche avventure della protagonista, testarda, indipendente e decisa a non rinunciare ai propri sogni, anche se questa volta dovrà fare i conti con la parte rimanente della sua famiglia, sua mamma e soprattutto con lui, il tempo, dal quale si impara grazie agli errori commessi ed alle esperienze del passato. Un lieto fine non scontato quello della ragazza che s’imbarca con la mamma alla ricerca di nuove episodi da aggiungere nella valigia della vita.
PATTINI D'ARGENTO - Una bellissima storia d’amore del ventesimo secolo, contornata dagli splendidi e freddi paesaggi invernali russi. Siamo a San Pietroburgo e la fine dell’anno si avvicina. Un giovane di umili origini ed una ricca ragazza borghese sfidano regole e convenzioni, usando come arma l’amore, per rompere le catene che li tengono vincolati ad un regime patriarcale e classista, dove le donne sono angeli del focolare e non scienziate, ma soprattutto, non sposano dei poveracci. Un lieto fine da film, una magico racconto dove ogni promessa viene mantenuta.
BIANCANEVE E IL CACCIATORE - Una favola noir quella di Biancaneve e il cacciatore, diversa dalla classica versione coi sette nani, dolce e delicata, ambientata nel mondo incantato. Qui, il contesto, arricchito da effetti speciali, è a tratti violento e dà una versione moderna della principessa e della matrigna, che è ben interpretata da Charlize Theron. Anche colui che la sveglierà dal sonno eterno in cui è caduta non sarà il banale principe di sangue blù ma un uomo rude e forte, di umili origini, sofferente per la morte della moglie che rivede nel coraggio e nell’audacia della giovane fanciulla. Uno dei rari casi in cui… e non vissero felici e contenti, con la scena finale focalizzata sulla nuova regina, indipendente e fiera, a regnare sola al posto del defunto padre.
IN THE MOOD FOR LOVE - Riproposto nelle sale cinematografiche, “In the mood for love” è un dramma sentimentale, ambientato principalmente nella conservatrice Hong Kong degli anni ‘60. La platonica storia d’amore che nasce tra i due coniugi traditi in uno scambio di coppie, sa di raffinata eleganza, è sensuale e casta, ricca di dettagli. Ma quanta solitudine tra le pieghe degli splendidi vestiti a fiori della protagonista, attrice incantevole dai lineamenti perfetti, di snella fattezza e triste ondeggiare del passo. Su sfondo sonoro di natura sia orientale che occidentale, la pellicola, anche se premiata dalla critica ed inserita tra i migliori trenta film del XXI secolo, è lenta, non convince. Pure il finale al tempio in rovina di Angkor Wat, dove il protagonista maschile va a seppellire il suo segreto d’amore, non regge. Tutto è troppo buio ed angusto, quasi a voler ricordare la spinosità della situazione.
GAGA: FIVE FOOT TWO - Gaga: Five Foot Two, evento imperdibilie al OFF Cinema per conoscere un poco di più il fenomeno che ha rubato il podio al mito degli anni ’90, Madonna. Documentario che, tra sorrisi, pianti, preparazione di concerti, rotture sentimentali, famiglia, amici e molto altro, racconta frammenti di vita della cantautrice Lady. Ben montato, lascia il segno non solo tra i fan, ma anche in chi, come me, nell’aria fresca della sera, vede riscaldare il motore dell’adrenalina grazie a Germanotta, l’italiana di New York, idolo indiscusso che senza finzioni, si mostra al grande pubblico, come realmente è, una donna che sa quanto vale!
SKATER GIRL - “Però, il vero campione non è solamente colui che vince, perché è anche e soprattutto colui che mostra sincero coraggio, passione e determinazione e che non si arrende alle avversità”. Skater Girl è la storia di una giovane ragazza, Prerna, originaria dell’entroterra indiano, dove le caste sono fondamentali, così come il ruolo delle donne viste come angelo del focolare, costrette ancora ad unirsi in tenera età, in matrimoni combinati, che poco lasciano spazio ai sogni. Un film che parla di paura e di come vincerla sfidandola, tramite un mezzo, lo skateboard ed un luogo, lo skatepark, il primo in Rajasthan, dove tutti i fanciulli si riuniscono a condividere questo interesse, generando un impatto sociale tra i vari villaggi di crescita esponenziale. Il posto, allestito per le riprese, è rimasto disponibile per le comunità, come punto di incontro di workshops e campionati. Ispira, incoraggia e stimola, bambini ed adolescenti a modellare il futuro, dando loro la possibilità di esprimersi liberamente e di trovare motivazione nelle difficoltà quotidiane che purtroppo l’ambiente presenta. L’energia che ne scaturisce è contagiosa, quindi consiglio di lasciarsi andare alla visione.
MALEDETTO MODIGLIANI - Imperdibile il docu film Maledetto Modigliani nella splendida cornice del Lago dei Cigni dell’Off Bar. L’artista ebreo di origini livornesi, raccontato principalmente dalla sua ultima musa ispiratrice nonché compagna, Jeanne Hébuterne, tra sofferenze ed eccessi di alcool, droghe, amori ed ispirazioni artistiche. La sua breve ma intensa esistenza, caratterizzata da una massiccia attività che vede dipinti, disegni e sculture nascere in poche ore, lo rendono uno tra i principali esponenti di spicco del Novecento. I suoi nudi, le cariatidi, le linee essenziali dei volti che rappresenta, i colori e soprattutto l’assenza delle pupille nei visi, giustificano il primitivismo delle sue opere, quasi verosimilmente, una maschera rappresenta la copertura dell’anima di ogni modello ritratto. La grande arte firmata Nexo Digital, consigliata anche a coloro che, come me, usualmente amano godere delle opere dal vivo e non attraverso un schermo al cinema.
LiSBON BEAT-FESTIVAL DEI POPOLI NIGHT - Altro appuntamento presso l’Off Bar del Lago Dei Cigni per il docu film Lisbon Beat, in occasione del Festival dei Popoli Night. Sorseggiando una birra fresca a ritmo di afrohouse e musica elettronica, ascolto i nuovi stili nati in Portogallo negli anni ‘70 nei quartieri di Lisbona, nei ghetti , dove la vita artistica in periferia fa la storia del genere musicale moderno, di cui l’etichetta Principe è l’apripista. Quando la musica unisce senza esclusione di razze e colori, viaggia per il mondo con un’unica identità e rappresenta uno strumento di riscatto creativo e divertente, aiuto inesauribile per non arrendersi alle difficoltà, soprattutto in un realtà in cui, quasi mai, il genere africano viene accettato.
MADRES PARALELAS - Nessuna storia è silenziosa. Non importa quanto la brucino, la rompano e mentono su di essa, la storia umana si rifiuta di chiudere la bocca. (Eduardo Galeano) In concorso alla 78ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia, la pellicola di Pedro Almódovar con una intensa Penélope Cruz, vincitrice del premio per la migliore interpretazione femminile, parla spagnolo. Una Madrid che non dimentica, scava nel passato per onorare la storia di decine di desaparecido durante la guerra civile. Una fossa comune piena di ricordi, che viene alla luce grazie all’amore tra la fotografa Janis e l’antropologo forense Arturo. E poi il desiderio di maternità, l’onestà nel riconoscere gli errori, accettare la morte e riprovare a dare frutto al fulcro di quel sentimento sacro che unisce due persone e le fa procreare. Nuove emozioni prendono il posto delle vecchie e sono determinanti a ritrovare la strada, secondo una prospettiva di famiglia allargata, che riconosce una visione univoca dei fatti accaduti. Scorrevole, con qualche colpo di scena, al passo coi tempi, con belle inquadrature e battute in dramma colorate da un lieto fine non scontato.
IL DISCORSO PERFETTO - Anteprima della commedia francese presentata a Cannes nel 2020, rappresenta l’immaginario di un uomo messo in stand-by dalla fidanzata nel quotidiano familiare. In panico per “il discorso perfetto” da preparare al matrimonio della sorella, ripercorre le scene della sua vita e quelle dei suoi cari secondo un monologo che si sviluppa in ambienti quasi sempre al chiuso, in particolare attorno al tavolo, durante un lungo pranzo che di consueto raccoglie tutti i componenti nella più classica scena tradizionale. La domanda è: “riuscirà il nostro simpatico protagonista a dire cose sensate e di sentimento, a rimettersi in gioco, mantenendo il pieno controllo delle emozioni? E soprattutto, quanto tempo passerà prima di riuscire a ricongiungersi con l’amore della sua vita?” In maniera lenta e a volte incomprensibile, la risposta è nelle parole del nostro giovane Adrien…
LICORICE PIZZA - Anteprima della commedia romantica Licorice Pizza candidata a tre premi Oscar: miglior film, migliore regia e migliore sceneggiatura originale. Il nome, associato ad un tipo strano di pizza alla liquirizia, veniva utilizzato ogni qual volta rimanevano invenduti i dischi di una famosa catena di negozi californiana oramai estinta. Seduta tra le prime file, a schermo gigante e con sonoro strepitoso, mi innamoro della storia raccontata in trama, della fantomatica coppia. La differenza di età li divide, l’avventura e la tenacia li unisce, tra un sali e scendi di personaggi, tra cui un intenso Sean Penn ed un devastante Bradley Cooper. Belle musiche che fanno da contorno ad un’ambientazione anni settanta, mentre un sapore dolce e salato è il retrogusto che lascia l’abbraccio finale scambiato tra due ragazzi, oramai sulla strada comune della vita. Un classico lieto fine, che sa di fresco e rende la visione del film gradevole anche in chiusura.
VESUVIO. OVVERO: COME HANNO IMPARATO A VIVERE IN MEZZO AI VULCANI - Anteprima del docu-film Vesuvio - ovvero: come hanno imparato a vivere in mezzo ai vulcani al Cinema Spazio Uno di Firenze. Nonostante per un ritardo tecnico abbia perso l'incontro con il regista, sono però riuscita ad arrivare in tempo in sala per osservare con calma e merirata attenzione l'area che comprende il Vesuvio e i Campi Flegrei, dove la densità di popolazione è tale per cui un'evento sismico-eruttivo sarebbe in grado di generare una quasi catastrofe. Nella trama s'intessono le vite degli abitanti della zona, che si alternano a immagini del passato archiviate ovunque tranne che nei ricordi. Imponenti le miriadi di schermi e cervelli che all’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia monitorano le attività della grande montagna nera mentre la vita scorre al sapore di Solfatara. Ci vuole coraggio a svegliarsi ogni giorno e a credere in quell'anima, quella stessa che da silente potrebbe diventare devastante spazzando via tutto in un solo momento. Eppure questa terra è irrinunciabile e luogo inscindibile dell'esistenza di migliaia di persone, che sentono di essere al proprio posto, grazie ad un continuo richiamo naturale alla presenza.
L'UOMO CHE VIDE L'INFINITO - “Siamo semplici esploratori dell’infinito alla ricerca della perfezione assoluta”. Profonda e concreta l’autobiografia del giovane matematico autodidatta di origini indiane, Srinivasa Ramanujan, le cui scoperte contribuirono a creare la base per gli studi sulla teoria delle stringhe e dei buchi neri. Così da Madras sbarca direttamente al Trinity College di Cambridge in Inghilterra, dove un burbero professor Hardy, suo mentore ed amico, gli insegna che il valore di un’intuizione è maggiore se accompagnato dalla sua dimostrazione. Il pioniere apprende così bene il metodo di lavoro, a tal punto da essere nominato docente a Cambridge e membro della Royal Society, nonostante la diversità di razza, religione e le scarse conoscenze accademiche. Morirà di tubercolosi, appena trentaduenne, nella sua terra natìa accanto all’adorata moglie. Una storia ben rappresentata per sceneggiature e costumi, interpretata a pennello dagli attori protagonisti e non, che sa di inverosimile ma anche di buono. Lascia il segno nell’anima e fa riflettere sulla complessità della mente umana ed il mistero della grande ed affascinante dottrina che è la matematica.
TOP GUN: MAVERICK - Mi sembra di tornare indietro nel tempo guardando “Top Gun: Maverick” e solo osservando bene i maturi Tom Cruise e Val Kilmer e le foto appese del passato mi rendo conto di quanto sia trascorso tutto così velocemente. Aggressivo, potente, eccitante, esplosivo il sequel di Top Gun, con Pete "Maverick" Mitchell in una veste insolita anche se non nuova, quella di insegnante. Oltre che collaudatore di aerei segreti per la Marina e forte appassionato del volo aereo quindi, intraprende una nuova avventura che porterà brillantemente a termine con l’aiuto della sua squadra efficacemente addestrata a superare i propri limiti. Se da un lato l’amicizia e la segnalazione servono a farlo selezionare per l’impresa, dall’altro, è solo grazie al suo coraggio ed alla profonda competenza che porterà a termine la missione, conquistandosi il rispetto dei giovani Top Gun e l’amore della sua vecchia fiamma Penny, sua più grande fonte di motivazione. Un film da non perdere, che lascia con il fiato sospeso fino alla fine, grazie anche a musiche, scenografie e cast di eccezione.
ENNIO - In ritardo di qualche mese, ma finalmente sono riuscita a vedere il docufilm di “Ennio” realizzato da Giuseppe Tornatore. L’ultimo appuntamento all’OFF Cinema sotto le stelle sarà ricordato, e non solo per il tutto esaurito degli spettatori! Sono ispirata da Morricone. La sua sperimentazione musicale, dalla quale traspare una brillante creatività, poliedrica e variopinta, senza umiliazioni, dopo anni di duro lavoro ed impegno, esce vincente da ogni ambiente ed insegna la lungimiranza, la caparbietà, la modestia e la semplicità nel seguire e sviluppare la propria passione, che per lui era rappresentata dalla musica. Studiando ed improvvisando, in maniera diversa e nuova, da il do alle canzoni dei più grandi artisti ma soprattutto rivoluziona il cinema. La scena viene vissuta attraverso la riproduzione strumentale e non del suono e nel silenzio dell’attore che recita. Partendo a volte da grandi compositori, realizza perfino una sinfonia. Arriva anche a musicare i rumori, quello che viene definito a tutto tondo il “precursore della trasversalità”. Maestro di vita oltre che di bacchetta, rimarrà per sempre nei cuori di chi ha avuto l’onore di lavorare con lui e di far tesoro dei suoi insegnamenti, nonché nelle orecchie dei posteri, che apprezzeranno a piene mani il dono prezioso che ha lasciato.
TICKET TO PARADISE - “Perché rimandare le cose più belle a dopo?” è la frase finale dei due ritrovati consorti prima del loro tuffo in mare per ritornare sulla terraferma di Bali e condividere così la vita con la figlia, neo sposa di un bello e gentile allevatore di alghe. E’ inutile boicottare l’amore, perché alla fine avrà sempre la meglio, morale della favola moderna della pellicola “Ticket to Paradise”. Una trama forse scontata in diversi tratti, ma sempre di moda, soprattutto per gli appassionati di lieto fine e della coppia, sempre ben collaudata, Roberts/Clooney, evergreen lei, sempre affascinante anche col passar degli anni lui. Paesaggi da sogno, lasciano il posto a luoghi tranquilli e sereni, dove il vivere quotidiano è un bene ricercato da custodire gelosamente. Un film che consiglio per rilassarsi e utopicamente pensare che il domani desiderato si possa costruire a suon di scelte, anche dopo fallimenti e ripensamenti.
AMSTERDAM - Gli elementi ci sono tutti: guerra, amicizia, amore, complotto e morte. Nonostante non sia un'amante dei film gialli a sfondo storico, mi accingo a guardare Amsterdam, che rivela, invece, un risvolto a tratti divertente, direi più da commedia che da dramma vero e proprio. Una trama intricata ma che sa di buono, con un Robert De Niro strepitoso, impeccabile nel suo discorso finale ai veterani. La bellezza audace ed avventurosa di Margot Robbie e Taylor Swift, si alterna a quella dolce, ferma e pacata di Zoe Saldana. Mentre la coppia di protagonisti maschili, Christian Bale e John David Washington abbracciano con entusiasmo gioie e dolori, facendosi sgominatori del tentato colpo di stato americano di natura nazifascista. Un finale atroce, conferma che il potere può offuscare l'onestà delle persone ma senza distruggerla e che l'amore, quello con la A maiuscola, alla fine trova sempre la strada.
EVERYTHING EVERYWHERE ALL AT ONCE - Tre capitoli che tra azione e commedia, narrano le avventure della protagonista per ristabilire la pace, interiore e non, nei due mondi paralleli, quello reale ed il multiverso. Anche se non sono un’amante del genere, la curiosità mi ha spinto a guardare attraverso varianti della immagine di Evelyn e degli altri attori della scena, alla perenne ricerca di una soluzione al caos entropico del cosmo, dilagante durante tutta la pellicola. Un mistero che viene svelato dalla forza della nostra eroina, la quale, affiancando tenacia e coraggio, all’amore che solo una mamma è in grado di donare, vince la sfida universale, nonostante i suoi continui tentativi falliti a bilanciare tutta la vita quotidiana. Un film che raccomando agli appassionati e temerari, coloro che non perdono la grinta, ma con umorismo affrontano le conseguenze delle proprie scelte. Ogni scelta fatta crea un nuovo universo e quindi universi paralleli, tra i quali viaggiare nel tempo grazie alla tecnologia del "salto-verso". Dalla fantasia alla realtà e viceversa il salto è breve, ma suggerito per entrare nell’anima dell’arte cinematografica dei due registi visionari The Daniels.
GLI SPIRITI DELL'ISOLA - Affascinata dall’ambientazione e dalla scelta dell’epoca storica in cui il film è stato girato, ho deciso di vedere “Gli spiriti dell’isola”. Commedia drammatica dei primi anni venti del novecento, descrive la vita della gente residente sulle isole di Inishmore e Achill, al largo della costa occidentale d’Irlanda, durante la parte finale della Guerra Civile. Tra ballate e pinte di birra, amicizie e lavoro, si consuma la vita in spazi quasi incontaminati, dove la solitudine e l'attesa della morte a volte costituiscono l’unico rimedio al decorrere del tempo. Tuttavia, nonostante accadano eventi inspiegabili alla mente umana, è bene non dimenticare come dice il mandriano Pàdraic, che ‘non conta solo essere ricordati per le opere d'arte, ma anche per l'apertura agli altri e per la gentilezza dimostrate durante la nostra esistenza’. Non mi meraviglia che abbia ricevuto nove candidature ai premi Oscar 2023 e sia stato quello ad averne avute di più ai Golden Globe, ben otto pare… sceneggiature e musica incluse. Consigliato pienamente, anche se alcune immagini cupe e grigie, oltre a scene cruenti, potrebbero non farlo godere fino in fondo.
ROMANTICHE - Una serata gelida a Firenze, riscaldata al Cinema Marconi, dalla presenza della giovanissima regista ed attrice Pilar Fogliati, nonché dallo sceneggiatore Giovanni Veronesi e dal produttore Benedetto Habib. L’anteprima del film Romantiche, che vede in platea anche Leonardo Pieraccioni e consorte, a dispensare battute al pop-corn, è riuscita pienamente, pur non essendo la sala al completo. La trama scorre veloce e ti attacca al maxi schermo, sa di fresco e contemporaneo e soprattutto, fa bene all’anima perché fa ridere, tanto è divertente. I quattro episodi, ambientati a Roma e dintorni, raccontano ciascuno la vita di ogni protagonista, diversa e donna nello stesso tempo. Insicurezze, paure e desideri, amori e tradimenti, delusioni e vittorie, si alternano sulla scena, coinvolgendo lo spettatore fino all’ultima battuta. Una pellicola attuale, che vede le nuove generazioni scontrarsi con la realtà del mondo, lottare e crescere tra le avversità della vita, ma senza perdersi d’animo. Sicuramente farà strada ai botteghini nelle prossime settimane.
TRIANGLE OF SADNESS - Apparentemente diverso, divertente, in realtà, “Triangle of Sadness” si rivela essere veramente una commedia satirica, moralista e a tratti pesante da seguire. Palma d'oro al 75º Festival di Cannes, ha ricevuto 3 nomination al Premio Oscar e 2 ai Golden Globe. Il film, diviso in 3 capitoli, quasi per beffa, calca la differenza di stipendi tra uomo e donna, coinvolgendo una giovane coppia di modelli nel gran turbinio della disparità di genere, in cui, eccezione alla regola, pare questa volta a farne le spese sia il maschio, sottopagato prima e usato poi da donne piene solo di se stesse, eccezion fatta per i personaggi a contorno. Ricchi in crociera alle Bermuda, a cui mai bisogna rifiutare un desiderio, pena il licenziamento, si incontrano tra lusso e sfarzo sulla grande nave e dettano le leggi del tranquillo vivere quotidiano in vacanza. E siccome nulla può alla forza della natura, neanche un discorso sul socialismo e capitalismo o qualche attacco di vomito e diarrea tra ostriche e champagne, la nave naufraga su un’isola durante il mare in tempesta, grazie allo zampino di un gruppo di pirati che lancia ordigni nella speranza di cogliere il grosso bottino. La pellicola termina ma non finisce, lasciando lo spettatore in suspense, oltre che esasperato per alcune scene poco equilibrate con il resto della trama. Unico punto a favore, il bellissimo yacht, il celebre Christina O, appartenuto ad Aristotele Onassis, usato come location e gli splendidi panorami delle isole greche in cui sono avvenute alcune riprese.
THE PLANE - Classico film di azione americano, quelli con una nota thriller che portano suspense ed adrenalina tra armi, fuoco e morte. Lontano dal mio genere, lascia molto a desiderare anche l’esotico scenario di ambientazione, poco valorizzato. Tuttavia, pure se la trama ha qualcosa di già visto, non risulta eccessivamente noiosa. Così, il finale scontato, abbassa il sipario su una pellicola sufficientemente accettabile per concludere una fredda serata invernale.
EMPIRE OF LIGHT - Il Cinema "Empire of Light" è come un faro che dà la direzione a tutta quella gente che scappa in nave dalla tempesta della recessione e del razzismo brutale nell'Inghilterra degli anni 80. E come capitano abbiamo la bravissima vice direttrice Olivia Colmans. La sua interpretazione è intensa, come l'alchimia che viene a crearsi con il giovane di colore con il quale condivide un tratto del percorso di vita. Un dramma romantico, un potente messaggio di diversità, un malinconico revival del mondo del cinema presentato da Sam Mendes in un caleidoscopio di emozioni contrastanti.
THE WHALE - “The Whale” è il dramma che si dipana come una matassa all’interno di una casa sudicia, disordinata e piena di cibo. Dal fil rouge triste, costituisce l’adattamento cinematografico dell’omonima opera teatrale del 2012 scritta e sceneggiata da Samuel D. Hunter, brillantemente interpretata dal premio Oscar Brendan Fraser. Obeso per scappare agli spettri del passato, tra i temi dell’orientamento sessuale, famiglia allargata, sette religiose, disturbi alimentari e depressione cavalcante, l’attore riesce perfettamente non solo ad impersonare la parte, ma a lasciare una speranza per un futuro più coeso, dove diversità ed inclusione siano considerati una forma di uguaglianza da vivere apertamente in un contesto più egualitario piuttosto che un fattore discriminante della nostra società. Un film forte, che strappa una lacrima e di grande impatto emotivo, consigliato a chi onestamente e senza paura va oltre le apparenze.
GENERAZIONE LOW COST - Ho deciso di guardare “Generazione Low Cost” per entrare più a fondo nel mondo delle giovani generazioni. Ragazzi che, come Cassandre, fanno sogni sbiaditi, sanno di routine, di soldi e tempo spesi a vanvera in una società che non li accoglie forse come dovrebbe. Un film accettabile, che infiamma gli animi quando la protagonista si trova a dover affrontare un trauma che la porterà al cambiamento e quindi alla fase successiva della sua vita, più matura e consapevole. (VERSION FRANÇAISE) J’ai décidé de regarder “Rien à foutre”, pour plonger plus profondément dans le monde des jeunes générations. Des jeunes qui, comme Cassandre, font des rêves fanés, ont le goût de routine, de l’argent et du temps perdu dans une société qui ne les accueille pas comme il se doit. Un film acceptable, qui enflamme les esprits quand la protagoniste est confrontée à un traumatisme qui la conduira au changement et donc à la prochaine étape de sa vie, plus mature et consciente.
PANTAFA - Un invito accettato con ritrosia visto il genere horror che non gode della mia attenzione. Pantafa (o Pantafica) però, si rivela essere interessante, a tratti divertente, nonostante le ambientazioni cupe e perennemente piovose del piccolissimo paesino montano di Malanotte, oggi inagibile. La leggenda abruzzese (o marchigiana), nonostante le riprese siano state fatte nel Lazio, rivive attraverso la miriade di personaggi che si intervallano durante la visione. La strega cattiva, la donna privata dei suoi figlioli, destinata a rubare l'anima degli altri innocenti in vita, per sempre! Un modo per lenire il dolore. Non la si può sconfiggere, ma solo raggirare, con furbizia ed intelligenza. La scopa, i ceci, il vino e musiche inquietanti, contornano la sua immagine biancastra ed orripilante (non efficacemente riprodotta oserei dire...), che si rivelano un valido aiuto per la liberazione della bellissima Kasia Smutniak e la sua piccola, dalle grinfie del fantasma. Ma non c'è una fine, nuovi bambini stanno per diventare preda della triste morta...
NON COSI' VICINO - Un bravissimo e rodato Tom Hanks, in Otto, impersona la parte del vedovo incallito nel film “Non così vicino”, dimostrando ancora una volta il suo talento e l’esperienza di lunga data come attore. La sua rigidezza e riserbo verso il prossimo si sciolgono lentamente davanti al terremoto Mariana Treviño, messicana trapiantata in America, il cui nome, Marisol, è tutto un dire… l’amicizia sua e di altri attori secondari alla scena conquistano, passo dopo passo, la fiducia e l’amore di quell’uomo che ha un cuore troppo grande per rimanere chiuso in petto e che alla fine, dopo aver ritrovato il prossimo, lo porterà a ricongiungersi con Sonya, l’unico amore della sua vita, perso in un improvviso incidente stradale. Tratto dal bestseller "L'uomo che metteva in ordine il mondo" dello scrittore svedese Fredrick Backman e remake cinematografico di Mr. Ove, fa riflettere su come il destino di ognuno di noi sia tracciato sin dall’inizio e su come, i beni materiali, siano niente al confronto dello spirito. Una commedia drammatica, consigliata vivamente a chi continua a rimettersi in gioco nonostante la vita abbia riservato quasi solo perdite e mancanze continue.
TELL IT LIKE A WOMAN - A supporto di We Do It Together, casa di produzione senza scopo di lucro statunitense e con sede anche a Firenze, viene presentata l'anteprima italiana di "Tell It Like A Woman", al Cinema La Compagnia. Un film fatto da donne e che parla di donne, per il quale la regista Chiara Tilesi si accaparra il Pegaso direttamente dalle mani del nostro Presidente della Regione, Eugenio Giani. Nell'ambito del progetto La Toscana delle Donne, vengono presentati 7 racconti di coraggio, storie vere e toccanti, reali e concrete. Il difficile ménage quotidiano di una mamma single, il project roomkey della Dottoressa Corì ai tempi del Covid19 a Los Angeles, l'affido della piccola Lena ad un rinomato architetto italiano, women of Bombay nella diversità di genere, la violenza sulle donne e la loro solidarietà femminile, il carcere per reati di droga e malattie mentali, le anime colorate, fluttuanti e finalmente libere di volare nell'infino dell'universo cosmico. Sono ore intense, dove incontro persone, condivido esperienze e guardo attraverso gli occhi delle bravissime e famosissime attrici, come un atto di forza e determinazione, può generare autoconsapevolezza. Candidatura ai Premi Oscar 2023 per la miglior canzone originale Applause, scritta da Diane Warren ed interpretata da Sofia Carson, la pellicola, è stata presentata all’Assemblea Generale dell’Onu con l’obiettivo di evidenziare disuguaglianza e discriminazioni a cui le donne sono soggette ogni giorno. Una serata di forte impatto emotivo e carica di buoni propositi per il futuro!
SPOILER ALERT - Bellissima anteprima di Spoiler Alert al Cinema Fiorella di Firenze, dove la drammaticità dei contenuti non pregiudica la biografia di Ausiello. Un film autentico, che sa di coraggio e libertà di valori e pensieri, che strappa una lacrima ed un sorriso, apparendo, in alcuni contesti, perfino divertente. Gli attori impersonano la parte perfettamente, mettendo passione e talento fino all’ultima battuta e la Grande Mela non delude neanche questa volta, contornando di fascino le scene di ambientazione. Una storia d’amore felicemente triste, ho sentito dire. Concordo ed aggiungo di grande coinvolgimento emotivo.
LA SIRENETTA (2023) - "Ma una sirena non ha lacrime, e quindi soffre molto di più." Prodotto dalla Walt Disney Pictures, il remake in live action del film d'animazione Disney del 1989 che racconta la fiaba di Hans Christian Andersen de “La Sirenetta”, ha qualcosa di nuovo, pur rimarcando anche in questa versione, fantasia, musica e sentimenti. La principessa Ariel evolve nel tempo, cambiando pelle e colore di occhi, assieme ai molteplici personaggi che si intervallano durante la pellicola. Un’ardua impresa che non risulta esente da critiche, ma che alla fine cede il posto al bacio del vero amore tra i due giovani, sigillo dei popoli dei due mondi, terreno e marino. Il resto, invece, è storia, che scorre lenta per due ore.
OLGA - Una storia vera, fatta di coraggio, paura, passione ed ingenuità, quella che solo una quindicenne come “Olga” può avere, divisa tra il suo paese ucraino in rivolta, l’amore per la mamma giornalista che accudisce da lontano e il posto, la Svizzera (francese) che la accoglie e protegge, per fortuna o gioco del destino, allontanandola da un epilogo drammatico certo. Un film che abbraccia tanti ideali, tra cui quelli per lo sport, la ginnastica in primis, vista con gli occhi di un’adolescente, una vera atleta, come le sue compagne e gli allenatori, che rendono la scena realistica e normale. Da guardare a occhi e cuore aperto!
EMILY - “Libertà di pensiero” Insaziabile nel guardare Emily. Le riprese nell’incantevole Yorkshire del film da quattro candidature al British Independent, mi fanno sognare. Adoro questi luoghi ed amo la letteratura inglese, di cui la Brontë, ne è la principale esponente, grazie al suo classico Cime Tempestose. La biografia della giovane poetessa e scrittrice britannica, morta appena trentenne a causa di una brutta tubercolosi, non spegne il suo talento, ben rappresentato sul set dalla passionale attrice anglo-francese Emma Mackey. Ma la concentrazione è fissa sulle emozioni, che si susseguono nel dramma sentimentale. Mi sconvolge ogni volta la grandezza del potere della parola ed ancor più di quella scritta, che assieme all’egoismo della gelosia, a volte soffoca l’unica verità di questo mondo: amare ed essere amati! Non perdo neanche una virgola del film in lingua originale, che alterna dialoghi in inglese e francese, rimanendo colpita infine, da come gli eventi, a volte, giochino un brutto tiro alle persone che si vogliono bene. Da vedere tutto di un fiato, respirando profondamente, per cogliere ogni singolo sentire!
ELEMENTAL - Mi sono imbattuta in una bellissima avventura, grazie al fantastico film d’animazione della Disney Pixar “Elemental”. Ispirato all'infanzia nel Bronx del regista Peter Sohn, è stato presentato in anteprima mondiale al Festival di Cannes 2023. Commedia sentimentale tra terra e fuoco in un mondo dove i quattro elementi coesistono in equilibrio. La natura è avversa ma l’amore è complice e questo, Ember Lumen, piena di ardore appassionato ed il timido giovane acquatico, Wade Ripple, lo sanno benissimo, tanto da accettarne la differenza e farne un punto di forza della loro relazione. Prima si amano da lontano, con prudenza ed attenzione, evitando il contatto diretto e provando a vincere l’attrazione comune, poi si lasciano andare, imparando a gestire la diversità, considerandola una ricchezza inestimabile. Così, trascorro il tempo in attesa del finale, sicuramente lieto, mentre gusto il linguaggio colorato di milioni di sfumature al sapore di tolleranza, inclusione e integrazione tra popoli di culture differenti. Profondo e tenero, adatto a tutte le fasce d’età, lascia un messaggio chiaramente positivo.
INDIANA JONES E IL QUADRANTE DEL DESTINO - Indy mi ha accompagnato durante tutta la mia vita. Le sue avventure mi incollavano allo schermo facendomi stare col fiato sospeso fino alla fine. Per un periodo molto lungo, pensai anche di studiare archeologia, tanto era l’amore per le azioni del Dott. Jones e dei suoi amici. Una punta di tristezza nel vedere l’ultimo capitolo della lunga serie, quella del travolgente Harrison Ford, alle soglie della pensione, che in “Indiana Jones e il quadrante del destino” mette in gioco anche Archimede e duetta con il trascinante Antonio Banderas, il quale di tempo ne ha un poco meno. Attraversa lo spazio grazie all’orologio della vita e a tanti effetti speciali (apprendimento automatico dell’immagine), mentre sempre la stessa musica l’accompagna durante le attività più insidiose e difficili. Lo stile è lo stesso, impeccabile e semplice. Guardarlo è come entrare in una casa conosciuta, che ti accoglie sempre alla stessa maniera per raccontarti un’altra splendida e ultima storia, di cui ti innamori sin dalla prima battuta. Consigliato non solo agli appassionati del genere, ma soprattutto a quelle generazioni che sono cresciute con l’idea del lieto fine, come quello del protagonista con la moglie ritrovata dopo anni di separazione a conclusione del suo lungo ed indimenticabile viaggio.
BARBIE - Ho giocato poco con le bambole perché preferivo dilettarmi con i libri sin dalla tenera età, ma anche io, ho avuto una Barbie che pettinavo, vestivo e facevo incontrare con Pinocchio al posto di Ken, segno che la bellezza estetica non mi ha mai attratto più di tanto! Porto il suo nome ma non ne assomiglio le perfette fattezze e mia madre non ha scelto di chiamarmi così a coronamento di cotanto splendore patinato. Però, il primo adattamento cinematografico live action della celebre serie di fashion doll della Mattel doveva passare in rassegna, visto il boom mediatico e colorato (di rosa) che sta avendo. A parte la bellissima attrice “stereotipo” ed il suo migliore amico Ken, il mondo ideale di Barbieland prima e quello di Kendom dopo, sono un inno rispettivamente al matriarcato ed al patriarcato. L’obiettivo del progetto è quello di essere un modello educativo, ma non credo ci riesca poi tanto… al di là del femminismo esasperato e del consumismo degli anni ’80, bei vestiti e beni mobili da collezione, il caos regna sovrano. Confusione ed effetti sonori rimbombano come le parole della ideatrice Ruth Handler, uniche a dare valore durante tutta la presentazione, enfatizzanti dell’amore tra madre e figlia. Il diventare umana della bambola poi è divertente ma lascia ad un bivio. Barbara è andata alla sua prima visita ginecologica per sottoporsi ad un’inseminazione assistita o perché, fisicamente parlando, ha preso consapevolezza delle proprie emozioni? Per vivere, cioè, una piena ed appagante viva sessuale che prima le era stata negata a causa della sua plasticità. Ad ognuno la propria interpretazione… Alla fine, comunque, preferisco la Pixar con la Walt Disney che lavora su “Elemental” piuttosto che la Warner Bros ed il suo ideale simil inclusivo e paritario, che ai miei occhi, non risulta poi così scintillante come immaginavo.
ZEFFIRELLI 100, OTELLO - Apriti Cinema at Piazzale degli Uffizi - Un caldo torrido, nuvole in cielo e qualche goccia d'acqua non mi impediscono di partecipare nel Piazzale degli Uffizi ad Apriti Cinema. Nel cartellone dell'Estate fiorentina, l'arena estiva, propone in programma, in notturna, un omaggio a Zeffirelli per il centenario dalla sua nascita. Il corto "Zeffirelli 100", di recente produzione della Fondazione, ci racconta in 7 minuti, la vita del famoso regista di cinema e teatro. A seguire, l'Otello, riadattamento per il cinema dell’opera di Verdi ispirata al conosciutissimo dramma di Shakespeare. Idilliaco! Il tempo scorre, mentre penso che personaggi del calibro di Franco dovrebbero rimanere sulla terra in eterno. Poi dico, il suo ricordo e la sua grandezza ci accompagneranno sempre. Un talento destinato a rimanere nel firmamento delle grandi stelle dello spettacolo. Torno a casa a passi lenti e leggeri, felice per esser riuscita a partecipare all'evento straordinario, portando a casa con me un pezzetto dell'artista e del suo contributo al mondo.
NINA DEI LUPI - In una sala quasi deserta, a causa del caldo e dell’estate ancora in atto, ho potuto godere in tutta tranquillità della visione di Nina dei Lupi. Diretto da Antonio Pisu, è girato in Trentino, tra i piccoli comuni di Ala e Vallarsa e racconta della storia di una goccia “umana” di purezza destinata a contaminare l’intero mondo oramai al buio da tempo. La suspense è attiva e fa scorrere la pellicola per quasi due ore, generando quella scintilla indispensabile per arrivare alla fine del dramma, grazie anche alla duttilità ed intercambiabilità d’azione della bravissima giovane protagonista romana Sara Ciocca. Interessante ricordare che il film è stato presentato il 30 agosto scorso alle Giornate degli autori dell'80ª Mostra del cinema di Venezia come film d'apertura e distribuito nelle sale italiane il giorno successivo. Una pellicola da tenere d’occhio insomma, per eventuali future candidature agli oscar.
IL PIU' BEL SECOLO DELLA MIA VITA - Un invito all’anteprima “Il più bel secolo della mia vita” nel calmo ed accogliente Cinema Flora di Firenze, mi da tempo e spazio per pensare, dopo esser venuta a conoscenza di una legge assurda, ancora vigente in Italia. Nel caso in cui il figlio non sia riconosciuto alla nascita, l’identità dei genitori biologici, possono essere fornite solo dopo il compimento del suo centesimo anno di età. “La vita com’è”, canta Brunori SAS nel suo inedito brano, mentre un giovane ed un vecchio, aprono un conflittuale dialogo generazionale, che tra passato e presente, getta le basi per il futuro. I due personaggi, Gustavo e Giovanni, sono diametralmente opposti e forse per questo combaciano perfettamente, riuscendo alla fine a trovare un equilibrio sentimentale, una splendida amicizia che aiuta entrambi a superare insieme le difficoltà del caso. Castellitto è ironico, pungente, simpatico, un susseguirsi di battute e movenze che confermano il suo talento scenico, mentre Lundini è fresco e forse anche un poco inesperto, ma tanto spontaneo e mette a segno il colpo di duettare con un grande attore senior come Sergio. Un film da non perdere, non solo per l’importanza del tema, ma anche perché scorre veloce, sicuramente di più rispetto alle proposte fatte per la modifica della legge, nella speranza che possa non solo fare rumore, ma costituire il trampolino di lancio, grazie alla voce dei bravissimi attori e ad una sapiente sceneggiatura, di andare oltre la burocrazia e concretizzare l’obiettivo.
L'INVENZIONE DELLA NEVE - “Una variazione di tensione che genera una quantità di scarica elettrica in grado di illuminare l’oscuro silenzio del dramma trasformandolo in tenere emozioni” (B.T.) Nel sempre accogliente e riservato Spazio Alfieri, uno dei più belli tra i cinema fiorentini del centro storico, questa sera, ho avuto la grande opportunità di vedere “L’invenzione della neve”, di recente presentato alle Giornate degli Autori del Festival del Cinema di Venezia. Inoltre, poter interagire con il regista e le attrici protagoniste in sala dopo la visione, ha dato ancora più valore al tempo trascorso a non perdere neanche un’inquadratura, una semplice espressione o gioco di parole degli artisti. La storia di Carmen è forte, colorata ma con poca luce, nonostante la bellissima ambientazione pugliese. Elena Gigliotti veste la parte nei minimi dettagli a tal punto da sembrare la stessa persona che soffre, che sogna, che non si arrende a quel passato difficile, al destino crudele che accomuna tante storie di oggi. Un film assolutamente da non perdere, un talk da assaporare attimo per attimo con il regista Vittorio Moroni, che dirige il cast in maniera intensa, lasciandolo esprimere e lavorare sulle copiose emozioni che risultano dagli intrecci dei personaggi, soprattutto da quello tra le due sorelle. Anna Bellato è calma, pacata, paziente ed accomodante e da primogenita accarezza l’impetuosità della sua co-artista in maniera impeccabile. Una favola del terzo millennio, immaginata dal fantasioso Gianluigi Toccafondo, che parte limpida come l’acqua di sorgente per poi perdersi crudelmente nella foresta intricata di pericoli, la stessa in cui Carmen, da tigre feroce e protettiva, come quella che ha tatuata sulla schiena, si nasconde assieme a Giada, la sua bambina. Un modo, per sfuggire sotto la folta coltre di neve, alla distanza della separazione. Così, le immagini che ne scaturiscono dalle riprese, effettuate con macchina a spalla, non sono altro che sfocati sentimenti in movimento. Danno originalità alla pellicola, quasi a sembrare un documentario esplicativo delle vite di quelle persone. Una sorta di continuo esperimento da vivere tutto di un fiato.
MI FANNO MALE I CAPELLI - “Mi fanno male i capelli” è la storia della ‘memoria’ di Monica, la dolcissima e talentuosa Alba Rohrwacher, che recita angelicamente, con gentilezza, finezza e compostezza il ruolo principale, sovrapponendosi allo storico personaggio di Monica Vitti.
Il film non vuole quindi essere una biografia o narrazione della famosa attrice, ma imboccare un percorso diverso, quello cioè del racconto della malattia che porta a perdere i ricordi durante il viaggio della vita.
La fortuna sta nell’avere un compagno inossidabile, che instancabilmente è presente, che rivive, rievoca, menziona, stimolando il pensiero a non perdersi nel buio.
E poi ci sono i grandi attori della commedia all’italiana e le vecchie pellicole che diventano oggetto di studio e di interpretazione di vita quotidiana della coppia, oscillando tra la musica del passato e quella del presente.
E la calma e pacata sartina Roberta Torre ci cuce sopra la regia e la sceneggiatura, tanto da farmela elogiare, prima di andar via, mediante un paio di battute scambiate in tutta serenità, nonostante la serietà mista a tristezza del film.
Lo Spazio Alfieri propone sempre grandi serate come quella che volge oramai al termine, presentando una vasta platea non solo di pellicole ma anche di personaggi che quelle pellicole le hanno concepite e portate alla luce, dando a noi spettatori la possibilità di incontrarli e dialogarci per saziare la nostra sete di curiosità più svariate.
Un prezioso ed interessante momento di condivisione.
UN ANNO DIFFICILE - Organizzato in collaborazione con l’Institut Français l’anteprima di “Un Anno Difficile” al Cinema Principe di Firenze, fa rumore, per il suo modo di raccontare la militanza di alcune associazioni di ambientalisti realmente esistenti e facenti parte integrante del cast di attori e nello stesso tempo, per la smania degli iperconsumatori, che spinge agli estremi un mondo che da tanti aspetti quindi, appare assurdo.
Film francese in lingua originale, viene ironizzato dal savoir faire dei due simpatici registi madrelingua Olivier Nakache ed Eric Toledano, che hanno ben studiato l’arte del sapersi arrangiare nel nostro Bel Paese.
Così, la commedia, formidabilmente riuscita direi, fa ridere e divertire, mentre manda segnali di serietà al futuro climatico.
Musiche e Presidenti francesi fanno da cornice a due ore di pieno relax, dove in poltrona però, non si può fare a meno di pensare al futuro che verrà.
PERFECT DAYS - Spinta dalla curiosità di poca conoscenza del regista Wim Wenders, sono tornata in sala dopo diverso tempo per Perfect Days.
Ambientato nella moderna Tokyo, tra il rispetto e la diligenza di un popolo che ha tanto da insegnare a quello italiano, all’inizio mi asseria, poi mi imprigrisce, fino quasi a farmi addormentare.
Lento e regolare, incede il tempo del protagonista, tra usi e costumi giapponesi, dove l’essenziale comanda le giornate sempre uguali, scandite da gesti e azioni che non evolvono nella modernità, anzi direi quasi che costituiscono proprio una bolla di protezione, dove Hirayama si conforta, per scelta, tra le sue inattaccabili certezze.
Le fotografie e le musiche sollevano il morale, mi spingono a vedere oltre ma non riescono a farmi superare il confine e così esco delusa, annoiata da un film che ha ben poco per cui farsi ricordare.
TUTTI TRANNE TE - Ogni volta che si cerca un pò di leggerezza, suggerisco di andare al cinema a vedere una delle miriadi di commedie romantiche all’americana, come quegli amori nati per caso, del tipo <Tutti tranne te>.
Qualche ora trascorsa a districarsi nei vari equivoci, che, tra odio e amore, fisici mozzafiato e lusso sfrenato, travolgono letteralmente la coppia di protagonisti e tutti coloro che li circondano.
In un luogo incantevole, la storia, per un banale malinteso, finisce ancora prima di cominciare, quella storia che però, poi, quando il destino decide, torna sulla cresta dell’onda per restarci definitivamente.
Della serie che… nella vita non si sa mai cosa aspettarsi, poiché, a volte, anche l’imprevedibile diventa possibile!
PAST LIVES - È delicato “Past Lives”, in attesa di essere pluripremiato per la sua audace gentilezza.
Valeva la pena guardare, emozionarsi davanti ad una cultura molto diversa da quella occidentale, mescolata come ingrediente più dolce e buono nel crogiolo americano.
Il romanticismo struggente gioca le sue carte per tutta la partita del tempo, lo stesso che scorre e si ferma ogni dodici anni per un ritrovo tra due anime, che si sfiorano, senza toccarsi praticamente mai.
La sceneggiatura è folgorante e pregnante di significato e gli attori se la cuciono addosso, interpretando la parte nella magica Grande Mela, rappresentandola così com’è nella vita reale.
Provvidenza, destino, o solo una sorta di gioco seducente coreano, lo in-yuan, richiama la mente alla reincarnazione, al fatalismo, amorevolmente condizionato dal caso, da coincidenze o avvenimenti che fanno di quella scelta, la strada che dalla biforcazione, è da imboccare e perseguire.
Il dramma, semiautobiografico ed ispirato ad eventi reali della vita della talentuosa regista, sceneggiatrice e drammaturga sudcoreana Celine Song, è quello che, tecnicamente viene definito un ‘must-see’, sensibile e moderatamente seducente.
Brilla nel firmamento delle pellicole presentate e sicuramente, vedrà sfolgorare quella luce nelle prossime settimane.
POVERE CREATURE! - Pur non essendo un’amante della fantascienza, incuriosita, tra i tanti, dei premi ottenuti per gli effetti speciali visivi, trucco, costumi, scenografia e come miglior film dell’anno 2023, oltre a quelli a cui è candidata, la commedia drammatico sentimentale di “Povere Creature!”, firmata Walt Disney e vietata ai minori di 14 anni, incalza un ritmo frenetico, spinto ed audace, originale e grottesco nello stesso tempo ed attrae, attrae smisuratamente per oltre due ore, in un alternarsi della scena tra colori, bianco e nero.
La formidabile storia di Bella Baxter, trovata cadavere nel fiume Tamigi e incinta di un feto ancora vivo, che torna a respirare, in seguito al trapianto di cervello del suo stesso neonato, grazie alla scienza sperimentale del Dr. Godwin, racconta l’evoluzione di un essere che cresce, splendida nel corpo e nell’animo, che scopre il mondo, liberamente, giorno dopo giorno, ricordando e non poco, la Eva primordiale, in quanto a fattezza e naturalezza.
Il regista greco Yorgos Lanthimos, guida la talentuosa e travolgente attrice Emma Stone, in un ruolo anticonvenzionale e pittoresco, esaltando, altresì, il racconto vittoriano dello scozzese Alisdair Grey alla base del film e che permette, quindi, alla giovane, di innalzarsi ad un livello nettamente superiore, resa unica agli occhi non solo degli addetti ai lavori ma anche dei fortunati spettatori.
Il mio sguardo è coperto dalla mano nelle scene più sanguinose, mentre aguzzo la vista in quelle più intriganti, stupendomi di quanto la vita di una donna venga circoscritta in maniera così sottile e veritiera, secondo regole e pregiudizi che accolgono la logica maschile di voler rinchiudere quella femminilità nel proprio universo, ognuno a modo suo ma pur sempre in maniera tutt’altro che naturale.
L’immaginazione trova però sfogo nella realtà come epilogo, che vede la giovane studentessa di medicina, decisa e contenta, circondata dalle persone a lei care, pronta a prendersi la rivincita dopo una vita di cambiamenti.
OPPENHEIMER - 13 Nomination e 7 premi vinti, trionfa nella Notte degli Oscar 2024 la storia di “Oppenheimer”.
Inizialmente scettica alla visione, per durata e durezza di contenuti, ho poi ceduto alla sua brillantezza accecata dalla curiosità e disgustata in amarezza dalla frase dell’attore Ceccherini: ‘gli ebrei vincono sempre’.
Quindi, tra emozioni discordanti, sono rimasta in poltrona per oltre tre ore, alzandomi alla fine contenta della scelta fatta.
Gli occhi cerulei intensi e guizzanti di scienza di Robert, valgono la vittoria del premio all’attore protagonista e Christopher Nolan ci sa fare come regista (Il primo film in cui è stata utilizzata pellicola in bianco e nero IMAX 70mm); lo dimostra in maniera esplosiva, proprio come una bomba atomica lanciata nel buio della notte, illuminando tutto l’universo cinematografico.
Menti geniali che si riuniscono, pensano e realizzano la storia, tra guerre, nazismo e comunismo a favor di patria.
Il fisico teorico statunitense lascerà il segno indelebile nel tempo come il miglior film dell’anno passato che lo racconta, tra effetti visivi e speciali riprodotti senza computer grafica contornati da una colonna sonora di tutta eccellenza.
Correte a vederlo finché siete in tempo, l’effetto del grande cinema lascia senza fiato!
QUATTRO FIGLIE - Quattro figlie, le bambine di Olfa, cresciute in fretta e in scena assieme alla loro mamma, condividono il dolore del passato,l’accettazione del presente e le speranze per il futuro in un documentario raccontato con forza e compostezza dalla bravissima Kaouther Ben Hania.
Il dramma è davanti ai nostri occhi. Quarantenne tunisina immigrata in Francia, sbarca il lunario come donna delle pulizie, mentre le sue ragazze, Eya e Tayssir crescono all’ombra delle più grandi in età, Rahma e Ghofrane, le quali lasceranno la Tunisia nel 2015 per andare a combattere in Libia con l’ISIS, venendo arrestate in seguito ad un attacco statunitense.
Di loro, si vedranno solo i ritratti incorniciati, due attrici le incarneranno, così come Hend Sabri, sostituirà la mamma quando le emozioni diventeranno forti, incontrollabili.
Vince il premio César come miglior documentario 2024 “LesFilles d'Olfa”. Un viaggio introspettivo, terapeutico, a metà tra fiction e realtà, che carica di emotività chi lo guarda, ma soprattutto coloro che lo presentano, interpretando il difficile ruolo di esprimerli quei sentimenti, dopo averli in parte vissuti.
Concordo con il pensiero della regista presente per l’anteprima nella sala del nuovissimo cinema Astra di Firenze: “la pellicola evidenzia una profonda trasmissione del patriarcato attraverso il matriarcato, dove il controllo sul corpo e sulla mente delle donne pesa come un macigno”. Un atto ancora oggi da denunciare e da combattere a spada tratta.
Una condivisione e diffusione di questo importante lavoro è fondamentale ed io voglio fare la mia parte.
Imperdibile all’’uscita!
INSIDE OUT 2 - ‘Ogni pentola ha il suo coperchio’ (da Inside Out 2)
Emotivamente carico il secondo sequel di Inside Out, che sbanca ai botteghini come non mai in Italia ed in parte anche all’estero e riconferma l’intensità e particolarità di analisi di dettaglio del prodotto Pixar & Disney.
Riley a 13 anni, in piena fase puberale, esplora un nuovo “senso di sé” aggiungendo alle ben note Gioia, Tristezza, Paura, Rabbia e Disgusto, Ansia, Invidia, Imbarazzo, Ennui con una piccola capatina della vecchia Nostalgia.
Animazione rivolta ad un pubblico di tutte le età, mira, riuscendo ancora una volta nell’intento, a far capire allo spettatore di accettare ogni singola parte di sé stesso.
Il contatto fisico stravince; l’abbraccio davanti ad una crisi inarrestabile di Ansia placa anche l’animo più incerto.
Che poi, alla fine del film, è proprio questo quello che penso… il bello delle emozioni, che riescono sempre a coesistere, tutte assieme, bilanciando il magnifico gioco della vita.
Da vedere prima che esca Inside Out 3 a sancire il passaggio di fase della nostra piccola e simpatica adolescente.
FINALEMENT. La storia di una tromba che si innamora di un pianoforte - “Vivere male è peggio che morire”. Presentato in anteprima fuori concorso all'81ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia prima e nell’accogliente Cinema Flora Atelier di Firenze poi, ‘Finalement’ incanta, grazie alle musiche del bravissimo trombettista libanese Ibrahim Maalouf ed alla omonima colonna sonora cantata dalla strepitosa Barbara Pravi e da Kad Merad, l’avvocato Lino Massaro che improvvisamente si ammala di demenza fronto-temporale.
Il sottotitolo del film, ‘La storia di una tromba che si innamora di un pianoforte’, racconta l’avventura della vita usando il linguaggio da commediante sentimentale del talentuoso regista Claude Lelouch, in uno spazio temporale che passando dal nord al sud della Francia, fa tappa a Mont Saint Michel e ad Avignone, per lasciarvi il segno.
Ci vorrà tutta la durata della pellicola affinché i due strumenti si accordino, in una follia di amore ed imprevedibile avventura, violando cliché ed oltrepassando gli schemi, attraversando un turbinio di emozioni contrastanti che li porteranno, alla fine, a trovare l’equilibrio, oltrepassando i filtri delle regole e delle convenzioni formali.
Il melodramma lascia il posto, così, al lieto fine, consigliato ad un pubblico che tra paure e desideri, realtà ed immaginazione è pronto a fare voli pindarici a quote diverse per comprenderlo ed apprezzarlo in profondità.