Anna Rita Scheri
pittrice
Anna Rita Scheri, pittrice, poetessa, scrittrice, counselor, nasce a Roma dove studia frequentando, dopo la maturità, l’Università La Sapienza iscritta al corso di laurea in Lettere e Filosofia. In quegli anni partecipa come uditrice alle lezioni di teatro tenute dal maestro Eduardo De Filippo. Nel frattempo lavora come indossatrice a tempo pieno in sfilate e in ateliers di firme prestigiose della moda italiana. Nel 1998 inizia a dedicarsi prevalentemente all’arte frequentando corsi di disegno, pittura e scultura presso insegnanti privati e poi dei corsi di nudo e di acquerello con la pittrice Marinella Letico (Upter). Presente con le sue opere in mostre personali e collettive, riceve prestigiosi premi in ambito nazionale e internazionale. Riprende anche la sua passione per la letteratura scrivendo poesie e racconti e vincendo concorsi letterari, che la portano a pubblicare racconti, poesie e romanzi con vari editori ed essere riconosciuta come poetessa italiana ed inserita nell’Enciclopedia dei Poeti Italiani Emergenti edita dall’Aletti Editore. Riprende poi gli studi interessandosi di psicologia e pratiche spirituali. Ha conseguito il Master in relazione e comunicazione e diploma di counselor presso CIG - Centro Italiano Gestalt in Roma
Formazione
Pittrice e scultrice autodidatta seguendo corsi privati e dedicati all'arte. Scuola di nudo e acquerello con la pittrice Marinella Letico presso l'Upter.
Scrittura creativa, editing e correzione bozze, master in comunicazione e relazione
Tematiche
Pittura con forti accenti simbolisti e metafisici a sfondo psicologico.
Scrittura creativa con temi rivolti al femminile, al sociale, allo spirituale, sciamanesimo e discipline olistiche
Tecniche
Olio su tela e su legno - tecnica mista
Quotazione
CRITICHE e RECENSIONI
Anna Rita Scheri, brava pittrice e sensibile poetessa, ha esposto interessanti opere eseguite con grande capacità tecnica, dense di dissolvenze surreali che si distaccano dal reale per immergersi in un mondo onirico. Attenta osservatrice delle situazioni quotidiane della realtà, con equilibrato senso prospettico, con una tavolozza che si accende di colori vibranti, decisi, nitidi, ci sospinge in sogni senza confini che danno
senso alla vita e significato al tempo. (Mara Ferloni – Critico d’arte - Direttore Agenzia Stampa AGES -2006)
Nelle opere di Anna Rita Scheri convivono contraddizioni e drammi accumulate in un
confronto aperto tra passato e presente, tra mito e simbolo, tra coscienza individuale ed inconscio collettivo. (Anna Iozzino – Storico dell’Arte - 2006)
Il titolo della mostra di Anna Rita Scheri, Il senso della vita (2007), chiarisce già molti punti sulle opere esposte. L’artista presenta i suoi lavori per cinque giorni presso Palazzo Medici Clarelli in un numero esiguo ma sufficiente a raccontare il suo approccio con la vita, con le problematiche esistenziali e con le ipotetiche soluzioni. Come afferma infatti l’artista stessa, il suo è un tentativo di “cercare di sintetizzare il
senso della vita, ripercorrendo tutte le tappe”, dai primi respiri, alla scoperta del bene, del male, alla consapevolezza, al vissuto con le persone amate, per sottolineare anche i cambiamenti, e in fine la morte.
Tutto ciò attraverso quadri delicati, mai aggressivi, come è nella cifra dell’artista. Opere in cui gli elementi figurativi sono appena accennati, ma rimangono quasi sospesi in auree di colore, colore che non è mai violento, ma piuttosto appare in timbri delicati, come per esempio l’azzurro, che non rappresenta semplicemente il cielo. Le figure presenti in queste mise en scene sembrano fluttuare in questi luoghi quasi metafisici, dove sembra che la stasi sia la condizione privilegiata. Così come anche i fiori presenti nei suoi lavori, frequentemente calle, che nel linguaggio dei fiori rappresenta la raffinatezza, sono quasi appoggiati in un luogo che non sembra appartenergli, ma che le include perfettamente. La mostra è realmente un tentativo
di dare voce a sensazioni, emozioni, che si percepiscono ma che non appaiono mai evidenti, come dovrebbe
essere nel linguaggio tipico degli artisti. Un approccio con il proprio vissuto che è semplicemente delineato, mai sottolineato, ma reso impercettibilmente evidente. Mai palesato. Anna Rita Scheri sostiene che artisti bisogna esserlo, perché solo grazie ad una sensibilità diversa, si può arrivare a delineare tratti da sistemare poi delicatamente nelle tele. L’artista è arrivata a questi lavori dopo vari passaggi, opere nelle quali si comprendono le varie tappe, utili e necessari per arrivare a queste linee delicate ed eleganti. (Sve – Il Giornale, 19 maggio 2007)
Osservare attraverso le opere di Anna Rita Scheri, alcuni sogni divenire arte e parte della realtà, talora cruda della vita, divenire poesia, può rivelarsi talvolta più impegnativo del previsto ma anche più emotivamente gratificante sotto il profilo introspettivo. Il percorso quasi obbligato che l’Artista romana ci invita a compiere in quel suo mondo romantico, colmo di allusioni e di speranze in cui quasi ogni azione si svolge in volo o a mezz’aria in un cielo cristallino nell’attesa del nulla, è in realtà un vero e proprio atto propiziatorio per il clamoroso cambiamento di ogni regola, e per lo scardinamento di quei binari virtuali che da sempre trasportano gran parte dell’umanità sui medesimi luoghi comuni. Così, sorretti dalle ali di quella farfalla che è in ognuno di noi o in bilico tra una realtà surreale e una probabile irrealtà, dipinte coerentemente con la luce dell’amore e con i sublimi colori di un’ambita felicità che sgorga come un ruscello infinito dal fervido immaginario dell’Artista, proseguiamo
nel viaggio che accende la nostra memoria e ci accorgiamo gradualmente che i vari elementi, i personaggi e le diverse situazioni proposte nelle opere di Anna Rita Scheri, in qualche modo ci appartengono e fanno parte della nostra vita quotidiana; ma fingiamo di ignorarlo… fino a quando qualcuno, utilizzando i propri “ferri” del mestiere ed un linguaggio adeguatamente poetico, decide di decifrare quei verosimili messaggi
onirici trasformandoli in arte. Entrare nel mondo sovente enigmatico e affascinante, affrescato da Anna Rita Scheri, è come entrare in un labirinto colmo di sorprese che inducono alla riflessione. E, pur trovando con un certo impegno la soluzione dell’arcano proposto dall’Artista che non si nega, prodigandosi nella sua infinita
ricerca psicoanalitica con la creazione di quei suoi mondi versosimilmente immaginari colmi di affinità tematiche con le teorie di Sigmund Freud, potremmo correre il “rischio”, osservando attentamente altre opere, di accedere in un bosco di poetiche e talvolta provocatorie contraddizioni: le medesime su cui poggiano le basi dell’esistenza. Non a caso, una delle regole fondamentali di Salvador Dalì recita così: “Si deve creare scompiglio: ciò mette in moto il processo creativo. Tutto quanto genera contraddizione è sinonimo di vita”.
Navigare con lo sguardo, nel simbolismo pittorico di Anna Rita Scheri, tra le rime non sempre baciate delle sue liriche, per decodificare le immagini del subconscio parzialmente velato di romanticismo e per assimilare il messaggio che l’Artista ci propone attraverso un’opera come: “L’incertezza del dubbio”, è come vestire la
propria anima con i colori della festa e, nel contempo, porsi di fronte a quesiti più grandi di noi, tutt’ora sospesi nel cielo dell’umana indifferenza, nell’attesa della metamorfosi determinante. Una metamorfosi compiuta soltanto a metà perché, nel magico momento della trasformazione, quel misterioso congegno universale che gestisce ogni evento, definito destino, si è fermato cristallizzando nello spazio temporale di un’opera d’arte: colori, azioni e forse anche il deterioramento dell’idea, rendendola immortale. In gran parte delle opere di Anna Rita Scheri come: “Il bastone”, “Il guerriero”, “La stanza dei giochi”, “Graffiti”, “L’amore indifferente”, “L’equilibrio”, e “Sogno di Farfalla”, prevalgono molteplici temi umani con cui orgoglio e fierezza emergono con forza, quasi a reclamare a gran voce quel desiderio di libertà totale evocato ne “Il gabbiano Jonathan Livingston” di Richard Bach: “L’unica vera legge è quella che conduce alla libertà.”. E ancora: “Non dar retta ai tuoi occhi e non credere a quello che vedi. Gli occhi vedono solo ciò che è limitato. Guarda con il tuo intelletto, e scopri quello che conosci già, allora imparerai come si vola”. Così l’Artista, nel lasciarci in bilico tra il desiderio di volare e quello di percorrere virtualmente gli
stimolanti itinerari policromatici presenti nelle sue opere, prosegue con la coerenza che Le è propria, nella preparazione dell’auspicata metamorfosi globale, “volando” come una farfalla tra i “fiori” vividi nella sua peculiare creatività artistica, vagamente indecisa tra alcuni archetipi ispirativi in cui sembra di ravvisare: “Natura morta con libri e gesso” di Van Gogh, alcune vaghe memorie di: “Piazze d’Italia” di Giorgio De
Chirico, e “Il fanciullo con la rete con farfalle” di Henry Matisse, il tutto sapientemente miscelato con il versi immortali di Charles Baudelaire presenti nella sua lirica “Elevazione”: “Fortunato colui che può con ala vigorosa slanciarsi verso campi sereni e luminosi, abbandonando i vasti affanni ed i dolori, peso gravante sopra la nebbiosa vita; colui che lascia andare i suoi pensieri come le lodolette verso i cieli, nel mattino; colui che sulla vita plana e, sicuro, intende la segreta lingua dei fiori e delle cose mute”. (Maestro Josè Van Roy Dalì - 2007)
In un mondo dell'arte, come quello attuale, in cui lo spettatore troppo spesso è costretto a smarrirsi nelle mille tecniche proposte e nella incapacità degli “artisti” contemporanei di comunicare con una realtà senza più regole, troviamo un'artista che, grazie ad una forte personalità e ad un esaltante gioco di colori, si impone all'attenzione dello spettatore, catturandone le emozioni e fornendogli una nuova chiave di lettura. Finalmente, quindi, un'artista con idee, forti ed originali, che si impongono in dipinti intrisi di vitalità e spiritualità. Dipinti dai quali si leva una voce di protesta che è quella di chi pretende semplicemente di vivere in libertà, per cercare di autodeterminare la propria vita, per regalare emozioni, per trasmettere amore.
Una protesta che è anche, e soprattutto, quella della donna di oggi, costretta a reclamare il proprio spazio, nella consapevolezza di poter far sentire la propria voce; una voce per troppo tempo soffocata violentata da uno stupido e cieco conformismo.
I personaggi dei suoi dipinti si muovono, consapevoli del proprio valore, all'interno di un mondo ben circoscritto da un senso logico e rigoroso, in un contesto ben costruito e capace di dare un'immediata e chiara percezione del vero senso della vita di cui sono alla ricerca. Personaggi che trovano una collocazione aderenziale all'interno di un mondo (la tela) dove ogni oggetto ed ogni altro personaggio rivestono uno
specifico e preciso significato, anche quando detti significati appaiono sospesi: tra il sogno e la realtà. In un limbo in cui, fortunatamente, emerge -solenne- una forza che, come in un volo, ci avvisa che solo i sogni (ancora realizzabili) potranno salvarci.
Dunque, all'interno di un mondo dove l'arte appare come smarrita, perché forse smarrita e senza più punti di
riferimento è la stessa situazione storico-filosofica in cui l'arte è costretta a vivere, Anna Rita Scheri riesce, con una tecnica ed una capacità uniche, a rappresentarci quella genuina sensazione (a-tipica e a-temporale) del vivere in un sogno-realtà. Una dimensione capace, sì di esprimere una forte condanna alla condizione in cui la nostra società ci costringe a vivere (troppo soli in mezzo a troppa gente), ma anche di indicare una via d'uscita possibile... rappresentata, appunto, da quel sogno che, con e nella libertà dell'individuo, appare ancora realizzabile.
Servendosi di una specifica tecnica, che fa dell'uso dei colori e del continuo richiamo a gruppi di tre elementi consequenziali (che si alternano in un perfetto equilibrio estetico) il tratto caratteristico della propria pittura, la Scheri ci propone una produzione artistica capace – come direbbe Heidegger – di fissare sulla tela quel
quid che rappresenta la vera essenza dell'opera d'arte. (Marino Marini - Avvocato - Collezionista d’Arte)
Artista eclettica è autrice di poesie e racconti, ma è nella pittura che esprime maggiormente se stessa attraverso l’uso concettuale del colore ed un’impronta fortemente spirituale. Spiritualità di cui sono intrisi la maggior parte dei suoi personaggi posti al limite del reale e sospesi, spesso, dentro cieli che rispecchiano i
moti dell’anima e delle emozioni. Sono specialmente le sue donne, dall’immagine eterea, che vengono spinte in alto dal desiderio di un volo, un volo troppo spesso negato da storie di quotidiana realtà da cui vorrebbero fuggire ed essere ignorate, perché i suoi quadri non sono solo immagini, ma storie che vengono raccontate e
che si lasciano raccontare. (Giancarlo Scheri - Giornalista, Direttore Canale5 - Professore di "Strategie di posizionamento e consumo dei prodotti mediali" presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano)
Una figurazione, quella di Anna Rita Scheri, che molto spesso pone il suo accento sulla dualità che si trasforma in dicotomia. Nascono così rappresentazioni che ci narrano della vita e della morte… del giorno e della notte. La sua non è una pittura d’istinto, bensì d’intelletto. Una pittura che svela la bellezza dei sentimenti puri come l’amore.
Una pittura del silenzio, che non ha bisogno di urlare le sue argomentazioni visive per essere ascoltata. Anna Rita proietta l’astante in una nuova dimensione. Una dimensione ideale, lungo la quale vivere i propri sogni. L’Artista traccia visivamente le sue emozioni. Le sue scelte coloristiche sono sempre molto ricercate. Grazie alla significativa coniugazione della luce, del segno e del colore, le opere di Scheri acquistano una nuova dimensione. Sono trasportate, dunque, in nuovi universi di luce. Universi in cui la variabile spazio-temporale si annulla, mentre cresce il valore che l’Artista dà alle sue figure. Figure che si trasformano in vere e proprie visioni. Visioni, quindi da condividere con l’osservatore. La luce che avvolge le rappresentazioni, svela una meditazione intimistica, e la partecipazione intensa di chi sa guardare il mondo con gli occhi dell’anima. Quella stessa anima che si fa tangibile nelle sussurrate narrazioni visive di Anna Rita. (Salvatore Russo – Critico d’arte: I segnalati - 2012)
E' la pittura che è difficile, è la pittura che è difficile da incontrare e poi seguirla con silenzio amoroso, scivolando lontano a trovare il punto di vista che scompare.
Finalmente, con la testa e il tempo per leggere nelle immagini i silenzi, l'ansia, il desiderio di un Altrove e di un Altro ma anche la disperazione di una Maddalena che sublima il dolore con l'amore. Anna Rita gioca spesso con l'anima, esce da un uovo a pugno chiuso, si siede tranquilla sul mare, cerca mille dimensioni, s'immagina sospesa, insegue l'Amore, cade, racconta il dolore, poi il resto bisogna inventarselo, questo è meraviglioso. Lei lo chiude per sicurezza dentro cassette di legno dipinte per gioco. Niente sogni, solo desideri, quelli che possono dare un senso alla vita, nel buio di una cassetta. Non si risolve con tre righe tutto quello che c'è da dire davanti ai suoi lavori, bisognerebbe fermarsi, aprire quelle scatole o valigette, chissà quanti sogni o quante corde … tutto da scoprire. (Maestro Marinella Letico - 2013)
Premi
PITTURA
Dal 2000 esposizione di opere pittoriche in personali e mostre collettive, fino ad oggi con conseguimento di onorificenze e premi per l’arte e presenza su prestigiosi cataloghi d’arte tra cui quello dell’Accademia delle Avanguardie Artistiche del 2012 e i Segnalati.
2000 e il 2005 -
Partecipa, arrivando sempre alle selezioni finali, al premio Trofeo Internazionale “Medusa Aurea” conferito dall’A.I.A.M: - Accademia Internazionale d’Arte Moderna, Roma.
2005
- Prima Personale di pittura presso la Galleria Ca’ d’Oro in Piazza di Spagna a Roma
- Personale di pittura presso la sede della Fondazione e casa natale di Giovanni Pierluigi da Palestrina - Palestrina - RM
2006 -
Primo Premio per la pittura ARTEVIVA 2006.
- Mini personale di pittura e presentazione del libro-catalogo “Come un volo…dentro un sogno” a Roma, presso l’enoteca bistrot Uve & Forme con la presentazione del Prof. Michele Cossyro.
2007
- Membro della giuria per la prima edizione dell’estemporanea di pittura e grafica “Primo Maggio a Sezze”, a Sezze (Lt)
- Personale di pittura a Roma, presso il Palazzo Medici Clarelli
- Premio Accademia Internazionale ROBUR - Foggia
- Quadriennale d’Arte Contemporanea “Leonardo da Vinci”, Artisti nella Storia, Ala Brasini, Complesso del Vittoriano, Roma.
- Mostra Mercato d’Arte Contemporanea CART 2007 - Antichi Bastioni, Carmagnola-TO.
2007- 2008
- Presente sul catalogo d’arte L’Elite e su quello online www.lelite.it
2008 - 2010
- Esposizione nella galleria virtuale d’Arte moderna Alba e in permanenza presso la Galleria
Privata Dalì Art Gallery in Velletri (RM) di proprietà del Maestro Josè Van Roy Dalì.
2010 - 2015
- Collettive di pittura presso lo Studio d’arte Sant’Agata a Roma, tra le quali quella organizzata in collaborazione con il Comune di Roma: “Artiste Romane” con la presentazione dell’onorevole Paolo Masini.
2011
- Personale di pittura e presentazione del libro “Protagonista di vita” presso lo spazio espositivo della redazione VARIO a Pescara.
- Premio Internazionale Tokyo per la pittura.
- Mostra collettiva a Bruxelles - Galleria Amart Louise inerente al Premio Internazionale Tokyo
- Premio della Critica Boè 2011 per la pittura.
2012
- Nomina di Accademico delle Avanguardie Artistiche 2012 dall’Accademia delle Avanguardie Artistiche di Palermo.
- Presente sul volume d’arte “Segnalati” curato dal critico d’arte Salvatore Russo.
- Collettiva di pittura presso la Galleria Thuillier di Parigi.
Partecipa alle edizioni 02 (2010) e 04 (2012) del Premio Terna.
2015
- Collettiva di pittura presso la Galleria L’Alunno di Perugia
2016
- Collettiva di pittura presso la Galleria L’Alunno di Bologna inserita nel programma Art City della città.
- Personale a Roma presso Villa Rosantica in via Appia Antica
2021
- Mini personale presso la sede del 5° meeting nazionale della Gestalt Esperienziale a Roma – Centro Congressi Auditorium Aurelia
Tra le varie e prestigiose critiche ai suoi lavori spiccano quelle dei maestri Josè Van Roy Dalì e Marinella Letico e del critico d’arte Salvatore Russo. E’ stata recensita su varie testate giornalistiche nazionali e riviste d’arte.
Collaborazioni con redazioni di free press romane e nazionali e con la rivista Orizzonti della Aletti Editore redigendo articoli sulla moda, sull’arte e sulla cultura in genere e recensioni di libri.
Recuperando la passione per il teatro nel febbraio 2011 partecipa ad un seminario di ‘Method acting’ con il regista Vincenzo Attingenti, basato sulla memoria sensoriale.
I suoi principali interessi, studi e ricerche, sono orientati verso la psicologia, la spiritualità, l’autocoscienza e la crescita personale, spaziando anche tra sciamanismo e studio della Cabala e dei Tarocchi.
Nel 2016 consegue il Diploma in Anatheóresis (terapia psicolagica).
Nel 2020 Master in Comunicazione e relazione presso CIG Centro Italiano Gestalt
2021 - Frequenta il corso triennale in Caunselling professionista
Bibliografia
Note biografiche
Anna Rita Scheri, pittrice, poetessa, scrittrice, nasce a Roma dove studia frequentando, dopo la maturità, l’Università La Sapienza iscritta al corso di laurea in Lettere e Filosofia. In quegli anni partecipa come uditrice alle lezioni di teatro tenute dal maestro Eduardo De Filippo per poi essere scelta tra i sei candidati a frequentare il secondo corso di teatro con una sua commedia ad atto unico. Nel frattempo lavora come indossatrice a tempo pieno in sfilate e in ateliers di firme prestigiose della moda italiana. Lascia poi il mondo della moda per occuparsi dei suoi due figli e riprenderà nel 1998 a dedicarsi prevalentemente all’arte frequentando corsi di disegno, pittura e scultura presso insegnanti privati e poi dei corsi di nudo e di acquerello con la pittrice Marinella Letico. Riprende anche la sua passione per la letteratura scrivendo poesie
e racconti e vincendo concorsi letterari, che la portano a pubblicare racconti e poesie con vari editori ed essere riconosciuta come poetessa italiana ed inserita nell’Enciclopedia dei Poeti Italiani Emergenti edita dall’Aletti Editore. Riprende poi gli studi interessandosi di psicologia e pratiche spirituali.
PUBBLICAZIONI
2007 - Libro catalogo Come un volo…dentro un sogno in sole 500 copie numerate 2010 - Romanzo Protagonista di vita - Aracne Editrice
2013 - Raccolta di racconti Che bello stare con te! - Harmakis Edizioni
2018 - Romanzo: Una donna sbagliata (?) - Aletti Editore