Angelo Liberati - Opere - Roma 1993
Angelo Liberati (con Vespignani, Ursino, Mercuri, Buratti) Roma Spazio Arte 1993 parte prima
Roma Spazio Arte I.P.A.C.C. 1993
Angelo Liberati opere 1975-1993
SPAZIO ARTE - Istituto Poligrafico Arte Classica e Contemporanea - Roma 1993
Presentazione di MARIO URSINO
E una testimonianza di RENZO VESPIGNANI.
Unica tesimonianza video. Imperfetta ma rende il clima della serata.
Grazie ad Antonio Reggi per il gradito omaggio.
Musica: grazie a Maurizio Pollini e ovviamente a Wolfgang Amadeus Mozart per i due concerti che ho usato.
Nel filamto compaiono a vario titolo:_Elio Mercuri_Mario Ursino_Renzo Vespignani_Armando Buratti_Carlo Mazzoni_Carlo Maresca-​_Antonio Reggi_Anna Liberati_Adriana Di Marco_Luisa Racanelli_Olga Macaluso_Ennio Pellicciari_Lina Moschini_Giuliana Reggi_Amelia Reggi_Antonio Pelle_Graziano Terrenzio_AdelchiTerrenzio_Maria Elvira Ciusa_Angelo Vardaro.
"La bellezza, ci si capita sopra dovunque ci si prende il disturbo di guardare. (Questa è la scoperta americana)", ha scritto il celebre compositore John cage 81912-1992) a proposito della pittura di Rauschenberg. "E se, per continuare la storia - dice ancora Cage - si incollano i giornali sulle tele e uno sopra l'altro e ci si applica pittura nera, il soggetto affiora in vari punti diversi, improvviso, come per magia, per produrre il quadro". (1)
E' da questa "scoperta americana" che Angelo Liberati sembra prendere le mosse per comporre quei dipinti che ci appaiono, a prima vista, dettati dalla occasionalità e dalla intercambiabilità degli oggetti-soggetti relitti e presto consumati dalla società contemporanea, secondo la più comune accezione delle poetiche pop. Ma la pittura (intesa come storia), si sa, anche in presenza di questa grande novità tecnica e rivoluzionaria dell'azione intrapresa ad aprire illimitati orizzonti estetici (perché tutto potenzialmente è arte), ritorna insistentemente nella coscienza degli artisti come flusso costante e ineludibile. E il lavoro di Liberati, a questo riguardo, è davvero emblematico. Egli infatti non agisce per caso, per automatismi, come taluni maestri dell'espressionismo astratto e pop; deliberatamente, invece, coordina, o contrappunta, direi quasi con istinto sonoro(...) dal testo di Mario Ursino.
Caro Angelo,
rileggo quello che scrissi su di te nel 1989: a prima vista sembra che ancora sia calzante. Poi mi accorgo del recente "Stagno", con quel blu smeraldo così immediatamente godibile come acqua profonda, aria, profumo di realtà, luce catturata e rifratta, e subito penso che qualcosa è cambiato nel tuo sistema di messaggi. Non dico il colore o la calligrafia; né il modo di essere artista (del quale sarai sempre prigioniero come lo sarai del tuo corpo, della forma delle tue braccia, delle mani). Penso, piuttosto, che ciò che si evolve, o cambia pelle, sia la tua capacità di "ricevere" l'esperienza quotidiana del mondo. Nei sensi più che nella ragione. Nell'emozione prima che nella forma.
Fino a qualche tempo fa vedevo nei tuoi quadri una sorta di dibattito, o duello, o "scazzo" tra forme astratte e forme figurative, tra caos e ordine, tra sperimentalismo e tradizione; (...) dal testo di Renzo Vespignani
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