Formazione
Angelo Zuena è nato nel 1970 a Itri in provincia di Latina dove vive e lavora.
La sua formazione artistica, avvenuta al di fuori delle accademie e segnata da un furente desiderio-necessità d’espressione, giunge a compimento dopo una sofferta avventura concettuale, compositiva e formale. Zuena ama le complicazioni, cerca il caos, combatte con la materia. La grande dedizione ossessiva e febbrile, che l’artista dedica alla preparazione delle tavole, è come una preghiera gestuale, un esercizio spirituale: attesa dell’avvento; teso e spasmodico disporsi alla rivelazione. Dalla bellezza del caos e dalla casualità della mappatura cromatica, l’artista si lascia suggerire una via da percorrere, una possibile soluzione operativa, sollecitata e controllata dalla ragione.
La sua tavolozza: rari frammenti di azzurro cobalto o vertiginosi blu oltremare, tinte basse e autunnali di terre grumose e combuste, da sottobosco che marcisce, sprofondanti e invischianti come bitume.
Il suo lavoro spazia dalle opere dei primi anni, in cui solo il segno sopravvive scarnificato nella sua primordiale essenzialità, ai successivi quadri figurativi dove la figura umana (TRANCE) affiora come memoria, lacerto, frammento archeologico di sé. La serie TRANCE è una cronaca di movimento verso il futuro, fotografato nella sua cruda ma necessaria fase di lacerazione, desolazione e solitudine.
Seguono opere geometriche, composizioni severe e controllatissime dove triangoli aguzzi pungono come vetri rotti. Per giungere ad un nuovo genere, a una pittura ‘astrale’ dove Zuena ‘astronauta’ ritrae pianeti e stelle a sua immagine e somiglianza, rivolgendosi al cielo notturno per ritrovare il cammino.
Nelle ultime opere vegetazioni selvatiche e fondali marini la fanno da padrone, sostanze che hanno forma di piccole spugne, coralli friabili, onde d’acqua diventate vetro, una costante partenogenesi di materia organica da materia inorganica, dove convivono insieme il fiore e il ferro.
Premiato nel 2003 con la medaglia del Presidente della Repubblica, ha esposto oltre che nel suo territorio d’origine anche a Torino, Biella, Venezia, Vicenza, Siena, Pisa, Ferrara, Roma, Parigi, Latina, Rovereto, Ponza, Fiuggi e Padova. Hanno scritto della sua pittura: Natale Antonio Rossi, Giovanni Burali d’Arezzo, Francesca Mariotti, Danilo Soscia, Luciano Doddoli, Sara Tagliacozzo, Franco De Luca, Normanno Soscia, Giovanni Stella, Marcello Carlino, Antonio Di Leta, Maria Teresa Molineris.