Angelo Oliboni

pittore

Recensione critica

Angelo Oliboni è come le sue opere: colorato, espressivo, diretto, curioso.
Ama la sua famiglia, la gente, il suo lavoro e la ricerca artistica che è la sua passione.
Parla dei suoi sentimenti e delle sue emozioni, coinvolgendo chi ha di fronte.
Preferisce vivere piuttosto che etichettare e raccogliere archivi di sé; la comunicazione per lui è tutto!
Ha un’esistenza variopinta, consapevole e umanamente ricca.
Viaggia sulla sua “Harley Davidson” lo strumento tipico dell’esplorazione spaziale ma, in realtà il suo viaggio è duplice perché il suo sguardo va oltre l’orizzonte geografico per inoltrarsi nei labirinti della mente.
La percezione-rappresentazione di moduli geometrici empirici basilari nella sua opera è solo un apparente richiamo alla dimensione prospettica della fisica perché, per l’autore, diventa strumento di costruzione di ardite architetture mentali, che non hanno corrispondenza nel reale: sono fruibili solo da chi ha il coraggio di inoltrarsi in una dimensione “altra” che lascia presupporre diversità di prospettive, di orizzonti, di spazi e quindi di esistenziabilità.
La lettura implica quindi una “flessibilità mentale” in esercizio che, a sua volta presuppone il coraggio della novità e l’istinto di andare oltre i limiti assodati.
L’arte non risolve i problemi ma, parla linguaggi vitali e universali che riescono a far pulsare il mondo e ciò affascina Angelo.
Oliboni vive e lavora a Verona, è grafico e artista riuscendo a sperimentare continuamente nuove stesure e rinnovandosi ogni giorno, rischiando ogni istante e cogliendo l’attimo fuggente che lo porterà a raggiungere i risultati che gli interessano.
La sua passione è il colore con cui viene a contatto continuamente esercitando e stimolando la sua creatività fin dall’infanzia come Escher cerca l’inganno dell’occhio che potrebbe procurare panico in chi guarda, ma, se ci lasciamo coinvolgere possiamo essere travolti dalle emozioni di andare oltre.
L’altrove affascina! Confini sconosciuti e grovigli della mente e dell’anima ci eccitano.
Già Scanavino aveva cercato di coinvolgerci in tali sensazioni negli anni 80’.
Angelo senza posa lavora anche all’organizzazione di eventi come “La Fortezza in arte” che si rinnova annualmente, e si cimenta con l’alta moda a livello coloristico facendosi coinvolgere a tutto tondo. Vedremo tutto ciò dove ci porterà...
Etta Scotti

Tematiche

astratte

Tecniche

miste, trascinamento del colore

Bibliografia

Angelo Oliboni è un giovane pittore di appena quarantatre anni, veronese,
appartenente a quella generazione di artisti autodidatti, e chi non lo è, nessuno nasce imparato.
Il suo modo di fare arte, il suo linguaggio è senza pregiudizi formali, è sottile, ironico,
inquieto nellemozione dei suoi/nostri intrighi viscerali, manichini, scarpe, borse, tele in 3D.
I suoi flussi canalizzati, le sue radici tubolari che ricoprono la superficie della tela sono come cordoni ombelicali dove fluiscono emozioni e creatività, facendoti sentire partecipe alla cosa.
A volte cè in lui distacco, a volte lironia e il gioco, poiché anchessi si rivelano nella trama
dellesistenza, spesso cè fervore, meraviglia e incanto.
Linvenzione nei suoi procedimenti delle sue trame è sempre sorprendente, con grande flessibilità mentale non dipinge mai lo stesso quadro e il colore è nitido e fermo, a volte usa una calda monocromia percorsa da trame sottili, a volte spesse, grevi, per poi deflagrare in una via duscita.
Angelo Oliboni non cessa mai di indagare con stupore, contemplazione ed estasi lamore per la vita
e dei suoi incantesimi. Ecco dunque perché un incontro con Oliboni è così ricco di emozioni e
sollecitazioni di appassionata partecipazione, e a noi resta solo di guardarle e accoglierle.