Angela Leotta
pittrice
Angela Margherita Leotta nasce a Catania il 28 dicembre del 1974.
Nel 1989, si trasferisce con la famiglia in Lombardia.
Durante gli studi accademici, sotto la guida dei Proff. Paolo Baratella e Laura Tonani, si avvicina alla pittura espressionista e gestuale che avverte affine al suo modo di essere.
Attraverso il gesto pittorico, la Leotta ha la possibilità di ricercare quel suo essere al mondo, nel mondo, e il progetto di arte terapia della Prof.ssa Tonani, all’ interno dell’ex ospedale psichiatrico San Martino di Como, le dona l’opportunità di conoscere sin da vicino il mondo dei così detti “folli”, “emarginati”.
Inizia così in questi anni e prosegue con alterne vicende, come si evince da alcune sue opere ( “faccia”, 1997, “Introspezione – sguardi”, 2000, “Profilo”, 2002, “Senza titolo”,2002, “Attesa” 2013, “A testa bassa”, 2013, “Figura seduta”, 2013…), a evidenziare fortemente la necessità di cogliere, nel visibile, l’invisibile moto dell’animo umano...
Dal ’97, viene selezionata tra gli studenti dell’Accademia di Brera per realizzare collettive ed happening in alcune città italiane: Milano, Bellagio, Dongo, Cologno Monzese.
Diplomatasi all'Accademia di Belle Arti nel 2001 e dopo alcuni anni di ricerche e sperimentazioni, nell’estate del 2006,ha l’occasione di visitare la Fondazione Palazzo Albizzini, del grande maestro Alberto Burri… Ne consegue una crisi spirituale e artistica, che la porta a far totale “tabula rasa” di tutti gli insegnamenti passati, tecnici e non, fino ad allora fatti propri, tentando così, una personale strada di espressione.
Inizia a fare a meno del linguaggio figurativo e della tanto amata manualità pittorico-espressiva, sostituendola con la tecnica del collage e un linguaggio espressivo poetico, ermetico ed astratto, decifrabile solo dai titoli delle opere..
In questo periodo abbandona volutamente il linguaggio figurativo esplicito e guarda ai grandi artisti promotori e/o debitori delle Avanguardie artistiche del 900, come Burri, Matisse, Picasso, Mirò, Kandinskij, Chagall, Duchamp, Max Ernest….
Dal 2006 al 2018, questo nuovo linguaggio espressivo del tutto personale sarà da lei denominato "Voci dal Mosaico", e si evolverà fino a far ritornare a dialogare collage e gestualità pittorica; pittura che si ripresenterà “in punta di piedi”, “in sordina”, nel 2013, facendole produrre alcune isolate opere figurative interamente realizzate con la pittura a rullo, senza l’uso manuale del pennello.
Con “Voci dal Mosaico”, frutto di un continuo dialogo tra conscio e inconscio, tra meditazione e “improvvisazione catartica”, tra personale vissuto e visionarietà dell’ispirazione si verifica l'equilibrio compositivo e l'assimilazione concettuale di pittura e scultura, di forma e di materia in un tutto unico e omogeneo, grazie alla tecnica materica e volumetrica del collage che dialoga con la superficie bidimensionale della tela dipinta a mano.
Alla fine dell’estate del 2018, dopo anni di “incursioni” tra astrazione e figurazione-poetica, riapproda con più consapevolezza e più forza, all'ambito di un linguaggio espressivo, figurativo e gestuale, ispirandosi sia alla precedente ricerca visiva attuata con “Voci dal Mosaico”, sia alle grandi conquiste figurative, espressive e realistiche di artisti del calibro di Grunewald, Bruegel il vecchio, Honoré Daumier, Goya, Edvard Munch, Lucien Freud, Francis Bacon, essendo convinta che ancora oggi, attraverso il proprio ritorno alla manualità pittorica, con l’uso dei pennelli e attraverso il medium della pittura, territori inesplorati dell'Essere e dell’Esserci possono aprirsi mediante la visione di un’indagine di tutto ciò che è Reale ed Umano…
Formazione
Accademia di Belle Arti di Brera...
Tematiche
Tutto ciò che è Reale e Umano...
Tecniche
Tecniche preferite: Pittura con colori acrilici, con colori a olio, disegni e/o bozzetti con pastelli a olio, gessetti, carboncini, graffite, pennini... etc....