Andrea Muston

artista

Mantova 1950 - Dopo il Diploma di Liceo Artistico conseguito nel 1968 presso il Liceo -Accademia "Cignaroli" di Verona, Muston si laurea in Architettura nel 1974 presso lo I.U.A.V. di Venezia.
Svolge esclusivamente l'attività di Architetto ed Urbanista fino al 2004, quando riprende poco a poco l'attività grafica. Nel 2020 cessa definitivamente l'attività di Architetto per dedicarsi alla grafica. alla pittura, alle installazioni ed ai testi che ha iniziato a scrivere nel 2009.

Formazione

Diploma di Liceo Artistico al "Cignaroli" di Verona
Laurea in Architettura presso lo I.U.A.V. di Venezia
l percorso che porta – o meglio sarebbe dire “ri-porta” Muston - (Mantova 1950) – a dedicarsi alla grafica, alla pittura e all'arte figurativa in genere parte da giovanili esperienze come scenografo teatrale e come grafico pubblicitario. Un tempo giovanile successivamente pieno di lavoro per mantenersi all'università termina con una laurea in architettura. Ed è quindi dopo più di quarant'anni di attività professionale in campo architettonico e urbanistico, che torna alla sua produzione grafica e pittorica. Prima rubando il tempo alla professione (2004) e poi via via sempre più intensamente fino a giungere all'esclusività attuale.

Tematiche

Interessato ai problemi della socialità (conflitti generazionali, migrazioni, inquinamento ambientale, ecc.) della violenza sociale e individuale (di genere sulle donne, sugli omosessuali, sui bambini e sui deboli), del disordine, del brutto e dell'assurdo, non è indifferente alle nuove tecnologie, ai sentimenti forti (solitudine, solidarietà, amore ed erotismo) ai problemi culturali più attuali (la fine della storia, la fine del tempo, mondo e oltremondo, invasione delle fake-news).

Tecniche

Per la grafica l'artista predilige la china nera che in molti lavori si completa con l'uso della matita colorata Derwent.
Per la pittura utilizza sia l'acrilico sia l'olio, di volta in volta su tavola o su tela.
Tuttavia Muston è alla costante ricerca di nuovi mezzi e materiali espressivi, perciò in diversi lavori ha utilizzato inserti di plastica, giocattoli, bambole e altri oggetti di uso comune che vengono "distolti"dalla loro funzione originale per essere utilizzati con altri significati.

Quotazione

Il sorprendente, poliedrico, innovativo e mai banale autore Andrea Muston crea un proprio stile, una propria timbrica in un’arte composita, che unisce la pittura alle parole e l’idea alla rappresentazione fisica e materiale.
Muston, maestro della grafica, sceglie in pittura di percorrere la via del segno, alla continua ricerca della conoscenza, il cui anelito interiore appare insaziabile. Di pari passo Muston sperimenta, così, svariate tecniche e molteplici materiali in percorsi, strade, rotte, vie, sentieri, molto diversi fra loro, ma tendenti univocamente ad una meta comune: il messaggio da esprimere. Un’arte pensata e organizzata teatralmente, sicché l’autore diviene contemporaneamente regista, scenografo e sceneggiatore.
Ruolo fondamentale spetta, così, all’osservatore-lettore al quale è rivolta. Oltre al pregevole ed intrigante significante, “chi guarda” è invitato a volgere all’ermeneutica, all’interpretazione per cogliere il significato. L’arte di Andrea Muston, quindi, si pone l’obiettivo di scuotere le coscienze, di risvegliare gli animi per rendere l’uomo da spettatore ad attore protagonista.
È il caso di Ora d’acqua – 2012, (visible su YuoTube nella galleria dell'Artista) dove gli esseri umani, con l’ombrello in mano, girano in tondo come dei carcerati nell’ora d’aria. La porta è murata, fuori la finestra è buio. L'opera suggerisce senza equivoci che il difficile da trovare è il vivere.
Allo stesso modo in Inganno – 2015 i legami amorosi intrecciano e annodano il volto della donna, su uno sfondo rosso che sembra più richiamare la passione ed il dolore, piuttosto che l’emozione. Come la Vita, anche L’Amore vero ed il rispetto dell'essere donna sono difficili da trovare.
L’opera Be cool – 2012, (anche quest'opera visible su YuoTube nella galleria dell'Artista) invece, con una testa fatta a strisce del soggetto rappresentato, sullo sfondo giallo del dubbio, suscita l’interrogativo, molto attuale, se “tagliare le proprie radici” possa aprire davvero la strada della felicità.
Ma è con Esodo e con In morte del Physeter macrocephalus Linnaeus Albus noto Moby Dick – 2020, che Muston desta più fortemente i sensi, l’animo e la coscienza sopiti. Nel primo, la figura dell’uomo in trasparenza sta quasi per scomparire. Nel secondo il mitico leviatano Moby Dick non è ramponato e inseguito da Achab, ma è ucciso dalla banalità sconcertante di un’umanità di plastica.
Il messaggio è chiaro: la vita e la morte del mondo dipendono da noi uomini, che abbiamo l’immenso potere di far divenire qualcosa il nulla e qualcuno il nessuno.
Massimo Gherardini

Premi

Ha esposto i suoi lavori in Friuli, Veneto, Piemonte, Marche e a Parigi dove ha ottenuto il premio “Città di Parigi”. Come architetto ha pubblicato su Spazio e Società e su Recuperare. Dal 2009 scrive componimenti e racconti. Ha pubblicato con la rivista Tracce, con Limina Mentis, Aletti e Byblos. E' tra i vincitori del Concorso di poesia “Tra un fiore colto ed uno donato” 2017. Premiato al II Premio Internazionale Cumani - Quasimodo Sezione Breve raccolta poetica e Menzione Speciale nella Sezione Faretra per la qualità complessiva. Alcuni suoi testi sono stati musicati.

Bibliografia

Annuario ArtNow 2019
Catalogo di Arte Moderna CAM n. 57 2021
2017-Personale presso il Caffè Letterario Meister di San Daniele del Friuli (Ud)
2019-Collettiva presso la Galleria Ossimoro di Torino
2020-Videomostra collettiva presso galleria Thuillier in rue de Thorigny - Parigi
2021-Personale presso La Collina delle Arti di Loreto (An)
2022-Collettiva – in videoesposizione - presso Golf La Pinetina Apiano Gentile (Co)
2022-Collettiva presso Istituto Campana di Osimo (An)
2023-Personale presso Libreria Cafè Passepartotut di Recanati (An)