Amos
pittore
Amos Loffreda Nasce a Chioggia nel 1962 ,
città dove lavora ed ha uno studio d 'arte . Il suo
bagaglio artistico si è accresciuto grazie agli
insegnamenti di docenti dell ' accademia delle
belle arti di Venezia . Ha esposto in numerose
collettive ed allestito diverse mostre personali ,
partecipato con soddisfazione a numerosi
concorsi di pittura nazionale. Questi ultimi anni,
oltre allo studio della figura umana , ha
approfondito la cultura e la pittura giapponese .
Adesso sta rappresentando il fascino femminile
con l? ausilio di colori ad olio , stoffe e resine
per dipingere in uno splendido classico
figurativo , che grazie al? uso di materiali
rendono le opere attuali ,moderne e originali
Formazione
mos LoffredaAmos Loffreda
Quando si sente ripetere, nel campo dell'arte contemporanea, la frase "la gente si è stancata, vuole qualcosa di nuovo", si è soliti pensare all'erede di un Pollock invece, da un po’ di tempo, diversi addetti ai lavori con la parola "novità" intendono un ritorno all’arte figurativa, ossia una riscoperta dell’arte come abilità di riprodurre la realtà, con tutte le interpretazioni che poi possono seguire. La disputa fra l’arte astratta e quella figurativa non è nuova, va avanti all'incirca da quando è stata inventata la fotografia. Il genere del ritratto si è diffuso e ha acquisito enorme importanza durante il Rinascimento e ha caratterizzato gran parte della storia dell’arte. Per quale motivo? Perchè non solo l'Umanesimo vedeva nell'essere umano il centro del mondo, ma soprattutto, qualunque sia l’epoca, la voglia di ritrarre o di farsi ritrarre è sempre stata motivata da quel desiderio di sfuggire all’ineluttabile scorrere del tempo. Gli stessi Romani erano mossi da quella bramosia di lasciare una traccia di sé (basti ricordare gli splendidi ritratti del Fayyum) e anche dalla vanità che ci ha condotto a quella che ormai osiamo definire l’epoca della "selfie-mania".
Con Amos Loffreda siamo davanti ad una sincera ricerca artistica frutto di anni di sperimentazioni tecniche e di tentativi: il pittore rimane legato alla figura reale e, in particolare, vuole raccontare l'essere umano. Gli interessa lo studio del volto mai slegato da quello del vuoto attorno alla figura.
Lo spazio vuoto, infatti, è un serbatoio d'infinite possibilità, è pulito, da importanza al soggetto. Questa sensibilità, in opposizione alla tendenza occidentale dell' horror vacui, è nata dallo studio della pittura giapponese. Il vuoto come siamo abituati a pensarlo noi confluisce nel nichilismo, mentre in Oriente è la condizione di possibilità di tutti gli eventi, di tutte le cose. Il vuoto in questo senso è il massimamente pieno perchè quando c’è il vuoto può succedere di tutto. Amos Loffreda, quindi, non va alla ricerca dell'effetto ma soprattutto dell'armonia delle parti, della composizione. Nel suo lavoro mentale procede per determinate fasi: in primo luogo egli realizza un bozzetto per studiare la composizione oltre ad analizzare il soggetto che dev'essere dinamico nella sua staticità; a questo si aggiunge l'atmosfera, il dialogo tra il pieno e il vuoto, fino a passare alla tela. Non va dimenticato il lavoro di "conquista dello sfondo" che il pittore compie su ogni dipinto: la base viene creata da strati di colore, da collage, arricchita con stoffe, garze e resine. Loffreda scruta la figura per realizzare il fascino del volto femminile con colori ad olio, la tecnica pittorica che predilige in quanto gli offre il migliore risultato per le velature dell'incarnato. Oltre a questo studio si aggiunge l'amore per la storia dell'arte, dato fondamentale, obbligatoria, per chiunque voglia intraprendere la via dell'arte. Dai ritratti del primo Quattrocento, penso ai preziosi risultati di Pisanello, egli assimila la coscienza del valore dell’individuo, per passare poi alla tradizione veneta di Tiziano e Tintoretto in cui le figure emergono da uno sfondo scuro tendendo a una resa sempre più viva e movimentata del ritratto. Per arrivare poi a Gauguin, alle donne con turbanti (e conturbanti) e al fascino ottocentesco delle donne esotiche di Delacroix. La cura per il dettaglio, l'attenzione alla resa decorativa, ricordano i risultati di Vittorio Corcos, uno dei ritrattisti più amati dell'Ottocento, maestro di sguardi profondi, talvolta sfrontati, sognanti, severi o lascivi, come nel ritratto di Paolina Bondi. Amos Loffreda è originario di Chioggia, dove tuttora vive e lavora, si è formato grazie agli insegnamenti di docenti dell'Accademia di Belle Arti di Venezia. Nel 1995 la vita ha voluto condurlo in una strada inaspettata e, quasi per sfida, ha iniziato la via dell'arte. Numerosi sono i riconoscimenti ottenuti nelle diverse esposizioni cui ha partecipato.
Nell'esposizione thienese troviamo infine un omaggio a Chioggia e, in particolare, una meditazione sulla figura della piccola Prisca, prematuramente scomparsa, alla quale lo scultore Amleto Sartori ha dedicato l'opera lapidea che si può ancora oggi ammirare nel Portale a Prisca, l'accesso principale alla pescheria cittadina. Il dipinto di Loffreda è pregno di valenze simboliche a partire dal cardellino, allegoria dell'anima che vola in cielo, o la collana i cui ciondoli stanno ad indicare momenti culturali ed affettivi che la bambina avrebbe potuto sperimentare. Accanto alle tele di volti di donna e di bambina, stanno gli studi e i "capricci" che il pittore compie per approfondire la conoscenza della cultura giapponese, il dialogo fra materiali differenti come il legno e l'oro, l'anatomia degli animali.
Che cos'è l'arte se non ritmo, gesto, colore che fanno vibrare le corde dell'anima? Questi sono i valori di cui poter godere davanti alle opere oggi esposte a Thiene.
Ora tocca all'osservatore decidere di dedicarsi del tempo per dialogare con queste opere.
Premi
1° premio
alla "4° Rassegna di pittura " di Rovigo ,il 17/maggio / 2009 , nella
sezione extempore con l' opera
" Piazza Garibaldi " 80x90cm-
1° premio
al concorso nazionale di pittura " Fra Granzotto "
presso Marghera dicembre 2008 .
1° premio
"1 ° Estemporanea villa Filippo Farsetti"9 maggio 2011
-2°premio
al concorso di pittura presso Anguillara veneta
-2° premio
con il quadro" Notturno Veneziano" al 11° concorso di Pittura a
Mestre 2006
-3° premio
Concorso Nazionale di Pittura " Via Ruzzina - 2007 "ADRIA
-3° premio
al concorso presso Bassano del Grappa con l' opera
" Pellestrina " 40x50cm
-3°premio
alla 3° edizione concorso di pittura " La festa nell parco ".Giugno
2010
-4°premio
con opera da studio
alla " 5° rassegna di pittura " Rovigo maggio 2011