De Culorum 7

Acrilico su tela, Tela, 2004

CULORUM, CULO ERGO SUM

         Dei culi… cosa ci sarà dentro?del nostro DNA che ci fa guardare, desiderare, ammirare, adulare, sognare eanche stupire, intimorire, atterrire, innamorare.

 Tanta è l’importanza diquest’impronunciabile fantasma onnipresente? La ragione di tanti tabù, ilprotagonista delle nostre fantasie, l’oggetto d’innumerevoli pettegolezzi, chese c'è ha, che non c'è ha, che quella è piatta, che culone! che culetto, vorreifarmi quel culo, che culo che hai avuto, che culo che hai, io senza culo nonposso vivere, il tuo culo mi fa sognare, mi sono fatto un culo!!, questo culo èmio, c'è hai un culo! D’azzannare, da mordere, di toccare, da leccare òsemplicemente da guardare.

Un culo tutti i giorni, un culo tre volte al giorno,il culo è migliore amico dell’umanità. Ci sono dei culi con personalità,irrequieti, allegri, tristi, bonaccioni, rigidi, flosci, indecisi, amichevoli,trainanti, onesti, incorruttibili, culo fashion, culo mundanus, culi vigorosi,culo morto, culo parlante, culo vibrante.

Tuttiabbiamo un culo e tutti ci facciamo un culo cercando di capire com’è il culodell’altro, non voglio affermare che abbiamo un culo per testa ma sì il culo intesta, se può dire che la psiche dell'uomo è tondeggiante giacche tanti aspettidella nostra vita girano intorno al sedere tanto nella sua concretezza come nelsuo aspetto ideale simbolico. Il culo può toccare gli estremi degli argomenticome sono la vita e la morte, la bellezza e la bruttezza, la poesia e lavolgarità.

Ilculo è bello, osceno, sinuoso, elegante, bruttale, gigantesco, scarso,vulcanico, comico o piatto, con voglia di scoppiare, sempre sensuale, tantevolte sessuale, sorridente e indeciso da giovane, voluttuoso e disponibilenella maturità, voglioso e frustrato nella vecchiaia.

Una delle cose più importanti del culo è che puòsvegliare il desiderio in tutti i sessi. Un bel posteriore può essere arma diseduzione di tutti quanti. Denota la disponibilità, gli stati d’animo ed anchei sentimenti della persona da qui deretano siamo attratti. La velocità con laquale esso si muove, la sinuosità con la quale disegna nell’aria, cicliperfetti e armonici, sono gli elementi di un linguaggio che trasmette unmessaggio ancestrale e intimo, il quale parla di vita e come glutine ci uniscecome gruppo sociale a traverso di se, il comune denominatore di tutti noi, datoche tutti avviamo un culo che nudo ci diceva quando era l’ora di procreare. Oggie molto più complesso ed esigente e diventato un’arma, una merce di scambio,uno scalatore sociale, un trasmettenti efficientismo di malattie mortali, unintermediario, un punto di riferimento, il nome di tanti, la ricchezza dipochi, la condanna d’altri.

Odiato e amato, ci procura gioia e amarezza èdispensatore di vita e morte, quanta gente non si ammazza o è ammazzato per unculo ò quanti nascono con culo ò vivono per culo per il culo, facendosi un culocosi.

Non so che oscuro mistero ò strano tabù è statoquello che in passato ha velato la bellezza, la purezza e l’autenticità delculo, relegandolo a una categoria inferiore da quella che in realtà merita,nascondendolo nelle tenebre dietro una maschera d’oscenità e vergogna, ma nonper tutto scio ha perso la sua grande popolarità, stando presente in gran partedelle nostre vite, essendo lo stendardo del popolo e il vizio occulto deipatrizi. Comunque, l’ipocrisia e l’ingiuria non sciano per mezzo di chiamare lecose per il suo vero nome, come per esempio “il culo della città” in vece del “centrodella città” ò “il culo del mondo” in vece dell’”ombelico del mondo”.

Chi sa se un po’ di sincerità avessi potuto cambiarele sorte di questa umanità perduta fra i meandri delle sue paure e della suameschinità.

Alvaro José Oliveros Oduber

Roma 04/2002    

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