Cronistoria
2013
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MANIFESTO ARTISTICO TRACCISTA
1. In un contesto storico dominato da un uso smodato delle immagini, il TRACCISMO si prefigge di creare un alfabeto primordiale composto da linee, segni, incisioni e tracce.
2. La TRACCIA, in quanto indizio visibile, diventa documento, testimonianza, eco, ricordo di un fatto, di una situazione, di una condizione.
3. l’azione di TRACCIARE un segno diventa la sublimazione dell’atto stesso, una sorta di esperienza mistica tra la superficie e l’artista.
4. Il TRACCISMO è aniconico. Rifiuta ogni legame con il figurativo perché vissuto come un altro tipo di alfabeto espressivo.
5. Il TRACCISMO è emozione soggettiva. Deve portare ad un livello percettivo superiore sia l’artista sia coloro che osservano l’opera, inducendoli ad una valutazione estetica di tipo impulsivo.
6. La geometria, intesa come estrema rappresentazione del visibile, è la base costruttiva dell’opera. Si applica secondo rigorosi schemi matematici o secondo un processo compositivo istintivo.
7. Il TRACCISMO come forma d’arte non pone limiti ai più svariati supporti, pigmenti e materiali utilizzati per comporre l’opera. La superficie non è più uno spazio dove dipingere, ma un luogo sul quale costruire. I pennelli devono lasciare spazio anche ad altri attrezzi utili a rendere più concretamente visibile il processo artistico. La manualità, la gestualità e la fisicità dell’artista sono fattori essenziali nel creare l’opera.
8. Il colore in tutte le sue espressioni non ha limiti di utilizzo. La stesura in modo inconsueto dei pigmenti determina, durante la fase lavorativa, risultati spesso imprevedibili, che acuiscono i contrasti rispetto alla rigidità della TRACCIA.
Questi elementi opposti sono interdipendenti e non possono esistere l’uno senza l’altro quasi a sostenersi vicendevolmente per creare l’equilibrio compositivo.
Il Manifesto Artistico Traccista è dedicato a coloro che ritengono i colori e le tracce, in tutte le loro declinazioni, elementi fondamentali dell’espressività artistica contemporanea.
E’ rivolto a quegli artisti che hanno volutamente sacrificato il disegno, la forma e la capacità rappresentativa del visibile, per oltrepassare il formalismo e cercare l’incanto e la seduzione che rendono palpitante l’opera.
E’ indirizzato a chi contemplando un quadro vede in un piccolo grumo di colore, in una linea o nell’opera intera, un’immagine riflessa delle proprie emozioni e delle proprie esperienze.
E’ destinato a chi riesce ancora a stupirsi guardando la vita.
Alessio Vuga